Quando l’intelligenza artificiale si mette a servizio dell’arte e del sociale il prodotto che ne nasce è un messaggio coinvolgente, di grande impatto, capace di comunicare a vari livelli informazioni utili e prospettive nuove. Così “The AI.D, il cyberbullismo oltre le parole, è una mostra che vuole raccontare un nuovo volto del cyberbullismo attraverso l’arte digitale, contribuendo tramite un software di intelligenza artificiale, a trasformare la sofferenza ed esorcizzare la paura grazie a linguaggi creativi innovativi.
La mostra in esposizione fino al 21 aprile presso “La Vaccheria” (via Giovanni L’Eltore, 35) a Roma è nata su iniziativa delle ACLI di Roma dall’idea creativa dell’agenzia pubblicitaria DDB Group e curata da Riccardo Rizzetto Studio.
“Internet e la tecnologia moderna sono strumenti che se usati in modo corretto possono rappresentare un aiuto e non un problema – ha spiegato la presidente delle Acli di Roma e Provincia Lidia Borzì, nella trasmissione Società Anno Zero, condotta da Livia Ventimiglia ed Annalisa Colavito, su Radio Cusano Campus – Possono essere usati in modo sano, in modo virtuoso, come in questo caso per aiutare, attraverso l’arte, tanti ragazzi che sono stati vittime di bullismo e cyberbullismo a tirare fuori le loro storie, le loro ferite, a processarle e, quindi, a compiere i passi fondamentali per lasciarsele finalmente alle spalle. In poco tempo, abbiamo ricevuto tanti racconti e tanti ne continuiamo a ricevere, perché il nostro canale di ascolto e sostegno rimarrà attivo per chi ne avrà bisogno. Siamo convinti che l’ascolto e il supporto possano mettere un argine a questa piaga del bullismo e del cyberbullismo, che negli ultimi anni soprattutto è diventata sempre più pressante per tanti giovani rappresentando una vera emergenza sociale”
Cyberbusllismo, come nasce il progetto artistico
L’iniziativa, promossa in collaborazione con i Giovani delle ACLI e del Municipio Roma IX e con il patrocinio di Roma Capitale, nasce nell’ambito del progetto “Con-nesso, navigare nel web senza affondare”. Con la partecipazione di oltre 200 giovani, è stato realizzato uno spot con il supporto dell’agenzia creativa andato in onda negli spazi sociali di canali tv nazionali con una call to action che invita i ragazzi a raccontare la propria esperienza di vittima di cyberbullismo o di testimone di questi gravi atti.
I racconti e le storie raccolti sono stati trasformati da un software di intelligenza artificiale in opere d’arte digitale che compongono la mostra “The AI.D, il cyberbullismo oltre le parole”
A supporto delle attività culturali le ACLI di Roma hanno anche attivato un canale telegram @aclinobulli al quale i ragazzi possono rivolgersi per segnalare atti di bullismo e ottenere un supporto psicologico e legale gratuito.