Oggi, 21 agosto 2024, ricorre il sessantesimo anniversario della morte di Palmiro Togliatti. Chi era il segretario del Pci, il partito comunista italiano? Cosa ha rappresentato? Perché era chiamato ‘il Migliore’? Togliatti ha vissuto una vita molto controversa. Ma alcune sue scelte hanno un peso anche nell’Italia di oggi.
Chi era Palmiro Togliatti ‘il Migliore’, la moglie, Nilde Iotti, la morte 60 anni fa
Palmiro Togliatti, nato a Genova nel 1893, è stato una delle figure più importanti dell’Italia repubblicana dopo la dittatura fascista, pur essendo stato un convinto comunista legato a doppio filo con l’Unione Sovietica di Stalin. Si può dire che visse più vite prendendo anche decisioni fondamentali per la nascita e il consolidamento della nostra Repubblica. Rifugiatosi in Russia durante il fascismo, tornò in Italia nella primavera del 1944 e, fino al varo della Costituzione, compì almeno due svolte inattese quanto decisive. La prima fu la svolta di Salerno con la quale affiancò il suo partito rivoluzionario alla monarchia fino alla fine della guerra perchè, spiegò ai suoi, realisticamente, con l’Italia occupata dai tedeschi e dagli americani, non si poteva far altro. La seconda svolta la realizzò nel 1947, quando, pur essendo messo all’opposizione dal governo di Alcide De Gasperi, decise di non abbandonare l’assemblea costituente ma di continuare a dare il suo contributo alla nascita della Costituzione, la pietra miliare della nostra democrazia. Come? Dando, ad esempio, l’ok al suo articolo sette, quello che prevede il Concordato con la Chiesa:
“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”
Fu un passo in avanti fondamentale per normalizzare e democratizzare l’Italia. Togliatti, infatti, fu anche il teorico della via italiana al socialismo, cioè della realizzazione del comunismo per via democratica ripudiando la violenza e applicando la Costituzione. E fu anche il promotore dell’amnistia per tutti coloro che dopo l’8 settembre si erano macchiati di reati politici. Scelte, soprattutto dopo un attentato subito davanti Montecitorio ad opera di uno studente il 14 luglio 1948, non scontate per il capo di quello che all’epoca era il più importante partito comunista in Occidente e che rafforzarono anche Alcide De Gasperi, al principio della Guerra Fredda, nel collocare sotto l’ombrello americano e della Nato il nostro Paese, salvaguardandone la libertà e la democrazia.
Perché era chiamato il Migliore, la moglie, il rapporto con Nilde Iotti
Ma perché Palmiro Togliatti, che si chiamava così per essere nato in una domenica delle Palme, era soprannominato ‘il Migliore’? Per lui, presero a utilizzare quest’aggettivo gli iscritti del Pci: per loro non era un semplice segretario, ma il loro ‘capo’ indiscusso. E quasi avvolta nella leggenda è stata anche la sua vita privata: nel 1924, sposò con rito civile Rita Montagnana, da cui ebbe un figlio. Ma più avanti, nel 1948, sfidando la morale dell’epoca, si legò a un’altra figura mitica della sinistra comunista: l’ex presidente della Camera Nilde Iotti.
La morte improvvisa a Jalta
Palmiro Togliatti morì improvvisamente, in seguito a un’emorragia cerebrale che lo colse durante una vacanza a Jalta, in Crimea. Morì esattamente dieci anni dopo Alcide De Gasperi, e i suoi funerali, organizzati a Roma il 24 agosto, furono una delle più grandi manifestazioni della nostra storia repubblicana.