Skip to main content

Pnrr, Paragone(Italexit):”Arma di ricatto dell’Europa”



Pnrr, Paragone(Italexit):”Arma di ricatto dell’Europa”

Pnrr, Paragone(Italexit):”Arma di ricatto dell’Europa”. Se si guarda ai sondaggi, il partito di Pierluigi Paragone, nonostante non abbia visibilità mediatica, riesce comunque a comparire nella classifica del gradimento dei partiti. “L’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli ci dava al 2,5%”, dice Paragone al programma radiofonico L’Italia s’è desta in onda su Radio Cusano Campus. Ma il tema del confronto non é il gradimento del suo movimento politico, ma il Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha fatto ripartire il dibattitto, sui rapporti tra Europa e Italia.

Pnrr, Paragone(Italexit):”Arma di ricatto dell’Europa”

Se il movimento di Paragone sopravvive nonostante l’invisibilità mediatica, evidentemente esiste una parte di popolazione che nell’Europa vede un nemico, politico ma soprattutto economico. Quindi la vicenda del Pnrr per Paragone è molto semplice da declinare se non attraverso l’analisi di un euroscettico per definizione: “Il Pnrr è un’arma di ricatto dell’Europa, è un’ulteriore dose di soldi avvelati, tossici, che ti danno da spendere in altre economie. Noi abbiamo bisogno di soldi, noi stiamo parlando dell’intelligenza artificiale e non abbiamo i soldi per mettere a posto le strade, per capire da che parte andare sulla spazzatura. In Emilia Romagna in pochi giorni hanno fatto i rifiuti di un anno, dove li andranno a mettere? C’è bisogno di soldi, ma non per fare l’ecosostenibilità concepita da Bruxelles.”

Pnrr e Bce

 La Banca centrale europea ha da poco compiuto 25 anni. Spesso chiamata a rispondere alle crisi economiche, sia nell’era Draghi, dove il Presidente la usò come bazooka per salvare l’Euro e l’economia, soprattutto quella italiana, ma anche sotto la presidenza Lagarde, con l’azione sui tassi d’interesse per contrastare l’inflazione. Per il leader di Italexit, la funzione di una banca centrale dovrebbe essere un’altra , ovverso sostenere monetariamente l’economia e i cittadini italiani mentre per l’ex senatore “Pnrr, Mes, Recovery sono delle modalità attraverso le quali l’Europa cerca di supplire al difetto d’origine, cioè che la Bce non è una banca centrale”.

Gli incontri con le Regioni

Replicando quanto accaduto il 25 maggio, Raffaele Fitto, il ministro agli Affari Europei, Coesione, Sud e Pnrr prosegue gli incontri con le regioni. Il governo vuole infatti ottimizzare le sinergie con gli enti locali anche in chiave Pnrr, come spiega lo stesso Ministro Fitto:    
“dobbiamo fare il punto sullo stato dell’arte dell’attuazione dei programmi, a partire da quelli della programmazione 2014-2020. Una ricognizione che consentirà l’impiego ottimale dei fondi fino a oggi non gestiti in maniera sinergica ed efficiente, con ovvie ricadute sulla disparità tra i territori”. Per raggiungere questi risultati per il Ministro è necessario “un percorso collaborativo necessario  per correggere gli errori del passato e puntare agli interventi strategici che consentano all’Italia di allinearsi al livello che merita e che l’Europa ci richiede”

Bonaccini plaude all’incontro

Su questo tema arriva anche il consenso dell’opposizione con il Presidente della regione Emilia-Romagna Bonaccini che giudica positivamente questi incontri : “Io do un giudizio molto positivo, stiamo lavorando molto bene con il ministro Fitto. Per noi adesso la prima urgenza sono la definizione dei Fondi di sviluppo e coesione, che passano anche dalla nostra regione. Dall’altra ci sono i Fondi di solidarietà europea”.