Oggi, mercoledì 7 febbraio 2024, si celebra la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. L’appuntamento, che si osserva a livello internazionale, è di estrema importanza. Serve a sensibilizzare la popolazione e a far riflettere tutti quanti noi sull’urgente necessità di contrastare tali pericolosi fenomeni, che colpiscono soprattutto i più piccoli e indifesi. Le vittime sono davvero tantissime e i dati a tal proposito sono molto preoccupanti.
Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo 2024: il significato della ricorrenza
Istituita nel 2017, la Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo serve a contrastare questi due fenomeni. Entrambi sono caratterizzati da manifestazioni violente e intenzionali da parte di quello che viene definito un “bullo” o un “cyberbullo” nei confronti di un soggetto ritenuto più “debole” o “non uguale” agli altri.
Le azioni che vengono compiuto possono essere di tipo verbale, fisico o sociale e sono ripetute nel tempo. C’è un grande squilibrio di potere tra chi aggredisce e chi subisce, non riuscendo a difendersi.
I bulli prendono solitamente di mira bambini e ragazzi più piccoli o loro coetanei. Esprimono così poca tolleranza e scarso rispetto verso le loro vittime, ritenute “diverse” per motivi etnici, religiosi, fisici, psicofisici, linguisti o per il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere.
Bullismo è colpire, ad esempio, un compagno per il colore della pelle, per la provenienza, per le difficoltà a scuola e chi più ne ha più ne metta. Le aggressioni spesso sono sia fisiche che verbali e portano a conseguenze gravissime.
Quando l’accanimento avviene tramite canali social, si parla di cyberbullismo. È un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più anche alla luce dell’utilizzo smodato del web che fanno i bambini e i ragazzi di oggi. Si tratta, in entrambi i casi, di forme di accanimento ancora troppo diffuse, molto gravi e sicuramente impattanti.
A risentirne sono sia la salute fisica che quella psichica di chi subisce bullismo e cyberbullismo. Diversi studi evidenziano che c’è una stretta correlazione tra le vittime e le le prestazioni scolastiche in caso, l’abbandono scolastico, i problemi del sonno, l’ansia, i deficit dell’attenzione e persino l’autolesionismo.
Capiamo dunque che la Giornata che si celebra oggi è di fondamentale importanza per sensibilizzare non solo i bambini e i ragazzi, ma anche le loro famiglie e i loro insegnanti. Gli adulti responsabili dell’educazione dei più piccoli hanno in tutto questa una responsabilità enorme.
I dati in Italia
Il Ministero della Salute ha riportato i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022. Secondo quanto emerse dall’analisi, gli atti di bullismo a scuola sono più frequenti nei più piccoli (11 – 13 anni) e nelle ragazze.
Il fenomeno, stando agli studi, è collegato con la violenza domestica. I minori esposti a episodi di violenza familiare sono più propensi ad imitare i comportamenti che subiscono in casa. Sono spesso portati così a ferire a loro volta i compagni o a diventare loro stessi vittime anche a scuola.
Per quanto riguarda il cyberbullismo, nella fascia di età 11 anni risultano vittime il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine. I 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze. Gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.
I numeri nel mondo
Come riportato dl sito pandasecurity.com, più della metà degli studenti dagli 11 ai 17 anni ha subito un episodio di bullismo in Italia, stando ai dati ISTAT. Invece, secondo il CDC, il 20% dei bambini che hanno più di 11 anni è stato vittima di cyberbullismo.
Il Paese dove ci sono maggiori segnalazioni da parte dei genitori è l’India. Il 37% di mamme e papà afferma che i propri figli hanno subito un episodio di bullismo online (dati Statista). Situazione preoccupante anche in Myanmar, Giappone, Russia, Cina, Regno Unito, Danimarca e molti altri ancora.
I fenomeni purtroppo sono molto diffusi a livello globale e nessun Paese riesce a salvarsi. Questo ci fa capire, ancora una volta, quanto sia urgente e fondamentale sostenere la lotta al bullismo e al cyberbullismo.