Sebastiano Visintin avrebbe raccontato a un suo conoscente che nei primi anni Novanta la moglie Liliana Resinovich era rimasta incinta dell’amico Claudio Sterpin e aveva abortito: è emerso da un’intercettazione ambientale a cui l’uomo è stato sottoposto, resa nota dalla consulente della famiglia della 63enne scomparsa e poi trovata morta a Trieste, Gabrielle Marano, che ha dichiarato che “Sebastiano non poteva quindi non sospettare di una frequentazione di Lilli con Claudio”. A riportarlo è l’agenzia Ansa.

Liliana Resinovich incinta dell’amico Claudio Sterpin: la rivelazione

Nell’intercettazione, risalente al marzo 2022, si sentirebbe Sebastiano Visintin raccontare al conoscente di aver accompagnato personalmente la moglie ad abortire in ospedale dopo la scoperta della sua gravidanza. Secondo la consulente Gabrielle Marano si tratta di un elemento importante che “valutato con le ulteriori emergenze di indagine, come il fatto che Visintin sapesse, come da lui dichiarato pubblicamente, che la moglie andava a stirare le camicie a Claudio Sterpin“, fa presupporre che fosse a conoscenza della loro frequentazione o che quantomeno la sospettasse.

Finora lo ha sempre negato, sostenendo che tra lui e Liliana non ci fossero problemi di alcun tipo. Dal suo canto Sterpin ha sempre raccontato che non solo lui e la donna erano amanti, ma che quest’ultima avrebbe anche voluto lasciare il marito per costruirsi una nuova vita insieme a lui, come testimonierebbe il fatto che avesse cercato online “come divorziare senza avvocato” e che si fosse messa alla ricerca di un nuovo appartamento.

Non è chiaro se all’epoca fosse venuto a conoscenza del fatto che Liliana fosse incinta. Di sicuro non lo ha saputo il fratello Sergio Resinovich, che sentito da Fanpage ha dichiarato di esserne stato “all’oscuro fino ad oggi”, apprendendolo dagli atti delle indagini per omicidio aperte sul caso della 63enne, scomparsa e poi trovata morta a Trieste.

Si indaga per omicidio sulla morte di Liliana

La Procura aveva chiesto di archiviare il caso come “suicidio”, ma i familiari di Liliana, incluso il marito, si erano opposti, sostenendo che la donna non si sarebbe mai tolta la vita. Fu trovata morta, con il corpo avvolto in dei sacchi neri per l’immondizia, all’inizio di gennaio del 2022, 22 giorni dopo la sua scomparsa.

L’ipotesi di chi la conosceva è che sia stata tenuta prigioniera e poi uccisa oppure che sia morta subito dopo la scomparsa e che, prima di essere abbandonato nel boschetto del ritrovamento, quello dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni, il suo corpo sia stato conservato in un luogo freddo.

A chiarirlo sarà, forse, l’esito della nuova autopsia, effettuata, dopo la riesumazione della salma, da un pool di esperti guidati dalla dottoressa Cristina Cattaneo, che si è già occupata di casi di cronaca molto famosi, come quelli di Yara Gambirasio e di Stefano Cucchi.

L’obiettivo è arrivare alla verità su una vicenda che è ormai diventata un vero e proprio “giallo”. Una vicenda che per molti versi ricorda quella più recente di Antonella Di Massa, la casilinga di 51 anni trovata morta da due inviati della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto? impegnati in delle riprese in un terreno non molto distante dall’ultimo luogo in cui delle telecamere l’avevano ripresa, la mattina del 17 febbraio scorso a Ischia.

Anche nel suo caso nessuna pista è esclusa, neanche l’omicidio: accanto al suo corpo, al momento del ritrovamento, c’erano una corda e del liquido antigelo. Il sospetto è che qualcuno volesse inscenare un suicidio e che in realtà Antonella sia stata uccisa. A confermarlo o smentirlo saranno gli accertamenti in corso.