Pax Dollar: tutto ciò che occorre sapere sulla stablecoin di Paxos
Anche Paxos, istituto finanziario che opera tramite licenza rilasciata dalle autorità dello Stato di New York, ha deciso di lanciare la sua stablecoin. Il token si chiama Pax Dollar e il suo ancoraggio è al dollaro statunitense.
Ciò vuol dire che chi intende trarre profitto dal suo possesso deve fare riferimento alla valuta fiat degli Stati Uniti. In pratica, occorre capire quando è il momento giusto per poter prendere posizione sul mercato per non veder deperire il controvalore del gettone virtuale. In caso contrario quello che si ritiene un buon affare potrebbe tradursi nel suo esatto contrario, alla stregua di un boomerang.
Pax Dollar: di cosa si tratta
Pax Dollar (USDP) è una stablecoin, ovvero una criptovaluta che si propone di superare la proverbiale volatilità degli asset digitali. Per farlo, questi strumenti monetari prevedono l’ancoraggio ad un bene reale o un bilanciamento reso possibile dalla creazione di algoritmi destinati a permetterlo. Nel primo caso si tratta di stablecoin collateralizzate, nel secondo si parla di stablecoin algoritmiche.
Si tratta di una distinzione estremamente importante, all’atto pratico. La collateralizzazione garantisce che per ogni dollaro virtuale emesso ce n’è uno a garanzia. Le algoritmiche mancano invece di questo presupposto, almeno in parte. Cercano di mantenere l’ancoraggio ad un bene di riferimento acquistando token in momenti di scarsa domanda e ne bruciano un determinato quantitativo per sostenerne il prezzo.
Nel caso di Pax Dollar siamo nel campo delle stablecoin collateralizzate, formalmente più sicuro. Il problema vero, in questo caso, è capire se quanto asserito dall’emittente, in questo caso Paxos, corrisponda a realtà.
Siamo in effetti su un terreno minato, alla luce degli episodi che hanno coinvolto ad esempio Tether. Alcune aziende risolvono il problema ricorrendo al Proof-of-Reserves, ovvero un audit condotto da una società indipendente, chiamata a verificare la sussistenza delle risorse reali. Nel caso di USDP c’è però un dato che può tranquillizzare gli utenti, ovvero la regolamentazione dello Stato di New York, molto rigoroso in tal senso.
Pax Dollar: i dati tecnici
Pax Dollar è stato lanciato nel 2018 da Rich Teo e Charles Cascarilla. Si tratta di un token ERC-20 lanciato sulla Ethereum Virtual Machine, destinato quindi a godere dei livelli di sicurezza della blockchain in questione.
Emesso dalla Paxos Trust Company, il token può essere negoziato su ETH e aggiunge ai livelli di sicurezza tipici di EVM un meccanismo di blocco che stoppa le transazioni e il conio di nuovi esemplari in caso di attacchi hacker o altre minacce analoghe.
Prima di optare per il suo eventuale acquisto, sarebbe comunque il caso di capire non solo la reale forza del dollaro statunitense, cui USDP è ancorato, ma anche quale può essere il momento giusto per prendere posizione sul mercato.
Le prospettive per il 2024
Le stablecoin rappresentano un settore molto particolare, in ambito crypto. Se erano state varate inizialmente nel preciso intento di far fronte all’eccessiva volatilità delle critpovalute di prima generazione, ad esempio Bitcoin, con il trascorrere del tempo hanno sostanzialmente aggiunto nuova instabilità.
Il riferimento è naturalmente alla vicenda di Terra (LUNA), il progetto di Do Kwon che aveva suscitato ondate di entusiasmo, prefigurando un meccanismo all’apparenza infallibile. Con il suo crac ha praticamente sparso discredito su tutte le stablecoin, che ancora oggi persiste.
Pax Dollar cerca di distinguersi dal resto del lotto adottando la piena collateralizzazione. In pratica, per ogni dollaro virtuale emesso ce n’è uno a garanzia. A questo dato di fatto si aggiunge una constatazione: le autorità finanziarie di New York, cui deve rispondere Paxos hanno dimostrato nel corso degli anni la loro affidabilità a difesa dei consumatori.
Proprio i livelli di sicurezza che sono garantiti da collateralizzazione e regolamentazione fanno di Pax Dollar una stablecoin da tenere in considerazione. Se attualmente USDP si trova al 100° posto della classifica di settore, nell’immediato futuro potrebbe sensibilmente migliorare la sua posizione.