Skip to main content

La tragedia di Brandizzo e il rischio prescrizione



La tragedia di Brandizzo e il rischio prescrizione

La tragedia di Brandizzo, è l’ennesima storia dolorosa che riguarda l’ennesimo caso di morte sul lavoro. Su di essa, anche se ovviamente ancora tutta da scrivere dal punto di vista giudiziario, incombe l’incubo della prescrizione. L’allarme è stato lanciato dal procuratore Raffaele Guariniello e dai microfoni di Radio Cusano Campus, dall’ex magistrato Felice Casson. 

La tragedia di Brandizzo e il rischio prescrizione

Casson e Guariniello, due esperti in questo genere di casi giudiziari concordano sul rischio prescrizione. Casson lo conferma a Radio Cusano Campus:“Esiste sicuramente questo problema. Quello che dice Guariniello è vero, perché da anni e anni si verificano questi fatti. Questa è una delle più grandi preoccupazioni dell’ Associazione vittime di reato e di delitti. Si assiste continuamente a processi che finiscono nel nulla perché i temi della prescrizione incombono, soprattutto per processi complessi come quelli riguardanti le morti sul lavoro. Viene tanto contestata la legge Bonafede sui termini della prescrizione, che però era già una legge di compromesso. In nessuna parte del mondo esiste un sistema di prescrizione come quello che c’è in Italia, che non soddisfa per niente le parti offese.” Casson arriva a definire la prescrizione “un istituto per certi versi assurdo. Quando si arriva ad un decreto di rinvio a giudizio, lo Stato ha dimostrato il proprio interesse a punire il colpevole quindi non c’è alcun motivo per cui questo debba venir meno. I processi durano tanto, ma bisogna intervenire sulle reali cause, non su effetti questo tipo. Se il treno da Venezia a Roma arriva sempre in ritardo, non risolvo il problema eliminando il treno”.
Decenni di conflitti tra politica e magistratura, non casuali per l’ex magistrato Casson che in diretta radio fornisce la sua spiegazione: “La classe politica nel suo insieme, compreso il centrosinistra, ha paura di una giustizia che funzioni, perché ha paura di essere punita per i propri reati: se noi allunghiamo i tempi di prescrizione, fatti di corruzione, di turbative d’asta, ecc… possono essere perseguiti anche anni dopo. Tendere a rendere meno efficace la giustizia fa bene ai meccanismi perversi della politica”.