Nico Piro, un inviato di guerra molto speciale
Inviato di guerra. Non ce ne sono moltissimi ma alcuni sì, però Nico Piro, giornalista della Rai, è un inviato di guerra, speciale. In un libro uscito in questi giorni racconta la sua storia. Il titolo, “Uno strano dono-Storia di un giornalista di guerra che ha imparato a fare pace con la disabilità”, è un invito a leggere questa storia particolare. “Sono nato così, morirò così, – scrive Piro – e qualsiasi cosa abbia fatto nella mia vita, l’ho sempre fatta così come sono. E credetemi: ho messo la faccia dove molti di voi normali non mettereste nemmeno i piedi”. Nico Piro è un giornalista di guerra che è stato sui fronti più difficili del mondo contemporaneo: dall’Afghanistan al Donbass. Ma è anche uno dei pochi inviati in area di crisi con una disabilità motoria che lo accompagna dalla nascita e di cui fino ad ora non aveva voluto parlare. Una scelta caparbia cui ha tenuto fede per evitare che il giudizio sul suo lavoro fosse influenzato.
La storia del giornalista con disabilità motoria ma con tanto coraggio
Ma dopo quasi trentacinque anni di carriera ha deciso di raccontare la sua condizione, in un memoir tagliente e toccante in cui racconta come ha imparato a convivere con questa diversità, e come un problema dalla nascita si può trasformare in uno strano dono che ti fa apprezzare la vita e ti porta a viverla al meglio. Una volta mi raccontò che i suoi due figli piccoli volevano entrare nella valigia che preparava al momento della partenza per la guerra. Da brividi.