Macchi, medaglia d’argento a causa dell’arbitro nella finale di scherma? Pantano: “Errori inspiegabili”
Se glielo avessimo chiesto qualche mese fa, Filippo Macchi per questa medaglia d’argento nel fioretto avrebbe firmato. Eppure per come è andata, il rammarico è tantissimo. In pedana ha ha dimostrato di essere all’altezza del vincitore di Tokyo 2020, ma si è dovuto arrendere all’ultima stoccata, ripetuta tre volte, a causa di una gestione arbitrale discutibile e in ballo c’era una medaglia d’oro. “Mai visto nulla di simile, Filippo meritava l’oro” ha detto il Presidente della Federazione Scherma, Paolo Azzi. La delusione è tanta, eppure il campione italiano ha cercato di smorzare gli animi: “Una medaglia si festeggia sempre, ho imparato a rispettare le decisioni arbitrali!“, ha scritto in un post social. Eppure la domanda degli appassionati è una sola: Macchi ha preso la medaglia d’argento a causa dell’arbitro nella finale di scherma? Lo abbiamo chiesto a Stefano Pantano, ex atleta e commentatore Rai, intervenuto in esclusiva a Tag24.
Macchi, medaglia d’argento a causa dell’arbitro nella finale di scherma? Pantano a Tag24
D: Ieri sera, Filippo Macchi ha preso la medaglia d’argento a causa dall’arbitro nella finale di scherma? Che spiegazione ti sei dato?
R: Innanzitutto ancora oggi c’è tanto dispiacere per Filippo, che ho visto nascere. Viene da una famiglia di schermitori ed è un ragazzo cresciuto nell’ambiente, che ora è diventato un grande campione. Ha dimostrato tantissimo ieri e credo che stia gestendo meravigliosamente questa Olimpiade. A un certo punto sembrava un veterano per come tirava e per come ha gestito l’incontro e le emozioni. Ha mostrato anche grande saggezza nel post gara con le sue dichiarazioni. E’ stato moderato, pur nel dolore, perchè la delusione è stata tanta.
D: Tanta delusione, perchè meritava l’oro?
R: Tanta delusione perchè era lì, a un passo dal sogno. Voleva rimanere su quella pedana il più a lungo possibile, e in effetti c’è stato fino alla fine. Qualcosa è andato storto e nonostante il mezzo tecnologico si commettono ancora degli errori che sono inspiegabili. Il fatto che ci sia un atleta orientale e due giudici della stessa zona, è davvero strano. Nessuno vuole pensare a male, ma si può gestire sicuramente in maniera diversa. Ho letto le dichiarazioni del presidente del Coni, Malagò, e sono d’accordo con lui su tutta la linea.
D: Hai avuto modo di rivedere le immagini?
R: Le ho riviste e continuo a pensare che sia stata gestita in modo incredibile. Si vedeva che c’era una partenza, un attacco di Pippo. E’ chiaro che è difficile valutare una stoccata che l’arbitro in quel momento giudica dubbia, visto che in ballo c’è una medaglia olimpica. La responsabilità è notevole, ma già alla prima volta non è stato riconosciuto l’attacco di Macchi. Poi è successo nuovamente, ed è stato valutato allo stesso modo, mentre nella terza occasione, quando tutti e due avevano battuto nel ferro, decidi in maniera diversa. In quel caso si è presa una decisione che ha fatto scoccare il putiferio.
D: Queste Olimpiadi sono iniziate da pochi giorni, ma di errori arbitrali ne abbiamo già visti tanti…
R: Purtroppo sono cose che fanno arrabbiare, tanto. Qui rimane il dispiacere per un ragazzo che aveva dimostrato di che pasta è fatto. Magari nel tempo la vedrà in maniera diversa, anche perchè questa mattina si è svegliato con una medaglia d’argento al collo e forse nessuno lo aveva previsto all’inizio delle Olimpiadi. Non era uno dei più accreditati, ma ho sempre creduto in lui, perchè penso sia un vero talento e caratterialmente è uno che si esalta. Tutti gli dicono che è giovane e ha una vita davanti, ma lui la vittoria la meritava adesso. Che ne sappiamo di cosa succederà tra 4 anni? Magari sarà ancora attrezzato, o magari no. L’Olimpiade è una gara talmente particolare, perchè si vive una volta ogni 4 anni, e in cui subentrano milioni di fattori. Lui è giovane e forte e avrà una lunga carriera davanti, ma ora doveva avere l’oro.
Gli altri risultati
D: Guardiamo anche agli altri atleti: da Tommaso Marini ti aspettavi qualcosa in più?
R: Tommaso è sicuramente il numero uno in questo momento, lo dicono i risultati, la classifica e gli addetti ai lavori. E’ un fuoriclasse assoluto ed è reduce da un anno incredibile, che lo ha portato alle Olimpiadi da campione d’Europa. Non si poteva non metterlo tra i papabili alla vittoria, o comunque da podio. Nesuno si sarebbe sorpreso nel vederlo sul gradino più alto. Invece è uscito prima e non ce lo aspettavamo. L’olimpiade però è troppo particolare. Ci sono gli stessi avversari che hai già incontrato, ma è l’impatto emotivo che cambia. Il palazzetto è pieno, c’è un frastuono incredibile e un’atmosfera unica.
D: Quali sono adesso le tue aspettative, rispetto a ciò che ci possiamo ancora giocare?
R: Oggi iniziamo con la gara a squadra e mi aspetto tanto riscatto. Dopo l’individuale, sono tanti gli atleti delusi. Noi siamo fortunatamente qualificati dappertutto e ci siamo riusciti solo noi e la Francia. Questo fa capire anche la forza degli Azzurri. Inizieremo con la femminile, che è la numero uno al mondo. Siamo forti e accreditati e mi aspetti di entrare nel giro delle medaglie. Non voglio pensare al tipo di metallo, ma siamo sicuramente fortissimi e dobbiamo pensare in grande. Impossibile concepire le fiorettiste fuori dal podio, anche se ci sono anche le avversarie, che arrivano da ogni continente.