Daniela Santanchè, deputata di Forza Italia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Non poche sono state le polemiche per il titolo stampato sulla prima pagina del quotidiano Libero che collega le vicende personali e comunali della sindaca Raggi ad una “patata bollente”. Diverso è invece il punto di vista della Santanchè che l’ha definito un “titolo azzeccato” ed è cos’ intervenuta ai microfoni di Radio Cusano: “Mi stupisce che faccia così tanto notizia questo titolo . Noi donne di centrodestra ne abbiamo subite di ogni in questi anni di questi titoli e fotografie, non mi è sembrato che ci sia stato tutto questo scalpore. Il titolo “Patata bollente” non mi scandalizza, non ci vedo riferimenti sessisti. A me è capitato molte volte di dire “Mamma mia, che patata bollente che è successa”. Per me patata bollente vuol dire guaio, qualcosa che ti cade sopra la testa. Se un giornale come L’Unità avesse fatto un titolo così su di me? Non sarebbe successo nulla, io me ne sarei fottuta. In questi anni hanno detto e scritto di tutto su di me, penso “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. Il titolo è azzeccato, è una bella patata bollente per la Raggi”.
L’ex deputata ha inoltre aggiunto di smetterla di preoccuparsi delle vicende personali della sindaca e concentrarsi di più sui cittadini romani: “Io darei un consiglio: piantarla lì di parlare di queste cazzate –ha aggiunto Santanchè-. La Raggi la dobbiamo giudicare dal punto di vista politico. Se ha 25 amanti, 50 polizze assicurative, a me non me ne può fregar di meno. A me interessa il fatto che non sta facendo nulla per la città di Roma. Io ho sempre combattuto perché la giustizia facesse il suo corso, non perché ci siano magistrati che entrino a gamba tesa in politica. E così dev’essere anche per la Raggi. Io difendo la Raggi da questa offensiva mediatica su problemi giudiziari che forse non esistono nemmeno. Non voglio che quello che abbiamo subito noi venga fatto ad altri. Io non voglio che la Magistratura decida se far crollare un governo o una giunta comunale. Non voglio questo orrendo sistema. Da questo punto di vista io la difendo la Raggi, ha tutta la mia solidarietà. Se poi la polizza gliel’ha fatta il suo amico, il suo fidanzato, non mi interessa. I giornali la smettano di dare tutto questo risalto a queste vicende. Io appartengo al partito di Silvio Berlusconi e trovo schifoso quello che sta succedendo alla Raggi. Lasciamo la Raggi in Campidoglio, così le persone capiranno l’incapacità dei grillini di governare”.
“Quando metteremo una cretina in un posto importante avremo raggiunto la parità dei sessi, perché di cretini uomini in posti importanti ce ne sono tanti. Uno per tutti: Alfano, ladro di voti, che ha fatto il ministro della giustizia, dell’interno e degli esteri. Questo mi fa incazzare” ha concluso Santanchè.