Continua a far discutere l’obbligatorietà per i cittadini residente in Europa di un tampone per entrare in Italia. Nella giornata di ieri, infatti, dopo che il Governo aveva deciso di obbligare chi entrerà nel nostro paese a sottoporsi a tampone, la vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova, aveva attaccato la decisione sottolineando che certe scelte “devono essere giustificate”.

Il Premier Mario Draghi in Aula alla Camera ha risposto a questa osservazione citando i dati. “Da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è molto diffusa, ad esempio in Danimarca, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo”.

Mario Draghi insomma è stato laconico. L’Italia è tra i Paesi più virtuosi per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, in netta controtendenza rispetto ad altri stati membri. Oggi è arrivata la controreplica dell’Europa.

Tampone per entrare in Italia, l’Europa non ha ricevuto notifiche

Un portavoce dell’esecutivo europeo ha spiegato che l’UE non ha “ricevuto nessuna notifica dall’Italia” sull’ordinanza sul tampone obbligatorio per l’ingresso nel Paese. “I Paesi membri sono obbligati ad informare” la Commissione su eventuali restrizioni ai viaggi ha spiegato ancora il portavoce. Una nuova dura presa di posizione dell’Europa che invece di esortare Paesi come Polonia e Romania che sono oggettivamente indietro con i vaccini sferza l’Italia che vorrebbe difendere quel poco di normalità che si è riuscita a creare.

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