Non c’è pace per i tifosi della Sampdoria. Dopo lo scivolone nella Serie B – in cui mancavano da dieci anni – i supporter blucerchiati devono anche assistere alla telenovela sulla vendita della squadra. Massimo Ferrero ha rifiutato l’offerta proposta da Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, che vorrebbero comprare la Samp per un gap di diversi milioni di euro.

Un’offerta ritenuta, forse, inadeguata. Per Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, proprietari rispettivamente di Gestio Capital e Aser Group, la decisione è stata del tutto “incomprensibile”. Emerge però che il rifiuto di Ferrero sia dovuto da una differenza di dieci milioni di euro, secondo quanto riporta Mf-Milano Finanza.

Vendita Sampdoria, il ruolo di Edoardo Garrone

Uno scoglio, certo, ma uno scoglio che con molta probabilità può essere arginato. Le parti continuano a lavorare per trovare un accordo che soddisfi tutti. La differenza viene ritenuta “colmabile”, ma non si capisce da chi. Il ragionamento è che il duo difficilmente potrà aggiungere altri dobloni, visto anche le risorse che impiegheranno per riportare la Samp in auge. D’altro canto, Ferrero vorrà trarre il maggior beneficio economico dalla vendita per soddisfare il trust Rosan.

In questo stallo quasi alla messicana potrebbe inserirsi una vecchia conoscenza dei tifosi. Il Garrone, figlio, che nel 2014 lasciò la squadra all’attuale patron. Così facendo, Edoardo Garrone potrebbe rimediare a quello che fu – come da lui definito – un “errore“, vale a dire la vendita a Ferrero. Fosse questo il caso, bisognerà vedere come potrebbe procedere l’ex presidente dei Blucerchiati. Secondo una fonte interpellata dal quotidiano milanese:

“Una soluzione potrebbe essere il riacquisto del marchio della Sampdoria oppure l’acquisto di una promettente causa ben conosciuta, quella riguardante Img-Silva, il che peraltro permetterebbe di rientrare nel tempo dell’investimento”.

Intanto i tifosi della Sampdoria fanno sentire la loro pressione, con proteste contro lo stop alla vendita.