Bollo auto: prescrizione 2019, 2020 e 2021: quando non si paga più la tassa automobilistica? Riceviamo molte domande sulla prescrizione del bollo auto, con la convinzione diffusa che basti attendere tre anni dalla scadenza per non doverlo più pagare.

In realtà, la situazione è più complessa e le condizioni variano a seconda dei casi, soprattutto dopo le nuove regole per la sospensione tributaria introdotte durante la pandemia. In questa guida faremo chiarezza su quando e come si prescrive il bollo auto per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Bollo auto: prescrizione 2019, 2020 e 2021

Nuove regole per la prescrizione a causa della sospensione tributaria

Secondo le attuali disposizioni normative, la tassa automobilistica si prescrive decorsi tre anni, a meno che non ci siano stati atti che interrompono questa prescrizione, come ad esempio la richiesta di pagamento da parte dell’ente di riscossione. In questi casi, all’importo dovuto per la tassa si aggiungono anche gli interessi.

È importante notare che il conteggio del termine di prescrizione inizia il primo gennaio dell’anno successivo alla scadenza della tassa e termina il 31 dicembre del terzo anno successivo. Ad esempio, se un automobilista non ha pagato il bollo per l’anno 2023, il termine di prescrizione si estende dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

Tuttavia, la prescrizione dei bolli auto degli anni 2019, 2020 e 2021 segue un criterio diverso, in quanto nel periodo pandemico il governo italiano ha introdotto, con il decreto legge n. 18/2020, la sospensione dei pagamenti dei tributi dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. La sospensione tributaria ha influito anche sulla prescrizione, congelandola per l’intero periodo di riferimento della norma.

A tal proposito, va detto che la prescrizione scade dopo tre anni e 541 giorni. Tuttavia, per l’effetto della sospensione dei tributi il periodo che doveva interessare la prescrizione della tassa automobilistica ha subito uno slittamento, con i nuovi termini con decorrenza dal 24 giugno del quinto anno.

Pertanto, il bollo auto che avrebbe dovuto prescriversi dal 2023, è slittato al 2026. Lo stesso discorso riguarda il bollo auto 2020, per cui la richiesta di pagamento potrà arrivare fino al 2027.

Atti interruttivi della prescrizione

Fondamentalmente, se arriva un avviso di accertamento o altre comunicazioni da parte della Regione o del concessionario della riscossione, i termini di prescrizione vengono interrotti.

Da quel momento, la prescrizione ricomincia a decorrere dalla notifica dell’atto di richiesta di pagamento.

Bollo auto prescrizione 2019 2020 2021: quando si decide di non pagare cosa succede?

Nonostante le problematiche degli automobilisti, molti si chiedono quali siano le conseguenze del mancato pagamento del bollo auto. C’è chi ignora l’esistenza della tassa automobilistica rifiutando di regolarizzare il pagamento, mentre altri omettono il versamento per problemi economici contingenti.

Nonostante le numerose manifestazioni per l’abolizione della tassa automobilistica, il bollo auto è ancora in vigore su suolo nazionale, seppur gestito dalle Regioni, che hanno piena autonomia nell’emanazione di provvedimenti specifici su esenzioni o proroghe.

L’omessa regolarizzazione della tassa comporta l’aggravio di spese per l’aggiunta di sanzioni e interessi, fino al fermo amministrativo del veicolo.

Cosa fare in caso di tassa già pagata?

Se il concessionario della riscossione invia un avviso di accertamento per un bollo auto relativo a un anno già pagato, è possibile presentare un‘istanza di annullamento in autotutela. A tal fine, è fondamentale allegare alla richiesta la ricevuta di pagamento.

La stessa procedura vale anche per i casi di rottamazione o vendita del veicolo oggetto di richiesta di pagamento del bollo auto già versato, se si è in possesso del certificato di vendita o di rottamazione.

Infine, se il bollo auto non è dovuto per motivi di esenzione, all’istanza di annullamento dovrà essere allegato il certificato medico dell’ASL o dell’INPS che attesti l’invalidità.

In caso contrario, si hanno 60 giorni di tempo per impugnare l’atto per vie legali.