Il Tour de France 2024 si avvicina e con esso emergono le sfide legate alla pandemia di Covid-19, che continua a influenzare il mondo del ciclismo professionistico. Una delle notizie più rilevanti riguarda Tadej Pogacar, corridore sloveno della UAE Team Emirates, che ha recentemente contratto il virus. Durante una conferenza stampa pre-Tour, Pogacar ha rivelato di essersi ammalato circa dieci giorni fa, ma fortunatamente si è ripreso in tempo per partecipare alla competizione.
L’impatto del Covid-19 sui ciclisti del Tour 2024
Il Covid-19 ha nuovamente colpito il gruppo, causando preoccupazioni e rinunce forzate. Nelle ultime settimane, diversi ciclisti di alto profilo sono risultati positivi al virus. Tra questi, David Gaudu della Groupama-FDJ, Mads Pedersen e Tao Geoghegan Hart della Lidl-Trek. Ultimo in ordine temporale Sepp Kuss, corridore del team Visma | Lease a Bike, la squadra favorita per la vittoria con Jonas Vingegaard. Mentre Gaudu e Pogacar hanno potuto recuperare in tempo, Geoghegan Hart è stato costretto a rinunciare alla Grande Boucle. Questa situazione sottolinea come il Covid-19 continui a essere una variabile significativa nel mondo del ciclismo professionistico, influenzando la preparazione e la partecipazione degli atleti.
La testimonianza di Tadej Pogacar
Durante la conferenza stampa, Pogacar ha condiviso dettagli sulla sua esperienza con il Covid-19 e il suo processo di recupero.
“Dieci giorni fa ho avuto il Covid. Mi sono ammalato e mi sentivo molto stanco. Per questo, c’era qualche punto interrogativo, ma mi sono ripreso molto bene dal contagio da Covid. Alla fine non è stato un grosso problema. Onestamente, mi sento benissimo adesso”.
Misure di prevenzione e approcci diversi
Per affrontare la minaccia Covid, al Tour 2024 le squadre stanno adottando approcci diversi per gestire la situazione. Ad esempio, il team Visma | Lease a Bike ha reintrodotto un protocollo anti-Covid per proteggere i suoi atleti. Inoltre, Remco Evenepoel della Soudal-QuickStep è apparso in conferenza stampa indossando una mascherina, dimostrando una cautela aggiuntiva. Al contrario, Pogacar ha espresso una preoccupazione minore riguardo al Covid-19, suggerendo che l’esposizione precedente al virus possa aver ridotto la gravità dei sintomi.
“Il Covid non è più un problema così grave. Soprattutto se il tuo corpo ha già trasportato il virus in precedenza. L’ho già avuto prima, forse più di una volta. Il tuo corpo quindi si abitua. Non è stato troppo pesante, ma più simile a un raffreddore. Sono rimasto senza bici solo per un giorno, poi ho pedalato al chiuso sui rulli. E quando non mi sono più sentito male, ho ricominciato a pedalare fuori”.
La rapida ripresa di Pogacar e la sua capacità di tornare rapidamente agli allenamenti dimostrano la determinazione del ciclista sloveno. Nonostante la stanchezza iniziale causata dal virus, ha trascorso solo un giorno senza bicicletta e ha continuato a mantenere la sua forma fisica pedalando sui rulli al chiuso. Una volta sentitosi meglio, è tornato ad allenarsi all’aperto, dimostrando una notevole capacità di recupero e adattamento. Questo episodio non solo mette in luce la sua forza fisica, ma anche la sua mentalità combattiva, che sarà cruciale durante il Tour de France 2024.
Implicazioni per il Tour de France 2024
L’incidente di Pogacar e le esperienze di altri ciclisti infettati dal Covid-19 sollevano questioni importanti sul futuro del ciclismo professionistico in un’era post-pandemica. Il Tour 2024 rappresenta un banco di prova per le squadre e gli organizzatori, che devono bilanciare la sicurezza sanitaria con l’esigenza di competere ad alto livello. Le diverse misure adottate dalle squadre riflettono una realtà in evoluzione, dove la flessibilità e l’adattamento sono essenziali.