L’arrivo di un bambino rappresenta una significativa trasformazione per una coppia o anche per una madre single. Non solo si devono riconsiderare le priorità e adattare la vita per accogliere un’altra persona di cui si è responsabili, ma ci si trova anche di fronte a spese considerevoli, alcune immediate (come il lettino, il passeggino, i pannolini) e altre che si distribuiscono nel tempo (vestiti, materiale scolastico, asilo nido).
Cosa spetta a una donna in gravidanza nel 2024?
Il Governo italiano ha già in atto diverse misure economiche per sostenere le famiglie, ma con l’introduzione dell’Assegno Unico Universale nel 2024, ci sono diverse novità. Vediamo quali sono i bonus gravidanza disponibili e chi può richiederli.
Assegno Unico Universale
L’Assegno Unico Universale per i figli (AUUF), introdotto con il Family Act (Legge 46 del 2021) voluto dal Governo Draghi, porta con sé significativi cambiamenti rispetto alle tipologie di bonus e agevolazioni attualmente esistenti. L’AUUF sarà erogato a tutte le famiglie con figli, a prescindere dal reddito o dal tipo di lavoro svolto (dipendente, autonomo, disoccupato, con reddito di cittadinanza…), a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni del bambino.
Con l’introduzione dell’Assegno Unico, saranno abolite, dall’anno successivo, le detrazioni fiscali IRPEF e altri incentivi rivolti alle famiglie e alla genitorialità. L’AUUF sostituirà vari sussidi, inclusi il Bonus Bebè, il Bonus Mamma Domani e altri.
L’Assegno Unico Universale è un sostegno economico alle famiglie con figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza. Tuttavia, la richiesta può essere presentata solo dopo la nascita del bambino, quando viene assegnato il suo codice fiscale. La prima mensilità dell’Assegno includerà anche gli arretrati a partire dal settimo mese di gravidanza.
Con l’introduzione dell’Assegno Unico Universale, tutti gli altri sostegni sono stati inclusi nell’AUUF a partire dal 2024. Questi includono bonus come il Bonus Bebè, il Bonus Mamma Domani e gli assegni per famiglie numerose. Tuttavia, il bonus asilo nido rimane valido nel 2024 e sarà aumentato in alcuni casi.
Bonus Asilo nido 2024
Introdotto tramite la Legge di Bilancio del 2017, il bonus per l’asilo nido è una forma di supporto finanziario ideata per aiutare i genitori coprendo le spese relative alla cura e all’educazione dei loro figli nei primi anni di vita.
Questo bonus, che è valido anche in caso di adozione, è concesso fino al raggiungimento del terzo anno di età del bambino e può essere richiesto per due motivi principali:
- Per la frequenza al nido nel corso dell’anno 2024, da gennaio a dicembre.
- Per finanziare l’assistenza presso l’abitazione, previa presentazione di un certificato che attesti una grave situazione di salute per l’intero anno.
Se il bambino compie i tre anni nel corso dell’anno, il contributo viene erogato solamente per coprire le rette pagate da gennaio ad agosto 2024.
Per quanto riguarda i requisiti ISEE necessari per avere diritto al bonus asilo nido nel 2024, l’importo varia in base all’ISEE, ma è importante sottolineare che il bonus può essere richiesto anche in assenza della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Non è quindi obbligatorio avere un basso ISEE né rientrare in una specifica fascia di reddito. Tuttavia, il massimo importo di 3.600 € all’anno spetta ai genitori di bambini nati nel 2024, con un secondo figlio di età inferiore ai 10 anni e con un ISEE minorenni dichiarato entro i 40.000 €.
Prima di illustrare dettagliatamente gli importi del rimborso erogato dall’INPS alle diverse categorie di beneficiari del bonus asilo nido 2024, è fondamentale comprendere chi deve presentare domanda per l’ISEE minorenni.
Il riferimento per il bonus asilo nido è l’ISEE minorenni del figlio per il quale si richiede il beneficio. Tale ISEE è una variante del normale ISEE e tiene conto della situazione economica e patrimoniale dei minori figli di genitori non sposati tra loro e non conviventi. Può essere richiesto solo se i genitori appartengono a nuclei familiari diversi e non sono legalmente separati o divorziati. Tuttavia, spesso l’ISEE minorenni coincide con l’ISEE standard. Non è necessario richiedere l’ISEE minorenni se i genitori sono sposati e conviventi, non sposati ma conviventi, o se, pur essendo stati sposati, sono ora legalmente separati o divorziati.
Per quanto riguarda i documenti necessari per richiedere il bonus nido, possono presentare domanda un genitore biologico o adottivo che sia in possesso di documenti che attestino la residenza in Italia, la cittadinanza italiana o dell’UE, il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini UE o carte di soggiorno permanente per familiari non UE, o lo status di rifugiato politico o protezione sussidiaria. È necessario inoltre che il richiedente conviva con il minore e sia il responsabile del pagamento della retta dell’asilo nido. Se entrambi i genitori contribuiscono alle spese, ciascuno di loro può fare richiesta per il contributo per le mensilità sostenute.
Per quanto riguarda gli importi del bonus asilo nido 2024, che saranno erogati a partire dal 2 aprile, essi variano in base all’ISEE dichiarato o non dichiarato:
- Fino a 3.000 € in 10 rate mensili da 272,73 € e una da 272,70 € per ISEE minorenni fino a 25.000,99 €.
- Fino a 2.500 € in 10 rate mensili da 227,27 € e una da 227,30 € per ISEE minorenni da 25.001 € a 40.000 €.
- Fino a 1.500 € in 10 rate mensili da 136,37 € e una da 136,30 € per ISEE minorenni superiore a 40.000 €, ISEE non dichiarato e ISEE con omissioni e/o difformità dei dati.
Inoltre, sono previsti importi maggiorati per le famiglie con nuovi nati a partire dal 1° gennaio 2024 e con almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni:
- Fino a 3.600 € in 10 rate mensili da 327,27 € e una da 327,30 € con ISEE minorenni fino a 40.000 €.
- Fino a 1.500 € in 10 rate mensili da 136,37 € e una da 136,30 € con ISEE minorenni superiore a 40.000 €, ISEE non dichiarato e ISEE con omissioni e/o difformità dei dati.
È importante notare che il bonus asilo nido non può superare l’importo mensile della retta dell’asilo nido o della spesa per l’assistenza domiciliare al minore. Inoltre, chi già riceve l’assegno unico universale ha diritto anche al bonus asilo nido, ma non alla detrazione del 19% delle spese scolastiche nella dichiarazione dei redditi per eventuali somme non coperte dal bonus.