L’Italia è una delle nazioni europee con la maggior capacità di stoccaggio di gas.

Con tredici siti di stoccaggio sotterranei, di cui nove gestiti da SNAM attraverso la controllata Stogit, tre siti gestiti da Edison e un sito gestito da Igs; il bel paese può contare su una capacità di stoccaggio complessiva pari a diciassette miliardi di metri cubi di gas.

Considerato uno dei combustibili fossili più utilizzati, al pari del petrolio e del carbone, il gas è fondamentale dal riscaldamento domestico ai più complessi processi industriali.

Per una nazione come l’Italia che, attraverso il referendum del 1987 dopo il disastro nucleare di Chernobyl avvenuto il ventisei aprile del 1986, ha scelto di non avere centrali elettriche nucleari; il gas è fondamentale per la generazione di energia elettrica.

Considerato il combustibile fossile con il minor impatto ambientale, in termini di emissioni inquinanti, il gas sarà fondamentale per la transizione energetica dei prossimi decenni; fino a ottenere la completa de-carbonizzazione entro il 2050.

Le risorse naturali di gas italiane, non sono sufficienti per soddisfare il fabbisogno energetico del bel paese. Per questo, l’Italia dipende molto dall’importazione di gas dai paesi produttori.

La necessità di avere approvvigionamenti costanti e sicuri dai paesi produttori, ha permesso all’Italia di sviluppare una complessa ed efficiente rete di gasdotti; in grado di convogliare enormi volumi di gas.

Con le pipe-line dei gasdotti, il gas oltre ad essere distribuito alle utenze nazionali può essere iniettato nei siti di stoccaggio sotterranei.

Attraverso i siti di stoccaggio sotterranei, è possibile ottimizzare l’utilizzo della rete di distribuzione nazionale del gas.

La capacità di stoccaggio di gas in Italia:

In Italia, la capacità di stoccaggio totale del gas è pari a diciassette miliardi di metri cubi di gas. Distribuito in tredici siti di stoccaggio, di cui nove gestiti da SNAM attraverso la controllata Stogit.

Dei diciassette miliardi di metri cubi totali, una quantità pari a 4,5 miliardi di metri cubi corrisponde alla riserva strategica.

Mentre i restanti 12,5 miliardi di metri cubi, corrispondono alla quantità utile per compensare la domanda con l’offerta; definita in gergo working-gas.

  Stoccaggio totale di gas: 17 miliardi di m3  

  •  Riserva strategica:       4,5 miliardi di  m 3  
  • Working gas:                 12,5 miliardi di m3  

Riserva strategica e working-gas, preziose risorse energetiche:

La riserva strategica, formata da 4,5 miliardi di metri cubi di gas, è fondamentale per garantire la sicurezza energetica.

Nel caso in cui le importazioni di gas, in particolar modo nel periodo invernale con consumi più elevati, dovessero subire una notevole riduzione; la riserva strategica consentirebbe di soddisfare, per un tempo limitato, il fabbisogno energetico di strutture ospedaliere e indispensabili per la sicurezza.

Considerata l’importanza della riserva strategica di gas, per garantire la sicurezza energetica nazionale, il Ministero dello Sviluppo Economico stabilisce annualmente, con un decreto, la quantità di gas destinata alla riserva strategica.

Tra i parametri presi in considerazione, la quantità di gas necessaria alla riserva strategica è stabilita considerando il maggiore tra i seguenti volumi:

  • Volume necessario al fine di poter erogare per almeno 30 giorni continuativi, nel corso di tutto il periodo di punta stagionale, una portata fino al 100 per cento della maggiore delle importazioni provenienti dall’infrastruttura d’importazione maggiormente utilizzata.
  • Volume necessario per le necessità di modulazione in caso d’inverno rigido, calcolato per l’inverno più rigido verificatosi negli ultimi 20 anni.

I 12,5 miliardi di metri cubi di working-gas, iniettati nei siti di stoccaggio sotterranei durante i mesi estivi, sono stoccati duranti i mesi estivi; durante i quali il costo del gas è notevolmente inferiore.

Nei mesi in cui la domanda di gas è più elevata, come dei mesi invernali, il working-gas può bilanciare la domanda con l’offerta dei paesi esportatori.

Inoltre, in caso di forti aumenti del prezzo del gas importato, il working-gas stoccato può contribuire a calmierare i prezzi.

Stoccaggi, fondamentali per bilanciare la domanda di gas:

La grande quantità di gas che può essere stoccato, nei siti sotterranei, non è tuttavia sufficiente per sostituire completamente le importazioni di gas dai paesi fornitori.

I siti di stoccaggi, nella filiera del gas, hanno la funzione di bilanciare la domanda nazionale di gas, con l’offerta fornita dai paesi produttori.

Durante i mesi invernali, in condizioni climatiche con temperature particolarmente rigide, la domanda nazionale di gas può arrivare fino a quattrocento milioni di metri cubi di gas ogni giorno.

Nella condizione in cui i siti di stoccaggio sono completamente pieni, possono erogare, al massimo, tra i centocinquanta e i centosettanta milioni di metri cubi ogni giorno.

Condizioni di esercizio simili, non possono essere mantenute per lunghi periodi; ma solo per pochi giorni, per evitare repentini cali di pressione dei siti di stoccaggio.

L’attività di stoccaggio del gas segue un ciclo annuale che si realizza attraverso due distinte fasi.

La prima fase, definita fase d’iniezione, prevede il riempimento dei siti di stoccaggio sotterranei; attraverso il gas importato dai paesi produttori.

Affinché i siti di stoccaggio possano essere riempiti con gas a costo relativamente contenuto e senza creare squilibri alla rete nazionale, la fase d’iniezione è effettuata nel periodo primaverile – estivo; caratterizzato da un minor fabbisogno energetico di gas.

La seconda fase, definita di erogazione, permette al gas stoccato nei siti e iniettato nella rete di distribuzione di bilanciare il sistema qualora la domanda sia superiore all’offerta dei paesi produttori.

Gianni Truini