Che l’arrivo di Elon Musk non avesse migliorato i ricavi di X (ex Twitter) è cosa ben nota. Tuttavia in pochi si aspettavano che, con l’arrivo del patron di Tesla, il social network potesse perdere il 56% del suo valore. Oggi, secondo quanto riportato dal New York Times e Forbes, Twitter vale 19 miliardi, meno dalla metà di quando venne comprato da Musk. Il multimiliardario lo pagò 44 miliardi di euro, cifra pesantemente ridimensionata un anno dopo l’acquisizione. Fin da subito Musk aveva ammesso di aver ipervalutato il social, pagandolo più di quanto realmente valesse.
Crolla il valore di X (ex Twitter): Elon Musk aveva acquisito il 100% delle azioni
A marzo l’imprenditore sudafricano aveva inviato un’email ai propri dipendenti, ammettendo il calo di X e attestando il suo valore attorno ai 20 miliardi. Attualmente le azioni di Twitter hanno un valore di 54,20 dollari, mentre al momento del passaggio a Musk il prezzo era di 45 dollari l’una. Ricordiamo che all’epoca il visionario di Pretoria comprò il 100% delle azioni di Twitter, togliendo la società dal Nasdaq.
Le ragioni che hanno portato alla crisi
Sono diversi i motivi che hanno causato il crollo di X. In primis, l’azienda ha scelto di adottare un controllo meno severo sugli episodi di discriminazione e disinformazione. Questo ha portato a un calo degli utenti ma anche delle pubblicità, molte delle quali hanno preso le distanze dal social network.
Il passaggio da Twitter a X ha consentito di adottare un linguaggio più aggressivo e meno rispettoso del prossimo. La figura di Musk ha allontanato gli utenti, spingendoli a cancellare il loro profilo X. La recente decisione di inserire le spunte blu a pagamento non ha certo giovato alla credibilità dell’ex Twitter, la cui fama si sta gradualmente affievolendo.