Miele contro l’influenza per stare meglio? Si. La stagione invernale porta con sé i consueti malori e nuove influenze. Per questo motivo, può essere utile scoprire il rimedio del miele contro l’influenza, come ci racconta il professor Giorgio Calabrese, noto per essere un volto televisivo, docente all’Università del Piemonte Orientale e Presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del ministero della Salute.
Con l’arrivo dell’influenza australiana, poi, sembra ancor più necessario trovare un giusto rimedio contro febbre, tosse e mal di gola, per poter vivere in modo più sereno il periodo delle feste e, soprattutto, l’inizio di questo inverno.
Miele contro l’influenza: le parole del professor Giorgio Calabrese
Di seguito, riportiamo le parole del professor Giorgio Calabrese riguardo all’importanza del miele in questo periodo: un rimedio naturale per dei problemi che affliggono gran parte della popolazione, quando il freddo si fa più pungente:
“Questo è allora il momento ideale per riscoprire le documentate proprietà scientifiche dell’alimento miele, evitando di sovraccaricare l’organismo solo con i farmaci. Il miele, tra l’altro, racchiude tante ottime vitamine del gruppo B e C, e due antibiotici naturali, l’inibina (o perossido d’idrogeno) e la germicidina, due sostanze di grandissimo livello che ci permettono quando abbiamo mal di gola, muco e disturbi delle vie aeree superiori di prenderci una bella tazza di latte (o altra bevanda preferita) e miele […] Questa è una consuetudine che ci arriva direttamente dalle tradizioni popolari. Quindi ha torto chi dice di mollare i rimedi della nonna, che sono concetti vecchi, visto che oramai abbiamo gli antibiotici e gli antinfiammatori in genere. Ormai è certo che il miele ha proprietà batteriostatiche naturali, capaci di bloccare la riproduzione dei batteri, ma non di ucciderli.”
Il professore, poi, parla di alcune tipologie di mieli che sarebbe utile avere sempre a casa:
“Quelli scuri (castagno, abete, tiglio, melata) vanno bene durante la stagione fredda perché sono ricchi di antociani e polifenoli che mantengono giovani e restaurano le cellule.”
Miele contro l’influenza: basta solo quello?
Ovviamente, il miele non può curare la faringite da solo e sono necessari altri rimedi, eppure il miele può rivelarsi un ottimo alleato per i farmaci utilizzati, infatti, secondo le sue parole, può aiutarli nell’avere una migliore azione terapeutica: “Ma se voi mi domandate se si può curare la faringite esclusivamente con il miele, risponderò sicuramente di no. Il motivo? Si può aiutare il corpo quando ancora non c’è infezione e il miele rappresenta un’ottima misura dietetica per rafforzare le difese immunitarie e alleviare i sintomi. Il cibo, è cibo, non cura ma aiuta quando c’è una malattia, aiuta i farmaci ad avere una migliore azione terapeutica.”
Gli effetti positivi sulla glicemia
Il miele non è solo un ottimo alleato contro il raffreddore, ma, secondo studi recenti, ha anche un ottimo effetto sulla glicemia a digiuno e sul colesterolo. Secondo la ricerca condotta dall’Università di Toronto, “il miele ha abbassato il livello di glicemia a digiuno, il colesterolo totale e LDL conosciuto come quello cattivo, i trigliceridi. Ha anche aumentato l’HDL noto come colesterolo buono.” Sono le parole di Tausef Khan ricercatore presso l’Università di Toronto e il St Michael’s Hospital.
Ma si schiera contro l’Università di Toronto Giorgio Calabrese, che evidenzia ancora una volta la natura di semplice alimento del miele, non di farmaco: “Il miele, più correttamente i diversi tipi di miele, non è un farmaco ma un alimento nutraceutico, capace di rafforzar le nostre cellule. […] Occorre far passare la verità scientifica, e attribuire al miele le qualità che ha. E’ un alimento e non un farmaco. Va utilizzato per zuccherare, per spalmarlo sulle fette biscottate, per assumerlo tal quale, per metterlo nell’insalata, per farci uno spuntino alle dieci di mattina, per assumerlo la sera, dopo il lavoro o la palestra: ecco questa è la normalità. “