In Italia vengono usati ancora i troppi pesticidi in agricoltura, lo conferma il dossier “stop pesticidi” 2022 di Legambiente. Nella trasmissione Società Anno Zero, condotta da Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, il responsabile Agricoltura di Legambiente Angelo Gentili spiega: ” Della frutta analizzata oltre il 70,3% dei campioni contiene uno o più residui. Migliore è la situazione per le verdure per cui il il 65,5% dei campioni risulta senza residui. Da segnalare l’uva da tavola (88,3%), le pere (91,6%) e i peperoni (60,6%).” Troppo, ma poco se si prende a confronto il caso limite di una fragola proveniente dall’Unione europea che, secondo dati EFSA, risulta avere 35 diversi residui. Il problema riguarda ovviamente anche alimenti derivati e di trasformazione come il vino e i cereali integrali trasformati, prodotti che contengono le maggiori percentuali di residui permessi. Ancorché queste analisi mostrino che sul singolo prodotto le quantità e i pesticidi rispettino le normative è impossibile fare una valutazione sul cumulo dovuto all’assunzione di grandi quantità.
“Per questo – sostiene Gentili di Legambiente – è necessario mettere in atto quanto stabilito dalle direttive europee Farm to fork e Biodiversity 2030. Con l’approvazione della legge sul bio indubbiamente è stato fatto un importante passo in avanti. Adesso, serve passare dalla teoria alla pratica, affinché quel traguardo non risulti solo una bandierina ma un patrimonio per l’intero settore.”