Dean Cain, che negli anni ’90 ha interpretato l’Uomo d’Acciaio nella serie tv “Lois & Clark: Le nuove avventure di Superman”, si è scagliato contro il coming out di Jon Kent, figlio di Clark Kent e attuale Superman nei fumetti.
Moda e politicamente corretto
Cain ritiene che non ci sia nulla di coraggioso nella decisione della DC Comics di fare di Superman un riferimento per la comunità LGBT. “Se lo avessero fatto 20 anni fa – ha dichiarato l’attore a Foxnews – sarebbe stato coraggioso, ma oggi non lo è affatto”.
In un mondo in cui Robin, la storica spalla di Batman, ha rilevato la sua bisessualità (in Batman: Urban Legends #6, uscito ad agosto negli Stati Uniti), e nel quale anche un simbolo della Marvel come Captain America ha conosciuto una propria incarnazione omosessuale (nella serie limitata The United States of Captain America, pubblicata in occasione degli 80 anni del personaggio), una simile mossa rappresenta per Dean Cain soltanto la volontà di seguire un trend di moda e politically correct.
Superman dovrebbe affrontare i veri problemi del mondo
“Se la DC Comics avesse voluto fare qualcosa di davvero audace – spiega l’attore – avrebbe potuto mostrare Superman mentre combatte per i diritti degli omosessuali in Iran, dove i gay vengono uccisi.
Dicono che questo nuovo Superman – prosegue Cain – combatta il cambiamento climatico e le deportazioni dei rifugiati, e che infatti il suo compagno è un attivista. Perché allora non raccontano storie in cui va a sradicare le ingiustizie che sono la causa di quelle deportazioni? Quello sarebbe coraggioso e leggerei queste storie”.
Il mondo moderno è pieno di mali reali e concreti – conclude l’attore – dalla corruzione al traffico di esseri umani, dalla schiavitù a governi illegittimi”, e sarebbe magnifico se un simbolo come Superman affrontasse questi problemi.