Vera Gemma è stata la grande sorpresa della premiazione di Venezia 79, dato che è riuscita a trionfare come miglior attrice nella categoria Orizzonti, uno dei due premi importanti conquistati dall’Italia insieme a quello per la miglior regia andato a Luca Guadagnino nel concorso ufficiale.. Subito dopo la vittoria in lacrime ha voluto dedicare la vittoria al figlio e al papà, il grande Giuliano Gemma: “Ho fatto questo film grazie all’impegno di questi due registi. Quando sono venuti da me ho detto loro che non avevo un soldo, ma loro mi hanno subito detto di volermi pagare per il mio lavoro”, ha confessato commossa con in mano il prestigioso Leone appena conquistato. Noi di TAG24 abbiamo intervistato in esclusiva Vera Gemma che ci ha parlato del docufilm e della sua emozione per questo lavoro tanto personale e unico.
Vera Gemma, cosa scopriremo di te in Vera?
Scoprirete un lato di me, un lato appartenente ad un periodo della mia vita in cui ero incapace di vedere gli altri e mi sono fatta usare. Questi registi hanno saputo reaccontare un lato unico, credo che tante donne possano sentirsi rappresentate da Vera”
Qual è stato l’aspetto più difficile del mettersi a nudo?
“Non sono mai stata attenta al rimmel sbafato, ai capelli, in alcune scene sono davvero brutta ma non mi importava volevo essere me stessa. Non volevo essere bella ad ogni cosa”
Un rapporto speciale quello con tuo padre Giuliano Gemma, una leggenda degli spaghetti western.
“Si vede poco nel film del rapporto con papà, ma sicuramente si vede una figlia innamorata perché io ero molto innamorata”
Cosa pensi che manchi al cinema italiano per ritornare al successo dei film come quelli in cui era protagonista tuo papà?
“Io sono figlia del cinema italiano di genere, un cinema che anche con polizesco, horror e commedia italiana facevano sognare. Il cinema deve tornare a raccontare realtà universali ed internazionali in cui le persone possono rappresentarti”
Pensi che dopo questa Venezia e dopo tanta televisione ti rivedremo più spesso al cinema?
“Io non conto tanto nel tornare al cinema, ma sono ben disposta ad andare dove è giusto che io vada. Mi affido al destino”.