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Incidente Casal Palocco e non solo, nell’Italia dell’insicurezza stradale



Incidente Casal Palocco e non solo, nell’Italia dell’insicurezza stradale

L’incidente di Casal Palocco e la tragedioa di un bimbo morto, rappresenta l’ultimo di uan serie di episodi che vanno a comporre un quadro ababstanza desolante sul fronte della sicurezza in strada. Aumentano infatti gli incidenti stradali in Italia, così come aumentano le vittime della strada. Nel primo trimestre del 2023 sono smorte oltre 200 persone solo nei fine settimana. I numeri della oramai consueta e triste strage sono forniti dall Asaps, associazione amici e sostenitori della Polizia stradale che da Gennaio di quest’anno a inizio marzo ha registrato ben 195 le vittime, di queste 73 avevano meno di 35 anni. Un numero che nel corso dei mesi purtroppo è aumentato in maniera esponenziale.

L’incidente di Casal Palocco visto da Luca Valdiserri, papà di Francesco ucciso a Roma da un’automobilista

Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e padre del ragazzo morto lo scorso anno dopo essere stato investito in via Cristoforo Colombo, a Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” , per commentare il tragico incidente avvenuto a Casal Palocco dove ha perso la vita un bambino di 5 anni. Il ruolo dei social media, diviene protagonista di questa tragedia, i social dove si scatena l’odio nei confronti degli youtuber che hanno causato l’incidente. Valdiserri sempre lucido, nonostante il dolore intenso per la scomparsa del figlio prova ancora una volta a portare l’analisi dei fatti in un binario di ragionevolezza costruttiva: “se vogliamo affrontare in maniera costruttiva questa vicenda dobbiamo scindere due piani. Il primo è quello di cronaca. Un bambino di 5 anni è morto e la mamma è ricoverata in ospedale. Ancora non si rende conto della tragedia immane che le è capitata. Ci saranno lunghe indagini, perizie, che ci racconteranno storie che sarà importante sapere. È chiaro che quei ragazzi non solo hanno sbagliato, ma speriamo si rendano conto il prima possibile di aver sbagliato qualunque sia l’esito delle indagini della polizia. I video che ho visto mi hanno agghiacciato, come ostentare la macchina da un miliardo rispetto alla Smart. Questo ti fa capire che qualcosa lo abbiamo sbagliato con i nostri ragazzi. Poi, come dici tu, c’è la parte social che in qualche modo dobbiamo provare a riprendere in mano. A me è venuta in mente la genesi di queste challenge, e mi pare che fosse quella della doccia ghiacciata, del tuffo nei cubi di ghiaccio. Questa idea della challenge in partenza è una buona idea. Poi l’uomo ha il tocco di Mida al contrario e tutto quello che riusciamo a toccare lo trasformiamo in fango. Io sono contro l’uso del telefono in macchina.

Il ruolo della scuola sull’educazione stradale

Dopo la morte del figlio Francesco, il giornalista Luca Valdiserri e sua moglie Paola Di Caro, hanno sostenuto con forza l’esigenza di entrare nelle scuole per portare un progetto formativo sul codice della strada. Il Ministro Valditara non si é sottratto e a subito dato la sua disponibilità a sviluppare questa idea, che è arrivata anche sul tavolo di un altro dicastero: “Siamo anche in contatto con il ministro Salvini. Ci stanno lavorando. I tempi della burocrazia non sono quelli che vorremmo noi. Non mi posso illudere che tragedie terrificanti come quella di Casal Palocco possano cambiare le cose. Quello che so è che è allo studio una revisione per ora parziale del Codice della strada. Penso che 6-8 ore da introdurre come educazione stradale nelle scuole siano importanti. Si può partire con una specie di giorno da introdurre per l’educazione stradale in cui obbligatoriamente in tutte le scuole d’Italia si debba dedicare almeno un giorno al tema. Gettato il seme di un giorno, vorremmo ci fosse una continuità. È la prima causa di morte tra gli 0 e i 24 anni.

Il ruolo dei genitori

Sono finiti sotto i riflettori i genitori dei 4 youtuber a bordo del suv che ha tamponato l’auto in cui viaggiava il bambino di 5 anni che ha perso la vita. Valdiserri, durante la notte dell’incidente che ha riguardato suo figlio, non ha incrociato i responsabili, ma ha spiegato in diretta radio che dal suo punto di vista “non è giusto giudicare, ti spiego perché. Mio figlio Francesco è stato investito a mezzanotte e dieci, la notte tra mercoledì e giovedì, tornava dal cinema con Nicco, il suo migliore amico. Non è mai l’auto che uccide, è sempre il guidatore che lo fa, sennò commettiamo l’errore di spersonalizzare il fatto. Questa ragazza era alla guida sicuramente ubriaca e probabilmente anche positiva ai cannabinoidi. Io sono stato chiamato da una pattuglia di vigili urbani e sono andato alle 2 di notte sul posto. Lì c’era il corpo di Francesco che ho dovuto riconoscere. Non c’erano più le persone che hanno causato l’incidente, erano state portate via. Io non so in quel momento cosa avrei fatto ma credo che la polizia urbana abbia scelto la procedura corretta da seguire. Io se mi fossi trovato in quella situazione a parti inverse sarei andato dai miei figli e avrei cercato di tranquillizzarli. Credo che avrei cercato di andare a vedere cosa era successo all’altra persona.” Per il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo salvini servono punizioni esemplari e chiusura dei social per i responsabili dell’ accaduto. Fatto sta che gli incidenti stradali continuano ad essere per i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni la prima causa di morte , la nona invece tra gli adulti.