Riapertura dei termini del ravvedimento speciale 2024, la sanatoria si applica ai Redditi, Iva e Irap non solo delle dichiarazioni dell’anno 2022, ma anche agli anni precedenti. Da una più attenta lettura della legge di conversione (la numero 18 del 2024) del decreto Milleproroghe (decreto legge 215 del 2023), emerge il carattere più ampio che il Legislatore abbia dato alla norma, prevedendo l’applicabilità anche alle infedeltà dichiarative precedenti al 2022.

E, dunque, la riapertura della scadenza di pagamento del ravvedimento speciale 2024 ricomprende violazioni commesse dai contribuenti anche negli anni precedenti il 2022. Una possibilità in più, dunque, di mettersi in regola con il Fisco pagando in misura ridotta le sanzioni previste per dichiarazioni infedeli.

Riapertura ravvedimento 2024, sanatoria Redditi, Iva e Irap anche per gli anni prima del 2022

Una lettura più attenta della legge di conversione del decreto Milleproroghe pone l’applicazione del ravvedimento speciale a periodi d’imposta precedenti il 2022. I dubbi erano sorti proprio sul ristretto campo di applicazione della sanatoria, che ha per oggetto le dichiarazioni non fedeli dei Redditi, dell’Iva e dell’Irap.

Da una prima lettura, si evincerebbe che la possibilità di ravvedersi in merito alle dichiarazioni fiscali avrebbe un ristretto ambito, quello della documentazione riguardante il solo anno 2022. Invece, da quanto si può desumere da una più attenta analisi della legge di conversione del decreto Milleproroghe, l’accesso alla sanatoria sarebbe più esteso e confermato da quanto descritto dal comma 174 dell’articolo 1, della legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023).

Tale comma prevede, infatti, la possibilità di ravvedersi non solo per l’anno 2022, ma anche per le “ulteriori annualità precedenti”. Sostanzialmente, la conversione in legge del decreto Milleproroghe di quest’anno, richiamando la norma della legge di Bilancio 2023, allargherebbe il campo delle annualità ammesse al ravvedimento per il semplice fatto che è la legge stessa richiamata a prevedere questo allargamento.

Riapertura ravvedimento 2024, a quali anni si riferisce la sanatoria?

L’istituto del ravvedimento speciale 2024 consente ai contribuenti di poter regolarizzare la propria posizione nei confronti del Fisco per le dichiarazioni dei Redditi, dell’Iva e dell’Irap risultati non fedeli alla reale situazione debitoria.

Si può utilizzare questo strumento in base a quanto prevede il decreto 215 del 2023 (decreto legge cosiddetto “Milleproroghe”), convertito nella legge 18 del 23 febbraio 2024. Inizialmente recepito come sanatoria per l’anno 2022, in realtà – come abbiamo visto – le dichiarazioni da sanare possono riguardare anche gli anni precedenti al 2022.

Come pagare un diciottesimo rispetto alla sanzione prevista?

La sanatoria permette di pagare le sanzioni applicate alle violazioni tributarie in misura ridotta. Infatti, con il ravvedimento speciale si paga un diciottesimo (1/18) rispetto all’importo della sanzione prevista dalle norme di legge.

Ad esempio, se l’importo della sanzione è pari a 10.000 euro, con la sanatoria del ravvedimento speciale si paga un importo pari a 555 euro, pari quindi a un diciottesimo. Il ravvedimento speciale si applica alle dichiarazioni validamente presentate e non omesse.

Pagamento a rate della sanzione ridotta 2024

Il soggetto che si avvale del ravvedimento speciale può scegliere se versare tutto il carico fiscale in un’unica soluzione oppure se avvalersi della rateizzazione di quanto dovuto. La scadenza per la soluzione del versamento di tutto l’importo è fissata al 31 marzo 2024.

Tuttavia, il debitore può scegliere di pagare in quattro rate, la prima delle quali con scadenza fissata proprio al 31 marzo prossimo. Il calendario delle altre tre rate prevede il versamento di quanto dovuto entro il 30 giugno 2024 (seconda rata), il 30 settembre 2024 (terza rata) e il 20 dicembre 2024 (quarta rata).

Prororga anche delle prime tre rate della Rottamazione quater 2024

Sulle rate successive alla prima si applica un tasso di interesse legale pari al 2 per cento all’anno. Il provvedimento del ravvedimento speciale è stato approvato in parallelo alla nuova possibilità concessa ai debitori verso il Fisco della Rottamazione quater. La conversione del decreto Milleproroghe concede ai contribuenti di pagare le prime due rate scadute a fine 2023 e la terza rata entro il 15 marzo 2024 più i cinque giorni di tolleranza.