Una laurea ti allunga la vita! Uno dei precetti preferiti delle mamme di un tempo era sicuramente il seguente: studia figlio mio, vedrai che farai carriera! Oggi, quelle stesse mamme, si sono dovute adeguare ai tempi che corrono, cambiando, quando necessario, anche consigli e ammonimenti. Ecco perché è più facile sentirle rivolgersi ai figli e dir loro: studia figlio mio, che magari non troverai lavoro ma camperai più a lungo.

Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute, un progetto dell’Università Cattolica di Roma, nel calcolo dell’aspettativa di vita media, non risulta più dirimente l’area geografica di provenienza, bensì, il livello medio di istruzione. A sostenerlo, ai microfoni di Radio Cusano Campus, il direttore scientifico dell’Osservatorio, il dott. Alessandro Solipaca:

«Il Servizio sanitario nazionale, oltre che tutelare la salute, nasce con l’obiettivo di superare gli squilibri territoriali nelle condizioni socio-sanitarie del Paese. Ma su questo fronte i dati testimoniano il sostanziale fallimento delle politiche. Troppe e troppo marcate le differenze regionali e sociali, sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita sia per la presenza di malattie croniche».

Altra connessione determinante rivelata dall’indagine è quella che mette in relazione lo stato di salute e il grado di istruzione. Secondo l’Osservatorio si vive più a lungo a seconda del livello di istruzione raggiunto.

«L’aspettativa di vita è minore al meridione per coloro i quali si fermano al diploma superiore o, ancor peggio, alla licenza media. Potremmo prendere come esempio Firenze, dove si vive di più, oltre tre anni, rispetto a Napoli e a Caserta. Nel nostro Paese una persona può augurarsi di vivere 77 anni se ha un livello di istruzione basso e 82 anni se possiede almeno una laurea. Se volessimo disgregare il dato per genere, tra le donne il divario è minore, ma tutt’altro che trascurabile: 83 anni per le meno istruite, circa 86 per le laureate».

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