Mina Settembre 2 è pronta a tornare dal prossimo 2 ottobre e durante la presentazione nella sede Rai di Viale Mazzini noi di TAG24 abbiamo intervistato in esclusiva Giuseppe Zeno. L’attore è uno dei protagonisti della fiction al fianco di Serena Rossi e di Giorgio Pasotti, con i due che continueranno a dare vita al triangolo amoroso che ha appassionato il pubblico nella prima stagione. Giuseppe Zeno ci ha parlato di questo, ma anche degli aspetti più educativi per gli adolescenti che troveremo in Mina Settembre 2.
Giuseppe Zeno il tuo personaggio che novità porterà in Mina Settembre 2?
“Più che novità porterà situazioni nuove, lo troviamo in una nuova situazione per poi forse ricadere dove lo avevamo lasciato. Troviamo un personaggio ancora molto infatuato della protagonista, ma determinato a guardare avanti e lo fa sia nella professione che nei sentimenti. Vedremo come andando avanti”.
Nel primo episodio il tuo personaggio e Mina Settembre vanno nelle scuole a parlare di educazione sessuale, che ne pensi e che novità ha portato questo aspetto?
“Ci ha dato la possibilità di portare all’occhio dello spettatore un qualcosa che forse gli adulti trascurano. Sono le esigenze, i bisogni, le urla mute degli adolescenti che chiedono ed hanno bisogno di attenzioni. Gli adolescenti vogliono porre delle domande e si aspettano delle risposte dagli adulti. Gli adolescenti oggi sono molto disorientati ed hanno bisogno di riferimenti importanti, la scuola può essere un riferimento. Questa è una materia che si può inserire nelle scuole, ma anche il teatro perché sono tutte materie che ti portano alla sensibilizzazione e all’apertura che potrebbero in futuro regalarci una generazione molto bella”.
Ritroviamo il tuo personaggio e quello di Giorgio che portano ad un’indecisione in Mina Settembre, come evolverà il vostro rapporto ora che vi ritroverete a scuola?
“L’indecisione è della protagonista, noi siamo in funzione di questa sua scelta. Una serie ricchissima di contenuti. Il triangolo amoroso incuriosisce il pubblico, ma credo che l’intento sia stato il poter raccontare un’interazione tra persone che non hanno paura di aprirsi. Ci sono personaggi che non hanno paura e fanno da contraltare ad un percorso di formazione in cui operano. Loro si incontreranno in questo corso in una scuola e sarà uno spunto per cui i due possano conoscersi ancora meglio senza il filtro di dover corrispondere qualcosa all’altro. Forse attraverso gli occhi dei giovani individuano le carenze che hanno avuto all’interno della loro relazione”.