Chi è l’alpinista di 52 anni morto nella notte sulla via normale francese del Monte Bianco.
L’incidente mortale sarebbe avvenuto improvvisamente dopo una scarica di pietre che ha fatto precipitare l’alpinista mentre attraversava il canale del Gouter, noto per gli incidenti che si verificano a causa dei frequenti crolli.
La scivolosa e pericolosa carreggiata era stata infatti precedentemente segnalata come un punto critico per gli alpinisti di passaggio.
Chi è l’alpinista di 52 anni morto sulla via normale francese del Monte Bianco: la dinamica dell’incidente
L’incidente è avvenuto durante la notte, quando l’alpinista e i suoi due compagni stavano affrontando il canale del Gouter, una particolare sezione tra i più famosi e temuti percorsi di accesso alla vetta più alta d’Europa. Secondo quanto riportato da “France Bleu”, che ha dato la notizia, una violenta scarica di pietre ha colpito d’improvviso l’alpinista in un momento difficile, facendolo precipitare rovinosamente a valle.
Il canale, situato a valle del rifugio del Gouter a 3.835 metri di altitudine, è infatti spesso soggetto a frane e smottamenti, causando così un alto tasso di incidenti e per questo è molto noto tra gli alpinisti ed escursionisti che vi si avventurano.
I soccorsi
L’uomo prima di essere travolto dalle pietre si trovava insieme a due compagni di scalata che sono stati tratti in salvo in elisoccorso proveniente da Chamonix.
I soccorritori del “Peloton de gendarmerie de Haute-Montagne” hanno fatto di tutto per cercare di rianimare l’uomo. Tutto inutile purtroppo, perchè l’uomo non ha più cominciato a respirare e i medici del soccorso hanno dovuto constatarne il decesso.
Con la morte del 53enne sale il bilancio dei morti sul Monte Bianco in una stagione già segnata da molti incidenti mortali. Si tratta infatti della quarta vittima sul versante francese della vetta.
Cordoglio per la comunità
L’incidente ha scosso profondamente tutta la comunità alpinistica locale e nazionale, che si stringe al dolore della famiglia e degli amici della vittima.
Questo ennesimo episodio ha riacceso il dibattito sui pericoli dell’alpinismo. In particolare nei periodi estivi, quando molte persone si avventurano sui percorsi senza una preparazione adeguata o senza considerare le previsioni del tempo e le condizioni della montagna.
La frequenza degli incidenti come quello che ha coinvolto il 52enne rimasto vittima di una caduta è un richiamo alla responsabilità e alla cautela per chiunque decida di intraprendere un percorso montano.
Gli alpinisti pertanto sono invitati ad informarsi e a prepararsi prima di affrontare le ascese, specialmente nelle zone a rischio di caduta massi.
Le autorità locali, per questo motivo, stanno intensificando la comunicazione riguardo ai pericoli delle falesie e dei percorsi alpini, sottolineando l’importanza di una scalata sicura.
Altri incidenti
L’incidente costato la vita all’alpinista purtroppo non è un caso isolato. Dall’inizio della settimana, il Monte Bianco ha infatti visto un preoccupante aumento di incidenti mortai costati la vita a molti alpinisti. Mercoledì, infatti due alpinisti spagnoli hanno perso la vita mentre tentavano di calarsi dalla vetta del Mont-Blanc du Tacul, un’altra montagna molto frequentata ma anche molto temuta. Il terzo componente della loro cordata, fortunatamente illeso, è riuscito a dare l’allerta, permettendo ai soccorsi di intervenire in tempo.
Il giorno seguente, un uomo francese di 67 anni ha trovato la morte dopo essere caduto in un crepaccio profondo circa 15 metri. Il tutto mentre tentava di cambiare percorso rispetto all’itinerario di discesa previsto. In quel caso, un altro alpinista, di 60 anni, è stato gravemente ferito nella stessa caduta.
Questi eventi, così drammatici mettono ancora una volta in luce la necessità di mantenere alta l’attenzione sulle misure di sicurezza e sulle condizioni meteorologiche al momento di una scalata in montagna.