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Tag: Puglia

Bombette pugliesi: la ricetta originale passo passo

La ricetta originale delle bombette pugliesi è uno dei grandi classici della cucina della punta dello stivale, in particolare della Valle d’Itria. Chi li confonde con dei semplici involtini di carne fa un grosso errore, perché le bombette sono fettine di carne di capocollo di maiale ripiene di pancetta e caciocavallo, cotte su brace e caratterizzate da una forma arrotondata che conferisce loro il nome bombette.

Non solo la forma, anche la dimensione delle bombette è importante: la lunghezza non deve infatti superare i 4/5cm. In questo modo la bombetta rimane tenera e può essere mangiata in massimo due morsi. Si tratta infatti di un tipico cibo da street food e richiede quindi di poter essere mangiato comodamente in piedi o camminando.

Se però siete lontani dalla Puglia e vi è venuta gola di bombette, niente paura, ecco tutte le indicazioni per prepararle a casa vostra.

La ricetta originale delle bombette pugliesi

Preparare la ricetta originale delle bombette pugliesi è facilissimo. Partiamo dagli ingredienti che vi servono:

  • 7 fettine di capocollo di maiale
  • 70 g di caciocavallo semi stagionato
  • 7 fette di pancetta
  • prezzemolo fresco
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe

Battete con cura le fettine di capocollo fino a farle diventare ben piatte ed omogenee. Disponete poi lungo la superficie le fette di pancetta, il caciocavallo tagliato a fettine sottili, una manciata di prezzemolo tritato fine insieme all’aglio e un pizzico di pepe. Arrotolate le fettine per realizzare degli involtini tondi e sigillate infine ognuno di essi con uno stuzzicadenti.

Disponeteli in una teglia unta d’olio, poi ungete con un po’ d’olio anche la superficie degli involtini e salateli leggermente. Cuoceteli in forno statico preriscaldato a 200° nella parte centrale per circa 15 – 20 minuti, poi trasferite al piano superiore facendo rosolare per ancora 10 minuti.

La cottura al forno è sicuramente quella più pratica se dovete realizzare questa specialità nella cucina di casa, ma la ricetta originale delle bombette pugliesi prevede da tradizione una cottura al fornello o alla brace. Nella cottura al fornello, le bombette vengono infilzate su un lungo spiedo che viene disposto verticalmente: in questo modo il grasso, colando verso il basso insaporisce, la carne sottostante.
La brace invece è il metodo di cottura migliore per cuocere le bombette in un giardino, proprio come si fa per la carne alla griglia.

La variante al sugo

La ricetta originale delle bombette pugliesi prevede, come abbiamo visto, una cottura al forno, al fornello o alla brace, ma una variante sfiziosa le vede fatte on carne di vitello e poi cotte in padella, immerse nel sugo di pomodoro. I puristi forse inorridiranno, ma intanto voi preparate il pane per fare la scarpetta! Ecco gli ingredienti:

  • 12 fettine vitello 
  • 12 fette pancetta
  • 180 g caciocavallo
  • Prezzemolo
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale
  • Pepe
  • 250 g passata di pomodoro
  • 1 carota
  • 1 spicchio aglio
  • Sale
  • 2 cucchiai olio extravergine d’oliva

Partite preparando un sugo semplice di pomodoro. Fate soffriggere un trito di aglio e carota in un filo di olio evo; quando la carota inizia a diventare tenera versate la passata di pomodoro, salate e allungate con un bicchierino di acqua. Cuocete a fuoco basso.

Intanto preparate le bombette. Stendete le fettine di carne, battetele con un batticarne, quindi salatele e pepatele. Posizionate su ogni fettina di carne una fetta di pancetta e una di caciocavallo, quindi cospargete con un trito di prezzemolo e aglio. Arrotolate le fettine di carne su se stesse a formare le bombette e fermatele con uno o due stuzzicadenti.

Sistemate infine le bombette nel sugo che state cuocendo a fuoco basso, alzate la fiamma e lasciate rosolare la carne girandola su tutti i lati. Abbassate quindi la fiamma e continuate la cottura per 15 minuti. Se il sugo dovesse restringersi troppo, allungate con un pochino di acqua.

      Spaghetti all’assassina, ricetta originale di Bari: origine, storia e ingredienti

      Golosa, croccante, bruciacchiata e, ovviamente, piccantissima: la ricetta originale degli spaghetti all’assassina a Bari è una vera istituzione, un po’ come la Carbonara e l’Amatriciana a Roma. Ma tranquilli, anche se il nome lo suggerisce, non c’è nessun omicidio dietro a questo straordinario piatto della tradizione pugliese. Questo appellativo fa infatti riferimento all’estrema piccantezza di questi spaghetti e in particolare a un episodio avvenuto nel ristorante dove questo piatto è stato inventato: dopo aver assaggiato gli spaghetti, due clienti pare abbiano detto al titolare Enzo Francavilla “Sei un assassino“, a sottolineare la quantità di peperoncino presente.

      Un po’ di storia

      Ma quando nasce la ricetta originale degli spaghetti all’assassina? In realtà non si tratta di un piatto particolarmente antico, da sempre appartenente alla tradizione barese. Gli Spaghetti all’Assassina non sono infatti un piatto di recupero, riscaldato e bruciacchiato in padella, perché questa funzione a Bari è svolta dalla la pasta al forno della domenica, che viene ripassata in padella e mangiata il lunedì. 

      Gli Spaghetti all’Assassina nascono invece nel 1967 nelle cucine del ristorante Al Sorso Preferito di Bari: pare che i titolari abbiano trovato la ricetta sui muri del locale che avevano acquistato, una ex-rosticceria.

      Diversa invece la versione del gastronomo barese Sandro Romano, secondo il quale Enzo Francavilla, titolare del locale, li ha inventati sul momento per due clienti che cercavano un primo piatto gustoso e piccante. Quando Francavilla chiese se avessero gradito, questi esclamarono: “Buonissimi davvero, sei proprio un assassino!”. 

      Da lì, la ricetta originale degli spaghetti all’assassina ha avuto un grandissimo successo, fino a diventare simbolo della città. Li troviamo addirittura nei romanzi e in TV, grazie al commissario Lolita Lobosco.

      Spaghetti all’assassina, ricetta originale: ecco gli ingredienti

      La ricetta originale degli spaghetti all’assassina richiede pochi ingredienti e un attrezzo fondamentale: una padella di ferro. La sua particolarità risiede piuttosto nel metodo di cottura, diverso da quello tradizionale che si utilizza per la pasta: gli spaghetti infatti cuociono a crudo in padella con un po’ di passata e poi vengono bagnati con un brodo a base di concentrato di pomodoro. Questo tipo di cottura fa sì che si attacchino al fondo della padella (che deve essere rigorosamente di ferro), offrendo così una pasta bruciacchiata, croccantina e dal colore rosso scuro.

      Ecco quindi gli ingredienti che vi servono se volete preparare la ricetta originale degli spaghetti all’assassina:

      • 400 gr spaghetti 
      • 400 gr salsa di pomodoro
      • 2 cucchiai doppio concentrato di pomodoro 
      • 1 l acqua
      • 12 gr sale grosso
      • q.b. peperoncino secco
      • q.b. peperoncino fresco
      • 3 spicchio d’aglio
      • olio extravergine di oliva

      Ricordate anche l’importanza di avere una padella in ferro, in grado di mantenere alte le temperature. Se non la possedete, ma va benissimo anche una padella in acciaio. L’importante è che abbia un diametro di almeno 36 centimetri, in modo da poter contenere gli spaghetti interi da crudi, senza doverli spezzare.

      Spaghetti all’assassina, ricetta originale di Bari

      Eccoci infine giunti a come si fanno gli spaghetti all’assassina, ricetta originale di Bari. Partite con il brodo. Mettete in un pentolino un litro di acqua, il concentrato di pomodoro, 100 grammi di salsa di pomodoro e mescolate il tutto. Mettete poi il pentolino sul fuoco con un coperchio e portate a ebollizione. Dal bollore, salate e fate cuocere per 5 minuti.

      Nella padella in ferro mettete il peperoncino secco, il peperoncino fresco tritato, uno spicchio d’aglio tritato e due spicchi d’aglio in camicia e schiacciati; versate quindi abbondante olio evo fino a coprire il fondo della padella e fate rosolare a fiamma bassa. Quando l’aglio risulterà bello dorato, versate la salsa di pomodoro rimasta, distribuitela bene su tutta la superficie della padella, quindi alzate il fuoco e lasciatela restringere per un paio di minuti.

      A questo punto eliminate gli spicchi d’aglio interi e buttate gli spaghetti a crudo, cercando di distribuirli in maniera uniforme nel condimento. Lasciateli friggere per qualche minuto e, quando saranno ben tostati, capovolgeteli per farli abbrustolire anche dall’altro lato. Versate quindi un paio di mestoli di brodo caldo e poi dell’altro, man mano che viene assorbito dalla pasta, proprio come si fa per cuocere il risotto. Non appena la pasta tenderà ad attaccarsi sul fondo, giratela con un cucchiaio di legno. Proseguite in questo modo per circa 10/12 minuti.

      Dita degli apostoli: la ricetta del dolce pugliese di Carnevale

      Tra i dolci tradizionali del Carnevale non possono mancare le dita degli apostoli, ricetta pugliese dal nome singolare e dalle origini antiche. Secondo la leggenda risalgono addirittura alla metà del XIX secolo e pare che venissero realizzati dalle suore dei conventi con gli albumi avanzati da altre preparazioni. Il loro nome da un lato fa riferimento alla caratteristica forma allungata, simile a quella delle dita, dall’altro rievoca l’episodio di San Tommaso che mise un dito nella ferita del costato di Gesù, in modo da accertarsi che fosse realmente risorto.

      Gli ingredienti della ricetta delle dita degli apostoli

      Le dita degli apostoli, ricetta tradizionale pugliese, detti anche “Cannelloni dolci di Carnevale”, sono di fatto delle crêpe arrotolate, farcite con una crema di ricotta e gocce di cioccolato e spolverizzate con cannella e zucchero a velo. Facilissime e veloci da preparare, a Carnevale non possono mai mancare! Ecco dunque gli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa per realizzarle:

      • Uova 3
      • farina 00 200 gr
      • Latte 400 gr
      • burro fuso 40 gr
      • ricotta vaccina 500 gr
      • scorza di limone grattugiata
      • Zucchero 150 gr
      • gocce di cioccolato 50 gr
      • zucchero a velo
      • cannella in polvere
      • Burro 1 noce

      Come avrete notato, anche se la ricetta originaria prevede l’utilizzo dei soli albumi, noi abbiamo scelto di utilizzare le uova intere. Questo per ottenere delle crêpes più consistenti e dal giallo più intenso. Se preferite attenervi alla tradizione, utilizzate pure solo i tuorli: il risultato sarà ugualmente delizioso.

      Tutti i passaggi della ricetta

      Per realizzare la ricetta delle dita degli apostoli partite dalla crema che vi serve per farcirle. Fate sgocciolare bene la ricotta, quindi mettetela in una ciotola e schiacciatela con una forchetta. Aggiungete lo zucchero e le gocce di cioccolato fondente, quindi mescolate bene in modo da ottenere una crema fluida, ma molto corposa. Coprite con la pellicola trasparente e mettete in frigorifero.

      Tenete conto che la farcia delle dita degli apostoli può essere aromatizzata con quello che vi piace di più: un liquore, essenza di vaniglia, cannella in polvere, scorza grattugiata di arancia o limone, oppure con una tazzina di caffè espresso.

      Passate poi alla preparazione dell’impasto delle crêpe. Rompete le uova in una ciotola, aggiungete la scorza di limone grattugiata e mescolate con le fruste elettriche. Versate quindi il latte, il burro fuso tiepido e infine incorporate la farina, continuando sempre a mescolare in modo che non si formino grumi. Coprite infine la vostra pastella con la pellicola trasparente e lasciatela in frigo per almeno mezz’ora.

      Trascorso il tempo di riposo, scaldate bene una padella che avrete precedentemente unto con il burro e versateci un mestolo di pastella. Fate cuocere per qualche minuto e, quando si saranno formate delle bollicine in superficie, capovolgete la frittatina e fatela cuocere anche dall’altro lato. Man mano che le vostre crepe sono pronte, impilatele l’una sull’altra in modo tale che non si secchino e restino umide, quindi lasciate che si raffreddino.

      Dita degli apostoli: la ricetta è quasi pronta

      La ricetta delle dita degli apostoli è quasi pronta. Recuperate la crema di ricotta dal frigo, versatene un paio di cucchiai su ogni frittatina e poi distribuitela bene su tutta la superficie, lasciando liberi i bordi. Arrotolate e tagliate i bordi con un coltello e poi, sempre con il coltello, dividete il rotolino a metà. Le dita degli apostoli sono pronte! Spolverizzatele con abbondante zucchero a velo e cannella e potete servirle. Se non le consumate subito, potete conservarle in frigorifero per circa due giorni: l’importante è coprirle con la pellicola alimentare o chiuderle in un contenitore ermetico.

      Voglia di dolce? Ecco la ricetta del pasticciotto pugliese

      Se siete andati in Puglia, e in particolare nella zona di Lecce, lo avrete sicuramente assaggiato. Stiamo parlando del pasticciotto, il tipico dolce per la colazione dei salentini, che consiste in  un guscio di pasta frolla croccante e un ripieno di crema pasticcera, molto spesso arricchito con amarene. Da gustare rigorosamente caldo, renderà sicuramente meno traumatico il vostro risveglio.

      Allora, se volete dare un nuovo sprint alle vostre mattine, ecco la ricetta del pasticciotto pugliese.

      Dove nasce il pasticciotto pugliese?

      Prima di andare a vedere qual è la ricetta del pasticciotto pugliese, scopriamo qualcosa in più sulle sue origini. Sì, perché questo dolce alla crema pasticcera pare risalire almeno al XVI secolo a Roma: nel 1538 per la prima volta si parla di pasticciotto nel carteggio del letterato Annibal Caro. La ricetta è stata poi adottata nel Salento verso la metà del Settecento. Pare che a portare in auge questo dolce sia stato Andrea Ascalone, uno dei più apprezzati pasticcieri del Mezzogiorno.

      Gli ingredienti per la ricetta del pasticciotto pugliese

      La ricetta del pasticciotto pugliese originale prevede l’utilizzo dello strutto per realizzare la pasta frolla. Noi però abbiamo deciso di tenerci un po’ più leggeri e di utilizzare una pasta frolla classica, fatta con il burro. Ma tranquilli: verrà buonissimo comunque! Se invece siete integralisti della tradizione potete invece utilizzare lo strutto. Nella ricetta non cambia nulla, basta sostituire il burro con una uguale quantità di strutto. Vediamo dunque quali sono gli ingredienti da mettere nel carrello della spesa.

      Per il ripieno:

      • 6 tuorli
      • 500 ml di latte
      • 50 g di farina
      • 150 g di zucchero
      • Amarene sciroppate
      • 1 baccello di vaniglia

      Per la frolla:

      • 4 tuorli
      • 250 g di burro
      • 500 g  di farina
      • 200 g di zucchero a velo
      • 1 baccello di vaniglia

      Per spennellare:

      • 3  cucchiai di panna fresca liquida
      • 1 tuorlo

      Come si preparano i pasticciotti

      Seguendo la ricetta del pasticciotto pugliese, la prima cosa da fare è la crema pasticcera che costituirà il ripieno dei nostri dolcetti. Scaldate il latte a fuoco basso insieme alla bacca di vaniglia aperta. Sbattete bene i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina setacciata e poi aggiungete questo composto al latte. Tenendo il fuoco basso, mescolate con una frusta e fate addensare la crema. Una volta pronta mettetela a riposare in frigorifero con un foglio di pellicola a contatto.

      Intanto che la crema pasticcera riposa in frigo, potete preparare la pasta frolla. Mettete nel mixer la farina e il burro freddo di frigo e frullate fino ad  ottenere un composto dall’aspetto farinoso. Mettetelo poi su un piano da lavoro, aggiungete i tuorli, lo zucchero, i semi del baccello di vaniglia e impastate velocemente il tutto. Quello che dovete ottenere è un composto sodo e abbastanza elastico. Avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettete in frigo per almeno mezz’ora.

      Ultimi passaggi della ricetta del pasticciotto pugliese

      Eccoci quindi giunti agli ultimi passaggi della ricetta del pasticciotto pugliese. Una volta trascorso il tempo di riposo della frolla in frigorifero, stendetela su di una spianatoia infarinata utilizzando un matterello: dovrà avere uno spessore di circa mezzo centimetro. Utilizzate la frolla per foderare degli stampini già imburrati e infarinati e poi versateci dentro 2 cucchiaini di crema e un’amarena (se vi piace). Da ultimo ricoprite con la pasta frolla avanzata e tagliate quella in eccesso.

      Spennellate la superficie dei pasticciotti con un tuorlo sbattuto in un paio di cucchiai di latte. Mettete gli stampini su di una leccarda e cuoceteli  in forno già caldo a 180° per 30 – 35 minuti. La ricetta del pasticciotto pugliese è pronta!

      E, se avete ancora voglia di dolci pugliesi, non perdetevi la ricetta delle tette delle monache!

      Mettetevi alla prova con la ricetta delle tette delle monache

      Il nome non tragga in inganno: le tette delle monache, dette anche sospiri pugliesi, sono dei dolcetti dalla inconfondibile forma a cupoletta e ripieni di morbida crema. La ricetta delle tette delle monache è antica e risale al XVI secolo, quando le monache del monastero di Santa Chiara in provincia di Bari misero a punto il cosiddetto mix africano, un composto di farine in grado di dare vita a dolci così soffici e dalla consistenza così particolare da essere paragonati al seno femminile. In realtà, e lo si capisce dalla forma esplicita, le tette delle monache furono proprio inventate per imitare il seno femminile, tanto che ha una forma decisamente esplicita.

      Come si prepara la ricetta delle tette delle monache

      La ricetta delle tette delle monache consiste nel realizzare delle perfette cupole di pan di Spagna con un morbido ripieno di crema pasticcera. Detta così sembra  facile, ma in realtà si  tratta di un’impresa piuttosto ardua perché spesso i dolcetti in questione tendono a sgonfiarsi e a deludere chi ha messo tanto impegno nel prepararle. Armatevi quindi di impegno e pazienza e iniziamo la preparazione, a partire dagli ingredienti:

      • 200 g Farina Africano mix (la si trova già pronta al supermercato)
      • 6/7 uova
      • 50 g zucchero a velo 
      • 500 ml latte
      • 50 g farina 00
      • 140 g zucchero
      • 4 tuorli

      Pronti, attenti, via!

      In una ciotola montate con le fruste elettriche le uova insieme allo zucchero a velo e al Mix Africano per 15 minuti: dovete ottenere un composto chiaro e ben spumoso. Trasferitelo quindi all’interno di un sac a poche usa e getta e tagliate la punta. Mettete quindi una parte di impasto all’interno degli stampini da muffin usa e getta e fate cuocere le tette delle monache in forno preriscaldato ventilato a 180° per circa 20 minuti fino a quando non saranno dorate in superficie. Sfornatele e lasciatele raffreddare completamente.

      Continuate la preparazione della ricetta delle tette delle monache dedicandovi ora alla crema pasticcera. Mettete in una ciotola i tuorli, la farina e lo zucchero, quindi mescolate velocemente con una frusta a mano. Versate anche il latte, leggermente caldo, e continuate a mescolare con la frusta a mano in modo che non si formino grumi.

      Trasferite il composto in una pentola, accendete il fuoco e fate cuocere la crema pasticcera mescolando continuamente fino a quando inizierà ad addensarsi. Quando sarà bella soda, toglietela dalla pentola e mettetela a raffreddare  in una ciotola, coperta da pellicola trasparente.

      Gli ultimi passaggi della ricetta delle tette delle monache

      Siete agli ultimi passaggi della ricetta delle tette delle monache: è il momento della farcitura. Recuperate la sac a poche con la crema pasticcera, poi prendete una tortina di pan di spagna alla volta, capovolgetela e fateci un buco al centro. Infilateci il sac a poche e premete, andando così a riempire totalmente con la crema pasticcera. Dopo aver riempito tutti i dolcetti, spolverizzate con zucchero a velo ed è fatta!

      E se sono venute male?

      Che fare se la ricetta delle tette delle monache non vi ha dato proprio i risultati sperati? Ecco qualche dritta per provare a recuperare dei dolcetti proprio mal riusciti.

      Se l’impasto è venuto così molle da non poter essere inserito nel sac a poche, versatelo comunque nei pirottini e cuocetelo ugualmente. Non saranno le perfette tette delle monache, ma soddisferanno comunque la vostra voglia di dolce.o.

      Se invece il composto vi è venuto decisamente troppo sodo, può essere che all’assaggio i vostri dolci risultino secchi o gommosi. In questo caso fate una bagna con acqua e liquore, intingeteci rapidamente le tette mal riuscite e poi lasciatele sgocciolare su una gratella. Farcitele infine con la crema e… dai, non sono così male!

      E, se avete voglia di restare in Puglia, ma ne avete abbastanza di dolci, dedicatevi alle mitiche brasciole: non resterete delusi.

      Andiamo in Puglia con le brasciole alla barese

      Saporite, morbide, immerse in tanto goloso sugo di pomodoro nel quale fare scarpetta senza pietà. Che cosa sono? Ma le brasciole alla barese naturalmente, gli involtini tipici pugliesi che vengono appunto cotti in tanto, tantissimo sugo. La tradizione prevede che si utilizzi la carne di cavallo, ma sono buonissime anche con quella di vitello, che viene riempita con prezzemolo, aglio, pecorino. Fondamentale anche la cosiddetta “ventresca”, ossia la pancetta tesa, oppure un pezzo di lardo, che viene utilizzata per dare più sapore al sugo. Si possono mangiare da sole, come secondo piatto, accompagnate da crostini di pane, ma anche con un’altra tipicità pugliese: le orecchiette.

      Vediamo dunque come si preparano.

      Partiamo dagli ingredienti

      Preparare le brasciole alla barese non è affatto difficile, anche se la cottura del sugo prevede una certa pazienza. Partiamo dunque dagli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa:

      • 8 fette carne di cavallo o bovina ( cappello del prete)
      • 8 fette pancetta arrotolata (o lardo)
      • Canestrato pugliese o Pecorino o
      • Prezzemolo
      • Aglio
      • Pepe nero
      • 1 l passata di pomodoro
      • 400 g polpa di pomodoro
      • 1 cipolla
      • 2 foglie alloro
      • Vino bianco secco
      • Olio extravergine d’oliva
      • Sale fino

      La ricetta delle brasciole alla barese

      La prima cosa da fare per preparare delle brasciole alla barese davvero buone è trattare la carne nel modo corretto. Innanzitutto con delle forbici da cucina eliminate da ogni fetta di carne la parte più grassa e nervosa. Inoltre, se le fette sono troppo spesse, battiamole con l’aiuto di un batticarne, in modo da allargare le maglie e renderle più sottili.

      Una volta fatta questa operazione preliminare, prendete ogni fetta di carne ed insaporitela con un po’ d’aglio sbucciato e leggermente schiacciato. Eventualmente potete utilizzare anche l’aglio in polvere. Aggiungete ora del pecorino grattugiato (se ce l’avete meglio usare il tipico canestrato pugliese), qualche fogliolina di prezzemolo e una macinata di pepe. Disponete la farcia nella parte centrale della fettina e terminate con una fetta di pancetta.

      A questo punto richiudete la fetta di carne nel senso della larghezza, dopodiché avvolgetela su sé stessa nel senso della lunghezza, partendo dalla parte più piccola: man mano che arrotolate stringete bene, in modo che il ripieno non possa fuoriuscire. Il risultato dovrà essere una sorta di involtino. 

      Ultimo passaggio: bloccate le vostre brasciole alla barese con uno stuzzicadente oppure, se volete proprio seguire la tradizione, legatele con dello spago da cucina.

      Il sugo delle brasciole alla barese

      Le brasciole alla barese non sono vere brasciole se non vengono cotte a lungo in tanto, tantissimo sugo di pomodoro, denso e profumato. Andiamo dunque a prepararlo.

      Tritate la cipolla molto finemente in modo che, in cottura, possa quasi del tutto sciogliersi nell’olio. Fatela quindi rosolare in un giro d’olio e, dopo qualche istante, abbassate la fiamma al minimo e versate mezza tazzina d’acqua. Lasciate dunque stufare la cipolla molto lentamente, senza fretta, fino a quando non risulterà ben appassita.

      Ultimi passaggi

      A questo punto alzate la fiamma e aggiungete due foglie d’alloro e le brasciole alla barese.. Fatele rosolare bene da tutti i lati a fiamma viva per appena qualche minuto e poi sfumate con del vino bianco. Quando sarà evaporato versate la passata, la polpa di pomodoro e circa 3 bicchieri d’acqua. Mettete il coperchio e lasciate cuocere molto lentamente, a fuoco basso, per circa 3 ore, ricordandovi di girarle con delicatezza di tanto in tanto. 

      Attenzione: questi tempi di cottura si riferiscono alla carne di vitello. Se realizzate il piatto con la carne di cavallo, vi serviranno circa 4-5 ore di cottura. Trascorso il tempo necessario regolate di sale.

      Le brasciole alla barese saranno pronte quando il sugo sarà bello denso e la carne tenerissima.

      Per completare la vostra cena pugliese, potete far precedere le braciole da una buonissima pasta e patate: provare per credere!