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Salvatore Borsellino:”30 anni di latitanza per Denaro sono una sconfitta per lo stato”



Salvatore Borsellino:”30 anni di latitanza per Denaro sono una sconfitta per lo stato”

Salvatore Borsellino:”30 anni di latitanza per Denaro sono una sconfitta per lo stato”. Fratello del giudice Paolo Borsellino, dalla sua morte Salvatore ha speso ogni giorno alla ricerca della verità partendo dall’agenda rossa del giudice, scomparsa da Via D’Amelio il giorno del sanguinoso attentato. Trent’anni di latitanza sono da considerare tanti per lui, ma ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus, afferma subito che l’arresto di Matteo Messina Denaro “è sicuramente una notizia positiva e c’è da congratularsi con le forze dell’ordine che sono riuscite ad ottenere questo risultato -ha affermato Borsellino-. Però non mi sento di unirmi al coro delle istituzioni, che parlano di successo dello Stato. Una latitanza che dura 30 anni è una sconfitta da parte dello Stato.”

Salvatore Borsellino:”30 anni di latitanza per Denaro sono una sconfitta per lo stato”

Il tema della latitanza, delle complicità, delle coperture è divenuto di dominio pubblico, attraverso anche le domande legittime che si é posta l’opinione pubblica. Domande legittime, purché non contengano già le risposte, anche perché non esiste una tesi precostituita, ma sicuramente esiste lo sforzo dei magistrati e delle forze dell’ordine. Ma a Borsellino le domande si possono porre e lui risponde con i suoi dubbi: “Tanto sono durate le latitanze di Riina e Provenzano. Una cattura che avviene dopo 30 anni è in ogni caso una sconfitta. E ci sono tanti elementi che lasciano pensare, come il fatto che questa cattura sia stata predetta dal gelataio palermitano (Baiardo) intervistato da Giletti. Bisognerebbe che gli investigatori capissero come mai questa persona avesse elementi per predire una situazione del genere.

Salvatore Borsellino e l’assenza delle manette per Denaro

Salvatore Borsellino, una cosa sembra non accettare, un particolare riguardante l’arresto del boss Messina Denaro, un dettaglio, le manette assenti al momento del suo trasferimento in carcere che descrive cosi:” è stato fatto accomodare su un taxi, come se fosse accompagnato da un’hostess. Ci sono cose che bisogna capire e approfondire. Sicuramente il fatto che fosse gravemente malato ha potuto portare lo stesso Messina Denaro a diminuire le precauzioni e anche a favorire questo arresto, ci sono troppe cose che lasciano da pensare. Non vorrei che dietro questa consegna ci sia stata una trattativa, questa è una parola che mi fa accapponare la pelle. Bisogna capire, se questa trattativa c’è stata, che cosa è stato promesso a Messina Denaro per questa resa”.

Sulla mafia oggi

Ma cosa cambia ora con l’uscita di scena di Provenzano, Riina e Denaro? Borsellino a radio cusano chiarisce che “Il predominio nella criminalità mafiosa organizzata nel nostro Paese è stato preso dalla ‘Ndrangheta che è molto più pervasiva di Cosa Nostra e ha capacità imprenditoriali. La mafia ha sempre saputo sopravvivere al cambio delle condizioni e alla cattura dei suoi capi”.

Sull’Agenda rossa di Paolo Borsellino

Sempre a suo fratello Paolo è rivolto il suo pensiero, lui che ha trasformato il dolore in missione alla ricerca della verità, alla ricerca dell’agenda rossa: “Mi agghiaccia il pensiero che una copia dell’Agenda rossa possa essere stata data a Messina Denaro e altri capi della mafia come mantenimento dei patti che avrebbero potuto portare alla sua cattura”.