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Carlo Verdone ricorda Lucio Dalla a TAG24: “Ha cambiato il modo di far percepire nel mondo la musica italiana”



Carlo Verdone ricorda Lucio Dalla a TAG24: “Ha cambiato il modo di far percepire nel mondo la musica italiana”

Carlo Verdone in occasione della mostra dedicata a Lucio Dalla ha ricordato il grande cantautore con le cui musiche realizzò Borotalco.

Carlo Verdone, presto su Paramount+ con Vita da Carlo 2, è stato grande protagonista all’inaugurazione della mostra ricordo dedicata al suo amico Lucio Dalla, con le cui musiche ha realizzato il capolavoro Borotalco. Proprio per quel film l’immenso cantautore ricevette il David di Donatello alle migliori musiche conquistando un premio che gli sarebbe stato molto caro nella sua carriera, anche perché invece a Sanremo non ha mai colto analogo successo venendo reso eterno soltanto dopo la sua morte con l’istituzione della Sala Stampa Lucio Dalla.

Un incontro piacevole come sempre quello con Carlo Verdone, che da batterista ed esperto di musica ha voluto ricordare ai microfoni di TAG24 l’importanza di Lucio Dalla anche fuori dai confini nazionali: “Ci manca perché era un uomo con una grande cultura musicale, conosceva la musica italiana ed aveva capito che era arrivato il momento di rinnovarla. Aveva capito di farlo con arrangiamenti nuovi, spiazzanti e magnifici. Lui è stato un cantautore perfetto nei suoi testi rinnovati, che andavano d’accordo con gli arrangiamenti”.

In conferenza stampa Carlo Verdone aveva parlato dell’inizio del suo rapporto con Lucio Dalla, iniziato con il suo primo film non corale Borotalco: “Se non ci fosse stato Borotalco non saremmo qui a parlare, è stato il film più importante della mia carriera. Dovevo dimostrare di essere in grado di affrontare un film con un personaggio unico, in pochi ci credevano ma ci credette Mario Cecchi Gori. Iniziammo a scriverlo insieme ad Enrico Ludovini nel 1982 e volevo fosse un film che rappresentasse nel migliore dei modi gli anni ’80, anni di riscatto e pieni di colore dopo la cronaca nera. Dovevano essere un rinascimento nel mondo giovanile e questo partiva soprattutto dall’ascolto di una nuova musica anche italiana. Quando cominciammo a capire chi era Lucio Dalla attraverso le sue composizioni capimmo che quella era la colonna sonora che avrebbe accompagnato quel decennio. Io scrissi un film in cui Lucio Dalla era l’idolo dei protagonisti, il punto interrogativo era riuscire ad avere le musiche. Quando vai da un grande personaggio la generosità è piena di stitichezza, ma lui ci diede appuntamento a Vicolo del Buco a Roma nel cuore di Trastevere. Pensai che dovette amare molto la città”.

Racconta poi il primo incontro: “Entrammo e c’erano tanti amici, perché Lucio Dalla amava circondarsi da amici. Lui amava condividere tutto con gli amici ed i colleghi, lui fortunatamente aveva visto sia Bianco Rosso e Verdone ed Un Sacco Bello e gli erano piaciuti molto. Lui mi chiese cosa doveva fare e gli risposi che era un omaggio a lui. Alla fine lo convinsi e mi disse che avrebbe dato alcuni suoi brani, di scegliere quelli che volevo, che avrebbero collaborato anche gli Stadio il suo gruppo e che avrebbe seguito il lavoro in prima persona. Uscì Borotalco e vinse il David di Donatello come miglior colonna sonora”.

Carlo Verdone regala poi un aneddoto sulla prima di Borotalco, che rischiò di rovinare il suo rapporto con il cantautore: “Lucio Dalla però si presentò a Bologna al Cinema per l’anteprima e il suo nome era più grande del titolo del film e lui infatti si è arrabbiato dicendo che lo avevo tradito e non avevo le palle con il produttore. Lui mi diede la musica gratis e io gli dissi che la colpa era del produttore. Lui andò la sera a vedere il film e si vide il film seduto per terra sdraiato. Sentiva che il pubblico rispondeva molto bene, il film era pieno di battute e bella musica. Alla fine del film partì un applauso del pubblico a lui lì presente e si commosse. Mi chiamò alle 8 di mattina e mi ringraziò per l’omaggio e che avevo fatto una deliziosa commedia. Io risposi grazie a te che lo hai esaltato con le tue musiche. Da quel giorno siamo diventati molto amici perché lui ha sentito una persona corretta in me e io una grande generosità in lui. Non ho mai visto una persona più generosa di Lucio Dalla nel campo della musica”.

La mostra dedicata a Lucio Dalla sarà visitabile fino al 6 gennaio presso il Museo dell’Ara Pacis.