Gennaio 2020. Dalla Cina arrivano notizie di una strana pandemia che sta infettando tutti gli abitanti di Wuhan. Isolamento, precauzioni, quarantena. I più pensano: “Sarà la solita pandemia”. E invece Giuseppe Conte il 9 marzo mette l’Italia in lockdown e due giorni dopo, l’11 marzo 2020, l’Organizzazione mondiale della sanità dichiara la pandemia mondiale da Coronavirus.
In tre anni abbiamo conosciuto la paura di stringere la mano, di salutare il vicino o anche di abbracciare l’amico. Il primo anno di Covid è stato all’insegna dell’asocialità e della paura. Paura di fare la spesa oppure di scendere, bardato come un palombaro, per comprare le sigarette. Certo, ci sono anche stati momenti gioiosi. Come il fatto che tutti si sono reinventati pizzaioli, pasticceri o semplicemente fornai. Oggi tutto questo probabilmente è un lontano ricordo, come un sogno sbiadito che a malapena si riesce a ricordare, tanta la voglia che covava dentro di noi per ritornare alla normalità. Una normalità che però ancora stenta a ripartire totalmente. I casi di Covid salgono, scendono, anzi no risalgono. Forse questa è ormai la normalità.
Poi arrivò il momento del vaccino. Il salvatore della patria. L’eletto. Il messia. Colui il quale doveva renderci immuni dal virus. Salvo poi scoprire che non era così, perché anche con il vaccino potevi infettarti, ma le possibilità che la malattia colpisse in maniera aggressiva erano bassissime. Ma anche qui si scopre che non era proprio così. Alla fine il mondo si divide in due: chi è a favore e chi è no vax. E nascono le ipotesi di complotto, così come anche chi fa finta di iniettarsi una falsa dose di vaccino per avere l’agognato green pass che permette al suo possessore di poter accedere alla vita sociale. Proprio il patentino verde, come più o meno quasi ogni cosa in Italia, diventa l’obiettivo dei contraffattori e così iniziano a circolare anche i green pass falsi o vaccini falsi che permettono di ottenere il patentino verde (alcuni, fra cui qualche vip, finiscono sotto indagini – sembra – per essersi fatto un vaccino falso).
Il virus infatti non miete solo vittime a causa della malattia, ma anche a livello giudiziario. Molti politici finiscono sotto inchiesta per la gestione della pandemia. L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, e i suoi predecessori Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin, sono infatti indagati per omissione in atti d’ufficio in uno stralcio romano dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid. I tre sono indicati come “responsabili dell’omessa istituzione, rinnovo del Comitato Nazionale per la pandemia”.
11 marzo, le origini del Covid
Ancora non è ben chiaro come sia nato il virus. Forse è innato nei pipistrelli cinesi, o più probabilmente è un virus da laboratorio. Certo è che la Camera del Congresso statunitense ha votato all’unanimità una legge che obbliga l’intelligence a pubblicare tutte le informazioni in suo possesso sull’origine del Covid 19. Una mossa voluta perché gli americani vogliono sapere come si è sprigionato il virus che ha provocato circa 959mila morti negli Stati Uniti. L’ordine di declassificare i documenti sull’origine del Covid punta a fare chiarezza sull’ipotesi che il virus potrebbe essere stato prodotto nei laboratori cinesi di Wuhan ma che si fosse propagato all’estero a causa di una serie di falle del sistema di sicurezza. Ma forse bisognerebbe anche ascoltare la campana della Cina, che difficilmente suona.
Sta di fatto che il virus che sembrava una copia delle altre ‘pandemie’ (tipo l’influenza suina), ha portato alla morte di oltre 750 milioni di persone, e più che 25 milioni in Italia. Ancora oggi continuiamo a infettarci e a morire, ma possiamo dire che il peggio è alle spalle. Al momento.