Terremoto devastante nel sud della Turchia, la magnitudo 7.8. “L’energia prodotta da questo sisma è mille volte superiore a quello di Amatrice del 2016”. Lo ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV Salvatore Stramondo nella trasmissione Società Anno Zero, condotta da Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus.
“Siamo in una zona che è attraversato da una struttura tettonica molto grande, la East Anatolian Fault, a ridosso di due placche tettoniche, nel punto triplo nel quale convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano; purtroppo quest’area non è nuova ad eventi di questa magnitudo”
Terremoto, Le vittime e la solidarietà
Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 17.500 morti, secondo gli ultimi dati delle autorità e delle organizzazioni di soccorso. In Turchia le vittime sono almeno 14.351, secondo quanto riferito dal vice presidente, Fuat Oktay, mentre i feriti sono 63.794. In Siria, funzionari statali hanno riferito che le vittime nelle aree controllate dal governo sono 1.262, mentre secondo i Caschi Bianci, sono 1.930 in quelle sotto il controllo dei ribelli nel Nord-Ovest. Un totale di 5.158 persone ha riportato ferite.
In Turchia nel 1999 una scossa vicino alla città nord-occidentale di Izmit causò 17.127 morti secondo fonti ufficiali.
Gli Stati dell’Ue hanno espresso – in una lettera inviata al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan – la loro “solidarietà” al popolo turco dopo il devastante terremoto che ha colpito il Paese, e si sono offerti di aumentare i loro aiuti. “L’Ue e i suoi membri sono pienamente solidali con i popoli turco e siriano di fronte a questa tragedia. Siamo pronti a intensificare il nostro sostegno in stretto coordinamento con le autorità turche”, si legge nella lettera scritta durante il vertice dei Ventisette a Bruxelles, all’inizio del quale i leader europei hanno osservato un momento di silenzio per le vittime del terremoto.