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Tag: pesce

Pesce San Pietro, ricette golose da non perdere

Un giorno il Signore disse a Pietro, “va’ al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te”. Così fece il futuro apostolo preferito da Gesù, gettò la rete e pescò un pesce nella cui bocca stava una moneta.  Sui fianchi di quel pesce, come vuole la leggenda, ancora oggi si possono vedere le impronte delle dita di Pietro. E così, per tutti, lo Zeus faber è diventato il pesce San Pietro. Non solo un alimento leggendario, ma anche una prelibatezza da portare in tavola: ecco quindi le ricette con il pesce San Pietro che lasceranno i vostri ospiti a bocca aperta.

Ricette con il pesce San Pietro: provatelo in padella

Quando un pescatore trova nella rete un pesce San Pietro inizia una grande festa: per lui, perché il ricavato della vendita sarà importante, e poi per chi trasformerà il pesce in un piatto speciale. Partiamo con una ricetta con il pesce San Pietro che prevede solo l’utilizzo di una padella. Ecco gli ingredienti: 

  • 800 g pesce San Pietro filetti (con la pelle) 
  • 200 g pomodorini ciliegino 
  • 50 g olive nere infornate 
  • 200 ml vino bianco 
  • 1 spicchio d’aglio 
  • Peperoncino in polvere q.b.
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Prezzemolo q.b.

La preparazione di questa ricetta è semplice: prendete il San Pietro e sfilettatelo ricavandone dei filetti, lasciando la pelle. Dopo aver lavato i pomodorini tagliateli in due e togliete il nocciolo alle olive. Tritate poi finemente il prezzemolo e schiacciate l’aglio senza sbucciarlo. Mettete un giro l’olio in una padella e fatevi rosolare l’aglio.

A questo punto aggiungete i filetti appoggiandoli dal lato della pelle. Tenete una fiamma media e cuocete per 5 minuti prima di sfumare col vino bianco. Utilizzando un cucchiaio bagnate i filetti con il sughetto che si sarà formato. Aggiungete ora i pomodorini, le olive e una presa di peperoncino. Ora potete lasciar cuocere per 20 minuti senza girare i filetti, ma continuando a bagnarli con il sughetto. Quando diventeranno bianchi i filetti saranno pronti. Spolverate di prezzemolo tritato e regolate di sale prima di servire. 

San Pietro al forno? Si ma come involtini

Gli involtini sono un’altra ricetta con il pesce San Pietro facile da preparare in casa, senza grande dispendio di energia. Ecco cosa ci serve:

  • 600 g di filetti di san Pietro
  • 2 acciughe sotto sale
  • 50 g di Grana Padano
  • 50 g di pinoli
  • rosmarino
  • prezzemolo
  • timo
  • pangrattato
  • limone
  • olio
  • sale
  • pepe

Mettete in un tegame un giro d’olio e fatevi sciogliere delle acciughe dissalate e deliscate. Aggiungete due cucchiai di pangrattato, un cucchiaio di prezzemolo tritato, pinoli, grana, una macinata di pepe. Mescolate aggiungendo, serve, ancora un po’ d’olio. Regolate di sale e pepe i filetti di San Pietro e farciteli con il composto che avete preparato. Arrotolate i filetti e, per chiuderli, utilizzate uno stuzzicadenti. Metteteli poi in una pirofila già spennellata con dell’olio. Unite anche un trito di rosmarino, prezzemolo e timo e poi spruzzate con succo di limone. Infornate in forno già caldo a 180° per 15 minuti. Prima di servire fate riposare 10 minuti. 

Ricette con il pesce San Pietro: i filetti in salsa

Ecco un’altra ricetta con il pesce San Pietro molto semplice, dei filetti in salsa facili da preparare anche in casa. Scopriamo cosa ci serve: 

  • 4 filetti di san Pietro
  • 1 scalogno
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • vino bianco secco
  • 25 g di funghi secchi
  • 1/4 di besciamella
  • 1 tuorlo
  • prezzemolo
  • olio
  • burro
  • sale
  • pepe

Per prima cosa mettete in acqua tiepida i funghi per 30 minuti, così si ammorbidiranno. Intanto fate scaldare un giro d’olio assieme a una noce di burro e versatevi un trito di sedano, carota e scalogno. Fate appassire per 10 minuti. Poi aggiungete i filetti e quando inizieranno a prendere colore sfumate con il vino bianco. Regolate di sale e lasciate cuocere per 15 minuti. Intanto mettete il tuorlo d’uovo nella besciamella e poi mescolate aggiungendo prezzemolo tritato e una spolverata di pepe. Bagnate i filetti con questa salsa e fate gratinare in forno già caldo a 180°. 

Avete ancora voglia di pesce? Provate le ricette con l’ombrina o i secondi piatti con le seppie: deliziosi!

Il buono inaspettato: ricette con le mazzancolle

Ogni regione italiana la chiama in modo diverso: dal mazzinncognu calabro al lammaro pugliese, passando dalla sparnocchia ligure e il granzo giuliano. Resta il fatto che le ricette con le mazzancolle sono tantissime e tutte prelibate. Questo crostaceo originario proprio del Mediterraneo è infatti una grande ricchezza per i nostri mari e per la nostra tavola. 

Ricette con le mazzancolle: provatele alla vodka

Le mazzancolle sono talmente conosciute e apprezzate che quasi quasi le sottovalutiamo, proprio perché sono comuni nei ricettari di famiglia e in quelli della ristorazione. Per questo si tende a semplificarne l’uso, quasi banalizzandolo dentro alcuni stilemi sempre uguali. Chi non si aspetta lo spiedone di pesce in pizzeria con le mazzancolle in prima fila? Ebbene rivalutiamone la bontà esplorando alcune delle tante ricette che possono valorizzarle. Partiamo da un’inedita ricetta con mazzancolle alla vodka. Ecco cosa ci serve:

  • 500 g di mazzancolle
  • 1 bicchierino di vodka
  • olio extravergine di oliva
  • fior di sale
  • pepe rosa

In questo caso si tratta di una ricetta semplice che riesce a dare il meglio si sé se utilizziamo del prodotto fresco. Ovvio che nel corso dell’anno è più facile reperire il congelato: in questo caso fate scongelare completamente le mazzancolle seguendo le buone regole dello scongelamento. Una volta pronte asciugatele e poi iniziate la preparazione: per prima cosa eliminate il carapace e l’intestino. Quindi lavate le mazzancolle sotto l’acqua corrente e tamponate con carta assorbente. 

Mettete sul fornello una capiente padella antiaderente e accendete il fuoco portandola ad alta temperatura. Per sincerarvi che sia pronta, bagnatevi le mani e spruzzate delle gocce d’acqua nella padella: se inizieranno “a correre” prima di evaporare significa che ci siamo. Versate le mazzancolle in padella e fatele saltare per pochi momenti, il tempo di far prendere loro colore. A questo punto versate la vodka e fiammeggiate. Evaporato l’alcol togliete dal fuoco e impiattate condendo con un giro d’olio evo, sale e pepe rosa macinato all’istante. 

Se preferite un gusto meno secco potete sostituire la vodka con del brandy, del cognac o del Marsala. Un suggerimento: non gettate i carapaci, ma utilizzateli per un brodo di pesce, un fumetto o una bisque

Un primo mazzancolle e tobiko

La nostra seconda proposta è un primo delizioso, facile da preparare. Una ricetta con le mazzancolle caratterizzata dalla presenza di un ingrediente speciale: il tobiko, ovvero le uova di pesce volante (tranquilli, si trovano facilmente in commercio nei negozi etnici). Piacerà a chi ama i piatti della cucina orientale, come il pad thai.

Ecco gli ingredienti: 

  • 240 g di penne
  • 3 zucchine medie
  • 250 g di mazzancolle precotte
  • 4 cucchiaini di tobiko
  • olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale

Per prima cosa mettete l’acqua sul fuoco per portarla a bollore. Utilizzando l’apposito attrezzo preparate le spirali dopo aver lavato e mondato le zucchine. Questa preparazione renderà molto scenografico il piatto mettendo in contrasto la forma delle penne con quella “a spaghetto” delle zucchine. 

Dopo questa preparazione passate alle mazzancolle, che vanno liberate dal carapace, dell’intestino e poi sciacquate in acqua corrente. In una padella fate saltare le zucchine con olio EVO solo per il tempo che serve a scottarle, ma mantenendo la croccantezza. Lasciatele da parte al caldo mentre aggiungerete nella stessa padella un giro abbondante di olio EVO nel quale farete soffriggere uno spicchio d’aglio. Dopo pochi istanti aggiungete le mazzancolle per farle indorare. Scolate la pasta, saltatela con le mazzancolle e poi impiattate guarnendo con le zucchine e aggiungendo, come tocco finale, una presa di tobiko. 

Ricette con le mazzancolle: la bisque

In cucina non si getta nulla: vi abbiamo detto di non gettare i carapaci? Ora vi suggeriamo cosa farne. Ecco gli ingredienti: 

  • teste e gusci di 10 gamberi argentini e 10 mazzancolle
  • 1 carota
  • 1 scalogno
  • 5-6 pomodorini
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 1 noce di burro
  • 1 goccio di aceto agro
  • cannella
  • paprica
  • olio extravergine di oliva
  • peperoncino
  • sale
  • pepe

Lavorate per prima cosa le verdure, tritandole finemente e poi facendole stufare in olio EVO in una casseruola dai bordi alti. Basteranno 10 minuti con una fiamma dolce. 

Aggiungete le teste delle mazzancolle e dei gamberi e soffriggete per 10 minuti. Aggiungete il vino per sfumare e quindi lasciate cuocere per non meno di 30 minuti, aggiungendo acqua calda perché non asciughi. Infine frullate con un mix ad immersione e filtrate il tutto. Rimettete la bisque sul fuoco, regolate di sale e pepe, quindi unite cannella, paprica e peperoncino assieme a una spruzzata d’aceto. Fate ridurre per ottenere una crema densa ma fluida. Impiattate aggiungendo una noce di burro e una spolverata di prezzemolo fresco tritato finissimo.

Fantasia che supera la realtà: la ricetta del pesce finto

Ha suscitato, e sta suscitando, allarmi e polemiche l’avvio di una vera e propria produzione di carne sintetica che, negli obiettivi di alcuni, dovrebbe sostituire quella proveniente dagli allevamenti animali. Meno mattanze, ma più apocalittici interrogativi per i risvolti sanitari della carne sintetica. Tutto questo non spaventi quando, allora, andiamo a presentare la ricetta del pesce finto. Infatti si tratta di finzione e non di qualcosa di artefatto: parliamo di un classico antipasto che del pesce ha la forma e la sostanza, visto che è realizzato con il tonno. 

Come si fa la ricetta del pesce finto

Non serve dunque mobilitare le masse e neppure filosofi esperti di etica: con la ricetta del pesce finto restiamo nell’ambito legale della cucina tradizionale. Andiamo dunque alla scoperta di questo scherzoso antipasto dalla facile preparazione che sarà sicuramente ben apprezzato dai vostri ospiti. A proposito di tradizione: il pesce finto solitamente compare in tavola a Natale o Capodanno perché è facile da preparare e lascia libero molto tempo per realizzare altre leccornie o agghindarsi per il veglione. Dunque: ecco gli ingredienti. 

  • Patate a pasta bianca 680 g
  • Patate a pasta gialla 1
  • Tonno sott’olio 240 g
  • Prezzemolo q.b.
  • Timo q.b.
  • Aneto q.b.
  • Pepe bianco q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Scorza di limone metà
  • Pepe rosa in grani 7
  • Pepe nero in grani 3
  • Timo 7 rametti
  • Olio extravergine d’oliva
  • Burro

Come sempre si inizia dalla preparazione più lunga: quindi per prima cosa mettete a bollire le patate in acqua fredda dopo averle accuratamente lavate. Facendole cuocere con la buccia ci impiegheranno meno tempo a lessare. L’attesa per la cottura delle patate vi darà tutto il tempo per lavorare il tonno: aprite le scatolette e versate in un colino il tonno lasciando che liberi tutto l’olio nel quale è immerso. Solo a questo punto mettete il tonno in un mixer e frullatelo per renderlo quasi una crema. Se volete dargli uno spunto di sapidità aggiungete 2-3 acciughe dissalate. Una curiosità: nelle varie personalizzazioni, da ricordare quella che aggiunge della maionese al composto. 

Seconda fase: si amalgamano gli ingredienti

Siete a buon punto nella ricetta del pesce finto. A questo punto le patate saranno pronte. Scolatele e sbucciatele, poi passatele in un passaverdure per trasformarle in un composto molto denso. Aggiungete le erbe aromatiche dopo che le avrete lavate, mondate e tritate finemente. Quindi mescolate e amalgamate il tutto aggiungendo anche la scorza di mezzo limone. Regolate di sale e pepe quindi aggiungete anche il tonno e mescolate di nuovo fino a che il composto sarà omogeneo. 

La ricetta del pesce finto? Eccola qui!

Abbiamo preparato il composto che ci permetterà di dare forma al nostro pesce finto. Ora le alternative sono due: o avete uno stampo a forma di pesce, oppure dovrete posizionare il composto su di una teglia e dargli a mano la forma voluta. Fatto questo coprite il composto con della pellicola e mettete il tutto in frigorifero ad addensarsi per almeno 2 ore. 

Approfittate di questo tempo per preparare una prima parte della guarnizione: prendete una patata, già lavata e sbucciata, e tagliatela a fette sottili che posizionerete su di una leccarda coperta di carta forno. Condite con olio, pepe e sale. Infornate e fate cuocere per 7-8 minuti alla massima temperatura: dovranno risultare dorate. 

Preparate intanto il piatto di portata sul quale metterete il vostro pesce e guarnitelo già con del songino lavato e mondato. Posizionate il pesce e iniziate a raffinarne la forma decorandolo con grani di pepe nero per raffigurarne gli occhi, grani di pepe rosa per la bocca, fettine di patate arrosto a simboleggiare le squame. Con dei rametti di timo disegnate il contorno della testa e la coda. 

Il pesce finto si conserva in frigo 2-3 giorni oppure si può surgelare.  Se al pesce finto preferite quello vero, niente paura! Provate i nostri secondi di pesce al forno o le ricette con il tonno fresco.

Sapori mediterranei: ricette con la verdesca

La verdesca è un pesce che si può trovare praticamente in tutte le nostre acque e non solo. Si tratta infatti di quello che viene anche chiamato squalo azzurro proprio perché il suo colore è questo e gli permette di mimetizzarsi nelle profonde acque nelle quali nuota abitualmente.

Togliendoci dalla testa tutta la tragica filmografia sugli squali, possiamo dire che questo pesce ha tutte le qualità per diventare protagonista in cucina. Inoltre sulle bancarelle dei mercati ittici si trova facilmente e a dei prezzi sicuramente più abbordabili rispetto a pesce spada o tonno. 

Vediamo dunque alcune ricette con la verdesca.

Impariamo a conoscere la verdesca

Le ricette con la verdesca sono tante e questo conferma il rapporto abituale dei pescatori con questo pesce e, ovviamente, anche quello dei cuochi che ne hanno sperimentato la bontà delle carni. La verdesca, infatti, presenta una carne bella soda, ha poche lische e poche spine. Questi elementi ne fanno l’ingrediente perfetto per una grigliata oppure come componente a sorpresa di una zuppa di pesce. Interessa ricordare che la verdesca presenta delle carni ipocaloriche, ma che hanno un alto valore nutritivo: contengono infatti solo il 5% di grassi. 

Ricette con la verdesca: provatela alla mediterranea

La prima delle ricette con la verdesca che vi proponiamo è facile e assolutamente rientrante nella tradizionale cucina di pesce delle nostre coste: la verdesca alla mediterranea. Gli ingredienti che ci occorrono sono: 

  • 200 g verdesca
  • 200 g pomodorini ciliegino
  • 50 g olive taggiasche
  • 3 cucchiai farina
  • 50 ml vino bianco
  • q.b.prezzemolo
  • q.b.olio extravergine d’oliva
  • q.b.sale
  • q.b.pepe bianco

La preparazione di questo piatto è, come anticipato semplice e veloce, e ci permetterà di portare in tavola un secondo alternativo e sicuramente gradito dai nostri commensali. 

Fatevi preparare dal vostro negoziante di fiducia delle fette di verdesca alte circa 2 centimetri. Quindi sciacquatele sotto l’acqua e poi tamponatele con carta da cucina affinché siano asciutte prima di trattarle. Infarinateli con una comune farina 00 da entrambi i lati quindi posizionatele in un piatto mentre procedete con gli altri passaggi. 

In una capiente pentola antiaderente fate scaldare un abbondante giro d’olio EVO nel quale avrete messo a soffriggere uno spicchio d’aglio spellato. Fate andare l’olio a fiamma elevata e poi, facendo attenzione agli schizzi, aggiungete le fette di verdesca infarinate. Lasciate andare per 5 minuti per lato e quindi aggiungete pomodorini tagliati in dadolata, ovviamente dopo averli già mondati e lavati. 

Lasciate andare 2 minuti e poi sfumate con del vino bianco secco per poi aggiungere le olive taggiasche. Lasciate evaporare la parte alcolica e si formerà un fantastico sughetto che aggiungerete nel piatto di portata. 

Verdesca della nonna: ecco la vera tradizione

Sono molte anche le ricette con la verdesca che fanno parte della tradizione. Come dicevamo la verdesca è un pesce che fa parte della tradizione culinaria di tutte le coste mediterranee. Quindi non c’è da stupirsi se esiste una ricetta della nonna che vede come protagonista questo pesce. Andiamo a scoprire gli ingredienti e poi i passaggi per realizzare il nostro piatto:

  • 500 gr di verdesca
  • 200 gr di piselli surgelati
  • 3 pomodori o 300 gr di polpa di pomodori
  • 1 cipolla
  • brodo di pesce
  • 100 ml di vino bianco
  • pepe e bianco

Partiamo affettando sottilmente la cipolla e poi sbucciando i pomodori per poi tagliarli in dadolata. Per sbucciarli più facilmente i pomodori possono essere sbollentati per qualche minuto. Mettete dell’olio EVO in una padella antiaderente e fatelo scaldare assieme alle cipolle che si dovranno dorare. Questo sarà il momento per aggiungere anche i piselli e i pomodori. Lasciate andare a fuoco medio continuando a mescolare. 

Se serve unite del brodo di pesce e mescolate ancora finché iniziate a vedere che il tutto inizia a restringere. Intanto tagliate le fette di verdesca a dadini dopo aver eliminato la lisca centrale. Quando il sugo si sarà ristretto un po’ aggiungete i dadini di verdesca e cuocete per 10 minuti, eventualmente aggiungendo poco brodo di pesce. Aggiungete il vino bianco e mescolate. Coprite e cuocete a fuoco delicato per altri 10 minuti mescolando di tanto in tanto. E l’ultima delle ricette con la verdesca è finalmente pronta!

Pesce cavallo, le ricette da scoprire

Che bella la natura che ci offre sempre fantasiose alternative per farsi definire. Prima di raccontare qualche ricetta con il pesce cavallo allora è d’obbligo spiegare di cosa si tratta: nella grande famiglia degli sgombri troviamo anche il lanzardo, chiamato anche sgombro occhione. Quindi dal punto di vista culinario ci troviamo davanti a un pesce azzurro, tutt’altro che povero o appartenente alle categorie inferiori della società marina. Il lanzardo infatti è un ottimo ingrediente per sviluppare ricette interessanti. 

Di che pesce si tratta

Dal punto di vista dell’acquisto il lanzardo o pesce cavallo è sicuramente abbordabile per tutti: al mercato il suo prezzo è sicuramente basso, forse fra i più bassi delle bancarelle. I sapientoni lo definiscono pesce povero, ma non lo è affatto. Anzi è talmente ricco di sorprese che può adattarsi a ricette di ogni genere. Inoltre è valido in modo trasversale: sono buone non solo le sue carni, ma anche le uova con le quali si può preparare un antipasto di sicuro effetto.

Ricette con il pesce cavallo: prima gli antipasti

L’avreste mai detto, non conoscendola, che la bottarga di lanzardo è una vera e propria prelibatezza? Ecco perché, fra le ricette con il pesce cavallo, abbiamo scelto di proporre per prima un antipasto particolare, che valorizza proprio questo ingrediente. 

La ricetta è semplice: prendiamo uno spicchio d’aglio e utilizziamolo per far insaporire dell’olio EVO. Quando l’olio sarà caldo aggiungiamo dei filetti di alice e facciamoli sciogliere nell’olio. Dopo qualche minuto bagniamo con del vino bianco. Aggiungiamo a questo punto le uova del lanzardo e continuiamo a mescolare finché si sciolgono: dovremmo proprio ottenere una crema densa e profumata

Spegnete e lasciate raffreddare. Quindi utilizzando un cucchiaio di legno spalmate la crema su del pane integrale e poi guarnite con del prezzemolo fresco tritato finemente. 

Un primo particolare

Stiamo esplorando le possibilità che ci si aprono utilizzando il pesce cavallo con ricette semplici e veloci. Parliamo di un pesce azzurro dalle carni saporite che ci permettono di osare qualcosa di più interessante di un antipasto: un primo di pesce tradizionale e saporito. Andiamo a scoprire, infatti, come preparare le pennette con pesce cavallo, pomodoro, capperi e olive taggiasche. 

Si tratta di un piatto facile da preparare. Partiamo con la pulizia del pesce che, dopo essere stato eviscerato, va sfilettato per bene. Una volta eliminata la lisca centrale le altre lische sono facili da togliere perché il pesce cavallo, da questo punto di vista sì, è povero di spine come tutti i pesci della famiglia degli sgombri. Una volta sfilettato eliminate la pelle dai filetti, così avrete solo polpa. 

Mettete a scaldare dell’olio d’olio EVO in una padella nel quale metterete anche uno spicchio d’aglio. Lasciate andare 2 minuti e poi aggiungete anche in questo caso 2 filetti di alici sotto sale che avrete già dissalato. Quando l’olio sarà insaporito e le alici si saranno sciolti aggiungete i filetti di pesce cavallo che avrete tagliato a tocchetti. Aggiungete anche i capperi sotto sale anche questi dissalati. Dopo 2 minuti aggiungete dei pomodorini tagliati a dadolata. Prima di regolare di sale assaggiate per evitare di salare troppo. 

Nel frattempo avrete messo sul fuoco l’acqua per lessare la pasta e calato la giusta dose di  tortiglioni oppure, se volete strafare, dei paccheri artigianali. Una volta lessata al punto giusto, scolatela tenendo da parte un po’ di acqua di cottura e poi fatela saltare in padella. Servite spolverizzando i piatti con prezzemolo fresco tritato finemente.  

La ricetta del pesce cavallo alla piastra

Le ricette con il pesce cavallo, detto anche lanzardo, non potevano che concludersi con una preparazione tradizionale e molto rispettosa della freschezza di questo pesce: la piastra

Fate dunque scaldare la piastra in modo che si arroventi. Utilizzate questo tempo per eviscerare il pesce cavallo, lavarlo, eliminare la lisca e quindi tagliarlo in filetti. In questa preparazione la pelle va lasciata: proteggerà meglio la carne dal calore elevato. 

Mettete i filetti di pesce cavallo sulla piastra dalla parte della pelle per girarlo dopo 3-4 minuti e cuocere per lo stesso tempo. Fatto: impiattate, irrorate con un’emulsione di succo di limone e olio EVO, aggiungete sale e pepe, quindi spolverizzate con prezzemolo fresco tritato finemente. 

Se vi sono piaciute le ricette col pesce cavallo, provate anche quelle con lo sgombro: non resterete delusi!

Come si mangiano le triglie: quattro ricette golose

Se amate il pesce e volete mangiarlo spesso, scegliete le triglie! La loro carne è infatti particolarmente magra, digeribile e ricca di principi nutritivi, adatta a qualsiasi dieta. Inoltre le triglie contengono pochissimo colesterolo, ma tanto fosforo, selenio e vitamine del gruppo B. Quindi via libera! Accendete il forno e scopriamo come si mangiano le triglie!

Un grande classico: alla livornese

Come si mangiano le triglie se non alla livornese? Un grande classico della cucina di pesce all’italiana, facile e veloce da preparare, che piacerà a chi ama il pesce al sugo, come i moscardini. Partiamo quindi dagli ingredienti che vi dovete procurare:

  • Triglie 8
  • Pomodori pelati 450 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Olio extravergine d’oliva 50 g
  • Prezzemolo
  • Sale
  • Pepe nero 

La prima cosa da fare è dedicarsi alla pulizia delle triglie. Squamatele triglie con il dorso di un coltello, dopodiché tagliate le pinne laterali e quella superiore. Con una forbice incidete il ventre del pesce fino alla testa e poi sciacquatelo sotto acqua corrente in modo da eliminare le viscere interne.

Passate poi al condimento. Fate soffriggere in un giro di olio EVO per un paio di minuti l’aglio schiacciato e un paio di cucchiai di prezzemolo tritato. Mescolate spesso e poi unite i pomodori pelati. Mescolate ancora e lasciate cuocere il sughetto per 7-8 minuti. Salate, pepate e unite anche le triglie, facendo attenzione a non sovrapporle tra di loro.

Cospargetele con un po’ di sugo, mettete il coperchio e proseguite la cottura per 10-15 minuti. Prima di servirle spolverizzatele un cucchiaio di prezzemolo tritato e buon appetito!

Come si mangiano le triglie alla ‘ngorda

Dalla tradizione livornese a quella molisana, dove la risposta alla domanda come si mangiano le triglie è una sola: alla ‘ngorda. Anche in questo caso la ricetta è facilissima e gli ingredienti pochi:

  • Triglie 4
  • Mollica di pane raffermo
  • Aglio 2 spicchi
  • Scorza di 1 limone
  • Peperoncino 1
  • Olio EVO
  • Sale

Tagliate la mollica di pane raffermo a dadini, mettetela in una ciotola e conditela con un trito di aglio, prezzemolo, la scorza di limone grattugiata ed il peperoncino tritato. Versate l’olio extravergine d’oliva, mescolate e impastate con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo.

Prendete ora le triglie già pulite e squamate e farcitele con il composto che avete preparato. Ungete con un po’ d’olio una teglia da forno, salate i pesci soltanto da un lato ed adagiateli nella teglia appoggiandoli dalla parte già salata. Versate olio extravergine d’oliva, salate (il lato non salato ovviamente) e cuocete a 180°C per 15 minuti.

Come si mangiano le triglie in padella

Un altro modo di cucinare le triglie è farle in padella, al profumo di limone. Si preparano in un attimo e sono davvero super light! Vi servono:

  • 500 g triglie
  • 1 limone
  • 1 spicchio d’aglio
  • Prezzemolo
  • Olio EVO

Anche in questo caso pulite bene le triglie, dopodiché mettete in padella un giro d’olio, lo spicchio di aglio, i pesci e il succo di limone. Lasciate cuocere per circa 15 minuti a fiamma media e, se il pesce dovesse tendere a seccarsi troppo, aggiungete un po’ d’acqua. Completate con una spolverata di prezzemolo e aglio tritato. Servite con un contorno di broccoli e il gioco è fatto!

E infine gratinate

Concludiamo la nostra carrellata dedicata a come si mangiano le triglie con la ricetta delle triglie gratinate al forno: facile, veloce e super sfiziosa! Ecco gli ingredienti necessari:

  • 1 kg di triglie
  • 100 g pangrattato
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale
  • Pepe

Mescolate il pangrattato con il il prezzemolo tritato, il concentrato di pomodoro, il sale, il pepe e l’olio EVO. Pulite le triglie come spiegato sopra e rotolatele nella panatura. Disponetele su una teglia unta con un filo d’olio evo e cuocete in forno a 180° per circa 30 minuti.

Come cucinare il cefalo in modo gustoso

Di sicuro bisognerebbe smetterla con l’umanizzazione censuaria del mondo animale. Un esempio su tutti: non esistono pesci ricchi o pesci poveri, come diceva un famoso viticoltore, a parte il colore (bianco o rosso) il vino è solo di due tipi, buono o cattivo. La stessa cosa per i pesci. Nello specifico parliamo di un pesce straordinario dei nostri mari, il muggine, definito in Adriatico come cefalo, che è tutt’altro che povero. Siccome è un pesce popolare e lo potete trovare a prezzi davvero invitanti, viene spesso sottostimato. Invece ha una carne saporita, delicata, ma dai toni accesi. Prima di denigrare chiediamoci come cucinare il cefalo e poi avremo ricche sorprese. 

Come cucinare il cefalo al forno

La carne del cefalo ha un sapore importante, e può essere preparata in molti modi senza farci entrare in difficoltà. La carne del cefalo è ricca di Omega 3 e grassi “buoni”, quindi lo possiamo consumare serenamente e gustarci la bontà che ci offre. Come cucinare il cefalo lo scopriamo con una ricetta semplice: il cefalo al forno. Ecco gli ingredienti:

  • 1 cefalo medio
  • 500 g patate
  • 200 g pomodorini
  • 1 arancia
  • 1 limone
  • Timo e rosmarino
  • Olio EVO

Per prima cosa praticate un taglio sul ventre del pesce ed evisceratelo. Poi, tenendolo sotto il getto dell’acqua ,utilizzando un coltello e lavorando in controsenso, desquamate i fianchi del cefalo. Dopo averlo sciacquato per bene asciugatelo con carta da cucina e quindi mettete nella pancia del pesce due rondelle: una di arancia e una di limone. A piacere potete anche aggiungere un piccolo spicchio d’aglio già sbucciato.

Prendete ora le patate e, dopo averle sbucciate e ben lavate, tagliatele a rondelle sottili. Mondate e lavate i pomodorini e poi tagliateli in due parti. Ora ricoprite il fondo di una pirofila abbastanza grande con uno strato di fettine di patate e sopra posizionatevi il cefalo per poi ricoprirlo di pomodorini. Regolate di sale e pepe e quindi aggiungete anche il timo e il rosmarino e bagnate con un filo di olio EVO. Anche in questo caso, volendo, potete anche inumidire il tutto con poco vino bianco leggero. 

Infornate in forno già caldo a 180° per 20 minuti circa (dipende dalla dimensione del cefalo). 

Come cucinare il cefalo al cartoccio

Un modo interessante per scoprire come cucinare il cefalo è farsi ispirare dalla cottura al cartoccio. Secondo alcuni questa preparazione è quella che riesce meglio a preservare il gusto di questo fantastico pesce dei nostri mari, semplice ma molto saporito.

La prima cosa da fare è mettere della carta forno su di una teglia. Poi prendiamo il nostro pesce e puliamolo ed evisceriamolo come abbiamo già visto. In questo caso la farcitura andrà fatta con un trito di prezzemolo, aglio, timo, rosmarino, sale e pepe. Aggiungete una fettina di limone e bagnate con olio EVO. Posizionate il pesce al centro della carta forno e poi chiudete questa “a caramella”. Quindi avvolgete anche questa con un foglio di carta alluminio. Infornate a 180° per 30 minuti. Una volta passato questo tempo togliete dal forno e aspettate qualche minuto prima di aprire il cartoccio.  

Impanatura che passione

Proprio perché è un pesce “povero” il cefalo è ricco di possibili preparazioni. E allora, come cucinare il cefalo? Ma impanato ovviamente. Procediamo partendo sempre dalla fase della preparazione del pesce: va lavato, eviscerato, squamato ed ancora lavato. Una volta pronto lo si può sfilettare (dai, non è difficile) e ricavare dei filetti che andrete a tagliare in due o tre parti tagliando dal lato più corto.

Sbattete quindi due uova in una ciotola e poi passate il tocchetto di filetto in un piatto dove avrete messo della farina, quindi nell’uovo e infine nel pangrattato. Portate a temperatura l’olio di semi per la cottura e poi immergetevi i tocchetti di filetto lasciandoli cuocere finché saranno dorati da tutti i lati. Importante che la frittura del pesce sia perfetta. Impiattate guarnendo con una fetta di limone.