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Seconda guerra mondiale: D-day, lo sbarco in Normandia



Seconda guerra mondiale: D-day, lo sbarco in Normandia

All'interno di 'A spasso nel tempo' si è percorso lo sbarco in Normandia che decreto la fine della seconda guerra mondiale

A Spasso nel Tempo, la grande storia su Cusano Italia TV, prosegue il ciclo speciale: 1939-1945, la grande storia della Seconda guerra mondiale. Una puntata speciale è stata dedicata al D-day: lo sbarco in Normandia. La genesi dello sbarco a partire dalla storica Conferenza di Teheran tra Roosevelt, Stalin e Churchill, l’importantissimo lavoro di “deception”, ovvero di inganno, fatto dall’intelligence anglo-americana nella preparazione del D-day.

Lo sbarco in Normandia 

E ancora, perché gli alleati scelsero le spiagge della Normandia? Chi decise gli insoliti nomi di copertura delle famose 5 spiagge dello sbarco? Le icone, i simboli più significativi dello sbarco rimasti nella memoria collettiva: jeep, jerrycan e liberty ships. E poi: la figura di Dwight Eisenhower, il comandante in capo delle forze alleate in Europa e la successiva battaglia di Normandia. Tra gli ospiti è intervenuto l’ambasciatore Domenico Vecchioni, storico dell’intelligence e scrittore, autore di un libro uscito nei giorni scorsi e dal titolo: “Lo sbarco in Normandia. D-day, il giorno più lungo”. Un libro pubblicato dalla casa editrice Diarkos. L’ambasciatore Vecchioni ha sottolineato che lo sbarco in Normandia riuscì nel migliore dei modi anche perché gli alleati avevano fatto tesoro del fallimento dei precedenti sbarchi anfibi, come il raid su Dieppe sempre in Normandia andato in scena il 19 agosto del 1942. Domenico Vecchioni in tal senso ha ricordato l’importanza dell’azione di “deception”, di inganno, messa in atto dall’intelligence anglo-americana per depistare i tedeschi.