Si è conclusa da poche ore la giornata del migrante, per l’occasione la Lombardia ha acceso i riflettori sulla situazione dei minori. Il fenomeno, per alcuni “problema”, della migrazione aumenta di giorno in giorno. Il numero dei migranti che sceglie l’Italia, per darsi delle chance per il futuro, o per raggiungere altri luoghi, aumenta col passare del tempo. Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza ne ha accolti oltre mille, in Lombardia, ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con Liviana Marelli, rappresentante nazionale del coordinamento, e ha ribadito: “Credo che debba essere fatto un percorso di corresponsabilità. […] Smettere di pensare che questo arrivo possa essere fermato chissà come e chissà perché, oppure interrogarci sulle cause che generano migrazione, uscendo da forme non condivisibili di massimalizzazione. La migrazione è una questione sociale, sociologica, storica, che va assunta con responsabilità, ma anche con capacità di lettura.”
E’ stato posto l’accento su un evento storico importante, la convenzione di New York ratificata dall’Italia, e ha aggiunto: “E’ una questione di legalità quella di costruire percorsi dignitosi nel rispetto dei diritti dei minorenni. C’è una legge che ce lo dice. […] Sono convinta che la ratifica sia un atto di civiltà, quindi va applicata. Non possono essere praticate forme di emergenza, ma vanno costruiti territorialmente luoghi di confronto e di possibile accoglienza diffusa. Non è pensabile accumulare soggetti in luoghi di pronta accoglienza con numeri altissimi. […] Va ristrutturato il percorso di accoglienza ordinaria diffusa, che quindi coinvolga tutte le regioni italiane, non solo quelle di approdo, e che preveda la pronta accoglienza breve, tre mesi, quattro, così che si possa capire cos’ha ciascuno di loro per poter capire il passaggio successivo. Ovvero il sistema ordinario, coinvolgendo gli enti locali, le comunità locali, individuare comunità di accoglienza per ragazzi stranieri. […] La migrazione non è soltanto a seguito di guerre, o situazioni di conflitto. Ci sono emergenze ambientali che impediscono una vita possibile. […] Occorre individuare i tutori volontari. […] Quando il minorenne arriva nelle comunità ha diritto ad avere persone di riferimento, quindi chi si occupa di lui. […] L’Italia non è pronta ad accogliere il numero di migranti che abbiamo detto. […] Ci sono seimila minorenni di cui si perdono le tracce. […] Stiamo pensando a come accogliere in famiglia minorenni non accompagnati.”
Ascolta l’intervista integrale