Revoca CSS, Lorenzin: “Scelta legittima ma offensiva e sgradevole”. Raggiunta dai microfoni di Radio Cusano campus, l’ex Ministra Lorenzin commenta la decisione di Giulia Grillo di rimuovere in blocco l’organo tecnico-consultivo della Sanità.

Una decisione che rientra pienamente nelle facoltà e nelle prerogative del Ministro della Salute ma che resta fortemente discutibile per una lunga serie di valide ragioni. L’attuale numero uno del dicastero della Sanità, la pentastellata Giulia Grillo, aveva tempo sino al 5 dicembre 2018 per revocare i membri non di diritto del Consiglio Superiore di Sanità, un organismo tecnico-consultivo di cui si serve il Ministro nel momento in cui c’è bisogno di calare la scienza nel dedalo della legislazione italiana.

Con perfetto tempismo ed entro i termini stabiliti, la Grillo ha revocato ben 30 membri del CSS, cogliendo di sorpresa, primi tra tutti, proprio i diretti interessati. Decisone improvvisa? Stando alle prime dichiarazioni del Ministro non sembra: “La revoca è un segno di discontinuità, siamo il governo del cambiamento, spazio al nuovo!”. A riconfermare, proprio nel dicembre del 2017, l’attuale composizione del CSS era stata l’allora Ministro Beatrice Lorenzin, raggiunta dai microfoni di Radio Cusano Campus per commentare la notizia.

Onorevole Lorenzin, la decisione della Grillo arriva per una presunta mancanza di fiducia politica da parte del CSS, che però resta un organismo tecnico e consultivo composto perlopiù da scienziati di livello internazionale. Come la giustifica?

“Io ci tengo ad essere oggettiva ed elegante nell’affrontare la questione, mettendo in evidenza le cose che sono state fatte e quelle che, a mio giudizio, potevano essere fatte. Per quel che attiene le prerogative del Ministro e le tempistiche, nulla da dire, la Grillo ha fatto quello che era nelle sue facoltà fare e nei tempi previsti. Il CSS è un organo storico, che precede addirittura la nascita del Ministero e che negli anni ha assunto un ruolo sempre più centrale, fino a poter influenzare e condizionare le scelte del Ministro di turno. Io riformai il CSS nel 2014 portandolo a 30 membri e nominando una donna come presidente, per la prima volta nella storia. È ovvio che i membri del CSS non sono gli unici scienziati eccellenti nel panorama scientifico del nostro Paese, come è ovvio che il Ministro potrà trovare altrettante personalità di spicco. Quello che non capisco è il discorso sulla discontinuità che non può essere politica e che spero non sia scientifica. Quello che resta offensivo e sgradevole è il modo che si è scelto e quello in cui ci si è espressi per giungere a questa decisione”.

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