Chi può andare in pensione a 60 anni? Cosa significa Quota 96? Quando andrò in pensione con 35 anni di contributi? Negli ultimi giorni, non sono arrivate notizie confortevoli in campo previdenziale, specie per le donne.
Infatti, non saranno rimodulati i requisiti per la pensione Opzione donna, il cui accesso resterà vincolato alla scadenza del 31 dicembre 2023. Nessun nuovo intervento sulla riforma pensioni che resta ancorata al domani.
Stavolta non si parla più di Quota 41 per tutti. L’attenzione è particolarmente rivolta ai cambiamenti ai vertici dell’Ente nazionale della previdenza sociale, ma soprattutto, agli effetti dei nuovi scenari sulla previdenza pubblica.
Per questo, si parla tanto di una nuova versione di Quota 96. Vediamo insieme i punti principali della misura Quota 96, con l’uscita anticipata a 60 o 61 anni con 35 anni di contributi.
Cosa significa andare in pensione con Quota 96?
Ebbene, così come previsto dall’ordinamento previdenziale il trattamento pensionistico viene composto in quote. Una parte corrisponde all’età anagrafica, mentre l’altra viene rappresentata da una quota di anzianità contributiva, condizioni che portano a maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria.
Come noto, non ci sono particolari aggiornamenti pensionistici per il 2024. Nessun ribaltone su Quota 41 per tutti, forse, potrebbe essere prorogata Quota 103 e nessuna buona notizia per la pensione Opzione donna.
Escluso l’accesso alle condizioni agevolate presenti nelle deroghe, conti alla mano resta la pensione anticipata Quota 41 precoci e la pensione di vecchiaia.
La pensione degli italiani viene rappresentata dalle regole poste in essere con la riforma Fornero. Nessun soddisfazione in tema di pensione anticipata, nessun particolare vantaggio per i lavoratori, se non rientrano nei profili meritevoli di tutela.
E, anche in questo caso, i cittadini non possono godere di una pensione a 63 anni, ma bensì, di un’indennità con diritti limitati.
Quando andrò in pensione con 35 anni di contributi?
Il cambiamento della leadership già pianificato in campo all’Ente nazionale della previdenza sociale dovrebbe aprire a nuove prospettive. La riforma delle pensioni inizia con la sostituzione del Presidente Tridico.
Com’è possibile che nulla venga stravolto in tema previdenziale. D’altronde, il Presidente dell’INPS in più occasioni ha rimarcato la necessità di restare ancorati alle regole poste dalla riforma Fornero per non creare increspature nelle casse pubbliche.
Sicuramente, il nuovo sostituto del Presidente Tridico dovrà impegnarsi in uno sforzo fuori dal comune per evitare squilibri e assecondare la volontà di cambiamento promossa dalla maggioranza politica.
Come non si esclude una nuova manovra sulla spesa pubblica tale da permettere delle variazioni previdenziali maggiormente favorevoli per i lavoratori. Comunque, le nuove prospettive pensionistiche sono votate all’ottimismo, per questo si intravede una nuova versione di Quota 96.
D’altra parte, parliamo di una misura molto simile all’attuale Opzione donna. Ma, è anche vero, che si tratta di una misura rispolverata dagli archivi dell’anti Fornero.
In pensione a 60 con 35 anni di contributi, è possibile con Quota 96? Ecco come
La misura Quota 96 prevede la presenza di un requisito anagrafico che dovrebbe portare a 60 o 61 anni di età abbinato a quello contributivo pari a 35 anni di versamenti.
Esattamente, i medesimi requisiti posti in essere per l’uscita anticipata Opzione donna. Infatti, la pensione donna è accessibile a 60 anni e 35 anni di versamenti, se rientranti nel profilo di maggior tutela (invalidi, caregiver e licenziate da aziende in crisi).
Secondo numerosi esperti, Quota 96 potrebbe essere la risposta che attendono i cittadini. La possibilità di uscire a 60 anni di età con 35 anni di versamenti, senza condizioni o limitazioni tra uomini e donne. Ma, con una decurtazione dell’assegno nella misura di circa il 30 per cento.
Occorre, considerare che, Opzione donna viaggia integralmente nel sistema contributivo. Ora, non si esclude che questa opzione venga agganciata alla pensione Quota 96. Quindi, verrebbe attivata una pensione anticipata contributiva per tutti i cittadini.
In conclusione, andare in pensione a 60 anni con 35 anni di versamenti nel sistema contributivo potrebbe essere una buona alternativa alla pensione di vecchiaia. D’altra parte, non sarebbe necessario maturare 67 anni e 20 di versamenti o con 41 anni di contributi prima di collocarsi in quiescenza.