Centinaia di fan si sono accampate ieri sera per lui con i cartelloni al Festival di Venezia ed Harry Styles non può restare indifferente davanti a tanto amore. Lç popolarità lo accompagna sin da quando come frontman degli One Direction ha conquistato le classifiche mondiali, ma il suo lavoro da musicista lo ha portato ad emergere anche come cantautore solista tanto che il Rolling Stones lo ha incoronato “nuovo re del pop”. Ma più che Michael Jackson per il suo poliedrico talento capace di spaziare dalla musica ai grandi film cinematografici Harry Styles ricorda David Bowie, anche nella capacità di creare un mito su se stesso.
Harry Styles è il re di Venezia 79 e lo era dal momento in cui ne era stata annunciata la presenza. Questa sua prima volta al Lido è la consacrazione di una carriera che è stata capace di andare oltre i sold out negli stadi più grandi del mondo. Nel suo film “Don’t Worry Darling” in cui recita al fianco di Florence Pugh e della regista Olivia Wilde, di cui si è innamorato sul set, dimostra di avere il potenziale per poter emergere sul grande schermo. Il film è un titolo sì commerciale, ma anche ambizioso e che mette in guardia sulla finzione della realtà proprio nel momento in cui anche nella vita reale viene fagocitata da alternative come i social network. La Victory di Olivia Wilde rappresenta un porto sicuro di rinascita e riscatto, ma non qualcosa di vero per questo resta un qualcosa di artefatto. Nulla di molto originale, ma poco importerà alle fan di Harry Styles che potrebbero trasformare il film in uno dei più grandi successi dell’anno.
Harry Styles si presenta in conferenza stampa in total Gucci e degli occhiali alla Elton John che mandano in visibilio anche la stampa, che accoglie con grandi applausi lui e gli altri membri del cast: “Sono grato alle persone che mi hanno sempre appoggiato nella mia vita, che mi hanno consentito di poter fare la musica che mi piace fare e ora mi seguono al cinema, credo di poter restituire anche da qui la mia gratitudine“, ha spiegato incalzato sul fatto che centinaia di giovanissime hanno dormito in strada pur di poterlo vedere. Un artista come detto completo, che vuole continuare la sua carriera anche sul grande schermo: “Mi sento molto fortunato, per il mio lavoro faccio una cosa che mi piace ed esplorare il ruolo dell’attore mi ha fatto fare qualcos’altro rispetto a quello che mi piace fare. Mi piacciono entrambe queste professioni. Personalmente credo che i due ruoli siano degli opposti e fare musica è una cosa molto personale. Ci sono degli aspetti che ti portano a pensare alla nostra esperienza personale portandoti ad esplorare cose diverse. Quando noi vediamo il mondo attraverso una lente diversa può aiutare la creatività. Credo che la parte divertente sia che non sappiamo mai dove stiamo andando, quella sensazione la conosco bene sul lato musicale ma anche come attore spesso non so cosa io stia facendo”.
Parlando del film in cui interpreta il membro di una società che vive nella città bolla di Victory Harry Styles spiega: “Credo che alla fine tutti noi viviamo in una versione di bolla protetta, credo che il messaggio del film è cosa ci vuole per rinunciare a qualcosa uscendo dalla bolla di sicurezza che ci porta ad ignorare le conseguenze di ciò che accade nel mondo. A Victory possiamo negarlo, non dovremmo poterlo fare nel nostro mondo”, una bolla che nella realtà di tutti i giorni viene spesso bucata dai social network “Il fatto che ci siano molti lati negativi nei social è sotto gli occhi di tutti, ma non è solo così, tante cose positive avvengono grazie all’aiuto dei social”.
La regia del film è di Olivia Wilde, che ha realizzato “Don’t Worry Dearling” in un momento particolare degli ultimi anni della storia americana: “Assieme alla sceneggiatrice ci interessava concentrarci sul fatto che ci fosse una felicità per pochi, abbiamo scritto questo film nell’epoca di Make America Great Again e tutto era voluto. Abbiamo presentato alle generazioni delle donne prima di noi, ma anche quelle della nostra. Viviamo in una società simile a quella del progetto Manhattan, un’organizzazione in cui le donne erano d’accordo sul non fare domande, parliamo di potere e abuso di potere. Io vedo questo film come qualcosa che parla di oggi. Credo che porterà dibattiti e riflessioni, porterà le persone a domandarsi sul ruolo delle istituzioni. Ci piacciono i film che sono cavalli di Troia. Vogliamo provocare un bel dibattito”.
Una delle questioni più spinose riguarda Florence Pugh, la protagonista che sembra abbia avuto non poche discussioni con la registra e che ha scelto di disertare la conferenza stampa: “Florence è una forza, siamo così grati che stasera riuscirà ad essere qui stasera. Siamo molto contenti di poter festeggiare con lei stasera e che si sia potuta liberare dal set che sta giranto. Sono stata onorata di averla come protagonista nel nostro film”, le parole con cui ha voluto chiudere sul nascere le polemiche innescate dalla sua relazione con Harry Styles ma sembra aver convinto pochi.
Alla presentazione c’era anche Chris Pine che con il suo Frank rappresenta l’apice della società distopica nel film: “Questa cosa del caos, la struttura per me come essere umano ha senso, cerchiamo di controllare il caos nelle nostre vite e Frank fa questo. Lo fa per sentirsi forte. C’è una scena in cui in una festa incita le persone che è emblematica. Le persone sembrano persone reali in un mondo che in realtà è quasi il nostro mondo. Se pensiamo alla filosofia di vita che mostra rappresenta il nostro mondo. Bisogna vedere quanto c’è di somigliante”. Gemma Chan si sofferma sull’estetica del film: “Un mondo costruito in modo bello e assemblato con una grande estetica, un qualcosa che emerge nel film. La scenografia era fantastica e sono state create delle immagini meravigliose. Tutti hanno collaborato per creare un’estetica di questo mondo con una patina bellissima, ma che sotto ha qualcos’altro”.
Don’t Worry Dearling con Harry Styles sarà nelle sale cinematografiche dal 22 settembre distribuito da Warner Bros.