Una delle regole fondamentali della politica è mantenere la calma, anche nei momenti più agitati, come può essere quello in seguito a un rimpasto di cui non si sapeva niente. Evidentemente, è sfuggita, anche solo per un attimo, alla consigliera regionale del Partito Democratico Eleonora Mattia che, questa mattina, 16 ottobre, ancora nella concitazione dell’annuncio dei nuovi assessori della giunta di Roma da parte del sindaco Roberto Gualtieri, non ci avrà visto più e ha fatto un errore clamoroso su WhatsApp che rischia di pagare caro.
Cosa è successo? In pratica, anziché inviare un messaggio (inviperito contro alcuni suoi compagni di partito) all’utente con il quale stava chattando, l’ha trasformato in uno ‘stato’ WhatsApp visibile a tutti i suoi contatti. Una gaffe che non ha potuto nemmeno cancellare velocemente e che, in particolare, tira in ballo Giulia Tempesta, presidente del Pd Roma, Pierluigi Sanna, vicesindaco della città metropolitana nonché primo cittadino di Colleferro (il comune natio di Mattia) e Daniele Leodori, segretario del Pd Lazio e, soprattutto, uno dei leader della corrente AreaDem.
Ora, detto che, quasi come ai tempi della Dc, nel Pd si fa più rumore quando si cambia corrente anziché partito, Eleonora Mattia è stata sempre considerata una ‘battitrice libera’ da questo punto di vista. Da qualche tempo, però, viene data dai più vicina a Rete Democratica, la corrente del deputato Claudio Mancini, uomo che conta tantissimo nelle scelte del sindaco Gualtieri tanto che, secondo molti, è stato il vero artefice del rimpasto in Campidoglio. Rimpasto, che, oltre al ritorno di Albino Ruberti come capo segreteria del sindaco, ha visto l’avvicendamento di Miguel Gotor (Pd) alla Cultura con Massimiliano Smeriglio (Avs) e quello al Personale di Andrea Catarci (Avs) con il dem Giulio Bugarini. Sarebbe stata proprio quest’ultima mossa ad irritare mezzo Pd, segretario cittadino Enzo Foschi in primis. Il che, evidentemente, ha dato il via alle chat infuocate.
Chi è Eleonora Mattia, la consigliera regionale che si è sfogata per sbaglio su WhatsApp
Ma chi è Eleonora Mattia, la consigliera regionale del Pd che ha trasformato un messaggio da destinare a uno specifico utente in uno stato di WhatsApp rendendolo leggibile a tutti i suoi contatti?
Nata a Colleferro il 7 maggio 1976, è una avvocata, ma ha iniziato a lavorare come giornalista collaborando per l’Unità. Dem della prima ora, fin dalla fondazione del partito nel 2007, ha ricoperto al suo interno vari ruoli dirigenziali. In più, è stata membro dell’assemblea nazionale, presidente dell’assemblea provinciale e responsabile cultura nella segreteria regionale.
Nel 2013, a Valmontone, è risultata la prima degli eletti e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di vicesindaca. Dal 2018 è consigliera regionale Pd del Lazio. Nel 2022 è stata rieletta con oltre 21mila preferenze. Evidentemente, un elettorato così vasto che talvolta la fa confondere nell’uso del telefono.
Cosa c’era scritto nel messaggio incriminato
Ma cosa c’era scritto nel messaggio incriminato che ha messo in imbarazzo la consigliera Mattia?
“Buongiorno. Questo è il mio lavoro e poi c’è tutto quello che mi hai vomitato ieri davanti a tre colleghi. Finalmente ti è uscito quello che pensavi. Ma non mi ferisce. Detto da uno che ha nominato la Tempesta a presidente del partito e alla commissione bilancio. Su una cosa do ragione a Sanna. Si può passare sopra le umiliazioni politiche m non su quelle personali”
Il messaggio poi si conclude così:
“Non consideratemi più parte della vostra componente”
Il riferimento è a Rete Democratica. Sta di fatto che, nel pomeriggio, su Facebook, la consigliera l’ha messa così:
“Come a molti di voi sarà capitato, oggi ho pubblicato per errore un passaggio di una conversazione privata sul mio stato su WhatsApp, che sta girando tra i miei contatti. Ci tengo a precisare che si tratta appunto di un contenuto di una mia conversazione privata, di uno sfogo che non rappresenta il mio pensiero sulle persone citate finito per errore in uno stato di whatsapp e di carattere esclusivamente privato. Mi scuso con la persona con cui ho intrattenuto la conversazione, per averne involontariamente rivelato il contenuto, e con le persone citate nel messaggio che è stato artatamente diffuso contro la mia volontà. I giudizi espressi vanno contestualizzati all’interno di una conversazione che non ha alcuna rilevanza pubblica”