Enio Drovandi è uno degli atleti simbolo della generazione anni ‘80, un artista capace di entrare nell’immaginario collettivo grazie ad una qualità ormai persa da molti attori: essere un caratterista, qualcuno in grado di raccontare gli italiani e rappresentarli al meglio. L’attore era legato anche a Francesco Nuti da una profonda amicizia tanto da realizzare il docufilm “Ti vogliamo bene Francesco Nuti”, per questo TAG24 lo ha intervistato scoprendo anche alcuni aneddoti su Silvio Berlusconi per cui Enio Drovandi aveva lavorato nella storica serie televisiva “I ragazzi della 3C”.

Enio Drovandi ricorda Francesco Nuti

La conversazione con Enio Drovandi inizia nel ricordo di Francesco Nuti, di cui oggi 15 giugno si celebrano i funerali a Firenze in forma privata e a cui l’artista vuole essere presente: “Francesco Nuti è stato una trinità: un Jim Morrison per il modo scapestrato di essere artista, un Jimi Hendrix per la sua musicalità e poi un D’Artagnan per il fascino che ha fatto innamorare milioni di uomini e donne. Tutto unito da talento e poesia allo stato puro, lui rappresentava l’essenza della pellicola”.

Qualità straordinarie quelle di Francesco Nuti, che lascia una profonda eredità artistica ma soprattutto umana: “Nel mio docufilm che ho scritto e diretto racconto la vita attraverso i suoi film, era un atto che dovevo ad un amico che quando ho avuto bisogno ad inizio carriera c’è stato. Mi ha prestato i soldi per l’affitto, ma per me è stato un grande amico storico per tutta la vita. Quando un affetto così se ne va ti lascia la memoria di questi momenti”, Enio Drovandi sottolinea poi quale sia in lui il sentimento verso chi magari oggi lo ricorda dopo averlo ignorato in vita “Certamente la gioia di sapere che c’è un riscatto postumo, ma mia madre mi diceva sempre che alla gente bisogna volere bene quando c’è”.

Francesco Nuti riceverà dalla stampa estera un Globo d’Oro alla carriera, quella sarà sicuramente un’occasione per omaggiarlo come merita: “Non è che il cuore degli stranieri sia migliore di quello degli italiani, ma sicuramente in Italia vige molto l’adorare qualcuno in base alla propria popolarità. All’estero si è più attenti all’arte dandole un valore completo. Se i giornalisti esteri abbiano individuato una mancanza nella celebrazione di Nuti è bello che abbiano voluto colmarla. All’estero mi è capitato spesso  di sentir parlare del cinema di Nuti che era universale”.

Il ricordo di Silvio Berlusconi e l’aneddoto su I Ragazzi della 3C

Enio Drovandi spende anche parole dolci per Silvio Berlusconi, fondatore di Mediaset in cui anche lui ha avuto modo di lavorare su Italia 1 con la serie cult “I ragazzi della 3C”:Quella serie fu un successo straordinario anche per la presenza di grandi caratteristi. Personaggi come quello di Fabrizio Bracconeri e di Guido Nicheli non ce ne sono più, ma anche baristi come il mio. Ma dove lo trovate un altro Bruno Sacchi? Quella è stata un’esperienza meravigliosa”, poi l’aneddoto sul Cavaliere più privato “Ho avuto modo di conoscere Silvio Berlusconi, lui non vedeva la serie solo come imprenditore ma anche al fianco del figlio Piersilvio da papà appassionato”, poi ricorda un aneddoto “Quando la serie andò bene e gli proposero di fare la seconda stagione lui disse di si ad una condizione, ovvero che ci fossero alcuni degli attori ad ogni costo. Quando io fui tra quelli di cui richiede espressamente la presenza fu una grande emozione

Sulla possibilità di rifarlo spiega “Se ne era parlato, ma bisognerebbe ritrovare degli artisti molto caratteristi come eravamo noi e quell’atmosfera unica. Entrambe le cose nella televisione di oggi sarebbero molto difficili”, anche se una serie in particolare lo aveva colpito:  “Non ci sono eredi di quella televisione li, soltanto le prime due stagioni de I Cesaroni mi hanno regalato quell’autenticità. Era un prodotto genuino che mi ero visto davvero con gusto”.

I progetti futuri di Enio Drovandi, che fine ha fatto l’attore? Rifiutati dei reality show 

Enio Drovandi oggi continua a lavorare come attore e regista: “Sto per girare un film, si tratterrà di un prodotto fatto con gli smartphone dove due vecchi amici si ritrovano a parlare di quello che è stato. Uno sarà interpretato da Enrico Vanzina, gli altri saranno attori debuttanti e lo diffonderemo gratuitamente in rete”. Nel suo futuro non c’è spazio per i reality show come il GF:Mi sono arrivate diverse offerte, ma non si sono mai create le giuste condizioni e non ho ottenuto le garanzie che chiedevo”, questo per evitare anche quanto accaduto a colleghe che conosce bene come Gegia: “Io non ho avuto modo di seguirla al Grande Fratello, ma da quanto ho visto non ne è uscita molto bene. Quando si fa una trasmissione del genere c’è il rischio che non emerga con verità la persona. Quella è una tv costruita che non mi piace e non guardo, preferisco magari rivedere un film”.