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Tag: Solana

ETF su Solana, 21shares presenta i documenti alla SEC per lanciare il suo

Dopo la richiesta di registrazione di un ETF spot su Solana da parte di Vaneck, sembra ora iniziare la corsa da parte dei soggetti interessati a lanciare uno strumento finanziario di questo genere, negli Stati Uniti.

Anche 21shares, infatti, ha deciso di rompere gli indugi. Lo ha fatto presentando una analoga dichiarazione di registrazione per un fondo negoziato in borsa (ETF) su SOL presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. L’ETF sarà negoziato sulla Borsa Cboe BZX e utilizzerà Coinbase Custody Trust Company per poter custodire in assoluta sicurezza i suoi asset.

21shares ha presentato la sua domanda per il lancio di un ETF su Solana

La società di gestione patrimoniale 21shares, che è già impegnata negli ETF spot su Bitcoin e Ethereum, ha presentato nella giornata di ieri, presso la SEC, il modulo S-1. Ovvero la dichiarazione di registrazione per il suo fondo su Solana, alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Il 21shares Core Solana ETF, questa la denominazione dello strumento, sarà oggetto di negoziazioni sulla Borsa Cboe BZX.

L’ETF di 21shares è concepito come un trust statutario del Delaware, con 21shares U.S. LLC come promotore. Il suo obiettivo è quello di offrire agli investitori esposizione a SOL senza dover acquistare e detenere il token. La custodia di quelli detenuti dal fondo sarà affidata a Coinbase Custody Trust Company. Il fondo si incaricherà di creare azioni, con il ricavato della loro vendita reimpiegato nella compravendita di SOL sulla base delle necessità che si presenteranno di volta in volta.

Gli utenti interessati a partecipare, si sottoporranno a loro volta ad una serie di costi operativi. In questo novero, oltre alla custodia e alle misure di sicurezza, rientra una commissione a favore del gestore.

ETF su Solana, Vaneck ha preceduto tutti

La richiesta di 21shares arriva ad un solo giorno di distanza da quella avanzata da un altro gestore patrimoniale, Vaneck. Era stato Matthew Sigel, Head of Digital Assets Research di VanEck, ad annunciare su X la richiesta avanzata per il VanEck Solana Trust.

Nel deposito della sua richiesta, l’azienda ha precisato che il fondo, in caso di assenso da parte dell’agenzia federale, dovrebbe essere quotato sul CBOE BZX Exchange. L’obiettivo d’investimento del VanEck Solana Trust è quello di rispecchiare le performance della criptovaluta SOL, dalla quali verrebbero detratte le spese di gestione del trust.

La valutazione giornaliera delle azioni farà leva sull’utilizzazione dell’indice MarketVector Solana Benchmark Rate. Si tratta di un indice calcolato sulla base dei prezzi forniti dalle piattaforme che MarketVector ha indicato come le cinque migliori per il trading di SOL. 

Il momento di Solana

Il lancio degli ETF spot certifica ancora una volta la reputazione conseguita da Solana. Il protocollo, infatti, è riuscito nel corso dell’ultimo anno a sganciare le proprie sorti da FTX, dando vita ad una crescita fondata su livelli tecnologici di assoluto rilievo.

La sua blockchain, inoltre, è stata di recente indicata come la più veloce in assoluto. A testimoniarlo un rapporto di Mercado, secondo il quale sarebbe riuscita ad elaborare ben 95 milioni di transazioni nell’arco di una sola giornata.

A questo dato di fatto si unisce poi il lusinghiero giudizio rilasciato da Pantera Capital, in un suo recente studio. Al suo interno, infatti, gli analisti dell’azienda indicano la catena ideata da Anatoly Yakovenko nel 2017 come il Mac OS della blockchain.

Un endorsement giustificato dal fatto che la crescita di Solana rispetto a Ethereum è simile a quella che ha interessato il mercato dei PC con l’emersione di Apple. In pratica, la sfida portata da SOL alla Ethereum Virtual Machine è analoga a quella portata da Apple alla supremazia di Microsoft. Un endorsement, quindi, estremamente impegnativo.

Solana cresce dell’8% in pochi minuti, mentre VanEck presenta il suo ETF spot negli Stati Uniti

L’annuncio di VanEck relativo all’offerta di un Exchange Traded Fund basato su Solana, arrivato nella giornata di ieri, si è tradotto immediatamente sul mercato delle criptovalute. SOL, infatti, nei minuti successivi all’annuncio, ha iniziato a correre in maniera forsennata, crescendo dell’8%.

Dopo essersi arrampicato a 150 dollari, si è nel corso delle ultime ore assestato a quota 145, per effetto delle vendite di chi intendeva trarre profitto dopo aver acquistato a livelli più bassi. Nel corso dei prossimi giorni, però, il token potrebbe approfittare dell’atmosfera di ottimismo instaurata dall’annuncio di VanEck. Mettendosi alle spalle un periodo non proprio facile, in cui il suo prezzo era stato sottoposto ad una serie di tensioni notevoli.

Solana, l’annuncio relativo all’ETF spot fa correre il token

Gli Exchange Traded Funds (ETF) spot basati su valuta virtuale continuano ad attirare grande attenzione da parte degli investitori, negli Stati Uniti. Come dimostra in maniera eloquente quanto sta accadendo in queste ore, dopo una dichiarazione di VanEck sul quinto asset digitale più grande, ovvero Solana.

È infatti bastato l’annuncio relativo all’offerta di un ETF spot basato su SOL per far crescere impetuosamente il suo prezzo. Nei minuti immediatamente successivi ad esso, infatti, il token ha aumentato il suo valore dell’8% circa, arrivando a 150 dollari. Per poi assestarsi intorno a 145 per effetto delle vendite di chi voleva realizzare immediatamente profitti.

A indicare i motivi della decisione di VanEck è stato Matthew Sigel, responsabile della ricerca sulle risorse digitali dell’azienda, che ne evidenziato lo sviluppo, tramite un post su X. In particolare, ha voluto sottolineare come l’azienda ritenga Solana molto simile a Ethereum. A stabilire tale similitudine è il fatto che SOL funziona come un software blockchain open source progettato per gestire varie applicazioni, inclusi pagamenti, trading , giochi e interazioni sociali.

Sigle ha poi aggiunto che, a differenza di Ethereum, Solana funziona come una “singola macchina statale globale” priva di reti di sharding o layer-2. Caratteristiche tali da spingere un gran numero di analisti a indicare la sua blockchain alla stregua di un vero e proprio bastione, per la finanza decentralizzata. Un bastione il quale sembra destinato a rafforzare le sue basi, nell’immediato futuro.

L’incertezza normativa e la posizione della SEC

L’approvazione da parte della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti degli ETF spot su Bitcoin, avvenuta nel mese di gennaio, ha rappresentato l’epilogo di una battaglia durata un decennio. Un epilogo garantito dal fatto che i regolatori statunitensi hanno già da tempo indicato l’asset sottostante, ovvero BTC, alla stregua di una commodity.

Per quanto riguarda Ethereum, al contrario, il via libera è arrivato il mese scorso, ma solo con una certa riluttanza da parte dell’organismo di controllo dei mercati finanziari a stelle e strisce. Il loro lancio, però, non è ancora avvenuto, secondo qualche osservatore a causa dell’ancora incerta posizione su ETH.

Per quanto concerne Solana, potrebbe quindi riproporsi la stessa situazione di incertezza. Lo stesso Sigel, da parte sua, ha affrontato la questione. Nel farlo, ha delineato diverse ragioni per cui VanEck ritiene che sia una commodity, come Bitcoin. Queste le sue parole, al proposito: “Riteniamo che il token nativo, SOL, funzioni in modo simile ad altre materie prime digitali come #bitcoin ed #ETH. Viene utilizzato per pagare le commissioni di transazione e i servizi di elaborazione sulla blockchain. Come l’ether sulla rete Ethereum, SOL può essere scambiato su piattaforme di asset digitali o utilizzato in transazioni peer-to-peer.”

Una posizione la quale ha spinto l’azienda a proporre il suo ETF negli Stati Uniti, innescando un nuovo movimento ascensionale a favore di SOL. Ora non resta che seguire gli sviluppi, per capire meglio se il token sia destinato ad avvantaggiarsene.

Solana sarebbe sotto inchiesta da parte della SEC, secondo le indiscrezioni che girano

Anche Solana sarebbe sotto inchiesta da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Ad affermarlo è un noto influencer, Crypto Bitlord, con un tweet pubblicato su X. Un messaggio che ha naturalmente destato immediate preoccupazioni nella criptosfera. in un momento non proprio felicissimo per il settore. Il messaggio, però, non riporta dettagli in grado di far capire meglio la portata della questione.

Solana sotto inchiesta da parte della SEC: cosa sta accadendo?

Stando a quanto riportato da Crypto Bitlord, anche Solana sarebbe finita nel mirino della SEC. Se sinora l’attenzione si era appuntata sulla vicenda giudiziaria di cui è protagonista Ethereum, che sembrerebbe comunque in via di esaurimento, ora starebbe spostandosi su quella che molti indicano come la più seria minaccia alla posizione predominante di ETH in ambito DeFi.

In pratica, Solana avrebbe ricevuto un avviso Wells, lo scorso anno, anche se sinora non è ancora trapelato nulla al proposito. Assenza di notizie che, però, non ha scoraggiato il famoso influencer, il quale vanta un seguito imponente su X, formato da quasi 330mila follower. Secondo Crypto Bitlord sarebbe in atto una vera e propria indagine penale, inaugurata da qualche settimana, che potrebbe rivelarsi indigesta per SOL, in un momento in cui il token sta perdendo terreno sul mercato.

Questo è il tenore del messaggio pubblicato su X: “Ci giungono voci che SOL è sotto inchiesta e che un caso enorme sta per diventare pubblico. È una notizia che circola da settimane e non potrebbe arrivare in un momento peggiore. Se ciò che abbiamo sentito è vero, iniziate a pregare per Solana.”

A cosa sarebbe dovuta l’indagine su Solana?

Se l’affermazione di Crypto Bitlord è molto netta, non è però stato chiarito il motivo alla base dell’indagine. Naturalmente, tra le ipotesi che circolano in queste ore, viene privilegiata quella relativa al fatto che la SEC avrebbe etichettato SOL alla stregua di titolo. Una indicazione condivisa con Polygon (MATIC) e Cardano (ADA), anche loro inseriti nell’elenco dei token indicati come titoli dal regolatore finanziario.

Solana non sarebbe comunque la sola entità interessata dal provvedimento. Anche Binance e Coinbase, infatti, sarebbero stati onorati di una citazione da parte della SEC. In questo caso per aver proceduto allo scambio di titoli che non sono stati registrati.

L’ossatura della causa è ancora una volta costituita dal Test di Howey, la struttura legale solitamente utilizzata al fine di stabilire se un investimento rappresenta, o meno, un titolo. Occorre sottolineare al proposito che il numero uno dell’agenzia di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi, Gary Gensler, ha affermato che tutto ciò che non è Bitcoin può essere etichettato alla stregua di un titolo.

Il proscioglimento di Ethereum è un preludio a quello di Solana? i pareri sono discordi

Mentre Solana entra nel mirino della SEC, Ethereum sembra uscirne del tutto. L’annuncio dato da Consensys, stando al quale ETH non sarebbe più indagato per aver violato la legge sui titoli, è stato accolto con comprensibile euforia dalla criptosfera e ha ripristinato almeno in parte la fiducia degli investitori.

Naturalmente in molti indicano ora la similitudine tra le due vicende, affermando che per Solana si prospetterebbe lo stesso esito. A sfidare questo pensiero è l’esperto legale Drew Hinkes, il quale ritiene che per Solana potrebbe non aversi il lieto fine che ha salutato la vicenda di ETH.

A indicare il suo parere è stato lo stesso Crypto Bitlord. Secondo Hinkes, infatti, l’indagine su Ethereum 2.0 è stata una vittoria per l’azienda, ma non significa molto per altri token PoS (Proof-of-Stake). A spingerlo in tal senso il fatto che per ora Solana e Polygon sono sotto indagine, ma non si sa realmente per quale motivo.

Di conseguenza, i fatti relativi alla creazione e alla distribuzione, tra gli altri parametri, potrebbero essere diversi da quelli di Ethereum. Non resta quindi che attendere gli sviluppi delle due cause per capire meglio cosa potrebbe realmente accadere ora.

Solana è il Mac OS della blockchain, secondo Pantera Capital

Solana ormai da tempo gode di grande reputazione, all’interno della scena blockchain. Una reputazione che esce ulteriormente rafforzata da un rapporto di Pantera Capital, una società focalizzata su blockchain e cripto con oltre 4,7 miliardi di asset sotto gestione (AUM). Al suo interno, infatti, la sua catena viene indicata alla stregua di “Mac OS delle blockchain”, guadagnandosi questa impegnativa dichiarazione grazie ai grandi vantaggi garantiti dalla sua architettura e ad una adozione sempre crescente, che è diventata inarrestabile nel corso degli ultimi mesi.

Solana, il lusinghiero giudizio di Pantera Capital

Mac OS della blockchain: questo il lusinghiero giudizio degli analisti di Pantera Capital sulla blockchain ideata da Anatoly Yakovenko nel 2017. Un giudizio contenuto all’interno dell’ultima lettera sul settore pubblicata dalla società di investimenti focalizzata sull’innovazione finanziaria.

A motivare questo autorevole endorsement il fatto che la crescita di Solana rispetto a Ethereum ricorda da vicino il comportamento evidenziato dal mercato dei PC quando Apple è emersa con il suo stack integrato verticalmente, andando a sfidare la supremazia di Microsoft nel settore.

Inoltre, c’è un’altra analogia, a rinforzare tale similitudine, ovvero l’ottimizzazione di ciascuno degli elementi di Solana. Ogni passo è descritto con assoluta precisione all’interno della road map del suo team di sviluppo. Il tutto con un modus operandi che è molto simile a quello condotto da Apple con il suo stack software e hardware su Mac OS.

I vantaggi di Solana

Proprio l’approccio adottato da Solana si va a tramutare in una serie di evidenti vantaggi, sia per gli utenti che per gli sviluppatori. A partire da un’esperienza utente migliorata dal fatto di presentare soltanto una catena di primo livello, senza alcun bisogno di bridging. Cui vanno ad affiancarsi una architettura monolitica, in grado di velocizzare l’innovazione, e livelli molto elevati di sicurezza, resi possibili dalla presenza di un minor numero di punti di fallimento e dipendenze.

Una serie di caratteristiche le quali hanno reso possibile la costruzione di applicazioni le quali farebbero grande fatica ad essere distribuite ad esempio sulla Ethereum Virtual Machine. Tra di esse, gli analisti di Pantera Capital citano in particolare Drip, che va a sfruttare le commissioni basse e le tecniche di compressione dei token non fungibili (NFT) in modo da riuscire a consegnare opere d’arte senza alcun esborso a milioni di wallet.

Viene inoltre sottolineata la grande capacità di Solana di ospitare la distribuzione di contenuti, Depin (reti fisiche infrastrutturali decentralizzate) e CLOB (libri contabili degli ordini limite centrali). Una capacità favorita da transazioni a bassa latenza e da commissioni estremamente contenute.

Un’adozione sempre più profonda

La somma di tutti questi fattori, si è tradotta in un’adozione sempre più intensa della rete. Per capire il trend in atto, basterà ricordare che gli indirizzi unici sono passati dai 14mila dell’ottobre 2020 ai quasi 1,34 milioni attuali. Una tendenza alla crescita che unisce anche i volumi di scambi decentralizzati e la creazione di token.

Tanto da spingere il rapporto ad affermare la sua fiducia nella prosecuzione di tale crescita, con queste parole: “Mentre il suo ecosistema continua a evolversi e maturare, i vantaggi architetturali di Solana e la sua vibrante comunità puntano verso un futuro luminoso”.

Il rapporto di Pantera Capital suona come autorevole conferma sulla crescita di influenza di Solana. Resa possibile da alcuni fattori fondamentali in ambito blockchain, a partire dalla velocità transazionale. A questo proposito, occorre ricordare come secondo Mercado, SOL rappresenti la rete più veloce in assoluto.

In un recente studio, infatti, i suoi ricercatori hanno indicato in 95 milioni il numero di transazioni che Solana riesce ad eseguire nell’arco di 24 ore. Un dato tale da oscurare ampiamente non solo Ethereum, ma anche altre reti ambiziose come Sui e Binance Smart Chain.

La Fondazione Solana ha deciso di attivarsi contro i validatori che confermano le transazioni colpite da attacchi sandwich

Il trading di criptovalute è da sempre un territorio molto pericoloso per i trader. A renderlo tale l’utilizzazione di tecniche destinate ad andare a loro detrimento e, naturalmente, ad avvantaggiare chi le utilizza.

Tra quelle che stanno letteralmente seminando il terrore, nella criptosfera, ci sono anche i robot sandwich, che hanno eletto la blockchain di Solana a territorio ideale per le loro scorrerie. La loro azione è talmente pressante da aver infine convinto la Fondazione Solana ad intervenire, con un provvedimento che potrebbe risultare decisivo, in tal senso.

La decisione della Fondazione Solana: colpire i validatori implicati negli attacchi sandwich

Nel tentativo di reprimere gli attacchi noti come “sandwich”, la Fondazione Solana ha deciso di applicare provvedimenti drastici, all’altezza della sfida che si trova di fronte. In pratica, chi si presta a questo genere di attacco sarà rimosso dal suo programma di delegazione.

La decisione è stata presa a causa del coinvolgimento di alcuni degli operatori di nodo nella realizzazione di raid i quali vanno non solo a danneggiare gli utenti, ma anche la stessa reputazione di Solana. Portando di conseguenza un doppio danno all’intero sistema di transazioni che caratterizza la blockchain in questione.

È stato Tim Garcia, responsabile delle relazione di Solana Validator, ad affrontare il problema nel canale Discord ufficiale della fondazione. Nel farlo ha dichiarato che le decisioni prese sono da considerare definitive e che le azioni di applicazione saranno condotte in porto non appena saranno individuati gli operatori che partecipano ad attività mempool che consentono attacchi sandwich.

Queste le sue parole, al proposito: “Chiunque sia trovato coinvolto in tale attività sarà rifiutato dal programma e qualsiasi partecipazione della Fondazione sarà immediatamente e permanentemente rimossa.”

Gli scopi del provvedimento

A commentare la mossa della Fondazione Solana è stato Mert Mumtaz, nella sua veste di co-fondatore del fornitore di Solana RPC Helius. Secondo lui, questa mossa mira a fare in modo che la fondazione non deleghi a validatori i quali sono soliti condurre attacchi dannosi contro gli utenti al dettaglio.

Mumtaz ha poi ricordato una cosa la quale è sotto gli occhi di tutti: gli attacchi sandwich sono una forma dannosa di attacco MEV (Massimo Valore Estraibile), in quanto fa in modo che gli utenti al dettaglio ottengano sempre i prezzi peggiori affidando agli aggressori tutto il profitto possibile.

Mumtaz ha poi ricordato che nonostante il design nativo di Solana sia stato congegnato in maniera tale da prevenire tali attacchi, alcuni attori hanno modificato i propri validatori nel preciso intento di consentire il sandwich. Ha inoltre affermato che le stake pool con ogni probabilità adotteranno politiche analoghe contro questo genere di attacchi, nell’immediato futuro.

Attacchi sandwich: perché destano grande timore nella criptosfera

La decisione della Fondazione Solana è destinata ad essere accolta positivamente dagli interessati. Gli attacchi sandwich, infatti, sono sempre più numerosi, rappresentando una delle tipologie più comuni di MEV.

La loro conduzione è resa possibile dall’impiego di bot, chiamati a scansionare la rete di Solana, nel preciso intento di di individuare gli utenti impegnati nell’acquisto di un token. Una volta fatta questa operazione preliminare, i bot provvedono a balzare in avanti nella coda delle transazioni ed ad effettuare un grosso ordine per quel token prima che l’ordine dell’utente sia sottoposto alla necessaria elaborazione.

Come si può facilmente immaginare, tale tecnica fa aumentare il prezzo del token. Una volta che l’operazione dell’utente avviene al prezzo gonfiato per questa via, i bot provvedono a loro volta a vendere i loro token al nuovo prezzo più alto. Ritagliandosi, di conseguenza, il guadagno derivante dalla forbice creata dall’aumento artificiale del prezzo che hanno innescato. Il tutto, naturalmente, a spese dell’utente, destinato a veder eroso il suo eventuale guadagno. Non stupisce, di conseguenza, la decisione presa da Solana.

È Solana la blockchain più veloce in assoluto: ad affermarlo è Mercado

Solana potrebbe realmente rivelarsi il killer di Ethereum prospettato da alcuni osservatori. A renderla tale, in particolare, la straordinaria velocità che riesce a conseguire, tale da far impallidire le prestazioni non solo della creazione di Vitalik Buterin, ma anche di Polygon, altro autorevole contendente su questo particolare aspetto.

Ad attestare questo dato di fatto, è stato un recente studio pubblicato da Mercado. Al suo interno, infatti, si sostiene che Solana è riuscita ad elaborare ben 95 milioni di transazioni nell’arco di una sola giornata. Un dato tale da scavare un solco molto ampio rispetto alla concorrenza.

Solana è la blockchain più veloce in assoluto: parola di Mercado

Ormai da tempo Solana è indicata come un concorrente molto pericoloso per la Ethereum Virtual Machine. Tanto da spingere qualcuno a indicarla alla stregua di Ethereum Killer, ovvero della rete che potrebbe mandare in soffitta la EVM, o perlomeno ridurne la posizione di predominanza all’interno della finanza decentralizzata.

Se sino ad oggi si trattava di una semplice previsione fondata su dati ancora da verificare, ora è arrivata l’ufficializzazione della sua velocità. Ad attestarla un rapporto elaborato dagli analisti di Mercado, secondo i quali la rete sarebbe stata capace di elaborare 95 milioni di transazioni in un solo giorno. Un dato assolutamente al di fuori della portata di Ethereum.

La ricerca ha anche evidenziato il conseguimento da parte di Solana di una media di 1.053 transazioni al secondo (TPS). Un dato tale da testimoniare non solo una sua capacità tecnica superiore, ma anche da consolidarne lo status nell’ambito della DeFi.

Per capire meglio l’importanza dello stesso, basta metterlo a confronto con quelli evidenziati dalle blockchain concorrenti. A partire da Sui e Binance Smart Chain (BSC), che sono riusciti a far registrare rispettivamente 854 e 378 TPS. Se queste due reti riescono a reggere, anche se a stento il confronto, va malissimo invece per Ethereum e Bitcoin, le due blockchain maggiori. Nel loro caso, infatti, i TPS collezionati sono rispettivamente 22,8 e 10,7.

Una performance, quella conseguita da Solana, che si è rivelata particolarmente evidente nel corso dell’aprile 2023, quando ha raggiunto un picco di 1.504 TPS. Un dato collegato al forte aumento messo a segno in quel frangente dalle meme coin lanciate sulla sua blockchain. Un dato tale da rendere Solana ben 46 volte più veloce della EVM e cinque volte rispetto a Polygon. In tema di scalabilità, quindi, al momento è largamente prevalente rispetto alla concorrenza.

Solana sta evidenziando solo una minima parte delle sue effettive capacità

Sin qui abbiamo visto come la superiorità di Solana nei confronti delle reti concorrenti sia non solo evidente, ma in taluni casi schiacciante. Reti concorrenti le quali, però, non dovrebbero preoccuparsi dei dati riportati da Mercado, bensì di un altro fatto.

Solana, infatti, come ricordato da CoinGecko, starebbe operando ad appena l’1,6% delle proprie effettive capacità. Il suo potenziale teorico massimo, infatti, si attesta a 65mila TPS. Ove la sfida dovesse salire di tono, Solana potrebbe quindi contare su un armamentario tale da mettere rapidamente fuori gioco la concorrenza.

Alla luce di tali dati, non dovrebbe quindi stupire la forte crescita messa a segno nel corso degli ultimi mesi. Una crescita la quale promette di proseguire nell’immediato futuro, proprio in conseguenza di una superiorità tecnologica che inizia a farsi sempre più evidente.

La scalabilità è sempre più centrale, in ambito blockchain

Il rapporto di Mercado va ancora una volta a toccare un tema ormai cruciale in ambito blockchain, quello della scalabilità. Per poter diventare centrale in ambito DeFi, ogni rete deve cercare di dare risposte adeguate in questo particolare contesto.

Solana è stata espressamente concepita come una risposta in tal senso. La sua mainnet è stata lanciata nel marzo del 2020, prospettando la capacità di elaborare sino a 50mila TPS. Ovvero una velocità tale da promettere di risolvere le inefficienze che erano tipiche di piattaforme di prima generazione, come Ethereum.

La differenza con la EVM è data dal modo diverso di approcciarsi al problema. Ethereum si basa infatti su soluzioni di scalabilità di secondo livello, mentre Solana ha optato per l’offerta di un’infrastruttura intrinsecamente scalabile per un ecosistema decentralizzato. La sua rete ha però denotato alcuni problemi, a partire dalle interruzioni significative. Basti pensare in tal senso a quanto accaduto nel passato mese di aprile, quando il 76% delle transazioni si è trovato a fare i conti con un crash. Problemi che, però, potrebbero rivelarsi piccoli contrattempi in una traiettoria di forte crescita.

Solana, secondo Franklin Templeton si avvia diventare la terza criptovaluta più grande

Solana è destinata ad arrivare sul gradino più basse della classifica crypto, nell’immediato futuro. Questo è l’impegnativo pronostico formulato da Franklin Templeton, società di investimento tra le più grandi, dall’alto degli oltre 1,5 trilioni di dollari gestiti.

A giustificare la previsione sono in particolare la forte capacità di resilienza dimostrata da quando ha fatto il suo debutto sul mercato, i lavori di sviluppo tesi a contenere eventuali problemi di congestione della rete e una politica promozionale fondata su continui airdrop.

Solana, l’importante previsione di Franklin Templeton

Solana si avvia a diventare la terza criptovaluta in ordine di importanza. A sostenerlo è la società di gestione patrimoniale Franklin Templeton. Alla base di questa previsione una serie di fattori, tra i quali spicca la capacità di resistenza dimostrata nel corso della crisi innescata dal fallimento di FTX, nel 2022. Una capacità resa possibile anche dalla notevole scalabilità che la distingue, unendosi a commissioni molto limitate.

Altra caratteristica che sta favorendo la sua ascesa è poi quella relativa al continuo popolamento dell’ecosistema. Un trend che si è tradotto nel sempre più frequente arrivo di nuovi progetti, tra i quali spiccano le meme coin, a partire da Bonk e DogWifHat. Oltre ad una serie di applicazioni che vanno ad implementare casi d’uso di rilievo, come i pagamenti, i token non fungibili (NFT) e le infrastrutture decentralizzate.

Al proposito, questa è la dichiarazione rilasciata dagli analisti della società di gestione patrimoniale: “Gli appassionati di cripto si chiedono quale potrebbe essere la prossima grande novità nel settore. Anche se non conosciamo la risposta precisa, affermiamo la grossa possibilità che sia Solana”.

Per poi proseguire: “Solana si affermerà come il terzo principale asset cripto, dopo Bitcoin e Ether, e sarà probabilmente la rete che catturerà la prossima grande ondata di adozione delle criptovalute.” Una testimonianza autorevole, quindi, della crescita d’immagine di SOL nel corso degli ultimi mesi.

Quanto è fondata la previsione di Franklin Templeton su Solana?

Naturalmente, trattandosi di una semplice previsione, quella di Franklin Templeton va presa con le molle. Al tempo stesso, però, occorre sottolineare come Solana sia ormai da tempo in grande crescita. Una tendenza su cui pochi avrebbero scommesso, alla luce dei suoi legami con FTX.

L’azienda è invece riuscita a superare i problemi generati dal crac dell’exchange di Sam Bankman-Fried. A dimostrarlo è un dato divulgato di recente da DefilLama, secondo il quale i volumi crittografici su Solana hanno raggiunto la soglia di 1 miliardo di dollari, superando in tal senso quello registrato da Ethereum.

Un dato cui hanno contribuito in particolare Orca e Raydium, che hanno visto volumi pari a 300 milioni di dollari ciascuna. Mentre Meteoria e Phoenix seguono con 140 milioni di dollari di volumi. Ennesima dimostrazione dell’effervescenza la quale sta caratterizzando l’ecosistema di SOL.

Se Solana vanta al momento applicazioni decentralizzate meno ricche di quelle presenti sulla Ethereum Virtual Machine, va segnalata proprio la caratterizzazione che ne sta sospingendo le sorti. In particolare, la sua blockchain potrebbe essere favorita proprio da una narrazione come quella relativa a scalabilità e convenienza in termini di costi. Aspetti su cui la creazione di Vitalik Buterin deve ancora dimostrare gli effetti che ci si attendeva dal Merge.

Attenzione a Bitcoin

Proprio per quanto concerne la finanza decentralizzata, il comparto in cui si muovono Solana e Ethereum, occorre poi sottolineare il pericolo che si staglia all’orizzonte. Ovvero quello rappresentato da Bitcoin, che si sta ormai muovendo nella stessa direzione.

A renderlo concreto è in particolare la dirompente affermazione di Runes, il nuovo protocollo che sta sostituendo BRC-20 e oscurando gli Ordinals. Un gran numero di analisti ha infatti ravvisato nella nuova creazione di Casey Rodarmor la base su cui BTC può costruire la sua nuova avventura, quella della DeFi.

Un ingresso che rischia di sparigliare le carte e vanificare, almeno in parte, il pronostico formulato da Franklin Templeton. Rendendo di conseguenza necessario per gli sviluppatori di Solana una revisione dei piani congegnati ad oggi.

La domanda istituzionale per Solana cresce in maniera esponenziale

La domanda istituzionale nei confronti di Solana è alle stelle. A svelarlo è il Digital Asset Fund Manager Survey, da poco pubblicato da CoinShares. Il rapporto afferma infatti che su 64 investitori di questa particolare categoria, i quali gestiscono asset pari a 600 miliardi di dollari complessivi, già il 15% avrebbe indirizzato fondi su SOL. Si tratta di un dato reso ancora più significativo dal fatto che nei sondaggi redatti in precedenza non era esplicitato alcun genere di interesse nei confronti del protocollo.

Solana: la crescita di interesse nei suoi confronti è sempre più evidente

Per Solana prosegue l’ottimo momento di cui è protagonista ormai da mesi. Tale da farne un concorrente sempre più temibile per Ethereum, in ottica DeFi. A testimoniare quanto sta accadendo è James Butterfill, responsabile della ricerca all’interno di CoinShares: “Gli investitori hanno ampliato la loro esposizione alle altcoin. E Solana ha registrato un notevole aumento delle allocazioni”.

Se Bitcoin ed Ethereum rappresentano ancora un punto di riferimento ineludibile, per l’innovazione finanziaria, tanto da attirare il 25% degli investitori istituzionali intervistati, proprio la crescita di attenzione nei confronti di SOL può essere considerata la vera novità, in tale ottica.

Lo si desume soprattutto dal 14% di intervistati che ritengono probabile una sua crescita nel futuro. Un dato anch’esso in crescita, a differenza di quello relativo a Ethereum. Se il 30% del campione afferma la sua fiducia in un movimento rialzista di ETH, si tratta comunque di un dato inferiore di cinque punti a quello registrato nella precedente rilevazione. Mentre si attesta al 41% la fiducia nei confronti di Bitcoin, nonostante i cali degli ultimi giorni.

Gli ETF spot su Bitcoin approvati il passato 10 gennaio stanno trascinando in effetti il mercato. È la stessa rilevazione a rivelare come, ad oggi, gli asset digitali vadano a coprire circa il 3% di un portafoglio di investimento medio. Si tratta del livello più alto registrato dal 2021.

Non manca un accenno anche sull’adozione globale delle criptovalute. Secondo Butterfill, infatti, ad ostacolarla è oggi la normativa. I tentativi di regolamentare il settore sono ormai visti dagli investitori come un ostacolo ai flussi di capitali. Al tempo stesso, però, stanno diminuendo le preoccupazioni su volatilità e custodia degli asset virtuali.

Solana e la congestione della rete

Per quanto riguarda Solana, la maggiore novità degli ultimi tempi è rappresentata da un aggiornamento. Si tratta di quello relativo alla versione v1.17.31, che secondo gli sviluppatori dovrebbe ovviare alla congestione della rete conseguente alla frenesia suscitata dalle meme da essa lanciate.

È stato Rex St John, responsabile delle relazioni con gli sviluppatori di Anza, la società che ha lanciato l’aggiornamento, ad affermare che si tratta solo del primo, in tal senso. Una risposta alla crescita dei volumi in termini di transazioni, che hanno raggiunto i 4 miliardi di dollari a marzo. Per capire cosa stia accadendo, occorre ricordare come nel corso del 2023 solitamente tale dato si attestava intorno ai 500 milioni di dollari al giorno.

Con l’elevato utilizzo di bot, però, si è anche verificato un picco nelle transazioni “non riuscite” sulla rete. A spiegarlo è stato lo sviluppatore Solana @0xMert_ su X, ricordando che in conseguenza di ciò, i contratti intelligenti contrassegnavano determinate transazioni come richiesta errata, anche se erano state inviate con successo alla rete Solana.

Una tendenza che potrebbe tornare ad affacciarsi in conseguenza del gran numero di progetti che stanno affluendo sulla blockchain. La speranza è che tale aggiornamenti possano risolvere la situazione, mettendo Solana in condizioni di continuare una crescita che sta assumendo ritmi sempre maggiori. Tali da metterla nelle condizioni di poter insidiare la Ethereum Virtual Machine nel settore della finanza decentralizzata.

Inviata la prima e-mail su Solana, tramite il protocollo SolMail

È stata inviata, con successo, la prima comunicazione di posta elettronica sulla blockchain di Solana. A rendere possibile quella che è da ritenersi una tappa fondamentale nell’ottica della comunicazione digitale, è stato il protocollo SolMail. Grazie ad esso gli utenti sono in grado di ricevere e inviare e-mail in modo rapido e sicuro, facendo leva sul semplice utilizzo di un indirizzo di portafoglio.

La posta elettronica vola grazie a Solana e SolMail

L’invio della prima email sulla rete di Solana può essere considerato un momento di rilievo per il mondo della comunicazione digitale, facendolo entrare nell’era della comunicazione decentralizzata. L’evento è stato reso possibile dall’impiego di un innovativo protocollo, SolMail, che consente di condurre l’operazione tramite un indirizzo di portafoglio elettronico.

Un evento anche per Solana, che conferma le straordinarie potenzialità della sua blockchain, ormai nota per le elevatissime prestazioni che è in grado di assicurare agli utenti. Proprio la convenienza in termini di commissioni e una straordinaria velocità transazionale permettono a SOL di fornire l’ecosistema ideale per implementare dApp come SolMail.

Diversamente dai servizi di posta elettronica che siamo ormai abituati ad utilizzare, SolMail non si appoggia a server centralizzati e sistemi di indirizzamento estremamente sofisticati. Va invece a ridefinire gli standard di comunicazione tradizionali semplificando al massimo le procedure. In particolare, utilizza in qualità di identificatori unici gli indirizzi dei wallet.

Come funziona SolMail su Solana

Per chi invia e riceve comunicazioni di posta elettronica si verifica quanto già è consuetudine nella finanza decentralizzata, ovvero l’eliminazione degli intermediari. Con un ulteriore vantaggio: la comunicazione peer-to-peer resta nell’ambito della sicurezza, grazie all’utilizzo delle tecniche crittografiche. In tal modo non solo è possibile fornire il massimo di salvaguardia alle informazioni sensibili, ma anche garantire l’integrità dell’infrastruttura su cui avviene la comunicazione.

E, ancora, integrando SolMail su Solana, viene conseguita l’immutabilità della comunicazione, in quanto ogni comunicazione di posta elettronica viene archiviata sulla blockchain. Resta quindi sulla catena sotto forma di testimonianza, verificabile, dell’avvenuta comunicazione, in maniera permanente e senza possibilità di manomissione.

Ne consegue una gestione ottimale per l’archiviazione e il recupero delle missive, tale da andare a superare i limiti tipici delle soluzione di posta elettronica che si fondano sui server centralizzati tradizionali.

A chi si rivolge il nuovo servizio?

Il varo di SolMail ha ricadute pratiche di non poco conto. Proprio la facilità di utilizzo e i livelli di efficienza che riesce a conseguire sembrano farne l’ideale per le più svariate tipologie di utenti. Un novero in cui si possono sicuramente includere privati e aziende che vorrebbero poter contare su strumenti di comunicazione in grado di garantire il massimo di sicurezza.

Proprio in termini di sicurezza va sottolineato come la possibilità di inviare e ricevere comunicazioni tramite un semplice indirizzo di portafoglio conferisca agli interessati il vantaggio di non dover utilizzare dati sensibili. Non è neanche necessario ricorrere a terze parti e dare vita a eventuali processi per la registrazione di un account. Considerato il fastidio per la burocrazia, anche online, si tratta di un vantaggio di non poco conto.

Senza contare un altro fatto importante: proprio l’integrazione con Solana permette a SolMail di dare vita ad un salto di qualità. Il protocollo potrà cioè offrire servizi per la condivisione decentralizzata di dati, il supporto multimediale e la possibile integrazione con le dApp che stanno popolando l’ecosistema di SOL.

Non stupisce eccessivamente, quindi, il clamore che ha suscitato la notizia, alla luce della crescente attenzione per la privacy in ambito digitale. Una riservatezza troppo spesso sacrificata dalle comunicazioni centralizzate. Proprio per questo motivo SolMail potrebbe rappresentare il primo di una lunga serie di servizi di comunicazione decentralizzati, pronti a sfidare il monopolio delle Big Tech.

Solana, il secondo crypto smartphone è un successo

Il secondo smartphone crypto di Solana è già un grande successo. Denominato Chapter 2, nel breve arco di un mese ha già collezionato i suoi primi 100mila acquirenti. Per capire meglio il dato basta raffrontarlo a quello di Saga, il primo modello lanciato dall’azienda crypto, che per vendere 20mila esemplari ha dovuto attendere un anno.

Il cofondatore di Solana, Anatoly Yakovenko, ha naturalmente preso la palla al balzo per dichiarare l’obiettivo di fondo: essere leader nel settore dei crypto smartphone. Un proposito che potrebbe però scontrarsi con la discesa in campo delle grandi compagnie le quali presidiano il settore della telefonia mobile tradizionale.

La lezione di Saga

Saga, il primo modello di Solana, è stato inizialmente un flop. Lanciato al prezzo di mille dollari, è stato praticamente ignorato dai consumatori, anche quelli propensi all’innovazione finanziaria. È stato quindi necessario rivedere il prezzo, abbassandolo a 600 dollari, per evitare il definitivo fallimento dell’operazione.

Proprio la revisione della politica commerciale, però, ha dato notevoli frutti. Anche perché in pratica, con l’airdrop di token BONK e NFT gli acquirenti si ripagavano immediatamente l’esborso iniziale. Da questo momento, Saga ha ingranato una marcia superiore e iniziato a macinare vendite. Tanto da rendere praticamente impossibile arginare le richieste. Un trend culminato nella rivendita di molti modelli su eBay, a prezzi che arrivano anche a 4mila dollari.

Una lezione salutare per Solana, che stavolta ha deciso di partire con un prezzo abbordabile, circa 450 dollari. Una politica commerciale molto aggressiva, la quale sta già dando i suoi frutti, alla luce delle prenotazioni giunte, ben 100mila.

Chapter 2: quali sono le sue peculiarità?

Chapter 2 si presenta in pratica con le stesse funzionalità del predecessore. Quindi, avrà un software Android personalizzato, un dApp store dedicato, ma soprattutto un wallet integrato, con il quale gli utenti potranno condurre il proprio trading di criptovalute.

Proprio queste funzionalità dedicate al trading di valuta virtuale rappresentano il vero valore aggiunto di Chapter 2. Lo stesso Yakovenko non ha nascosto questo dato di fatto, ricordando che battere Google e Apple sul lato della telecamera o altre funzionalità è una missione troppo complicata. Molto meglio, quindi, puntare su qualcosa che gli smartphone degli altri non hanno.

Il traguardo dei 100mila modelli già piazzati in prevendita dimostra che l’impostazione adottata è effettivamente in grado di dare frutti. E, soprattutto, che è possibile raggiungere una massa critica di utenti la quale è fondamentale per il successo di Solana.

Perché è importante Chapter 2, per Solana?

Il successo di Chapter 2, e più in generale dei suoi crypto smartphone, è molto importante per Solana. Riuscire a calamitare molti utenti, infatti, oltre a porre le basi per proseguire l’esperienza nella produzione di dispositivi per la telefonia mobile rende ancora più solide quelle che fanno riferimento alla finanza decentralizzata, cui l’azienda continua naturalmente a dedicarsi.

Avere una grande base di acquirenti, infatti, contribuisce a rafforzare l’ecosistema Solana. Facendo dello stesso un polo di attrazione in grado di attirare nuovi sviluppatori interessati a creare App native per il Chapter 2 al suo interno.

Occorre poi sottolineare che Solana non ha alcuna intenzione di applicare commissioni all’interno del suo store come quelle esose pretese da Apple e Google. Se i grandi operatori del settore richiedono agli sviluppatori tra il 20 e il 30%, l’azienda di Yakovenko si accontenterà di molto meno. Altro elemento di richiamo che potrebbe sfondare tra gli sviluppatori, scontenti dell’andazzo con le Big Tech.

Non resta quindi che attendere l’arrivo sul mercato dei primi modelli di Chapter 2, previsto per l’inizio del prossimo anno, per capire se la strategia di Solana avrà il successo sperato.

Solana: come potrebbe andare nel 2024

Solana si accinge a lasciare il 2023 con un risultato assolutamente straordinario. Dopo averlo iniziato con un prezzo leggermente inferiore ai 10 dollari, ad oggi vede la sua quotazione attestata intorno agli 86. Un trend costantemente al rialzo che si è intensificato a partire dal mese di ottobre, quando il prezzo di SOL era ancora sotto i 22 dollari.

Proprio l’accelerazione degli ultimi mesi ha naturalmente spinto molti investitori ed analisti a concentrare la propria attenzione su Solana. Con il logico corollario di una domanda del tutto logica: dove arriverà SOL nel corso del nuovo anno? Se i pronostici sembrano orientati in positivo, il vero quesito è quello sul livello che potrebbe toccare il token.

Solana: i punti di forza

Solana gode di grande reputazione tra gli addetti ai lavori, tanto da essere uno dei più accreditati Ethereum Killer. Una fama conquistata ad onta della relativa gioventù, grazie a scalabilità e prestazioni di assoluto rilievo.

A rendere veloci e sicure le transazioni è in particolare la presenza di un meccanismo di consenso Proof-of-History (PoH), il quale consente l’incorporazione dei timestamp nella blockchain mediante una funzione di ritardo verificabile (VDF). L’inserimento dei dati nella sequenza avviene quindi con l’hash di quelli precedentemente generati.

Altro punto di forza è l’elaborazione in parallelo delle transazioni, che consente di processarne più di una in contemporanea. Per effetto di queste ed altre innovazioni, il tempo di blocco si attesta a 400 ms, permettendo di elaborare migliaia di operazioni al secondo.

Infine, occorre sottolineare che scalabilità e sicurezza non vanno a scapito della convenienza. Le commissioni su Solana si attestano a una media 0,00025 dollari. Si tratta di costi assolutamente irrisori, tali da prefigurare la sua blockchain tra i protagonisti del Web3.

Solana: i pareri degli esperti

Basta dare una rapida occhiata ai pareri degli esperti per capire la grande reputazione di cui gode Solana. Il primo da ricordare è quello di Nathan Jacobs, analista senior del think tank crypto The Money Mongers, il quale ha indicato tra i 250 e i 300 dollari il range di prezzo in cui potrebbe attestarsi SOL all’inizio del prossimo anno. Un giudizio motivato proprio dal ruolo di primo piano in due ambiti come DeFi e NFT del progetto ideato da Anatoly Yakovenko nel 2017. Ovvero i settori che sono considerati chiave in ottica Web3.

Mentre Derek Rodriguez, fondatore e CEO di Gridlock, un’applicazione per wallet crypto, si è dimostrato più cauto, almeno nel breve periodo. Secondo lui, infatti, Solana potrebbe toccare i 100 dollari all’inizio del nuovo anno, per poi flettere a 60, prima di tornare a crescere. L’obiettivo di prezzo per il nuovo anno sarebbe intorno ai 200 dollari, con un raddoppio secco rispetto ai livelli attuali.

Le prospettive per il 2024

Come si può notare dai pareri di Jacobs e Rodriguez, le previsioni in vista del 2024 sono improntate all’ottimismo. In effetti sono in molti, nella criptosfera, a esternare fiducia nei confronti di SOL. A motivarla proprio le sue caratteristiche tecnologiche, che gli consentono di proiettarsi con grande fiducia nel futuro.

A dare forza al progetto di Yakovenko sono proprio le risposte che è in grado di dare in termini di scalabilità e convenienza. Oltre al fatto di proporsi come parte integrante del Web3, la nuova epoca di Internet in cui la finanza decentralizzata potrebbe svolgere un ruolo essenziale.

Resta ora da capire come potrebbe essere la crescita attesa da molti. Sembra difficile pensare che i ritmi di espansione possano essere quelli degli due mesi e mezzo, in cui il prezzo di SOL si è praticamente quadruplicato.

Le dinamiche della criptoeconomia sono però in grado di sorprendere spesso, in un senso o nell’altro. Se l’atteso halving di Bitcoin dovesse rivelare la forza propulsiva di cui è accreditato, anche Solana potrebbe ritrovarsi sulla rampa di lancio. Non resta quindi che attendere con curiosità il nuovo anno, per capire meglio ciò che si sta preparando.