Tra le numerose novità presenti nella Riforma fiscale, c’è anche l’introduzione di regole e nuovi limiti per i fringe benefit, ovvero i bonus riconosciuti alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti.

In particolar modo, la Legge n. 111/2023 fa riferimento ad una revisione dei limiti che devono essere rispettati per il riconoscimento dei bonus. Quali sono le novità? Come cambiano i limiti dei fringe benefit del 2023?

Fringe benefit, quali sono i nuovi limiti per i fringe benefit?

Il 14 agosto 2023, il testo della delega per la Riforma Fiscale è arrivato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il 29 agosto 2023. Il Governo ha a disposizione 24 mesi di tempo per rendere concreto il progetto di revisione del sistema tributario. Una delle novità più importanti riguarda l’Irpef: si dovrebbe inaugurare il rinnovamento per arrivare alla riduzione delle aliquote dalle quattro attuali a tre. Ma, da un punto di vista fiscale, nella Riforma, c’è anche l’introduzione di nuovi limiti per i fringe benefit.

La normativa prevede l’esenzione dei bonus riconosciuti ai dipendenti a patto che il valore dei beni e dei servizi non superi i 258,23 euro. Per l’anno 2022, il limite è stato portato a 3000 euro: una mossa per invogliare i datori di lavoro ad erogare di più i fringe benefit. Il Decreto Lavoro ha innalzato il limite a 3000 euro, anche per il 2023, ma solo e unicamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Ricordiamo che sono considerati figli a carico, i figli con un reddito non superiore a 2.840,51 euro.

Quali sono le novità introdotte dalla Riforma fiscale? Si dovrebbe toccare proprio il limite da rispettare per beneficiare dell’esclusione della formazione del reddito di beni e servizi concessi ai lavoratori dipendenti.

I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate

L’Agenzia delle entrate, con la pubblicazione della circolare n. 23/2023, ha fornito i chiarimenti necessari sui fringe benefit, e in particolare per quanto riguarda:

  • La soglia di esenzione si applica anche quando i fringe benefit siano riconosciuti in sostituzione dei premi di risultato e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa;
  • La condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata con riferimento al 31 dicembre di ogni anno. Ciò vuol dire che si deve verificare il limite reddituale alla data del 31 dicembre 2023;
  • La soglia di 3000 euro si applica in busta paga per intero a ogni genitore titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché esso sia fiscalmente a carico di entrambi i genitori.

Cosa sono i fringe benefit

I fringe benefit sono delle somme relative all’uso di beni e di servizi che si affiancano alla retribuzione principale del lavoratore dipendente.

Questo bonus rappresenta, in sostanza, una retribuzione in natura che viene concessa dal datore di lavoro, che può consistere anche nella diretta erogazione di beni e servizi, oltre che di denaro.

Uno degli aspetti più interessanti consiste nel fatto che i fringe benefit non concorrono alla formazione di reddito. Pertanto, gli importi in busta paga, se rispettano un determinato tetto, non sono tassati. Si tratta, ovviamente, di un grande vantaggio per i lavoratori.

Ma erogarli è vantaggioso anche per i datori di lavoro, in quanto si tratta di somme interamente deducibili. Le somme possono essere sempre dedotte, tranne in alcuni casi particolari: autoveicoli, servizi di mensa e buoni pasto, abitazioni concesse e i prestiti.

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