Maturità 2023 proteste studenti, annunciata una mobilitazione dell’Unione degli Studenti contro le linee guida dell’esame annunciate dal Ministro dell’Istruzione Valditara. Il Ministero ha di recente pubblicato una nota informativa per anticipare le modalità di svolgimento: ci saranno gli scritti ministeriali, i commissari esterni e le Invalsi ritorneranno obbligatorie per l’ammissione. La seconda prova con una materia caratterizzante di ciascun indirizzo verrà scelta dal ministero e non come lo scorso anno dalla commissione esterna. La prima prova è di italiano e si svolge mercoledì 21 giugno per tutti su sette tracce ministeriali tra cui sceglierne una.
Maturità 2023 proteste studenti, l’annuncio della mobilitazione
“Questa modalità di esame non tiene conto dell’eredità che ci ha lasciato la pandemia ed è concentrata su una valutazione serrata e meccanica, che tiene conto più dei risultati delle singole prove che del percorso scolastico e formativo svolto nel corso degli anni”, sono le parole di Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti “Inoltre non tiene conto della necessità di ripensare un nuovo esame di Stato che possa essere un momento realmente formativo e in cui lo studente possa esercitare il suo pensiero critico, innanzitutto attraverso l’inserimento di una tesina multidisciplinare”.
Una protesta portata avanti con forza da Alice Beccari dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli Studenti: “Nonostante avessimo già da tempo presentato al ministro Valditara la nostra proposta di maturità per quest’anno, il ministro ha deciso di proseguire per conto proprio, pubblicando un esame costruito senza interloquire con le organizzazioni studentesche vogliamo un esame che dia risalto alla capacità critica e all’emancipazione degli studenti e che non sia puramente nozionistico e svolto con metodi frontali, fino a quel momento continueremo a mobilitarci”, aggiunge.
Assemblea dal 10 al 12 febbraio a Roma
L’Unione degli Studenti ha annunciato un’assemblea nazionale dal 10 al 12 febbraio a Roma per strutturare una proposta di riforma della rappresentanza studentesca e rendere così gli studenti partecipi dei processi decisionali nel futuro della scuola: “Non accettiamo più di subire decisioni passivamente: richiediamo l’immediata convocazione del Forum delle associazioni studentesche e che il ministro si presenti all’assemblea nazionale per ascoltare le nostre proposte”, sono le parole di Bianca Chiesa. Gli studenti sono dunque pronti a dare battaglia anche contro il Ministro Valditara.