Chi potrà andare in pensione a 61 anni di età nel 2025? Riceviamo molte domande sui requisiti per la pensione anticipata. D’altra parte, se la storia è maestra di vita, ci insegna che le regole pensionistiche sono facilmente modificabili. Questo avviene, peraltro, perché per motivi di risorse finanziarie si sfoltiscono le file dei lavoratori prossimi alla pensione. Con un linguaggio molto semplice, saranno spiegate le potenziali misure che permettono l’accesso alla pensione a 61 anni di età.
Vuoi andare in pensione a 61 anni? Ecco le opzioni disponibili nel 2025
Uno degli esempi più importanti di pensionamento anticipato è la legge Fornero, che, come raccontato da Tag.24.it, ha una data di scadenza. La riforma “lacrime e sangue”, sebbene con non poche criticità per i lavoratori, ha contribuito alla stabilità delle casse pubbliche nel lungo periodo.
La Manovra 2025 prevede il rinnovo delle misure Ape sociale, Quota 103 e Opzione donna. Molti si chiedono, grazie alle attuali normative o a future disposizioni previste per il 2025, sarà possibile andare in pensione a 61 anni di età.
Al momento, appare improbabile che il governo italiano intervenga con una riforma strutturale del sistema pensionistico. D’altronde, il governo fatica a prendere decisioni definitive sulla scissione tra prestazioni assistenziali e previdenziali.
Nonostante la presentazione della Manovra 2025, sono ancora numerosi i punti in discussione, inclusi l’aumento degli stipendi e quello delle tasse.
In altre parole, tante buone intenzioni, ma all’atto pratico le cose stanno davvero così? Per saperne di più su questo argomento, ti invito a guardare il nostro video, “Legge di bilancio, Cattaneo: ‘Nessuna tassa, opposizioni hanno gettato la maschera, vogliono la patrimoniale'”, dove vengono spiegati diversi punti principali, ma soprattutto i possibili scenari futuri.
Nonostante ciò, alcune misure consentono di anticipare il pensionamento a 61 anni, sebbene non siano accessibili a tutti. Vediamo insieme quali sono queste opportunità.
Pensione anticipata ordinaria o Quota 41 precoci: quali differenze?
Sono molte le risposte accumulate, dove è mancata l’essenzialità di una rapida risposta, nonostante i tanti strumenti di comunicazione messi a disposizione dall’INPS.
L’accesso alla pensione è, infatti, condizionato dai criteri specifici richiesti per ciascuna misura.
Verrebbe da dire che, meno male che la legge Fornero permette l’accesso alla pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza ulteriori vincoli sul tetto dell’assegno o sul sistema di calcolo.
Tuttavia, è presente una finestra mobile di tre mesi. Non c’è qualcosa di simile nel sistema pensionistico italiano che permetta l’uscita solo in presenza di 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni effettivi, senza vincoli.
La specificità di Quota 41 per i precoci limita l’accesso al beneficio a poche categorie di lavoratori.
È evidente che non basta aver iniziato a lavorare prima dei 19 anni per accedere alla pensione come “precoce”: sono necessari almeno 12 mesi di contribuzione effettiva in questo periodo.
Molti lettori, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata come precoci, sono stati esclusi perché non rientravano nelle categorie di maggior tutela previste dalla misura.
Le numerose criticità del sistema previdenziale italiano stanno rendendo la situazione complessa per molti lavoratori.
Per accedere alla pensione Quota 41 precoci, è necessario aver maturato 41 anni di contributi, essere considerato un “lavoratore precoce” e appartenere a una delle seguenti categorie:
- stato di disoccupazione in seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- invalidità superiore o uguale al 74%;
- assistenza, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104;
- attività particolarmente faticose e pesanti;
- attività gravose.
Pensione anticipata donna: ci sarà Opzione donna nel 2025?
La pensione anticipata donna, è stato oggetto di molte critiche per la sua rigidità, soprattutto considerato che in passato offriva maggiori flessibilità per tutte le lavoratrici
È evidente che la prudenza nel mantenere la stabilità dei conti ha prevalso sulla gestione di diverse misure previdenziali.
Difatti, a oggi possono accedere a Opzione donna le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, hanno perfezionato un accumulo contributivo di almeno 35 anni legato a un’età pari a 61 anni.
La misura dovrebbe essere prorogata nella Legge di Bilancio 2025, consentendo l’accesso alle lavoratrici che soddisfaranno i requisiti entro il 31 dicembre 2024.
Le condizioni di accesso per le seguenti categorie di lavoratrici rimangono invariate:
- lavoratrici che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave;
- lavoratrici con un’invalidità pari o superiore al 74%;
- lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi.
Pensione a 61 anni e 35 anni di contributi per i lavoratori usuranti
lavoratori che svolgono attività usuranti possono presentare domanda per accedere alla pensione anticipata con requisiti agevolati.
L’elenco delle attività considerate usuranti è disponibile sul sito INPS, pertanto non sussistono dubbi al riguardo.
È necessario, però, aver svolto un’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro o per almeno la metà della propria carriera lavorativa.
Si ricorda che, dal 2024 al 2026, per i requisiti agevolati si rimanda al servizio INPS dedicato alla “pensione anticipata per i lavoratori precoci”
Riassumendo, i punti principali sono:
- pensione a 61 anni nel 2025: alcuni lavoratori potranno accedere alla pensione anticipata a 61 anni, ma i requisiti variano e non tutti i lavoratori potranno beneficiarne;
- riforme pensionistiche e Legge Fornero: la legge Fornero rimane centrale nel sistema previdenziale italiano. La Manovra 2025 prevede il rinnovo di misure come Ape sociale, Quota 103, e Opzione donna, nonostante le incertezze riguardo alle riforme strutturali;
- opzioni per lavoratori usuranti e pensione anticipata donna: i lavoratori usuranti possono richiedere la pensione anticipata con requisiti specifici, mentre la pensione anticipata donna richiede 35 anni di contributi e un’età di 61 anni, imponendo condizioni specifiche.