Il decreto legge approvato nei giorni scorsi, contenente le misure per l’attuazione del Pnrr, ha formalizzato anche la creazione di 3-I Spa. Si tratta della software house pubblica che si farà carico di tutti i servizi inerenti al welfare. Un ruolo non semplice, considerando le recenti evoluzioni dello scenario online e l’intensificarsi delle minacce web emerse.
3-I Spa, una software pubblica per l’Italia
La conferma dell’arrivo della nuova software pubblica è arrivata con un comunicato. È una società a capitale interamente pubblico. Ma a cosa servirà ne dettaglio? 3-I Spa dovrò sviluppare e gestire le soluzioni e i servizi informatici impiegati da INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche da ACN (Agenzia per la Cybersicurezza -nazionale), Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e altre PA centrali.
Riportiamo di seguito il commento del ministro Andrea Orlando:
L’obiettivo è quello di garantire una gestione dei dati più efficiente e democratica e fornire servizi all’avanguardia per migliorare il benessere della collettività. Un passo avanti per la transizione digitale di tutta la Pubblica Amministrazione.
Alessio Butti: “Importante obbiettivo del Pnrr”
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha annunciato con queste parole la creazione di 3-I Spa:
Oggi portiamo a compimento, nei tempi previsti, un importante obiettivo del Pnrr. Con l’istituzione di 3-I creiamo un polo di riferimento per le pubbliche amministrazioni centrali, oltre che un centro di eccellenza nel panorama dei fornitori dei servizi digitali per gli Enti e tutto il settore pubblico. Grazie alle economie di scala consentirà un’ottimizzazione degli investimenti e dei processi amministrativi, e allo stesso tempo permetterà una governance pubblica diretta, efficace e stabile dei sistemi e delle strategie ICT al servizio delle PA centrali, in linea con il principio di sovranità digitale italiana ed europea.