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Tag: Osimhen

Napoli, qual è l’obiettivo stagionale? Di Fusco sicuro: “Arrivare tra le prime tre”. Poi su Osimhen…

Il Napoli visto in queste prime tre giornate non è ancora la squadra che Antonio Conte desidera, anche se qualche segnale sicuramente è già arrivato, e i sei punti racimolati in classifica ne sono un buon esempio. La società si è mossa molto sul mercato, per accontentare le richieste del tecnico e questa sosta per le Nazionali servirà soprattutto agli ultimi arrivati, per mettersi a disposizione del mister ed entrare in sintonia con il resto della squadra. Nel frattempo, in questi giorni, il club ha trovato il sistema anche per liberarsi di Osimhen, che ha sicuramente condizionato l’estate azzurra. Ora la squadra non dovrà far altro che ingranare, ma per il Napoli, quale deve essere l’obiettivo stagionale e soprattutto, può addirittura lottare per lo scudetto? In esclusiva a Tag24, Raffaele Di Fusco, ex portiere azzurro, ha risposto alle nostre domande.

Napoli, qual è l’obiettivo stagionale? L’intervista a Di Fusco

D: Guardando anche i risultati delle altre, in queste prime tre giornate di campionato, a cosa può ambire il Napoli e quale deve essere l’obiettivo stagionale della squadra di Conte ?

R: In questo avvio di campionato penso che la Juventus abbia dimostrato di essere la squadra più avanti di tutte, anche se alla fine l’Inter resta la squadra da battere. Praticamente tutti i top club, in questa sessione estiva di mercato, hanno cambiato tantissimo, e sono convinto che i bianconeri siano quelli che hanno dimostrato finora il miglior calcio. Per quel che riguarda il Napoli, invece, penso che vedremo le risposte migliori a partire dal mese di ottobre. Anche l’Atalanta ha fatto un grandissimo mercato e credo che questa stagione sarà la più equilibrata di tutti gli ultimi anni.

D: Ma quindi è un Napoli che può rientrare addirittura in lotta per lo scudetto?

R: E’ difficile dirlo adesso perché dobbiamo vedere come si ambienranno i nuovi arrivati. Quel che è certo è che il Napoli è una squadra forte, e ha una squadra forte. Lotterà sicuramente per i primi posti e io mi azzardo a dire che dovrà arrivare tra le prime tre. Molto dipenderà anche da come andrà l’Inter, perché è chiaro che se dovesse fare quel che ha fatto lo scorso anno, sarebbe difficile da riprendere. I nerazzurri restano in testa, ma la squadra di Conte può sicuramente dire la sua. 

L’avvio di stagione

D: Prime tre giornate di campionato, cosa ti ha lasciato il Napoli e come hai visto la squadra di Conte?

R: Per alcuni versi devo dire che mi è sembrato di vedere ancora il Napoli dello scorso anno. Questa rosa andava ampliata e rivista e infatti mi sono sentito di dare ragione a Conte per quanto detto in conferenza stampa, soprattutto dopo la sconfitta arrivata contro il Verona. Sono stati commessi troppi errori, ma con l’innesto dei nuovi, le cose possono sicuramente cambiare. Gli ultimi minuti della partita con il Parma ci hanno già mostrato una squadra diversa. È chiaro che con Lukaku attacchi in un modo, con Raspadori lo fai in un altro.

Il mercato del Napoli

D: La società però si è mossa moltissimo sul mercato, per accontentare le richieste di Conte, anche se i colpi più importanti sono arrivati negli ultimi giorni. Come valuti il lavoro svolto in questa sessione estiva?

R: Credo che alla società non si possa dire nulla, nel modo più assoluto. Penso che il Napoli abbia fatto un ottimo mercato, e che avrebbe potuto concluderlo in modo eccellente, se avesse preso anche un altro difensore centrale. Purtroppo se si dovesse infortunare Rrahmani, sarebbe un bel problema, perché a quel punto dovresti spostare Buongiorno centrale e poi giocare con Juan Jesus. Lui è uno di quelli che ha già commesso gli errori che faceva un anno fa. Questa credo che sia l’unica pecca, perché ritengo che la difesa sia incompleta, ma molto è dipeso dal blocco di mercato che la non cessione di Osimhen ha comportato. Altrimenti gli azzurri avrebbero fatto qualcosa in più, e credo che avrebbero portato a casa anche un altro centrale.

D: Nei confronti di Osimhen il club ha tenuto il pugno duro, e alla fine ha trovato la soluzione cedendolo in Turchia. Che ne pensi di come è stata gestita la questione?

R: Sinceramente credo che la gestione Osimhen sia stata disastrosa. Alla fine il Napoli è stato costretto a svendere il suo giocatore, inserendo una clausola rescissoria più bassa, rispetto ai 130 milioni previsti inizialmente. Penso che sia stato fallimentare, ma credo al tempo stesso che vada fatto un applauso a De Laurentiis per la dimostrazione che ha dato a tutto il calcio. Non sono sempre i giocatori a comandare, ma a farlo dovrebbero essere presidenti. Alla fine è stata un po’ una via di mezzo e sicuramente il patron del Napoli ha dovuto optare per quella che era in quel momento la soluzione migliore.

Osimhen, lo scambio tra Napoli e Chelsea è possibile? Risponde l’ex capitano azzurro

Dopo i primi colpi iniziali, con cui il Napoli ha totalmente rifondato la difesa, il mercato degli azzurri adesso sembra bloccato. Il presidente De Laurentiis sta aspettando di cedere Osimhen per poter agire ancora in entrata e nelle ultime ore sta prendendo sempre più piede la possibilità di uno scambio con il Chelsea, in cui inserire anche Romelu Lukaku. Il belga potrebbe arrivare in Italia a titolo definitivo, mentre per Victor si tratetrebbe di un prestito con opzione d’acquisto. L’agente del nigeriano però, Roberto Calenda, per ora frena e chiede rispetto. Conte nel frattempo continua a lavorare con la squadra, ma anche lui vorrebbe una soluzione definitiva per preparare al meglio la nuova stagione. Ma quindi per il futuro di Osimhen, lo scambio tra Napoli e Chelsea è davvero possibile? In esclusiva a Tag24, lo abbiamo chiesto all’ex calciatore e capitano azzurro, Francesco Montervino.

Osimhen, lo scambio tra Napoli e Chelsea è possibile? La risposta di Montervino a Tag24

D: Il Napoli al momento sembra incartato nella cessione di Osimhen, ma alla fine pensi che in questa sessione estiva di calicomercato riuscirà a cederlo?

R: Credo onestamente di sì. Probabilmente il Napoli non si dovrà aspettare quelle cifre che inizialmente aveva previsto, e dunque la clausola da 130 milioni di euro, ma è indubbio che alla fine l’operazione si farà, per il bene di tutti.

D: Finora si era parlato sempre di PSG, ma sta diventando una possibilità concreta anche los cambio con Lukaku, tra Napoli e Chelsea. Come la vedi?

R: Credo che l’eventuale scambio con Lukaku, con il Chelsea, sarebbe l’operazione più semplice e lineare. Gli azzurri avrebbero subito il sostituto e gli inglesi, con una contropartita tecnica, dovrebbero dare solo una parte di soldi per il cartellino. Mi sembra l’operazione più semplice da fare e non so perchè, invece, si stiano incartando in altre situazioni.

D: Non c’è dubbio quindi che sarà Lukaku a prendere il posto di Osimhen?

R: Non c’è alcun dubbio, anche perchè credo che sia l’unico vero attaccante che il Napoli potrebbe considerare.

Il mercato del Napoli

D: Come valuti il lavoro fatto finora?

R: Assolutamente straordinario. Conte è un valore aggiunto per questa nuova annata e credo che finora il Napoli stia dimostrando di voler fare un grandissimo percorso.

D: La difesa è stata completamente ricostruita. Come vedi i nuovi acquisti e soprattutto quali sono le tue asepttative su Buongiorno?

R: Sono arrivati due giocatori importanti, come Buongiorno e Marin e mi aspetto che possa arrivarne addirittura un altro. Già così facendo, credo che si possa aprire un ciclo diverso, almeno dal punto di vista difensivo. L’arrivo di Buongiorno può garantire al Napoli qualche anno di serenità per quel che riguarda la retroguardia. Parliamo di un giocatore di grande talento, direi straordinario. Lo scorso anno per me è stato il difensore migliore di tutta la Serie A.

D: Credi nella pace fatta con Di Lorenzo, e soprattutto pensi che lo perdoneranno i tifosi azzurri?

R: Sì, perchè i tifosi del Napoli sono persone intelligenti e soprattutto perchè il ragazzo ha fatto un atto di umiltà grossissimo. Mi è piaciuta molto la lettera scritta per i tifosi, perchè l’ho trovata vera e sentita. Il tifoso napoletano sa riconoscere quando le cose vengono dal cuore ed eventualmente è pronto per fare un passo indietro.

D: Quali saranno gli obiettivi del Napoli, può già ambire allo scudetto?

R: Potrebbe succedere, ma credo che l’obiettivo principale sia quello di rientrare nelle prime 3 o 4. Poi, a metà dell’anno, vedremo in quale condizione di classifica sarà. Solo in base a quello valuterà se pensare in grande, oppure no.

Napoli, Osimhen al PSG un affare per tutti? Ecco cosa ne pensa l’ex attaccante azzurro Pià

Si continua a trattare, ma alla fine Osimhen dovrebbe diventare un giocatore del Paris Saint Germain. Per ora lui continua ad allenarsi a Dimaro, dove sta nascendo il nuovo Napoli di Antonio Conte. Il suo agente Calenda è a Parigi per cercare di sbloccare l’operazione. Un accordo di massima tra il club parigino e l’entourage del calciatore è stato trovato. Il bomber del Napoli dovrebbe firmare un quinquennale da 15 milioni a stagione. Ora però bisognerà trovare la quadra sul costo del cartellino. De Laurentiis non vorrebbe schiodarsi dai 130 milioni della clausola e potrebbe accettare solo un piccolo sconto, mentre i francesi stanno provando con l’inserimento di alcune contropartite. Nel frattempo Lukaku aspetta fiducioso, è lui il sostituto richiesto da Conte. Insomma, dal Napoli passando per Osimhen, il trasferimento al PSG sarebbe un affare per tutti? Lo abbiamo chiesto all‘ex attaccante azzurro, Inacio Pià.

Napoli, Osimhen al PSG un affare per tutti? Risponde Inacio Pià

D: Osimhen ha trovato l’accordo di massima con il PSG. Ti aspetti che il Napoli, nei prossimi giorni, possa cedere?

R: Penso proprio di sì, anche perchè questa è la volontà del giocatore. Vuole cambiare aria e lo ha palesato già da mesi. Il Napoli avrà l’opportunità di fare questa operazione, anche se perde un grandissimo attaccante. Sicuramente però al suo posto arriverà qualcuno all’altezza.

D: De Laurentiis non rinuncia alla clausola, il PSG pensa a una contropartita. Come finirà?

R: La situazione diventa abbastanza delicata perchè la clausola esiste, ma dall’altra parte il PSG è stato chiaro e vuole inserire una contropartita tecnica. Ce ne sono tanti, nel club parigino, di giocatori che possano fare bene per la squadra di Conte. Quel che è certo è che alla fine l’accordo si troverà, perchè in questo senso penso che la volontà del giocatore faccia la differenza. Vedremo cosa vorrà fare il presidente.

D: Il sostituto è già stato scelto, si tratta di Lukaku. Che ne pensi?

R: Attaccante che l’allenatore conosce bene e che se sta bene fisicamente può dire ancora la sua. E’ forte, conosce il campionato, conosce Conte. Per un tecnico così, è l’attaccante ideale e può essere l’ambiente ideale per far sì che lui possa tornare a vincere.

D: Paradossale dire che per il gioco di Conte, il belga è addirittura migliore?

R: Lo diciamo adesso solo perchè abbiamo già visto giocare Lukaku con Conte e sappiamo quello che gli potrebbe dare. Osimhen però resta un grandissimo centravanti. E’ completo, ha fatto benissimo a Napoli, sa far gol di testa, ed è uno in grado di cambiare le partite da solo. La differenza la fa solo la conoscenza con l’allenatore.

Il mercato e gli obiettivi

D: Conte ha annunciato nuove cessioni e nuovi acquisti. Cosa ti aspetti?

R: Penso che al momento la priorità del Napoli è quella di vedere come andrà a finire lì davanti. Se Osimhen dovesse partire, sono sicuro che arriverà un attaccante forte, che sia Lukaku o chi per lui. In base a quello poi, gli azzurri interverranno anche su altri reparti. Mi aspetto che facciano qualcosa a centrocampo. Anche lì serve qualcuno che ha già vinto qualcosa, un centrocampista di caratura internazionale. la difesa invece è già stata sistemata.

D: Il Napoli dovrà lottare da subito per lo scudetto?

R: Nel momento in cui prendi Conte, è normale che devi lottare per lo scudetto. Un allenatore così non avrebbe accettato se l’obiettivo non fosse stato questo. Proveranno a vincere da subito.

Osimhen, il Napoli attende il Psg, Montefusco: “Pensavo avesse già una squadra dietro. Lo terrei con Lukaku e proverei a convincere Kroos”

Sta lavorando sodo il Napoli, in questa prima parte di ritiro a Dimaro, sotto la guida attenta di mister Antonio Conte. Gli azzurri devono iniziare la nuova stagione con un passo comlpetamente diverso rispetto a quanto fatto con il trio Garcia, Mazzarri, Calzona. L’allenatore sta testando il gruppo e i nuovi acquisti e attende che si possano sbloccare un paio di situazioni, prima di potersi muovere ancora in entrata. Per commentare l’affaire Osimhen, che sta condizionando il mercato del Napoli, Vincenzo Montefusco, che con gli azzurri è stato prima calciatore e poi allenatore e dirigente, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli, Osimhen aspetta il Psg: Montefusco a Tag24

La deadline è stata fissata: entro una decina di giorni il Napoli vorrebbe avere chiara la situazione Victor Osimhen. Per ora il nigeriano si sta allenando con il resto della squadra, ma il suo entourage continua a lavorare per trovare la soluzione ideale per lui e che possa accontentare il club. La clausola inserita nel contratto prevede un pagamento cash di 130 milioni, ma al momento nessuno si è presentato a bussare alla porta di De Laurentiis. Il Psg vuole Victor, considerato l’erede di Mbappè, ma Al-Khelaifi non vorrebbe sfondare quota 100 milioni e per questo avrebbe proposto l’inserimento di Soler, Mukiele o Kang-in Lee nell’affare. Nomi che però non entusiasmano Conte, che nella sua testa ha già scelto il sostituto, ovvero Lukaku. Per commentare l’affaire Osimhen, che sta condizionando il mercato del Napoli, Vincenzo Montefusco, ex calciatore e allenatore azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

D: Per ora non si sblocca la cessione di Osimhen, come crede che andrà a finire?

R: Mi auguro che rimanga sinceramente, anche se so che non avverrà mai. Con Conte, e per come gioca lui, potrebbe fare più di 30 gol. Sono calciatori che servono proprio all’interno della squadra e sarebbe un finalizzatore perfetto. So però che per il club sarebbe un problema, visto l’ingaggio incredibile che De Laurentiis gli ha accordato nell’ultimo contratto.

D: Pensa che alla fine andrà al Psg?

R: Mi meraviglio nel leggere della trattativa con il Psg. Io pensavo che il calciatore aveva già una squadra dietro e che l’inseirmento della clausola fosse totalmente mirata. nella mia testa era un’operazione già conclusa e invece oggi mi rendo conto che non è così. Allora mi domando, come è possibile che il Napoli gli abbia concesso uno stipendio così alto, che non può permettersi? Mi sembra tutto molto strano. Poi c’è il problema successivo. Se in questo momento il Napoli cede Osimhen, a qualsiasi squadra, poi deve virare su un altro attaccante e facilmente, il club a cui si rivolgerà, alzerà il costo del cartellino, conoscendo bene la situazione economica del club azzurro. Purtroppo il mercato è molto particolare.

D: Il sostituto di Osimhen è già stato scelto ed è Lukaku?

R: Anche qui io la vedo diversamente. Immaginate una squadra con una coppia d’attacco fatta da Lukaku e Osimhen, sarebbe straordinaria. Ci metterei un centrocampista come Kroos, che ha dato l’addio al calcio, ma a cui proporrei un anno di villeggiatura a Napoli. Lui non ha più voglia di giocare a pallone, ma è uno dei più forti al mondo e qui ci sono un clima e una città meravigliosi in cui potrebbe divertirsi. Una volta funzionava così e penso che a quel punto il Napoli diventerebbe una delle squadre più forti in assoluto. So che non è possibile, ma ci proverei.

D: Sta lavorando tanto la squadra in questi primi giorni di ritiro. Come vede il progetto Conte e quali sono le sue aspettative?

R: Il discorso Conte, per me che sono tifoso del Napoli, è la garanzia assoluta. Ora sappiamo che c’è una persona che si fa rispettare, uno che ha vinto dappertutto e che è qui per vincere ancora. Va benissimo per questa piazza, dopo un anno di delusione. Credo che De Laurentiis abbia fatto una mossa perfetta.

D: Lei conosce bene l’ambiente, come si aspetta che reagiranno i tifosi nei confronti di Di Lorenzo?

R: Ho sempre pensato che se un calciatore non vuole stare a Napoli, va accontentato. Ora però hanno chiarito tutti i problemi che c’erano e mi aspetto che lui abbia voglia di riscattarsi dopo la brutta stagione che ha fatto, insieme a tutta la suqadra, lo scorso anno. Questo è un calciatore che è incappato in un momento molto complicato, ma se sta bene è uno dei più forti nel suo ruolo. Credo che Conte ci parlerà e riuscirà a tirar fuori il massimo. Il rischio è che, al minimo errori, i tifosi possano criticarlo, appigliandosi al fatto che voleva andare alla Juve.

Svolta Osimhen-Psg, il Napoli cambia strategia per “accontentare” Conte

Osimhen-Psg, il Napoli cambia strategia – Un sottile gioco di incastri che potrebbe portare alla composizione di un nuovo puzzle, ridisegnato e capace di far felici tutte le parti in causa. Il calciomercato è anche questo: spesso basta che vada in porto la prima operazione e poi si genera un effetto domino che coinvolge diversi club. È quello che potrebbe presto accadere in casa Napoli, dove il futuro di Victor Osimhen è ormai segnato e il Psg è pronto ad affondare.  

Il nigeriano già da mesi ha manifestato la volontà di cambiare aria e Aurelio De Laurentiis non può opporsi, visto che nel contratto dell’attaccante è stata inserita una clausola da 120 milioni di euro – valida per tutti i club, tranne quelli arabi per i quali il valore aumenta a 130 milioni. Anche Antonio Conte è stato informato, in sede di trattative prima della firma del contratto, che il nigeriano avrebbe lasciato il Napoli in estate dietro il pagamento della clausola.

Lukaku è il grande obiettivo del Napoli. Ma se Osimhen non va via…

Ma la vera grande novità al momento riguarda proprio l’aspetto clausola. Rewind necessario. Preso atto della volontà di Osimhen di cambiare maglia con il Napoli impossibilitato a opporsi alla cessione – come invece accaduto con Kvaratskhelia, anche lui cercato con insistenza dal Psg –, Antonio Conte ha chiesto che il nigeriano venga sostituito con Romelu Lukaku, da sempre il suo grande pupillo. Il belga è in uscita dal Chelsea, che però a differenza degli altri anni è pronto a cederlo solo a titolo definitivo per 38 milioni di euro.

Il Napoli però deve fare in fretta per non rischiare di arrivare tardi nella corsa a Lukaku: sul calciatore c’è anche il Milan, che dopo la rinuncia a Zirkzee, destinato ormai allo United, potrebbe decidere di investire sul belga. La prima scelta del club rossonero resta Alvaro Morata, che però non ha ancora dato una risposta a Ibrahimovic. Nel caso in cui lo spagnolo decidesse di rimanere all’Atletico Madrid, allora il Milan si fionderebbe con decisione su Lukaku. Uno scenario che taglierebbe fuori il Napoli.

Ora il Napoli spinge Osimhen verso il Psg

Al momento dunque il Napoli si ritrova con le mani legate. Sa benissimo che Osimhen lascerà il club in estate, ma allo stesso tempo senza la sua cessione non può affondare su Lukaku, con il rischio che il belga si accasi altrove. Ecco allora la svolta: Aurelio De Laurentiis per la prima volta ha aperto a una possibile trattativa con il Psg per la cessione del nigeriano, che fino a questo momento era stato dichiarato cedibile solo dietro il pagamento della clausola. Il presidente del Napoli – che per far partire il suo calciatore non è comunque disposto a scendere al di sotto di una valutazione complessiva di 100 milioni di euro – è pronto ad ascoltare offerte composte da un’altissima parte cash e dall’inserimento di una contropartita tecnica, che però non deve essere in attacco.

Se i piani del Napoli si concretizzeranno, allora il club – oltre a una consistente parte cash che non scenderà al di sotto dei 70 milioni di euro – si ritroverà con la possibilità di chiudere l’operazione Lukaku e allo stesso tempo con un altro calciatore, un difensore o un centrocampista, gradito ad Antonio Conte in rosa. Una svolta per il mercato azzurro.

Mercato Napoli, Aronica: “Con Osimhen è finita. Di Lorenzo è intelligente, strappo ricucibile”. Poi sulla Juventus…

La cessione di Osimhen per ora non si sblocca e di conseguenza anche il mercato in entrata è fermo. Conte aspetta fiducioso e la prossima settimana incontrerà la squadra per iniziare a lavorare per la prossima stagione. De Laurentiis ha ambizioni importanti e Manna proverà a chiudere un paio di colpi a breve. Per commentare il mercato del Napoli, il futuro di Osimhen e il nome di Spinazzola, Salvatore Aronica, ex calciatore azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mercato Napoli, da Osimhen a Spinazzola: Aronica a Tag24

Manca sempre meno al raduno del nuovo Napoli di Antonio Conte e il club è al lavoro sul mercato, sia in entrata che in uscita. Le operazioni da completare sono molteplici e anche i casi da risolvere. Il mister vuole costruire il progetto intorno a Kvaratskhelia, che però prende tempo e ci pensa e dall’altro lato va risolta la grana Di Lorenzo, ma non solo. De Laurentiis conta sulla cessione di Osimhen per poi avere un tesoretto da spendere, ma il costo è alto e al momento non ci sono offerte concrete. Per commentare il mercato del Napoli, il futuro di Osimhen e il nome di Spinazzola, Salvatore Aronica, ex calciatore azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Sembra essersi complicata la possibile cessione di Osimhen. Come ti aspetti che andrà a finire? C’è la possibilità che lui possa rimanere?

“Io credo di no, anche perché il giocatore è stato molto chiaro già a dicembre, quando era in Coppa d’Africa. La sua esperienza a Napoli è finita e lui ha necessità di andare via. Ora però subentra il gioco delle parti e chi è interessato potrebbe aspettare un attimo, con la speranza che il club possa decidere di eliminare la clausola rescissoria e abbassare le sue pretese. Ci vorrà del tempo per trovare la quadra, ma credo che questa sia la soluzione più plausibile. Resta il fatto che tra Osimhen e il Napoli sia finita e non mi aspetto sorprese in questo senso”.

In caso di sua partenza si fa sempre più insistente il nome di Lukaku, di cui ha già parlato anche Conte. È un profilo che ti piace?

“Mi piace perché ha già lavorato con Conte e conosce i suoi metodi e le richieste del tecnico. Sarebbe sicuramente agevolato il lavoro da parte dell’allenatore. Poi c’è anche il fatto che il Napoli, in questa stagione, non disputerà le competizioni europee e quindi questo rende più difficile l’acquisto di top player, vista la situazione”.

Pare che Conte voglia costruire il suo progetto intorno a Kvaratskhelia, ma il georgiano per ora prende tempo. Cosa ti aspetti?

“Le dichiarazioni del suo entourage e della famiglia hanno incrinato il rapporto. Ci sarà da vedere la funzionalità di Kvara nel progetto di Conte, anche perché se lui dovesse decidere di giocare a due punte, potrebbe andare in difficoltà. Finendo gli Europei però, a bocce ferme, ci sarà un nuovo incontro per cercare di capire anche qual è la richiesta economica da parte del calciatore. Resta il fatto però che non sono sicurissimo che lui possa decidere di restare a Napoli”.

E invece Di Lorenzo che fine fa?

“Per Di Lorenzo vale un discorso simile. Lui ha subìto le critiche stagionali che hanno investito tutta la squadra ed è rimasto molto ferito da alcune dichiarazioni fatte da parte della società. Il presidente ha sottolineato più volte che nessuno fosse incedibile e lui ne è rimasto offeso. Il suo entourage ha già parlato, ma Giovanni è un giocatore talmente intelligente e importante per il progetto Napoli, che insieme a Conte e alla società proverà a ristabilire lo strappo. Mi aspetto che lui possa far parte di questa squadra e decidere di continuare insieme, da capitano, per condurre gli azzurri a una stagione migliore”.

Si parla in modo sempre più insistente di Spinazzola, ti piace?

“Spinazzola è uno degli italiani più forti in assoluto su quella fascia e si è liberato a parametro zero. La sua carriera è stata condizionata da una serie di infortuni, più o meno gravi, ma ritengo che se il Napoli dovesse prenderlo, farebbe un affare importante. Sarebbe un giocatore interessante, capace di completare quella casella che è l’esterno di sinistra, che agli azzurri manca, con la partenza di Mario Rui”.

Con Antonio Conte, De Laurentiis annuncia ai top club che il Napoli vuol tornare da subito in lotta per lo scudetto?

“Conte è una garanzia e la decisione di prenderlo lancia un messaggio forte sia ai tifosi, che alla stampa e soprattutto alle concorrenti. È un allenatore che ha le idee chiare, che vuole costruire un progetto, che non lascia nulla al caso. Vorrà una squadra a sua immagine e somiglianza, e molto ambiziosa. Lui è la garanzia di potersi sedere di nuovo al tavolo delle pretendenti, poi è chiaro che le cose vanno guadagnate sul campo con i risultati. Il Napoli ha messo un tassello importante per ripartire, con obiettivo scudetto”.

L’Inter resta la squadra costruita meglio, mentre Milan e Juventus, come il Napoli, hanno cambiato allenatore e stanno lavorando sul mercato. Qual è la pretendente che ti preoccupa di più?

“L’Inter, in virtù anche dei risultati che ha ottenuto quest’anno, ha davvero poco da fare e riparte dalle sue certezze, da un allenatore capace e da una squadra solida, organizzata e competitiva. Penso che il Napoli darà filo da torcere ai nerazzurri, ma in questa lotta inserisco anche la Juventus, che farà degli acquisti mirati. I bianconeri hanno deciso di puntare su un allenatore nuovo, che ha idee chiare e personalità. Giuntoli è un uomo di mercato molto importante e questo annovera la Juve tra le pretendenti alla vittoria finale”. 

Conte fa già sognare, Maria Mazza: “Il Napoli sta tornando, è un grande allenatore”. Poi sul passato alla Juventus…

Il ciclo di Antonio Conte a Napoli è appena iniziato ma ha già riacceso le speranze dei tifosi azzurri, disamorati e delusi dopo la stagione drammatica che si è da poco conclusa. De Laurentiis però ha scelto uno dei migliori. Vuole invertire la tendenza e vuole farlo subito. Per commentare l’arrivo di Conte a Napoli, Maria Mazza, showgirl, volto noto della tv e tifosa azzurra, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

Conte a Napoli, Maria Mazza commenta a Tag24

L’arrivo di Conte a Napoli sembra quasi aver spazzato via con un solo colpo tutta la delusione che aveva portato con l’ultima stagione. De Laurentiis ha voluto lanciare una messaggio chiaro, in primis alla città e a tutti i tifosi azzurri, e in secondo luogo al campionato italiano. Ha scelto un allenatore di livello internazionale, “un top coach“, come lo ha definito nel comunicato con cui ne ha annunciato l’ingaggio, per tornare a lottare da subito per la vetta. Presidente e allenatore, insieme al direttore sportivo, Manna, si sono già messi a lavoro per costruire una squadra forte. Sul mercato si dovrà agire parecchio per rinnovare la rosa e liberarsi degli scontenti. E poi sarà fondamentale prendere giocatori funzionali alla sua idea di gioco. Per commentare l’arrivo di Conte a Napoli, Maria Mazza, showgirl, volto noto della tv e tifosa azzurra, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

A Napoli arriva Antonio Conte, un nome che fa ritrovare entusiasmo a una piazza delusa?

“Quello di Antonio Conte è un grande nome, che dona speranza e sicurezza. Diciamo che il Napoli si è preso un anno sabatico dopo la grande ubriacatura dello scudetto. Sicuramente ci sono stati altri grandi nomi in questo club, ma sono fiduciosa perchè lui è arrivato immediatamente. Avrà tempo per programmare, con la società, la sua squadra così come la immagina. Si comincia con il piede giusto. Sono una grande tifosa, non un tecnico, ma penso che sia fondamentale iniziare subito a lavorare, anche in vista della preparazione estiva. Farà tutto in base ai suoi standard”.

Con un nome così importante, De Laurentiis che messaggio lancia al campionato?

“Credo che De Laurentiis voglia dire che il Napoli sta tornando. Con Conte si vuole riaffacciare sulle grandi sfide. Ci è andato sempre con i piedi di piombo, senza mai fare il passo più lungo della gamba. In questi anni spesso ha avuto ragione. Ha portato a Napoli nomi sconosciuti, che poi si sono rivelati grandi campioni e ci ha regalato la gioia immensa di uno scudetto. Per una piazza così, in cui il calcio rappresenta un momento di gioia e di speranza, sognare è determinante”.

Con un allenatore importante come Conte, il capitano Di Lorenzo si convince a restare?

“Secondo me sì, perchè una piazza come Napoli è difficile da lasciare. Le tifoserie sono tutte belle, ma questa città ti abbraccia nei momenti belli e in quelli brutti. Ti sostiene anche quando non sembra. Di Lorenzo è stato sempre coccolato. Per i calciatori può rappresentare la speranza di una fiducia ritrovata”.

Osimhen invece è destinato a partire? I soldi della sua cessione possono servire a Conte per prendere i giocatori che vuole?

“Con Osimhen tocchi un tasto dolente. Io sono una sua grande fan, una tifosa sfegatata. Per me è un idolo perchè è una di quelle figure trainanti della squadra. Ho visto spesso il Napoli dal vivo, allo stadio, e anche quano le cose andavano male, lui ci metteva sempre del suo. Non l’ho mai visto mollare perchè ha la cazzimma. Spero resti, anche se molti ci hanno già messo una pietra sopra e pensano solo ai soldi che il club potrebbe ricevere dalla sua cessione. Io continuo a fare il tifo per lui, devo essere sincera”.

Il passato juventino di Conte può influire sulla valutazione dei tifosi del Napoli?

“Credo che adesso Conte sia semplicemente l’allenatore del Napoli. Il passato di un grande professionista lo rende semplicemente quello che è oggi. Lui è un grandissimo allenatore, ha obiettivi importanti ed è una persona decisa e seria. Sicuramente questo ci deve far piacere”.

L’ingaggio di Conte mette pace anche tra l’ambiente e De Laurentiis?

“Questo è l’auspicio, più che la certezza. Ha fatto male quest’anno ed è innegabile, ma può succedere dopo un anno storico. Determinate cose non hanno funzionato e loro della squadra sanno bene dove c’è stato l’inghippo. Da fuori possiamo gioire o soffrire davanti a una partita, ma la verità la sanno solo loro all’interno dello spogliatoio. E’ un pò come nei matrimoni, tra moglie e marito. Speriamo che quest’anno ci regali gioie e soddisfazioni”.

Napoli-Atalanta, Pià: “Per me un match speciale. Fondamentale per gli azzurri. Juan Jesus? Nel 2024 queste cose non si possono sentire”

La sosta per le Nazionali è stata archiviata e adesso è tempo di tornare in campo. Ad aprire i battenti della trentesima giornata di campionato sarà il big match tra Napoli e Atalanta, in porgramma domani allo stadio Maradona, con fischio di inizio alle ore 12.30. La squadra di Calzona vuole vincere lo scontro diretto per restare aggrappata al gruppo Champions. L’impresa è ardua, ma non impossibile. Anche la Dea però sa di non poter perdere punti per strada. la classifica li obbliga a rincorrere e adesso è il momento del tour de force finale. Per commentare Napoli-Atalanta, Inacio Pià, ex attaccante. che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli-Atalanta, Pià a Tag24

La Serie A torna col botto e la trentesima giornata regalerà emozioni, e un big match dopo l’altro. Mancano due mesi al termine della stagione e adesso è tempo di giocarsi il tutto per tutto. Il Napoli insegue il sogno di tornare in Champions League, ma per renderlo possibile non può più sbagliare. Il quarto posto, occupato dal Bologna, dista 9 punti, ma la speranza è che possa essere buono anche il quinto che è a +5. La squadra di Calzona se la dovrà vedere con l’Atalanta, che ha esattamente lo stesso obiettivo e 2 punti in più. Uno scontro diretto complicato e che promette spettacolo, tra due squadre di qualità, che interpretano un buon calcio. Per commentare Napoli-Atalanta, Inacio Pià, che ha giocato con la Dea sin dalle giovanili e poi per tre stagioni, ma anche con gli azzurri, per 4 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli e Atalanta sono pronte a scontrarsi, che partita ti aspetti visto che siamo reduci dalla sosta per le Nazionali?

“Questa è una partita che vale tantissimo per la classifica, soprattutto per il Napoli. L’Atalanta è ancora in corsa su tutte e tre le competizioni e sta lottando per qualcosa di importante, mentre per gli azzurri sarà fondamentale. Bisognerà capire come staranno i giocatori che sono stati in Nazionale. Gli allenatori faranno tutte le valutazioni per schierare gli 11 migliori”.

Due squadre che si contendono anche un posto in Champions: per il Napoli è una gara da dentro o fuori?

“Direi proprio di sì. La distanza dal quinto posto è importante e il Napoli dovrà cercare di vincerle tutte fino alla fine e anche questo potrebbe non bastare. L’obiettivo deve essere quello di arrivare alla fine al massimo. Vincere con l’Atalanta però sarà determinante”.

Koopmainers in dubbio, è lui il giocatore più pericoloso della Dea?

“E’ un giocatore in crescita continua. Da quando è arrivato a Bergamo ha fatto sempre benissimo e in questa stagione sta trovando anche di più la via del gol. Gasperini ci punta tantissimo per il modo di stare in campo e per quello che riesce a dare anche sui calci piazzati. Da quello che leggo non sta benissimo fisicamente e bisognerà capire come si sentirà domani. Quel che è certo è che se lui dovesse dare disponibilità, lo vedremo titolare”.

Da Osimhen e Scamacca ci si aspettava qualcosa di più. Può essere la partita del riscatto per uno dei due attaccanti?

“Sono due centravanti su cui si avevano aspettative diverse. Osimhen aveva vinto lo scudetto ed era stato il capocannoniere della scorsa stagione. Tutti gli occhi erano puntati su di lui e ci si aspettava che lui riuscisse a mantenere il livello dell’anno scorso. Invece un pò a causa degli infortuni, un pò per come sono andate le cose nel club, non ha inciso nello stesso modo. Scamacca invece è arrivato a Bergamo quest’anno e si è dovuto rapportare con un allenatore nuovo. Entrambi vivono per il gol. Può essere il match che gli fa scoccare la scintilla per poter finire il campionato al massimo livello”.

Il caso Acerbi-Juan Jesus ha condizionato le ultime due settimane in casa Napoli e domani gli azzurri potrebbero decidere di dare al brasiliano la fascia di capitano. Che ne pensi?

“Siamo nel 2024, vedere e sentire cose del genere non fa bene, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche dal punto di vista culturale. I calciatori sono personaggi esposti a tantissima visibilità e sono un esempio per tutti i bambini che seguono il calcio, devono fare attenzione. Poi quello che è successo non si è capito. Acerbi prima aveva chiesto scusa e poi ha fatto un passo indietro ed è stato assolto come se niente fosse. Serve coraggio e bisogna mettere un punto finale a tutto questo, altrimenti si continueranno a vedere cose del genere. La fascia da capitano sarebbe un bel gesto, ma la sensaibilità deve andare oltre tutto questo”.

Hai vissuto momenti importanti con entrambe le maglie, cosa hanno rappresentato per te?

“L’Atalanta è stato per me l’inizio. Sono arrivato che avevo appena 14 anni, venivo da un altro Paese con un altra cultura. Mi sono integrato benissimo e sono cresciuto tanto in una realtà fantastica. Per me è stato un punto di partenza. Napoli poi è stata per me un’esperienza fantastica. Sono arrivato più maturo in una città che vive di calcio tutta la settimana. Insieme siamo riusciti a tornare dove il club meritava, dopo il fallimento e dopo anni difficili. Siamo tornati in Europa ed è stato bellissimo. Ho ricordi bellissimi con entrambe e per me è sempre una partita speciale”.

Inter-Napoli, Incocciati: “Match determinante per gli azzurri, spero di vedere spettacolo. Il rischio maggiore? L’Inter arrabbiata”

Due squadre appena eliminate dalla Champions che dovranno dimostrare di aver archiviato la delusione, ritrovandosi una di fronte all’altra domani sera a San Siro. Inter e Napoli sono pronte a sfidarsi e scenderanno in campo con motivazioni simili, ma con obiettivi diversi. La squadra di Inzaghi dovrà dare una risposta dopo la sconfitta arrivata ai rigori contro l’Atletico Madrid, ma resta il fatto che in campionato gode di un vantaggio già impressionante sul Milan, al momento al secondo posto, che gli consente di guardare allo scudetto con serenità. Dall’altra parte i ragazzi di Calzona sanno di non poter più lasciare punti per strada se vogliono rientrare definitivamente in corsa Champions. Per commentare Inter-Napoli, Incocciati è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Napoli, Incocciati a Tag24

Sarà il big match tra Inter e Napoli a chiudere la 29° gironata di campionato che già da ieri sera ha riaperto i battenti. A San Siro arriverà una squadra arrabbiata e delusa per l’eliminazione arrivata in Champions League contro il Barcellona. La cosa incredibile però, è che i partenopei troveranno i nerazzurri mossi dagli stessi sentimenti visto come è andata a finire la gara con l’Atletico Madrid. Chissà se Inzaghi e Calzona sono stati così bravi da far dimenticare ai loro ragazzi, in così pochi giorni, il rammarico per l’eliminazione dalla massima competizione europea. La squadra capolista da una parte, chi è costretto a inseguire dall’altra: per commentare Inter-Napoli, Incocciati, che nella sua carriera ha vestito la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Due squadre deluse dalle eliminazioni in Champions

: chi arriva meglio a questo confronto?

“Psicologicamente sono due squadre deluse, chi per un motivo chi per un altro. Il dato di fatto è che parliamo di due squadre che sono state estromesse dalla massima competizione europea. Credo sia inevitabile che questa cosa possa lasciare uno strascico di negatività, ma l’importante è riprendere subito la marcia e ripartire. La partita di domani è importante, ma credo lo sia più per il Napoli che per l’Inter. La squadra di Calzona è in ritardo e dovrà recuperare punti per avvicinarsi il più possibile alla Roma, in attesa di capire se anche il quinto posto potrà diventare buono o meno per l’accesso alla Champions League”.

Questa per il Napoli rischia di essere una gara da dentro fuori?

“Direi proprio di sì, il Napoli domani non può permettersi di uscire dal campo sconfitto. Questo è un big match importante e perderlo vorrebbe dire creare nuovamente delle turbolenze difficili da gestire al livello ambientale. L’Inter ormai deve pensare solo al campionato, ma gode di un vantaggio importante sulla seconda e questo gli permette di entrare in campo con maggior tranquillità. Per gli azzurri invece sarà determinante”.

Calzona si dovrà giocare queste ultime partite e poi si concentrerà sulla Nazionale, ma la sua permanenza è un’opzione per il futuro?

“Non credo che questa sia una possibilità e per il prossimo anno mi aspetto che alla guida del Napoli ci sia un allenatore diverso. Calzona è arrivato come traghettatore e penso che rimarrà tale. De Laurentiis starà cercando un allenatore diverso, un nome di grido, più altisonante. Non so cosa vorrà fare la società, ma mi aspetto e spero che possa fare qualcosa di buono. In questi mesi sono stati fatti i nomi importanti, allenatori che possono fare la differenza. Spalletti ha dimostrato che quando c’è valore, in campo si vede”.

Il Napoli ha ricominciato a giocare e molti calciatori hanno dimostrato di essere tornati in forma. Osimhen invece non è più lo stesso, come mai?

“Osimhen è in un momento di estrema difficoltà ed evidentemente non gli hanno fatto bene anche questi spostamenti continui, tra Coppa d’Africa, infortuni e chiacchiere di mercato. Resta il fatto che parliamo di un giocatore di valore indiscusso. Anche per lui vale il ragionamento che si fa per tutti gli altri ovvero che quando un calciatore non sta bene fisicamente, poi non riesce a fare in campo quello che ci si aspetta da lui. Le prestazioni non sono all’altezza, probabilmente anche perché non è sereno dal punto di vista mentale. C’è un po’ di caos ma mi sembra evidente ormai che potrebbe andare via in estate. È stata minata la serenità all’interno dello spogliatoio”.

Cosa dovrà temere maggiormente il Napoli dell’Inter?

“Direi la rabbia. L’Inter dovrà fare una prestazione di altissimo livello, come d’altronde ha fatto in Serie A finora. Se i nerazzurri scenderanno in campo come al solito, per il Napoli sarà difficile strappare punti, ma ci dovranno provare fino alla fine. Il calcio ci ha insegnato che si deve stare sempre ben saldi con i piedi per terra. Io amo lo spettacolo e mi auguro di vedere domani una bella partita”.

Napoli, infortunio per Osimhen: è in dubbio per la gara con l’Inter. Le alternative per Calzona

Napoli, infortunio per Osimhen – A due giorni dalla sfida di campionato contro l’Inter, in programma a San Siro domenica 17 marzo alle 20:45, il Napoli di Francesco Calzona perde per infortunio Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano ha accusato un affaticamento muscolare ed è quindi in dubbio per la prossima gara contro i nerazzurri. Osimhen si è infortunato nel corso della sconfitta contro il Barcellona, che è costata al Napoli l’eliminazione dalla Champions League e la mancata qualificazione al Mondiale per club del 2025.

Infortunio per Osimhen: come sta l’attaccante del Napoli

Il Napoli ha annunciato l’infortunio di Victor Osimhen con un comunicato pubblicato sul proprio sito:

“Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match di San Siro contro l’Inter per la 29esima giornata di Serie A in programma domenica alle ore 20.45. La squadra si è allenata sul campo 1 iniziando la sessione con una fase di attivazione. Successivamente il gruppo è stato impegnato in lavoro tecnico tattico e partitina a campo ridotto. Osimhen ha svolto lavoro personalizzato in campo per un affaticamento muscolare accusato nel finale di gara a Barcellona”.

Il numero 9 azzurro, quindi, oggi (venerdì 15 marzo) non si è allenato con il resto del gruppo a causa di un affaticamento muscolare. Quello di Osimhen non è un infortunio grave, ma l’attaccante è in dubbio per la gara di domenica contro l’Inter. Dopo la gara contro i nerazzurri, ci sarà la sosta per le nazionali e bisognerà vedere se Osimhen risponderà alla convocazione della sua Nigeria.

Salvo imprevisti, Osimhen sarà sicuramente a disposizione di Calzona per la ripresa del campionato, quando il Napoli sarà impegnato al Maradona contro l’Atalanta. Per i campioni d’Italia in carica poter contare sull’apporto di Osimhen è di fondamentale importanza per riuscire a risalire in classifica, raggiungere il quarto posto, attualmente distante sette punti, e la qualificazione alla prossima Champions League.

Le alternative in vista dell’Inter

Nel caso in cui Osimhen non dovesse recuperare dall’affaticamento muscolare, Calzona ha due possibili alternative: Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone. Fino a questo momento, l’attaccante italiano ha giocato 38 partite in questa stagione (di cui 15 da titolare), realizzato 5 gol e servito 3 assist. L’argentino, invece, è sceso in campo in 29 occasioni (di cui 10 da titolare), segnato 3 reti e servito un assist.

Raspadori e Simeone sono due attaccanti molto diversi tra loro: il primo è più abile nel gioco tra le linee e a scambiare con i compagni, il secondo – invece – è più un attaccante d’area di rigore. Dal suo arrivo sulla panchina del Napoli, Calzona ha sempre schierato Osimhen da titolare al centro dell’attacco, contro l’Inter dovrà quindi scegliere per la prima volta chi schierare al suo posto tra Raspadori e Simeone.

I numeri di Osimhen in stagione

Fino a questo momento, la stagione di Osimhen non è sicuramente stata fortunata. L’attaccante nigeriano ha già saltato sette partite per infortunio, a cui vanno aggiunte altre sette gare saltate per gli impegni con la Nigeria in Coppa d’Africa e una per squalifica. In questa stagione, quindi, Osimhen ha collezionato solamente 24 presenze ufficiali con la maglia del Napoli.

Nonostante le diverse partite saltate, in termini realizzativi la stagione di Osimhen è comunque positiva. Al momento, infatti, il numero 9 del Napoli ha segnato 13 gol e servito 4 assist tra tutte le competizioni. Nulla a che vedere però con gli ottimi numeri della passata stagione, quando Osimhen è stato capace di realizzare 31 gol e servire 5 assist in 39 partite.

Barcellona-Napoli, Rastelli: “Quello su Osimhen era rigore, ma in Europa vince la squadra più concreta”. Poi sulla corsa Champions…

Dopo la Lazio anche il Napoli saluta la Champions League, ma non mancano le polemiche per il ko arrivato contro il Barcellona. Il calcio di rigore non concesso su Osimhen avrebbe potuto cambiare le carte in tavola, anche se ormai è inutile piangere sul latte versato. Ora infatti è tempo di guardare al futuro. “Questa squadra ha l’organico per vincerle tutte da qui alla fine. I punti a disposizione per tornare in Champions ci sono ancora”, commenta a aTag24 mister Massimo Rastelli. Ex calciatore, ora allenatore, nel corso della sua carriera ha vestito anche la maglia azzurra, club a cui è rimasto molto legato. Per analizzare il momento, l’eliminazione e Barcellona-Napoli, Rastelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Barcellona-Napoli, Rastelli a Tag24

Il ko arrivato contro il Barcellona determina l’eliminazione del Napoli dalla Champions League, ma il rammarico e la delusione restano. La squadra di Calzona ha costruito tanto e ha sfiorato il gol in più occasioni, ma paga soprattutto gli errori difensivi che, nella massima competizione europea, non lasciano scampo. Ora l’obiettivo stagionale può essere soltanto uno: cercare di vincerle tutte da qui al termine dell’anno per tornare in Champions tramite il campionato. Un’impresa sicuramente difficile, considerando la velocità a cui stanno viaggaindo le dirette concorrenti, ma non impossibile e soprattutto necessaria per provare a salvare la stagione. Per commentare il momento degli azzurri, ripartendo da Barcellona-Napoli, Rastelli, che nella sua carriera ha indossato anche la maglia del club partenopeo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

C’è tanta delusione in casa Napoli per l’eliminazione dalla Champions League, una squadra che ieri sera contro il Barcellona meritava qualcosa di più?

“Per il Napoli quello di ieri sera è un po’ lo specchio di questa stagione. Spesso questa squadra non ha demeritato, ma resta il fatto che non è riuscita a finalizzare completamente le occasioni che ha creato e il risultato è questo. In fase difensiva ci sono sempre quegli errori, quella lacune che poi rischiano di penalizzare il lavoro di tutto il gruppo. Più o meno questo è quello che è avvenuto anche ieri”.

Il Barcellona non è certo la squadra straordinaria del passato, ma possono aver influito anche l’aspetto ambientale e l’esperienza Europea dell’una e dell’altra?

“Assolutamente sì, è normale che la caratura a livello internazionale del Barcellona è senza alcun dubbio superiore a quella della maggior parte dei calciatori del Napoli. I blaugrana hanno anche tanti giovani, e va fatta una valutazione per quanto si è visto in campo ieri sera. Ci sono stati momenti in cui gli spagnoli hanno preso il sopravvento e altri in cui il Napoli è uscito fuori. La differenza sostanziale però l’ha fatta la qualità e l’essere più concreti nella fase decisiva degli ultimi 16 metri. Il Barcellona lo è stato più del Napoli, ma se la squadra di Calzona avesse pareggiato quando si era ancora sul 2-1, forse staremo parlando di un altro match. Lindstrom ci è andato vicinissimo, ma d’altronde l’essenza del calcio è il gol e devi essere bravo a capitalizzare le occasioni che crei”.

Ce rammarico, ma c’è anche tanta polemica: quello suo Osimhen è calcio di rigore?

“In Italia quello è calcio di rigore, non c’è dubbio. Il piede di Osimhen è stato pestato da Cancelo in maniera evidente e in Serie A questi falli vengono sempre sanzionati con rigore, al cento per cento. Evidentemente però ieri il metro di giudizio è stato differente. In campo internazionale si lascia correre di più e soprattutto ci si serve molto meno del Var. Spesso lasciano il giudizio alla sensazione dell’arbitro in campo, che ha ritenuto minimo il contatto e a quel punto hanno deciso di lasciar correre”.

Dall’arrivo di Calzona però vedi dei cambiamenti in questa squadra?

“Degli sprazzi di bel gioco e del Napoli che è stato si cominciano a vedere. È chiaro che parliamo comunque di una squadra in difficoltà, che sta però cercando di ritrovarsi e soprattutto di ritrovare certezze che in questo momento possono ottenere solo dal campionato. Nonostante le difficoltà e i problemi, questo gruppo ha comunque l’organico per poter vincere tutte le partite che mancano da qui alla fine”.

Quindi il Napoli può puntare ancora alla Champions League?

“I punti a disposizione ci sono ancora e il Napoli ha il dovere di tentare fino alla fine”.

Kvara sembra essere tornato sui suoi livelli, Osimhen invece è ancora un passo indietro?

“Direi di sì. Purtroppo il fatto di non aver avuto a disposizione Osimhen per tanto tempo ha fatto perdere alla squadra l’abitudine a cercarlo e a servirlo nel momento adeguato. Anche lui deve metterci del suo e farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e soprattutto nei tempi dovuti. Credo che da qui alla fine possa tornare ad essere determinante perché è l’unico che vede la porta e ha qualità come pochi. Può dare un grande contributo a questa squadra”.

Calzona può essere un’opzione anche per il futuro?

“Molto dipenderà dai risultati che riusciranno a raggiungere da qui alla fine della stagione. Il presidente De Laurentiis farà sicuramente tutte le valutazioni del caso”. 

Osimhen per tornare grandi: il piano Chelsea e la posizione del Napoli

Osimhen, il Chelsea prepara l’offerta – Che il futuro di Victor Osimhen sarà lontano da Napoli a partire dalla prossima stagione ormai non ci sono più dubbi. Già nelle scorse settimane il presidente Aurelio De Laurentiis ha confermato la partenza dell’attaccante nigeriano, finito nel mirino dei top club europei, dal Real Madrid al Paris Saint-Germain, passando per Bayern Monaco e Chelsea. Ed è proprio la Premier League il campionato nel quale, molto probabilmente, Osimhen giocherà nella prossima annata sportiva.

I Blues infatti lo hanno individuato come il profilo giusto su cui puntare, con l’obiettivo di farne il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva che si annuncia, come da recente tradizione per il club, scoppiettante. Il Chelsea, ricordiamo, è stata la squadra che ha speso di più nelle ultime sessioni di calciomercato: acquisti che però non hanno permesso al club di fare il salto di qualità, con la squadra mai in corsa nelle prime posizioni della Premier League.

La strategia del Chelsea per Osimhen. Ma il Napoli…

Un andamento deludente che molto probabilmente porterà all’ennesima rivoluzione estiva in casa Chelsea, tanto che i dirigenti del club inglese sono già al lavoro sul mercato. E i contatti per provare ad arrivare a Victor Osimhen sono già iniziati da qualche tempo: i primi approcci avuti con l’entourage del calciatore sono stati positivi. Non si è entrati nel merito delle cifre, ma il Chelsea ha fatto capire di non avere nessun problema a migliorare significativamente l’attuale ingaggio già altissimo da 10 milioni di euro a stagione più bonus.

Resta da trovare l’accordo tra i due club. Ed è questo infatti l’obiettivo primario del Chelsea che – pur consapevole della clausola da 130 milioni presente nel contratto di Osimhen – proverà a trovare un accordo con il Napoli per abbassare il prezzo o, cosa più probabile, inserire qualche contropartita gradita al club azzurro, a iniziare da Armando Broja, attaccante albanese classe 2001 considerato come un talento dal futuro assicurato ma ultimamente frenato dagli infortuni.

Da quanto filtra, però, il Napoli non si siederà a trattare e non ascolterà nessuna proposta: come avrebbe già ribadito Aurelio De Laurentiis ad alcuni emissari del Chelsea (discorso valido per qualsiasi altro club) che hanno effettuato i primi sondaggi per capire costi e fattibilità dell’operazione, il club azzurro si priverà del suo attaccante solo dietro il pagamento della clausola di risoluzione da 130 milioni di euro pagabili in unica soluzione. Prendere o lasciare. Una situazione che, vista la disponibilità economica a propria disposizione, difficilmente spaventerà il Chelsea facendogli cambiare obiettivo.

Osimhen per la risalita azzurra…

A prescindere da quello che sarà il futuro, al momento Osimhen sta lavorando duro per permettere al Napoli di risalire in classifica verso il quarto posto. Impresa difficile, visto il distacco di 8 punti dal Bologna quarto e per le tante squadre che precedono gli azzurri in classifica, ma non impossibile se il nigeriano tornerà ai suoi livelli. E la tripletta contro il Sassuolo lascia bene sperare Calzona e tutto l’ambiente azzurro. Da quando è rientrato dalla Coppa d’Africa, Osimhen ha segnato contro il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale di Champions League terminati 1-1, contro il Cagliari in campionato e contro il Sassuolo, gara in cui ha realizzato una tripletta.

Cagliari-Napoli, Montervino: “Gara ostica e sentita, ma ora serve un filotto di vittorie. Barcellona? Il Napoli ha alte possibilità”

Un capitano grintoso e carismatico, uno che avrà sempre un posto d’onore nel cuore di tutti i tifosi napoletani. Stiamo parlando di Francesco Montervino, uno dei protagonisti della rinascita, dopo anni duri e difficili, del club dalla Serie C fino alla Serie A. Sei stagioni con la maglia azzurra addosso, dal 2003 al 2009 con una breve interruzione nel mezzo, per qualche in mese in prestito al Catania. Centrocampista duttile, centrale per natura ma utilizzabile anche da esterno o addirittura da terzino in caso di necessità. Per commentare la stagione degli azzurri, l’arrivo di Calzona e la gara di domani, Cagliari-Napoli, Montervino è intervenuto ai microfoni di Tag24.

Cagliari-Napoli, Montervino a Tag24

L’esordio in Champions League di mister Calzona non è stato niente male. Contro il Barcellona il Napoli ha fatto una buona prestazione, mantenendo la qualificazione aperta e pareggiando contro gli spagnoli che non stanno vivendo certo il loro momento migliore, ma che restano comunque uno dei club più blasonati al mondo. Ora però, con qualche giorno in più di tempo per poter lavorare, il nuovo allenatore dovrà dare una risposta anche in campionato. Vincere a Cagliari, per gli azzurri, è quasi d’obbligo se vogliono restare aggrappati al treno Champions e se vogliono soprattutto dare una reale sterzata a questa stagione così complicata. Nessuno poteva prevedere ciò che poi è successo ai campioni d’Italia, ora però serve una reazione d’orgoglio. Per commentare il momento dei partenopei, l’arrivo di Calzona e Cagliari-Napoli, Montervino, che conosce bene l’ambiente avendo indossato questa maglia per 6 anni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ennesimo ribaltone in casa Napoli. Ti è piaciuta la reazione della squadra contro il Barcellona e cosa ti aspetti di vedere domani?

“La reazione è stata giusta dopo i primi 25 minuti di sofferenza. L’importante era non prendere gol in quel momento e questo mi ha fatto ben sperare. Paradossalmente poi il Napoli ha subìto l’1 a 0 quando ha alzato il baricentro, quando giocava meglio. Pensare di vedere un cambiamento dopo un solo allenamento era assurdo, però Calzona può essere la persona giusta perchè conosce l’ambiente, la città, i meccanismi e soprattutto i calciatori. Meglio ancora, i calciatori conoscono lui. Sono sicuro che sa quali sono i punti di toccare, ora dovremo solo vedere se sarà bravo a farlo”.

Quali sono le insidie nell’affrontare il Cagliari?

“E’ sempre una gara molto sentita e storicamente sono partite combattute. Loro devono fare punti per la salvezza e sinceramente hanno qualità. Non penso che questa rosa meriti di stare tra le ultime tre. Hanno un allenatore che è un gran signore ed è l’unico in grado di tirare fuori il massimo da questo gruppo. Credo però che il Napoli sia arrivato a un punto in cui non può più pensare a chi è l’avversario, ma deve pensare solo a se stesso. Se gioca come potrebbe fare non c’è avversario che tiene”.

Cosa può dare Calzona a questa squadra e cosa ha sbagliato Mazzarri?

“Purtroppo quest’anno c’è un concorso di colpa. Tra Garcia prima e Mazzarri poi sono arrivati a Napoli due allenatori bravi, ma inadatti a questo gruppo, al momento e alla gestione tecnico-tattica della squadra. Calzona in più ha una sola cosa, conosce bene ogni singolo giocatore e sa cosa possono dare. Il francese non conosceva la squadra dell’anno scorso mentre Mazzarri ha sempre utilizzato un sistema di gioco completamente diverso. Calzona almeno sa già tanto”.

L’obiettivo Champions League è ancora raggiungibile?

“Molto dipenderà dalla gara di recupero contro il Sassuolo, una squadra che anche oggi ha perso in casa e che sta vivendo un momento di difficoltà. Prima di tutto questa formazione dovrà vincere domani contro il Cagliari e poi penserà ai neroverdi. L’Atalanta dovrà giocare con l’Inter e non avrà certo un compito semplice. Per restare attaccati alle prime quattro posizioni però, gli azzurri dovranno vincerle entrambe. Credo inoltre che anche la quinta posizione potrebbe valere la Champions quest’anno, per come stanno andando le cose in Europa”.

Come hai visto Osimhen? Può tornare ad essere determinante?

“Osimhen va visto in campo, non c’è altro di cui parlare. E’ un giocatore troppo importante per il Napoli e anche quando sta male è uno che crea preoccupazione nella difesa avversaria. E’ evidente che non è in forma al 100%, ma nonostante questo alla prima palla utile contro il Barcellona l’ha messa dentro. Me lo tengo stretto e mi auguro che da questo momento in poi possa dare tutto in campo, dal 1° al 90° minuto”.

Possibilità di passaggio del turno contro il Barcellona?

“Alta, altissima!”.

Napoli-Barcellona, Fontana: “La reazione c’è stata, ma Calzona dovrà ridare certezze a questa squadra. Il passaggio del turno è possibile”

Cresce calcisticamente nel Catanzaro, il club della sua città e compie una lunga gavetta che lo porta dalla Serie C fino a calcare i campi migliori di Serie A. Gaetano Fontana conquista la fascia di capitano vestendo la maglia dell’Ascoli, con cui ottiene una fantastica promozione in B e vive i suoi anni felici soprattutto in Campania, con la Juve Stabia prima e il Napoli poi. Play mancino di qualità, contribuisce a riportare la Fiorentina in Serie A e per vestire la maglia azzurra, scende di nuovo di due categorie, accettando l’offerta del presidente De Laurentii e ripartendo dalla C. Per il Napoli Soccer sono anni di rinascita e ricostruzione e Gaetano, regista ormai affermato, mette tutto il suo talento a disposizione del club. Oggi allenatore, guida il Latina in Serie C, per commentare il match di Champions, Napoli-Barcellona, Fontana è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli-Barcellona, Fontana a Tag24

Giornate turbolente e uno scossone che ha condizionato tutto. In casa Napoli non sono stati giorni facili, ma ieri sera la squadra doveva pensare solo al campo. Dopo l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Calzona non ci si poteva aspettare di certo un miracolo, ma una prestazione d’orgoglio e di nervi, quella sì, era necessaria per dimostrare di essere ancora vivi. L’1 a 1 arrivato contro il Barcellona lascia i giochi ancora aperti. Tra due settimane gli azzurri, in Spagna, si giocheranno il passaggio del turno di Champions League. Nessun tipo di contestazione, l’ambiente sembra ormai rassegnato. Il pubblico al Maradona ha applaudito la squadra, con la speranza di poter gioire ancora di qualcosa da qui al termine della stagione. Per commentare il momento degli azzurri, ripartendo da Napoli-Barcellona, Fontana, che nella sua carriera ha giocato due stagioni con i partenopei, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Che Napoli hai visto contro il Barcellona? C’è stata quella reazione che in tanti si aspettavano?

“La reazione in un certo senso c’è stata, ma è anche la competizione che alza l’attenzione. I ragazzi in questo momento stanno cercando di tirare fuori il meglio e di ritrovare quelle certezze che lo scorso anno li avevano portati a vincere il campionato. Si trovano, ancora una volta, di fronte a un cambio tecnico. E’ una stagione davvero complicata e mi auguro che Calzona possa riuscire a dirare a questo gruppo certezze ed entusiasmo”.

Da allenatore, non c’è il rischio che Calzona abbia davvero troppo poco tempo?

“Credo che il presidente De Laurentiis sia andato su un tecnico disponibile, per questi pochi mesi, e che avesse nelle corde i principi tattici che sono vicini a questa squadra. Nessuno di noi però ha la bacchetta magica per poter incidere in così poco tempo. Calzona deve portare il proprio pensiero tattico, ma ci vogliono i tempi fisiologici. Penso che il club abbia messo in conto di avere pazienza per qualche settimana. Però è vero anche che il Napoli ha bisogno di punti nell’immediato, se vuole tornare in corsa per un posto in Champions”.

E’ un obiettivo raggiungibile?

“E’ difficile, ma non certo impossibile. Quello che rende questa corsa difficile non sono tanto i punti di distacco dal quarto posto, ma le tante squadre che stanno concorrendo per quel piazzamento. Il cammino non è determinato solo da ciò che farà il Napoli, ma anche dalle avversarie e da ciò che farà chi in questo momento sta davanti”.

Torniamo a Napoli-Barcellona: l’1 a 1 lascia la qualificazione aperta. Che tipo di percentuali di passaggio del turno prevedi?

“Parlare di percentuali è sempre difficile, anche perchè le gare di Champions sono particolari e inoltre parliamo di un avversario che conosce benissimo questa competizione. Nel calcio però nulla è impossibile. Se consideriamo il momento di forma di entrambe le squadre, ovviamente la bilancia tende a favore dei blaugrana. Questo però vale fino a quando non si muove la palla. Una gara è determinata da tante singole cose e il napoli non deve far altro che presentarsi prontissimo all’appuntamento in Spagna. Poi vedremo come andrà a finire”.

E’ tornato Osimhen, uno che Mazzarri non ha mai avuto. Quanto è importante questo recupero?

“Osimhen è fondamentale, non importante. Evidentemente Mazzarri ha dovuto far fronte a una situazione senza un attaccante simile che sposta gli equilibri di questa squadra, ma il Napoli non poteva mica fermare il campionato in attesa del suo rientro. Credo che se il presidente avesse visto qualcosa di diverso, nonostante l’assenza di Victor, avrebbe concesso al mister di preseguire la sua esperienza. Questo mi fa pensare invece che non hanno percepito nessun cambiamento. Hanno deciso quindi di dare un’ultima sterzata, portando un allenatore che, anche se ha fatto da vice fino a pochissimo tempo fa, rispecchia esattamente i principi tattici di cui parlavo prima. Dovrà solo ricordare a questa squadra ciò che hanno fatto fino a poco tempo fa”.

Napoli-Barcellona, Galli: “Si può fare! Con Calzona questa squadra ritroverà idee e qualità”

Campione d’Italia, campione d’Europa e campione del mondo. Giovanni Galli nella sua carriera ha vinto di tutto indossando soprattutto la maglia del Milan, ma anche quella della Nazionale italiana. Considerato uno dei migliori portieri italiani degli anni 80, tra i pali ha scritto una pagina importante di storia di questo sport. Cresciuto nelle giovanili della Fiorenitna, con la viola si è fatto valere e ha fatto l’esperienza più lunga del suo percorso, diventando un’icona per i tifosi gigliati. Poi i rossoneri e nel 1990 la scelta di passare al Napoli. Si è fatto valere, ha fatto la differenza e ha lasciato un’impronta importante in ognuna delle sue esperienze. Per commentare il ribaltone azzurro, con l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Calzona, e il match di Champions, Napoli-Barcellona, Galli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli-Barcellona, Galli a Tag24

L’esordio in quello stadio che lui conosce bene: Francesco Calzona è pronto a fare il suo ingresso al Maradona, di nuovo, ma stavolta da titolare di quella panchina su cui si è già seduto, con Sarri prima e con Spalletti poi. Ventiquattro ore e un solo allenamento non possono di certo essere bastate al nuovo mister per far comprendere alla squadra la sua idea di gioco, ma resta il fatto che non c’è più tempo da perdere. In Champions League non c’è modo di sbagliare e contro il Barcellona, stasera, gli azzurri si giocano il tutto per tutto. Servirà un moto d’orgoglio, uno squillo da parte di quei ragazzi che nonostante tutto, hanno ancora cucito sul petto uno scudetto storico. Per commentare l’avvicendamento in panchina, l’esonero di Mazzarri e Napoli-Barcellona, Galli, che nella sua carriera ha vestito anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Giorni turbolenti in casa Napoli, con l’ennesimo cambiamento in panchina. Ti aspettavi una scelta del genere?

“Diciamo che più in generale questa è un’annata piuttosto turbolenta. La separazione da Spalletti non è stata superata e, come ho già detto in passato, sin dall’inizio non ho ritenuto Garcia l’allenatore giusto per prendere il suo posto e proseguire questo percorso. Purtroppo i fatti mi hanno dato ragione e poi il presidente ha fatto una scelta di conoscenza e di amicizia, virando su Mazzarri. Walter è un mio amico e lo stimo molto come professionista, ma ha un’altra cultura di calcio rispetto a quello che ha trovato. Ci voleva del tempo e servivano delle iniezioni di fiducia che non sono arrivate e inevitabilmente si è deciso per questa ulteriore separazione”.

Cosa non ha funzionato e cosa può cambiare adesso?

“Devo dire la verità, la partita col Milan mi aveva dato buone speranze. Pensavo che Mazzarri stesse entrando nella testa dei giocatori, ma purtroppo la gara successiva, quella contro il Genoa è stata fatale e dopo quella brutta prestazione l’esonero è stato inevitabile. Adesso arriva un amico, Francesco, che ho avuto insieme a Sarri al Verona, loro erano insieme. Calzola ha idee, entusiasmo, conosce l’ambiente e credo che possa davvero fare bene. Mi aspetto che lui possa tornare su principi di calcio che sono più adatti al lavoro che è stato fatto negli ultimi anni da Sarri prima e da Spalletti poi. A questi giocatori basterà rinfrescare le nozioni e le idee e ritroveranno la qualità che hanno. Ci saranno anche rientri importanti, di giocatori che sono mancati finora. Ci sono tutti i presupposti affinché il Napoli possa tornare ad essere nella parte di classifica che gli compete”.

Questa sera intanto il primo impegno contro il Barcellona. Ti aspetti una partita d’orgoglio?

“Sarebbe importante! Credo intanto che con Calzona rivedremo i moduli che più si addicono a questa squadra e quindi quei concetti che più si addicono a questa formazione. Nei minuti iniziali il Napoli dovrà leggere la partita. Sono convinto che il Barcellona non sia una squadra impossibile da affrontare in questo momento, perché è un lontano parente della corazzata che tutti conosciamo. Gode di attaccanti molto forti, ma prende anche un sacco di gol. Se gli azzurri dovessero ritrovare l’entusiasmo e le certezze che l’hanno sempre contraddistinti, supereranno l’imbarazzo di trovarsi di fronte al Barcellona. Una squadra che riempie la bocca, ma in campo ci vanno 11 uomini e non mi sembra che siano così tanto lontani da quelli del Napoli”.

Parlavi di rientri importantissimi, quanto conta poter recuperare Osimhen?

“Moltissimo, perché oltre a essere un ottimo calciatore è un leader. Un attaccante che serve come il pane perché questa squadra, qualche difficoltà in fase offensiva, l’ha avuta e lo abbiamo visto sia con il Verona che con il Genoa. Magari il Napoli, da questo momento in poi, potrà ritrovare anche un po’ di fortuna che non guasta mai”.

Credi che De Laurentiis abbia già il nome dell’allenatore per la prossima stagione?

“Sinceramente penso di sì. Stimo molto Calzona, ma l’accordo fatto con il Napoli è particolare visto che ha mantenuto anche l’impegno con la Nazionale. Per lui può essere una chance per mettersi in mostra. Gli auguro di fare bene perché questo vorrebbe dire che gli si potrebbero aprire delle porte in Italia. Fino a questo momento non ha avuto le giuste opportunità e invece le meriterebbe”. 

Lazio-Napoli, Savoldi: “Chi gioca in casa ha più pressioni, il Napoli ne dovrà approfittare. Osimhen? La strada è già tracciata”

Un trasferimento record che fece scalpore negli anni Settanta, Giuseppe Savoldi arrivò a Napoli per una cifra che si aggirava intorno ai 2 miliardi di lire. Attaccante con un grande fiuto per il gol, tra i centravanti più prolifici della sua generazione, vinse per ben tre volte la classifica capocannonieri in Coppa Italia e una volta in Serie A. Partito dall’Atalanta, ha scritto una pagina di storia con il Bologna e poi ha fatto innamorare i tifosi azzurri. Per commentare il momento della squadra di Mazzarri e la prossima gara, Lazio-Napoli, Savoldi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Napoli, Savoldi a Tag24

Dopo la parentesi araba per l’impegno in Supercoppa, Lazio e Napoli tornano con la testa al campionato. Sarà un match importante per la classifica e per la corsa Champions. La squadra di Mazzarri è ancora arrabbiata per come è terminata la finale contro l’Inter e dovrà fare i conti con tutta una serie di indisponibili che metteranno a dura prova le scelte del mister. Anche la Lazio però avrà voglia di rivalsa, dopo la brutta prestazione fatta a Riad. Per commentare il match dello stadio Olimpico, Lazio-Napoli, Savoldi, che nel corso della sua carriera ha vestito la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Per entrambe le formazioni è la gara da cui ripartire dopo la Supercoppa. Cosa si aspetta da Lazio-Napoli?

“Mi aspetto una reazione da parte di entrambe. Devono riprendersi dopo quanto avvenuto in Supercoppa e devono cercare di ritrovare il ritmo in campionato. Rimettersi in corsa non sarà facile, ma il tempo stringe e non si può più sbagliare nulla”

Anche perchè è una gara importante soprattutto per la corsa Champions, secondo lei chi ci arriva meglio?

“Non è facile fare una previsione. Ci sono degli aspetti anche psicologici e mentali che vanno tenuti in considerazione. Come al solito, e lo dico per esperienza, la squadra che gioca in casa subisce sempre qualche pressione in più e per questo penso che la squadra di Mazzarri ne dovrebbe approfittare, anche se nel calcio non c’è mai nulla di scontato. Il risultato finale dipende sempre da tanti fattori”.

Mazzarri dovrà anche fare i conti con assenze importanti e squalificati che arrivano dalla Supercoppa. E’ un regolamento che andrebbe rivisto?

“Per Mazzarri i problemi sono davvero parecchi. Purtroppo continua a cambiare gli interpreti, dopo aver cambiato anche il modulo, non per sua volontà ma perchè è obbligato visti i tanti indisponibili. Non dovrà fare scelte semplici, ma dovrà cercare di mettere comunque in campo una formazione di qualità, completa e competitiva. Ha davvero un compito difficile. Deve lavorare sia dal punto di vista psicologico, come dicevo prima, che tattico”.

Resta l’obiettivo Champions League, il minimo per una squadra che lo scorso anno ha vinto in quel modo lo scudetto. Ma è alla portata degli azzurri?

“Adesso come adesso no, lo dico chiaramente. Sono partiti male, hanno dovuto cambiare allenatore e hanno tantissimi problemi anche nelle scelte. La vedo molto dura, questa squadra è indietro rispetto a tante altre. In cuor mio, avendo vestito la maglia del Napoli, è ovvio che spero che questa squadra si possa riprendere. Però da ex calciatore ed ex allenatore, mi rendo conto che ci sono delle cose che vanno oltre i sentimenti”.

Fanno discutere e dichiarazioni di De Laurentiis in riferimento al contratto e al futuro di Victor Osimhen. Quanto è difficile adesso, gestire i mesi che restano con il nigeriano?

“Osimhen resta un giocatore importante, uno dei cardini di Spalletti e uno dei protagonisti principali della vittoria dello scudetto. La strada però ormai è tracciata, ma questa non è una bella situazione. In questa stagione è successo un pò di tutto e il rapporto con l’allenatore prima e con la società poi si è incrinato. D’altronde se uno come lui, riceve richieste da club molto blasonati anche a livello europeo, che siano disponibili anche a dargli una barca di soldi, lascio fare a voi le conclusioni”.

Osimhen via dal Napoli? “Ho già deciso il mio prossimo step”. La verità sulla clausola

Napoli, Osimhen via a fine anno? – Il rinnovo ufficiale con il Napoli fino al 2026 arrivato poco prima di Natale sembrava aver spazzato via quasi tutti i dubbi sul futuro di Victor Osimhen, ma in realtà così non è. A spaventare e non poco i tifosi azzurri è infatti lo stesso attaccante nigeriano che, nel corso di un’intervista rilasciata a CBS Sports Golazo, torna a mettere in dubbio la sua permanenza al Napoli. Le sue parole, anzi, fanno intendere a un futuro lontano dalla Serie A, visto che Osimhen non si è sbilanciato sulla sua permanenza ma ha solo parlato genericamente di futuro, sottolineando un nuovo step nella sua carriera a fine stagione.

Osimhen: “Penso a finire la stagione col Napoli. Io in Premier? Dico…”

Attualmente impegnato nella Coppa d’Africa con la nazionale nigeriana, l’attaccante del Napoli Osimhen ha dimostrato di avere le idee chiarissime sul suo futuro. Queste le sue affermazioni rilasciate a CBS Sports Golazo:

Ho già preso la mia decisione sul prossimo step da fare a fine stagione. Ho già chiaro il mio piano, so cosa voglio fare, il prossimo passo da prendere nella mia vita. Il 60% delle persone mi accosta alla Premier League, io posso dire che si tratta di uno dei campionati più belli del mondo. Ora però voglio finire la stagione bene con il Napoli e poi seguire la decisione che ho già preso”.

I dettagli sulla clausola

Appena un mese fa il Napoli ha annunciato il prolungamento contrattuale di Osimhen, dopo mesi di lunghe e serrate trattative. Scadenza prolungata di un anno, dal 2025 al 2026, e stipendio triplicato rispetto a quanto percepito in precedenza con effetto retroattivo a partire dallo scorso luglio: ingaggio dunque da circa 10 milioni di euro più bonus. Ma c’è di più: nel nuovo contratto tra Osimhen e il Napoli è stata inserita una clausola rescissoria dal valore di 130 milioni di euro non valida però per i club italiani, ma solo per quelli esteri, e pagabile in unica soluzione.

Napoli-Osimhen, qualcosa si è rotto?

Tra il club azzurro e Osimhen qualcosa sembra essersi rotto ormai da mesi. L’attaccante nigeriano, protagonista assoluto nella cavalcata scudetto dello scorso anno, in questa stagione – pur dando il suo enorme contributo alla causa azzurra con 7 gol in 13 partite di campionato e una rete in Champions – è apparso decisamente più nervoso e insofferente rispetto al passato. Un feeling mai nato con Rudi Garcia, l’allenatore scelto per sostituire Spalletti, e le tensioni per il rinnovo tra il suo entourage e il presidente De Laurentiis (indagato per falso in bilancio proprio in merito all’acquisto dell’attaccante nigeriano dal Lille). Poi la firma sotto l’Albero di Natale sembrava aver sistemato tutto: adesso, invece, arrivano le nuove nerissime nubi sul futuro. Osimhen, ricordiamo, non ha partecipato alla Supercoppa Italiana persa in finale dal suo Napoli contro l’Inter perché impegnato con la Nigeria in Coppa d’Africa.

Real Madrid-Napoli, Giaccherini: “Partita aperta, mi aspetto una squadra propositiva. Mazzarri ha dato serenità”

La storia di Emanuele Giaccherini è quella di ogniuno di noi. È quella di un bambino che cresce con un sogno, quello di riuscire a calcare i campi più importanti e di raggiungere la Serie A e ci riesce. Prima il Cesena, poi la Juventus, l’esperienza al Sunderland per poi approdare al Bologna e poi al Napoli, prima di chiudere con la maglia del Chievo. Esempio di umiltà e determinazione, nel corso della sua carriera si è adattato per ricoprire quasi ogni ruolo: dalla seconda punta, all’esterno o al rifinitore fino al mediano o alla mezzala. Importante anche la parentesi in Nazionale. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Champions League e Real Madrid-Napoli, Giaccherini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Real Madrid-Napoli, Giaccherini a Tag24

L’esordio con vittoria in campionato contro l’Atalanta: per Mazzarri è stata buona la prima. Il cammino degli azzurri però è ancora in salita. Dopo il big match con la Dea, la squadra di mister Walter dovrà affrontare altre 3 partite complicatissime, una dopo l’altra. Questa sera il Real Madrid in Champions League, poi l’Inter e infine la Juventus in Serie A. Quattro sfide di fuoco che potranno dire tanto sul cammino del nuovo Napoli. La squadra però vuole fare un passo alla volta, pensando a un impegno dopo l’altro. Quella del Bernabeu, alle ore 21.00, è una sfida che non ha certo bisogno di presentazioni. Per commentare Real Madrid-Napoli, Giaccherini, che ha vestito la maglia azzurra per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Torna la Champions League e questa sera Mazzarri, all’esordio in Europa, affronterà un match difficilissimo al Bernabeu. Hai visto qualche segnale in campionato da cui ripartire?

“Mazzarri ci ha fatto vedere, contro l’Atalanta, un Napoli con la testa più sgombra e meno appesantita. Kvara ad esempio è uno di quelli che ne aveva assoluto bisogno. Questi ragazzi si sono liberati a livello mentale di tutta quella parte negativa che avevano accumulato in questi mesi. Il Napoli è una squadra forte, che dispone di calciatori di grandissima qualità. Lo scorso anno lo hanno dimostrato vincendo uno scudetto in quel modo e ora devono ritrovare quelle trame di gioco”.

Possono tornare anche in lotta per lo scudetto secondo te?

“Non so se potranno tornare al livello dello scorso anno. Quella di Spalletti a mio avviso è una stagione irripetibile. Però per lo scudetto ne possiamo parlare. L’Inter in questo momento ha un grandissimo vantaggio e mi sembra sia la squadra più forte in assoluto. Non ha crepe e sia in Champions che in campionato, sta mantenendo un ruolino incredibile. Detto questo però, penso anche che il Napoli abbia tutte le carte in regola per accorciare le distanze e tornare in corsa. Da qui a vincerlo ce ne passa e la vedo dura perché comunque i punti di distacco ci sono. Però ci può provare”.

Questa sera intanto, contro il Real Madrid, ti aspetti un Napoli attendista o propositivo?

“Penso che il Napoli non si debba snaturare e debba andare a Madrid con coraggio. Mi aspetto una squadra propositiva, anche perché giocare con il club più titolato al mondo è sempre bellissimo. Sono gare che si preparano da sole e c’è grande esaltazione anche da parte dei singoli calciatori. E poi i Blancos hanno tante defezioni, hanno giocatori importanti fuori, per ultimo Modric e la squadra di Mazzarri dovrà provare ad approfittarne. Quando gli azzurri sono al completo e gli avversari no, può succedere di tutto. Le partite vanno giocate e si deve provare sempre ad ottenere il massimo. Il Napoli stasera non parte di certo battuto, lo abbiamo visto anche all’andata. È una partita aperta e se la può giocare”.

Mazzarri ha dichiarato di essere cambiato e di aver studiato tanto. Lo vedi diverso?

“Mazzarri si è evoluto insieme al calcio. Da quello che era il suo Napoli sono passati tanti anni. Oggi i calciatori sono diversi, sono diverse le caratteristiche, ma anche le preparazioni atletiche, quindi è cambiato tutto. Il mister è stato tanto tempo anche a Coverciano e ha lavorato in questi anni per cambiare ed aggiornarsi. Credo che i moduli tattici, in situazioni simili, c’entrino poco. Lui sta cercando di dare a questa squadra la serenità di cui aveva bisogno, senza parlare di moduli e tattica. Deve toccare le corde giuste e stimolarli dal punto di vista mentale”.

Con questa serenità ritrovata e soprattutto una buona condizione fisica, tornerà sui suoi livelli anche Victor Osimhen?

“Assolutamente sì, parliamo del giocatore più atteso e insieme a Kvaratskhelia anche di quello più importante per il Napoli. Gli infortuni fanno parte della stagione, ma è chiaro che avere un attaccante forte come lui fuori pesa. È uno capace di cambiare le partite, uno che ha una fisicità diversa lì davanti e quando non c’è, manca. Raspadori sa fare molto bene il suo lavoro, ma è completamente diverso. Victor è il bomber di questa squadra e sposta gli equilibri”.

Atalanta-Napoli, Montervino: “Mazzarri l’uomo giusto per il riscatto. La gara si vince nei duelli uno contro uno”

Un capitano che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi partenopei. Uomo simbolo della rinascita e della scalata che hanno riportato il Napoli in Serie A, partendo dalla serie C. Francesco Montervino, con l’ambiente azzurro, ha instaurato un legame indelebile che nulla e nessuno potranno scalfire. Centrocampista centrale per vocazione, ma anche esterno o addirittura terzino all’occorrenza, con la maglia del Napoli ha giocato dal 2003 al 2009, allontanandosi solo per qualche mese nel 2004 per approdare a Catania. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Napoli, Montervino a Tag24

L’Atalanta per ripartire, il Napoli per rinascere. Domani torna il campionato e almeno fino al derby d’Italia, in programma domenica sera, gli occhi saranno puntati tutti al Gewiss Stadium di Bergamo. La squadra Campione d’Italia è pronta a tornare in campo con un nuovo allenatore in panchina. La sosta è servita a Mazzarri per iniziare a lavorare con la sua squadra. Ma quanto tempo ci vorrà prima che i partenopei possano tornare quelli dello scorso anno è una domanda a cui è difficile dare una risposta. Normalità, fiducia e autostima, questo è ciò che dovranno ritrovare Osimhen e compagni dopo la breve e disastrosa parentesi Garcia. L’esordio del nuovo Napoli però sarà tutt’altro che semplice. Per partire bene dovranno battere la squadra di Gasperini, come al solito formazione ostica e in grande forma. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Esordio per Mazzarri, in una partita molto difficile come sarà quella di Bergamo contro l’Atalanta. Che cosa ti aspetti?

“Da parte di Walter Mazzarri mi aspetto che emerga subito la sua qualità principale che è il carattere. Purtroppo viene da 4 o 5 giorni di lavoro con la squadra, non di più, visti gli impegni con le Nazionali. Non ha avuto tempo per lavorare con la rosa al completo e non gli si può chiedere nessuna svolta dal punto di vista tattico. Quello che si può pretendere dal Napoli, però, è un approccio mentale ben diverso da quanto visto finora. Questo me lo aspetto e sono certo che non scenderanno in campo con il piglio sbagliato”.

Anche perché per quelle che sono le qualità del Napoli, forse Mazzarri dovrà lavorare più sulla testa che sulla tattica. Sei d’accordo?

“In parte sì, non c’è dubbio, perché è vero che la testa è l’aspetto principale. Penso però che dovranno essere ritoccati anche certi aspetti tattici che nell’ultimo periodo, con grande onestà, si erano persi. Un po’ di lavoro da fare c’è, ma è fuori discussione che ci vorrà poco per risistemare le cose e far tornare questa squadra a quella di sempre”.

Mazzarri è l’uomo giusto?

“Dal punto di vista prettamente mentale e caratteriale è una garanzia e penso di sì, è l’uomo giusto. Non è facile però al momento dare un giudizio sul resto. Il Napoli viene da anni di 4-3-3 e sappiamo bene che mister Mazzarri ha sempre avuto un credo calcistico e un sistema di gioco diverso. Può però rappresentare una rivalsa e una vera e propria rinascita per questo ultimo scorcio di anno solare”.

Come si ferma l’Atalanta e quali sono i pericoli principali?

“L’Atalanta è una squadra che ormai si conosce. È come quando si incontrano le squadre di Zeman e tutti sappiamo perfettamente cosa propongono e cosa fanno. Per Gasperini è la stessa cosa, sai come ti attacca e come gioca. C’è un sistema codificato che può essere studiato. Come si blocca però mi auguro lo sappia bene Mazzarri, io faccio altro! Di certo il Napoli dovrà accettare di giocare uomo contro uomo e cercare di vincere quanti più duelli individuali possibili. Questo è l’unico modo per poter vincere”.

Quanto può essere importante in questo momento il recupero di Osimhen?

“Giocatore straordinario, devastante. Nonostante Raspadori stia facendo benissimo, sia con il Napoli che con la Nazionale, è fuori discussione che Osimhen è Osimhen”.

Atalanta, poi Inter e Juventus in campionato, con la sfida del Bernabeu contro il Real Madrid di Champions nel mezzo. Queste quattro sfide ci diranno che stagione sarà per il Napoli?

“Sicuramente sì, ma ti dico anche che il Napoli in questa stagione, nelle partite di cartello non ha mai fatto bene. Questo è il momento in cui si potrà riscattare”.