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Emergenza maltempo, Baldi(Cnr):”Fenomeno raro”



Emergenza maltempo, Baldi(Cnr):”Fenomeno raro”

L’Emergenza maltempo prosegue, Baldi(Cnr):”Fenomeno raro nel mese di maggio”. Il disastro dell’Emilia Romagna, ancora non ha riaperto il dibattito sui cambiamenti climatici, per ora ci si poggia sulla formula “evento imprevedibile”, che aiuta tutti a trovare una risposta, a un cataclisma ambientale, economico, sociale e in termini di vite umane.
 

Emergenza maltempo, Baldi(Cnr):”Fenomeno raro nel mese di maggio” 

Lo stesso Ministro dell’ambiente ha definito la situazione “drammatica perché i Comuni investiti sono oltre 30, si stima 35. Il mare purtroppo non riceve anzi spinge e quindi c’è ancora un’esondazione di quelle violente, continua a piovere, l’emergenza la sta seguendo naturalmente il governo con la Protezione civile; da diverse regioni sono partite e naturalmente soccorsi con uomini e mezzi e quindi si sta concentrando su questo gruppo di Comuni e su quello si faranno le valutazioni nei prossimi giorni. Domani forse non dovrebbe più piovere”. Ci affidiamo quindi alla speranza che non piova, ma vogliamo anche capire se questo tipo di fenomenologia metereologica da cosa dipende. Lo abbiamo chiesto a Marina Baldi, climatologa del Cnr, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

Emergenza maltempo, fenomeni da periodo autunnale

La climatologa del Consiglio nazionale delle ricerche, ci aiuta in modo laico, quindi fuori dalle contrapposizioni politiche a capire la portata dell’evento metereologico: “E’ un fenomeno che si verifica molto raramente nel mese di maggio. Fenomeni così intensi si vedono di solito nel periodo autunnale. Abbiamo delle gocce di aria fredda che arrivano dal nord-est, dall’altra parte dell’Europa abbiamo invece un’aria molto più calda. Questa differenza di temperatura attira l’aria umida da sud che va a concentrarsi sull’Adriatico. Per questo vediamo fenomeni così intensi. Queste grandi piogge seguono un periodo molto siccitoso durato quasi anni. Dobbiamo ancora valutare questo tipo di configurazione atmosferica, è difficile attribuirlo direttamente ad un cambiamento climatico al momento.” Ecco il punto interessante. La scienziata ci dice che un’attribuzione immediata ai cambiamenti climatici è ancora prematura. Ma, ci chiediamo, la straordinarietà degli eventi, giustifica l’impreparazione a farvi fronte? Possibile che dobbiamo sempre rincorrere le emergenze?
 

Fenomeni intensi derivanti dalle temperature

Intanto l’Oms, ufficializza che il pianeta è avviato a toccare nuovi picchi di calore nei prossimi cinque anni ed entro il 2027. Questo significa che per la prima volta nella storia del pianeta, la media della temperatura aumenterà di un grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali. Queste l’ultima previsione annuale dell’Organizzazione mondiale della sanità. La Baldi del Cnr spiega che “quello che possiamo attribuire al cambiamento climatico è l’intensità di questi fenomeni. La formazione di queste perturbazione dipende dalla differenza di temperature su grosse aree. Noi siamo su un territorio molto stretto e allungato sul Mar Mediterraneo quindi siamo nel pieno di questi fiumi di aria umida che viene dalle zone tropicali. Abbiamo avuto temperature molto miti durante tutto l’inverno e sicuramente questo favorisce il fatto che abbiamo me climaolta più energia in atmosfera che si è scaricata prima sulla Sicilia e adesso sull’Emilia-Romagna. Piano piano andrà dissolvendosi, ci vorrà ancora qualche giorno”.