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Tag: Napoli

Calciomercato, il Napoli vuole Ferguson per sostituire Zielinski: il punto

Calciomercato, il Napoli punta Ferguson – Il 30 giugno 2024 le strade di Piotr Zielinski e il Napoli si separeranno ufficialmente. Dopo otto stagioni in Campania, il centrocampista polacco lascerà la società di De Laurentiis a parametro zero e si trasferirà all’Inter. Il club azzurro, quindi, dovrà sostituirlo e, secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, il primo nome sulla lista del Napoli per il prossimo calciomercato estivo è quello di Lewis Ferguson, centrocampista classe ’99 del Bologna.

Il calciatore scozzese è senza dubbio uno dei grandi protagonisti della squadra di Thiago Motta, che sta stupendo tutti in campionato. Grazie alle sue prestazioni, Ferguson ha attirato su di sé l’attenzione di diversi club, Napoli e Juventus su tutti.

Il Napoli punta Ferguson

Domani sera il Napoli si giocherà l’accesso ai quarti di finale di Champions League contro il Barcellona. La gara di andata, giocata lo scorso 21 febbraio, è terminata 1-1, si ripartirà quindi da una perfetta parità. Per il club di De Laurentiis andare avanti in Champions è di fondamentale importanza anche per riuscire a centrare la qualificazione al prossimo Mondiale per Club, obiettivo dichiarato del presidente azzurro.

Oltre al campo, però, De Laurentiis e il Napoli pensano già al prossimo calciomercato estivo. Tra sondaggi e suggestioni, una cosa è certa: il club campano dovrà acquistare un centrocampista che prenda il posto di Zielinski. Il centrocampista polacco, infatti, non ha rinnovato il proprio contratto e si libererà a parametro zero. Il futuro di Zielinski sarà all’Inter, che ha già trovato un accordo con il giocatore e attende solo di poterlo annunciare ufficialmente.

Il Napoli, invece, deve ancora trovare il sostituto del polacco. Come detto in precedenza, secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, il preferito del club di De Laurentiis è Lewis Ferguson. Lo scozzese è un centrocampista in grado di abbinare qualità e quantità e sarebbe il rinforzo ideale per la squadra allenata da Calzona. Inoltre, Ferguson ha dimostrato di avere un ottimo feeling con il gol e sa essere decisivo.

Napoli, la richiesta del Bologna per Ferguson e il punto sul calciomercato

Per cedere Ferguson il Bologna chiede almeno 25 milioni di euro. Oltre alle richieste del club rossoblù, il Napoli dovrà però stare attento alla concorrenza. Il classe ’99 piace a diversi club e in particolare alla Juventus. Per questo motivo, il Napoli è intenzionato a muoversi da subito e già durante la prossima sosta per le nazionali inizierà a studiare le mosse da fare per portare lo scozzese in Campania.

Oltre al centrocampista, la prossima estate il Napoli proverà ad acquistare anche un difensore centrale, obiettivo già cercato a lungo lo scorso gennaio. Inoltre, il club di De Laurentiis dovrà acquistare anche un attaccante che prenda il posto di Osimhen, che – salvo improvvisi cambi di programma – lascerà il Napoli a fine stagione.

I numeri di Zielinski e Ferguson a confronto

Lewis Ferguson è arrivato al Bologna nell’estate del 2022 dall’Aberdeen. Da quel momento, il centrocampista scozzese ha giocato 62 partite tra Serie A e Coppa Italia con la maglia rossoblù. Fino a questo momento, il classe ’99 ha segnato 13 reti e servito 5 assist in Italia.

Tenendo in considerazione lo stesso periodo (stagioni 2022-23 e 2023-24), Zielinski ha giocato 79 partite ufficiali con il Napoli (tra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa e Champions League). Nelle ultime due stagioni il centrocampista polacco ha realizzato 10 gol e servito 14 assist per i compagni.

Napoli, Agostinelli: “Calzona sta entrando nella testa dei giocatori. Contro la Juventus gara da dentro o fuori”

“A tratti, contro il Sassuolo, ho rivisto il Napoli dell’anno scorso”. Esordisce così Andrea Agostinelli ai microfoni di Tag24 e poi continua: “Ma se il cambiamento è effettivo oppure no lo vedremo solo nelle prossime gare”. Pazienza quindi, tanto tra poco più di quarantotto ore la squadra di Calzona sarà di nuovo in campo per il big match contro la Juventus. L’ex calciatore e allenatore, che nel corso della sua carriera ha vestito anche la maglia azzurra, si aspetta di ricevere risposte concrete soprattutto da chi questa squadra l’ha trascinata verso lo scudetto appena un anno fa. Per commentare il Napoli e il futuro di Calzona, Agostinelli è intervenuto in esclusiva a Tag24. Di seguito le sue dichiarazioni.

Napoli, Calzona ci crede: Agostinelli a Tag24

La vittoria contro il Sassuolo può rappresentare un nuovo inizio in questa turbolenta stagione del Napoli. I neroverdi sono sembrati persi, è vero, ma il modo in cui gli azzurri hanno portato a casa la partita deve essere il punto di ripartenza. Sei gol che servono per ritrovare autostima e fiducia in quei singoli che lo scorso anno erano stati protagonisti di uno scudetto storico. Per tirarsi realmente fuori dalle sabbie mobili però, ora servirà lo stesso Napoli anche contro la Juventus domenica sera. Calzona sta lavorando con il gruppo per ricompattarlo e fargli ritrovare serenità, ma questa potrebbe essere l’ultima chiamata per l’Europa che conta. L’ambiente è deluso e non ha aspettative, ma un piccolo lumicino di speranza è ancora acceso. Per commentare il momento del Napoli e la posizione di Calzona, Agostinelli, che nella sua carriera ha vestito anche la maglia azzurra, pè intervenuto in esclusiva a Tag24.

I sei gol realizzati contro il Sassuolo possono servire per far ripartire il Napoli in questa stagione?

“Questo lo vedremo con il tempo, ma è stata sicuramente una vittoria importante. La squadra era andata sotto 1 a 0 e poi è riuscita a ribaltare il risultato, con una grande partita che, a tratti, mi ha ricordato il gruppo dell’anno scorso. Va però detto che il Sassuolo è stato disarmante, una squadra completamente persa. I 6 gol serviranno per far riprendere autostima agli azzurri, ma vedremo cosa succederà nelle prossime partite”.

Troppo presto per pensare di poter vedere già la mano di Calzona?

“Questo per il Napoli è il terzo allenatore e cosa gli si poteva chiedere in così pochi giorni? La prima cosa da fare è quella di provare ad entrare nella testa dei giocatori, ma al tempo stesso devono essere giocatori a rendersi conto di non avere più alcun tipo di alibi. Credo che, contro il Sassuolo si siano presi le loro responsabilità. Ho visto una squadra diversa ma ho visto soprattutto dei singoli che e hanno giocato in maniera diversa. Se il cambiamento è effettivo oppure no lo vedremo solo nelle prossime gare”.

A proposito di singoli, Kvara fa due gol e Osimhen ne fa tre. Stanno tornando?

“Sono stati i protagonisti contro il Sassuolo e sono i due giocatori che tutto il popolo napoletano sta aspettando dall’inizio della stagione. È chiaro che se due talenti del genere non stanno al massimo della forma e non danno il meglio, ne risente tutta la squadra. Bisogna sempre ricordarsi che non è il modulo a vincere, ma le prestazioni dei calciatori in campo e soprattutto il loro atteggiamento”.

La prova del nove arriverà già domenica sera con la partita contro la Juventus?

“Assolutamente sì. La Juventus è sempre una squadra scorbutica da affrontare, molto forte dal punto di vista difensivo. Quello di domenica sera sarà un test molto importante. Se il Napoli dovesse riuscire a superarlo, vincendo, potrebbe tirarsi fuori dalla crisi che l’ha colpita dall’inizio dell’anno e tentare lo sprint finale per la Champions League. Gli azzurri però hanno un solo risultato utile possibile”.

La società sta valutando anche l’ipotesi di trattenere Calzona per il futuro o ha il nuovo allenatore in testa?

“La società può avere in testa quello che vuole, ma sono sempre i risultati a determinare come vanno le cose. Se Calzona dovesse fare un filotto di vittorie e raggiungere ad esempio la Champions, De Laurentiis potrebbe mai non confermarlo? Un traghettatore si gioca alle sue carte, ma se fa benissimo devi valutarlo. Calzona è un allenatore preparato, ha fatto la trafila al fianco di grandissimi tecnici e adesso si giocherà la competizione più importante con la Slovacchia agli Europei. Dopodiché ci può stare che possa tornare a Napoli, ma dipenderà tutto dai risultati. Non possiamo far altro che aspettare”. 

Osimhen per tornare grandi: il piano Chelsea e la posizione del Napoli

Osimhen, il Chelsea prepara l’offerta – Che il futuro di Victor Osimhen sarà lontano da Napoli a partire dalla prossima stagione ormai non ci sono più dubbi. Già nelle scorse settimane il presidente Aurelio De Laurentiis ha confermato la partenza dell’attaccante nigeriano, finito nel mirino dei top club europei, dal Real Madrid al Paris Saint-Germain, passando per Bayern Monaco e Chelsea. Ed è proprio la Premier League il campionato nel quale, molto probabilmente, Osimhen giocherà nella prossima annata sportiva.

I Blues infatti lo hanno individuato come il profilo giusto su cui puntare, con l’obiettivo di farne il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva che si annuncia, come da recente tradizione per il club, scoppiettante. Il Chelsea, ricordiamo, è stata la squadra che ha speso di più nelle ultime sessioni di calciomercato: acquisti che però non hanno permesso al club di fare il salto di qualità, con la squadra mai in corsa nelle prime posizioni della Premier League.

La strategia del Chelsea per Osimhen. Ma il Napoli…

Un andamento deludente che molto probabilmente porterà all’ennesima rivoluzione estiva in casa Chelsea, tanto che i dirigenti del club inglese sono già al lavoro sul mercato. E i contatti per provare ad arrivare a Victor Osimhen sono già iniziati da qualche tempo: i primi approcci avuti con l’entourage del calciatore sono stati positivi. Non si è entrati nel merito delle cifre, ma il Chelsea ha fatto capire di non avere nessun problema a migliorare significativamente l’attuale ingaggio già altissimo da 10 milioni di euro a stagione più bonus.

Resta da trovare l’accordo tra i due club. Ed è questo infatti l’obiettivo primario del Chelsea che – pur consapevole della clausola da 130 milioni presente nel contratto di Osimhen – proverà a trovare un accordo con il Napoli per abbassare il prezzo o, cosa più probabile, inserire qualche contropartita gradita al club azzurro, a iniziare da Armando Broja, attaccante albanese classe 2001 considerato come un talento dal futuro assicurato ma ultimamente frenato dagli infortuni.

Da quanto filtra, però, il Napoli non si siederà a trattare e non ascolterà nessuna proposta: come avrebbe già ribadito Aurelio De Laurentiis ad alcuni emissari del Chelsea (discorso valido per qualsiasi altro club) che hanno effettuato i primi sondaggi per capire costi e fattibilità dell’operazione, il club azzurro si priverà del suo attaccante solo dietro il pagamento della clausola di risoluzione da 130 milioni di euro pagabili in unica soluzione. Prendere o lasciare. Una situazione che, vista la disponibilità economica a propria disposizione, difficilmente spaventerà il Chelsea facendogli cambiare obiettivo.

Osimhen per la risalita azzurra…

A prescindere da quello che sarà il futuro, al momento Osimhen sta lavorando duro per permettere al Napoli di risalire in classifica verso il quarto posto. Impresa difficile, visto il distacco di 8 punti dal Bologna quarto e per le tante squadre che precedono gli azzurri in classifica, ma non impossibile se il nigeriano tornerà ai suoi livelli. E la tripletta contro il Sassuolo lascia bene sperare Calzona e tutto l’ambiente azzurro. Da quando è rientrato dalla Coppa d’Africa, Osimhen ha segnato contro il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale di Champions League terminati 1-1, contro il Cagliari in campionato e contro il Sassuolo, gara in cui ha realizzato una tripletta.

Luvumbo-gol al 96′: Cagliari-Napoli 1-1. Cronaca e tabellino

Cagliari-Napoli 1-1, cronaca e tabellino – Un guizzo di Luvumbo quando ormai nessuno ci credeva più, a 10 secondi dal termine, regala al Cagliari un meritato pareggio contro il Napoli, “rovinando” l’esordio in Serie A di Ciccio Calzona sulla panchina degli azzurri. Eppure, pur soffrendo per larghi tratti (tutto il primo tempo), il Napoli era andato in vantaggio con la rete al 66′ di Osimhen, imbeccato alla perfezione da Raspadori, preferito a Politano come esterno di destra del tridente. Una rete che sembrava aver allontano le paure del Napoli, più volte a un passo dal raddoppio nei minuti finali.

Nel sesto minuto di recupero arriva però la meritata rete di Luvumbo, che sfrutta al meglio un errore di Juan Jesus ed è bravissimo a girare in rete alle spalle di Meret con una conclusione potente e precisa. Un punto che cambia di poco la classifica del Cagliari, terzultimo con 20 punti, ma che potrebbe risultare preziosissimo per il morale, visto il momento delicato attraversato dalla squadra di Ranieri.

Nel 4-2-3-1 scelto da Ranieri per il suo Cagliari c’è l’ex Gaetano alle spalle dei due attaccanti, Lapadula e Luvumbo. Nel suo esordio in campionato sulla panchina del Napoli, Calzona (pari col Barcellona alla sua prima assoluta da tecnico azzurro) punta su Zielinski a centrocampo, mentre nel tridente offensivo con Kvaratskhelia e Osimhen c’è Raspadori, preferito a Politano come esterno offensivo di destra. In difesa invece fiducia a Olivera a sinistra.

Cagliari-Napoli 1-1, cronaca e tabellino del match

La cronaca del primo tempo

Inizio di gara abbastanza nervoso e molto combattuto. Il Napoli prova a costruire, il Cagliari si difende senza affanni e riparte in contropiede. Come al 16’ quando il cross di Luvumbo dalla sinistra trova sul secondo palo Jankto che però in torsione di testa non inquadra la porta. Azione fotocopia, ma dall’esito ancora più pericoloso, al 23’: il cross dalla sinistra di Luvumbo scavalca di poco Lapadula, con Olivera che devia con qualche rischio in calcio d’angolo. Il Napoli non riesce a uscire e un minuto più tardi è pericoloso con Lapadula di testa, ma Meret è attento. Al 28’ una fiammata di Raspadori: tiro secco e incrociato dalla distanza che trova la respinta di Scuffet.

Al 32’ il Cagliari passa in vantaggio con un autogol: calcio di punizione di Gaetano, Rrahami devia verso la sua porta e inganna Meret. La rete però viene annulla dal Var per una posizione di fuorigioco di Lapadula, che partecipa attivamente all’azione contrastando Rrahmani nello stacco di testa. Al 42’ altra grande occasione per il Cagliari: Meret non è perfetto nell’uscita, Luvumbo si ritrova la palla sulla testa con la porta sguarnita ma indirizza fuori da dentro l’area di rigore.

La cronaca del secondo tempo

Nella ripresa la gara non si accende: ritmi bassi  e praticamente zero occasioni fino al 65’, quando Osimhen ha una buona occasione per portare in vantaggio gli azzurri. Kvaratskhelia arriva sul fondo e crossa in maniera morbida per il nigeriano che schiaccia troppo centralmente. È il preludio del gol che arriva nemmeno 60 secondi dopo. Raspadori ruba palla con cattiveria ad Augello sulla fascia destra e crossa al centro per Osimhen che deve solo appoggiare in rete di testa: vantaggio Napoli.

Gli azzurri volano sulle ali dell’entusiasmo: Osimhen supera Scuffett con uno scavino, la palla sbatte contro il palo, sulla respinta il nigeriano colpisce clamorosamente nuovamente il legno. La rete però sarebbe stata annullata per fuorigioco. Poi gli azzurri gestiscono senza andare più in affanno, anzi vanno a un passo dal raddoppio prima con Politano all’89’ e poi con Simeone (entrato al posto di un affaticato Osimhen) a Lobotka nel recupero. Quando la gara sembrava ormai finita, il Cagliari trova il gol del pareggio al 96′: Juan Jesus lascia rimbalzare clamorosamente il pallone dentro l’area, alle sue spalle Luvumbo si gira e gela Meret con un precisa conclusione sotto la traversa. E’ la rete del meritato 1-1 che nega a Calzona la gioia dell’esordio con vittoria in Serie A.

Cagliari-Napoli 1-1: il tabellino

66′ Osimhen (N), 90’+6′ Luvumbo (C)

CAGLIARI (4-2-3-1): Scuffet; Nandez, Mina, Dossena, Augello (76′ Oristanio); Jankto 6 (61′ Zappa), Makoumbou, Deiola, Luvumbo; Gaetano (61′ Viola); Lapadula (61′ Pavoletti; 76′ Petagna). Allenatore Ranieri.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Mazzocchi (85′ Ostigard ), Rrahmani , Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (79′ Cajuste); Raspadori  (79′ Lindstrom), Osimhen  (85′ Simeone ), Kvaratskhelia (73′ Politano ). Allenatore: Calzona.

Il Napoli sceglie Calzona, Decaro: “Prima scelta sensata degli ultimi mesi. Ho voluto bene a Mazzarri, ma serve una svolta”

La passione per l’arte e per il teatro affonda le radici nel profondo e Enzo Decaro la coltiva sin da quando era bambino. Attore di grande successo, sceneggiatore e cabarettista, ormai da anni è uno dei massimi esponenti della comicità napoletana, con cui ha iniziato la sua carriera ancora giovanissimo. Cinema, televisione, programmi tv, fiction e tanto teatro: nel suo personale palmarès non manca proprio nulla. Sullo sfondo, immancabile l’amore per la sua città, per il calcio e sopratutto per gli azzurri. Per commentare le ultime vicende accadute in casa Napoli, con l’avvicendamento tra Mazzarri e Calzona, Decaro è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il Napoli prende Calzona: Decaro a Tag24

Il ribaltone avvenuto nelle ultime ore in casa Napoli ha scosso il popolo azzurro, ormai rassegnato sul finale di stagione. Mazzarri non è riuscito ad incidere come si aspettava la società, che per tentare il tutto per tutto, ha deciso di cambiare ancora ingaggiando, per questi mesi finali, Calzona. Il Ct della Slovacchia, che è stato il vice storico di Sarri e Spalletti, ha ottenuto un permesso particolare per poter accettare l’incarico. Conosce già l’ambiente e proverà a cambiare prima di tutto la testa di questi ragazzi, per fargli ritrovare serenità e dinamismo. La corsa Champions può essere ancora ripresa e soprattutto si può fare una bella figura contro il Barcellona, domani sera al Maradona. Questo è il primo obiettivo da centrare. Per commentare la decisione del Napoli di esonerare Mazzarri e prendere Calzona, Decaro, attore, sceneggiatore e noto tifoso azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Quella presa dal Napoli è una decisione che fa discutere, viste soprattutto le tempistiche. Tu da che parte stai e come valuti la scelta di mandare via Mazzarri per dare fiducia a Calzona?

“Probabilmente questa è una delle prime cose sensate fatte negli ultimi mesi, non tanto per l’avvicendamento quanto per cercare di dare un segnale e una scossa all’ambiente e alla squadra. Mi sembra evidente che ci fosse un problema nell’umore e nell’approccio in campo dei calciatori. Sono uno di quelli che ha voluto molto bene a Mazzarri nella sua prima esperienza a Napoli, ma in questo ritorno è parso da subito fuori contesto. Per vari motivi, per carità, e non tutti i dipendenti da lui. Siamo però arrivati a un punto della stagione in cui ci troviamo obbligati a considerarla già andata. Mi sembra opportuno provare a dare una scossa emotiva a questa squadra”.

Anche perchè i valori in campo e la qualità non mancano…

“Come tanti napoletani sto rosicando perché sono convinto che questa squadra, centrale di difesa a parte, possa contare sulla rosa più forte di sempre. Nella storia del Napoli non abbiamo mai avuto due titolari per ogni ruolo, com’era ad esempio l’Inter del triplete nell’era Mourinho. Ora speriamo che l’ottimo vice, Calzona, possa avere le motivazioni necessarie e personalità, e possa ricordare ai calciatori come si gioca a pallone. In tutte le gare degli azzurri, anche quelle perse, ci sono stati sempre 10 o 15 minuti in cui questi ragazzi si ribellavano ai moduli e agli schemi e facevano quello che sanno fare. È successo in ogni gara, a parte nel corso dello spettacolo indecente visto contro il Genoa”.

Quindi le responsabilità principali sono della società?

“Io capisco che il presidente De Laurentis a un certo punto ha fosse convinto che questa squadra l’avrebbe potuto allenare chiunque, ma non è così. Serve qualcuno che abbia capacità offensive e sia propositivo. Da Garcia a Mazzarri, chiunque volesse portare qualcosa di diverso avrebbe potuto solo fare peggio. La speranza, da tifoso, è che le cose possano finalmente andare bene. C’è, tra l’altro, una gestione abbastanza scadente anche della comunicazione e non abbiamo fatto buona figura con il mondo. Noi napoletani ci teniamo a queste cose. E’ arrivato il momento di costruire seriamente un vivaio, di cui si parla da 10 anni, ma che non si realizza mai. Non si può giocare sempre sulle scommesse, sarebbe ora che questa squadra cominciasse ad assomigliare anche a questa città, che non molla mai”.

Cosa ti aspetti adesso?

“Vorrei che questa squadra potesse abituarsi a vincere, o quantomeno ad attestarsi costantemente su determinati livelli. Ci eravamo illusi che si sarebbe potuto aprire un ciclo, dopo il campionato vinto lo scorso anno”.

Oggi il primo allenamento guidato da Calzona e, in tutto questo, domani arriva il Barcellona. Ti aspetti una reazione d’orgoglio da parte di questa squadra?

“Non si può chiedere a nessun tecnico di cambiare le cose in 24 ore, né tantomeno in due settimane. Soprattutto se lui dovesse davvero lavorare sulla preparazione atletica, che è mancata in questa stagione, ci vorrà tempo. Mi aspetto però un atteggiamento diverso da parte della squadra. Parliamo di calciatori che guadagnano milioni e sono delle multinazionali, ma spesso ci dimentichiamo che alcuni di loro sono giovanissimi. Vanno sostenuti e motivati. Quello che devono fare lo sanno fare e lo hanno dimostrato, non devono imparare a fare qualcosa, ma devono solo ricordarselo. Mi aspetto il massimo possibile e dobbiamo godercela perché, con questi chiari di luna, non so tra quanto tempo potremo nuovamente incontrare una squadra come il Barcellona in Champions League”. 

Quanto può essere importante, in questo senso, il ritorno di Osimhen? 

“E’ molto importante, ma quello che deve tornare è tutto il resto della squadra. Noi abbiamo ancora sotto gli occhi i giocatori che ci hanno incantato lo scorso anno e che fatichiamo a riconoscere oggi. Il nigeriano da solo, in una giornata buona, può risolvere la partita. Si deve puntare però sul recupero di tutti quei calciatori che hanno fatto cose meravigliose un anno fa. A volte mi sembra quasi che cerchino di imitare se stessi, senza riuscirci. C’è bisogno della squadra perché i singoli, salvo casi storici, lasciano il tempo che trovano. Tra l’altro Osimhen non si è entrato del cuore della tifoseria, per le vicende che conosciamo. I tifosi sanno bene che fine farà e ora dobbiamo solo pensare a ottenere da lui il meglio. L’importante però è recuperare tutti gli altri giovani campioni, che sono forti, se lo devono ricordare e ce lo devono dimostrare”. 

Napoli, Mazzarri verso l’esonero, Mascara: “Ma che senso ha? La società faccia mea culpa e basta”

Attaccante completo e versatile, nel corso della sua carriera Giuseppe Mascara ha interpretato praticamente tutti i ruoli del reparto offensivo. Nato centravanti puro, si è trasformato all’evenienza in ala sinistra, ma anche trequartista e seconda punta. Una carriera fatta di sacrifici e gavetta, la sua, dalla Lega Nazionale Dilettanti fino alla Serie A, senza saltare neanche una categoria. La svolta arriva quando lo acquista il Catania, club a cui è particolarmente legato, con cui fa il suo esordio nella massima serie e con cui poi ha chiuso anche la sua carriera. Nel suo lungo girovagare anche un anno nel club del presidente De Laurentiis, nella stagione 2011-12. Per commentare il momento del Napoli e la posizione di Mazzarri, sempre più vicino all’esonero, Mascara è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli, Mazzarri e il possibile esonero: Mascara a Tag24

Il Napoli si prepara a vivere il secondo ribaltone della stagione. Il pareggio arrivato all’ultimo istante contro il Genoa ha lasciato strascichi importanti: la difficoltà a fare gol è evidente, la prestazione non convince e a questo punto il quarto posto è sempre più distante. Per provare a risollevare le sorti di questa stagione, nata male e continuata peggio, De Laurentiis avrebbe già deciso il da farsi e l’ufficialità dell’arrivo di Calzona potrebbe arrivare già nel pomeriggio. Intanto la squadra è tornata a lavoro per prepararsi al primo atto degli ottavi di finale di Champions League, in programma mercoledì sera contro il Barcellona. Per commentare il momento del Napoli e il possibile esonero di Mazzarri, Mascara, che nel corso della sua carriera ha vestito la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Situazione sempre più delicata in casa Napoli. Sembrava che il problema si potesse risolvere mandando via Garcia, ma il tempo ha dimostrato che anche con Mazzarri le cose non sono andate diversamente. Che succede secondo te?

“Penso che sia una stagione nata male a monte. Il Napoli era reduce dalla vittoria del campionato dopo tanti anni e si è fatto trovare impreparato nel momento in cui Spalletti ha deciso di andare via. La società ha ritenuto opportuno prendere mister Garcia e ha venduto un pilastro fondamentale per la difesa che era Kim, non sostituendolo con un calciatore all’altezza. Serviva qualcuno d’esperienza e invece il presidente ha peccato. È chiaro che non sappiamo cosa accade davvero all’interno dello spogliatoio, anche perché per il resto lo zoccolo duro è rimasto”.

Pare che anche Mazzarri sia a un passo dall’esonero. Pensi che sia una possibilità sensata?

“Mancano tre mesi alla fine della stagione, Ma che senso ha? Praticamente il Napoli non fa altro che mettere un altro allenatore a libro paga. In questo momento non c’è neanche possibilità di operare sul mercato e secondo il mio punto di vista non dovrebbero far altro che fare mea culpa e aspettare, riprogrammando per la prossima stagione. Il club ha fatto danni importanti avrebbe dovuto tenere Spalletti a qualsiasi costo, per poter dare continuità al lavoro fatto. Qualunque altra decisione adesso non ha senso. Ovviamente però il presidente che comanda e qualunque tipo di decisione non può prescindere da lui”.

Si parla ovviamente in maniera insistente di Calzona. A questo punto il Napoli dovrebbe prendere l’allenatore con cui costruire anche il futuro o ti aspetti un altro traghettatore?

“Se il Napoli dovesse prendere un altro traghettatore sarebbe punto e a capo. A quel punto tanto vale tenere Mazzarri, che conosce l’ambiente, lo spogliatoio, gli uomini e i suoi calciatori. Il fatto è che si deve lavorare di più sull’aspetto mentale, perché le cose non stanno funzionando anche per questo. Calzona è stato un vice importante sia per Sarri che per Spalletti. È un ruolo che conta molto perché è quello che sta più a contatto con i ragazzi, che conosce il loro carattere e a cui ci si affida anche per una parola di conforto. Può avere la giusta esperienza avendo già conosciuto l’ambiente”.

Nel frattempo tra due giorni c’è la partita di Champions e il Napoli dovrà affrontare il Barcellona. E’ un’impresa possibile in questo momento?

“E’ difficile capire come ci arriverà il Napoli, bisognerebbe poter parlare con i calciatori e rendersi conto dello stato mentale in cui si trovano. Questi sono professionisti e sanno che non stanno vivendo un momento brillante, ora non devono far altro che ricompattarsi. Fortuna che adesso rientrerà anche Osimhen, che potrà dare una mano importante a livello di finalizzazione. Purtroppo chi fa gol è mancato tanto e lì davanti sta facendo fatica. Anche il Barcellona non sta vivendo un momento importante e gli azzurri hanno tutte le carte per potersela giocare, per dimostrare il proprio valore e per rilanciarsi”. 

Napoli, trema la panchina di Mazzarri, Dionigi: “Sarebbe una mossa disperata, dipende dalle ambizioni della società”

Cresciuto nelle giovanili del Modena, si affaccia nel calcio professionistico ancora giovanissimo, nel 1990. Nella sua stagione d’esordio in Serie B mette a segno 1 rete in 20 partite e si conquista la fiducia del Milan che lo acquista per poi mandarlo in prestito. Gira l’Italia in lungo e in largo fino al 1997, quando approda alla Fiorentina. Poi Pipacenza, Sampdoria e Reggina prima di arrivare al Napoli. Due stagioni in azzurro, in uno dei periodi più complicati per la società. Attaccante d’esperienza, la sua voglia di lottare sempre lo rende uno dei simboli di quegli anni. Anni in cui indossa anche la fascia da capitano. Per commentare la stagione del Napoli e la posizione in bilico di Mazzarri, Dionigi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli, Mazzarri in bilico, Dionigi a Tag24

E’ sempre più in bilico la stagione del Napoli. Sembrava che, con l’allontanamento di Garcia dalla panchina degli azzurri, si potessero risolvere tutti i problemi. E invece a distanza di un paio di mesi la situazione è rimasta la stessa. Con il pareggio arrivato quasi all’ultimo istante contro il Genoa, e in attesa dei risultati delle dirette concorrenti per la lotta Champions, i pertenopei scivolano al nono posto in classifica, a nove lunghezze dall’Atalanta, quarta. La contestazione si fa sempre più forte, tanto che la società starebbe valutando anche la possibilità di un ennesiomo ribaltone. Per commentare il momento del Napoli e il possibile esonero di Mazzarri, Dionigi, che con la maglia azzurra ha vissuto due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

A Napoli ci si aspettava una partita completamente diversa, invece dopo la sfida con Genoa restano amarezza e delusione. Cos’è che non sta funzionando?

“Dall’esterno non è facile dirlo, ma penso che al di là di tutto, questa sia un’annata nata storta e che finirà storta. Per cambiare le sorti di questa stagione servirebbe un exploit clamoroso. Capire qual è il vero motivo non è semplice. Si pensava che l’unico problema fosse Garcia, ma anche con la venuta di Mazzarri più o meno le cose sono rimaste le stesse. Il Napoli sta pagando il dopo scudetto e l’addio di Spalletti. Chiunque fosse arrivato dopo di lui, avrebbe fatto male. Penso sia un’annata fisiologica, l’unica soluzione sarebbe stata quella di continuare con Luciano”.

Ora si parla anche del possibile esonero di Mazzarri e di un eventuale clamoroso ritorno di Garcia, anche se il primo nome in cima alla lista sarebbe quello di Giampaolo. L’ennesimo cambio avrebbe senso?

“Dipende da qual è l’obiettivo che si pone il presidente. Se la società è convinta di poter ancora raggiungere il traguardo, allora sì, può avere senso cambiare. Evidentemente sarebbe una mossa disperata, ma perché no? De Laurentiis potrebbe decidere di provarle tutte. Forse però ha più senso andare avanti con Mazzarri, fino alla fine della stagione, per poi individuare un nuovo allenatore con cui ricostruire seriemante un progetto”.

Anche perché, arrivati a questo punto, o si prende già l’allenatore anche per la prossima stagione, oppure si deve trovare qualcuno disposto a firmare per soli 4 mesi…

“Esatto. Nel calcio di oggi penso che si troverebbe anche qualcuno disposto ad accettare solo per questi mesi, ma che tipo di senso avrebbe? Prendere già il nuovo allenatore adesso invece non avrebbe senso. Se sbaglia le partite che restano, poi rischia di ripartire male anche nella prossima stagione. Si rischia di mettere ancora tutto in discussione, non è di certo semplice”.

Il ritorno di Osimhen può cambiare le carte in tavola?

“Direi di sì per la qualità del giocatore, ma quando le stagioni si mettono in questo modo è davvero difficile che un singolo possa cambiare l’intera squadra. Per l’amor del cielo, meglio averlo che non averlo, però da solo non può fare la differenza”.

A proposito di obiettivi, il quarto posto comincia ad essere distante e tante squadre ambiscono allo stesso traguardo. Diventa quasi impossibile per il Napoli?

“E’ quasi impossibile, ma ci devono provare. Non sarebbe né la prima nell’ultima volta che con 9 punti di vantaggio si perda poi la posizione. È già capitato con la lotta scudetto, ma anche con squadre che erano convinte di essere salve e poi invece sono retrocesse. Per il Napoli è doveroso provarci, ancora una partita da recuperare e dovrà dare il massimo fino alla fine. Bisogna capire qual è il vero obiettivo di questa società”. 

In una situazione così complicata adesso arriva anche la Champions League. Ti aspetti un cambio di passo contro il Barcellona?

“Oggi si gioca soprattutto per queste partite qua. In Champions League i calciatori si prendono una responsabilità diversa e tutto il resto viene messo da parte. Quella contro il Barcellona sarà una partita a parte e sono convinto che il Napoli farà una buona prestazione. Mi aspetto da parte della squadra di Mazzarri un’ottima partita”. 

Ngonge salva il Napoli: 1-1 col Genoa, cronaca e tabellino

Napoli-Genoa, cronaca e tabellino – La “zona Napoli” fa ancora la differenza al Maradona. Se qualche settimana fa il gol di Raahmani regalò la vittoria contro la Salernitana in pieno recupero, adesso la rete di Ngonge evita alla squadra di Mazzarri una sconfitta che avrebbe fatto male specialmente per il morale, visto l’impegno di Champions contro il Barcellona alle porte. Per la classifica, invece, questo punto cambia poco: l’inseguimento verso il quarto posto procede troppo a rilento. E i punti oggi sono 36, ben 29 in meno rispetto a un anno fa.

I segnali che arrivano dai 90 e passa minuti del Maradona sono poco incoraggianti per la squadra di Mazzarri. Gli azzurri non riescono a trovare la quadra contro un Genoa letale e ben organizzato da Gilardino, che passa in vantaggio grazie a una verticalizzazione spinta da Messias e conclusa da Frendrup; i rossoblù si difensono bene e chiudono con ordine ogni spazio.

Azzurri troppo confusionari e senza verve offensiva se non per la giocata di qualche singolo, che possono sorridere solo per il nuovo gol arrivato dalla panchina e sempre a opera di Ngonge, acquisto del mercato di gennaio. Per fare bella figura contro il Barcellona negli ottavi di Champions servirà però molto di più: e i fischi dei tifosi del Maradona a fine gara lo testimoniano.

Le scelte dei due allenatori

Nel Napoli non convocato Osimeh, ancora stanco dopo le fatiche della Coppa d’Africa. Mazzarri opta per il 4-3-3 che ha come novità il ritorno tra i pali dopo l’infortunio di Meret; a destra Di Lorenzo, sulla fascia opposta Mazzocchi, in mezzo Raahmani e Ostigaard. A centrocampo spazio dal primo minuti per Anguissa, Lobotka e Traoré, in avanti tridente composto da Politano a destra, Kvaratskhelia a sinistra e in mezzo Simeone. Gilardino schiera un Genoa tutt’altro che rinunciatario, con Messias e Frendrup mezzali di centrocampo e in avanti il tandem composto da Retegui e Gudmundsson.

La reazione del Napoli porta solo a un pari

Pronti, via e il Napoli inizia con le marce alte. Politano crossa da destra per Simeone, la conclusione del Cholito è imprecisa e non trova la porta. Al 3’ Kvaratskhelia (nel mirino del Barcellona) si mette in proprio: finta, controfinta e tiro che però trova attento Martinez. Il Genoa replica con un bel colpo di testa di Retegui che chiama all’intervento non semplice Meret. La gara si accende: Anguissa di potenza trova la respinta del portiere del Genoa al 15’, al 26’ Retegui anticipa tutti di testa e chiama nuovamente alla parata Meret.

Al 2’ della ripresa il Genoa passa subito in vantaggio. Messias verticalizza per Retegui che viene anticipato al limite dell’area, sulla palla arriva Frendrup che di prima calcia di piatto sinistro e supera Meret. Mazzarri prova a dare la scossa al suo Napoli con i cambi: dentro Lindstrom e Ngonge, fuori Politano e Traoré. A rendersi pericoloso però è nuovamente Anguissa al 74’: stacco prorompente di testa su calcio d’angolo, ma palla alta.

Entra anche Raspadori per Simeone, ma il risultato non cambia. All’87’ Martinez devia la conclusione da fuori di un Kvaratskhelia lasciato troppo solo dai compagni e costretto spesso a mettersi in proprio con il risultato di forzare più di una giocata. Al 90′ il Napoli trova il pari: cross dalla sinistra, Di Lorenzo fa la sponda per il centro dell’area, dove Ngonge è bravissimo a girarsi e calciare di sinistro superando Martinez per la rete dell’1-1. Un punto che però fa sorridere solo il Genoa.

Napoli-Genoa 1-1: il tabellino

47’ Frendrup (G), 90’ Ngonge (N)

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard (46’. Natan), Mazzocchi (65’ Olivera); Anguissa, Lobotka, Traorè (59’ Lindstrom); Politano (59’ Ngonge), Simeone (75’ Raspadori), Kvaratskhelia. Allenatore: Mazzarri.

GENOA (3-5-2): Martienz; de Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (90’+1’ Cittadini), Messias (75’ Malinovskyi), Badelj (47′ Strootman), Frendrup, Martin; Gudmundsson (82’ Vitinha), Retegui (75’ Ekuban). Allenatore: Gilardino.

Concorso ASL Napoli 1: requisiti e come fare domanda

Concorso ASL Napoli 1: con la pubblicazione di un apposito bando all’interno del proprio sito web ufficiale, all’interno del Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 88 dell’11 dicembre 2023, nonché all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 6 del 19 gennaio 2024, è stato indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, ai fini dell’assunzione di cinque unità di personale.

I candidati che risulteranno vincitori al termine dell’iter di selezione saranno assunti con un contratto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato ai fini dello svolgimento delle proprie attività nella disciplina e nell’unità operativa complessa che andremo a specificare durante il corso del paragrafo successivo.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il concorso ASL Napoli 1 ed, in particolare, quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere, quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere al fine di poter prendere parte alla procedura di selezione, nonché quali sono i termini e le modalità per la presentazione della domanda di partecipazione.

Concorso ASL Napoli 1: ecco quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in baso a quanto è stato disposto dalla recente deliberazione n. 1984 del 9 novembre 2023, ecco qui di seguito quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere per quanto riguarda la procedura di selezione ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato di 5 unità di personale presso l’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro:

  • 5 posti da dirigente medico nella disciplina di Ortopedia e Traumatologia presso l’unità operativa complessa (U.O.C.) Chirurgia della Mano e Nervi Periferici.

Concorso ASL Napoli 1: ecco quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere per partecipare alla procedura di selezione

Per poter prendere parte alla procedura di selezione e per avere la possibilità, dunque, di essere reclutati nella sopra citata posizione professionale, i candidati devono obbligatoriamente possedere i seguenti requisiti generali:

  • la cittadinanza italiana, di un altro Stato membro dell’Unione Europea (UE) oppure di un Paese terzo, a patto che questi ultimi siano in possesso di uno dei seguenti documenti:
    • il diritto di soggiorno;
    • il diritto di soggiorno permanente;
    • il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
    • lo status di rifugiato;
    • lo status di protezione sussidiaria;
  • l’idoneità fisica all’impiego e allo svolgimento delle mansioni che sono previste dal bando in oggetto;
  • il godimento dei diritti civili e politici;
  • l’iscrizione nelle liste elettorali del proprio Comune di appartenenza;
  • il rispetto degli obblighi di leva, esclusivamente per i candidati di sesso maschile che sono nati entro il 31 dicembre 1985;
  • un’età anagrafica pari o inferiore rispetto a quella che l’ordinamento giuridico nazionale prevede per il collocamento a riposo.

Oltre ai sopra citati requisiti generali, i candidati devono essere in possesso anche dei seguenti requisiti specifici per poter essere assunti nel profilo professionale che è previsto dal bando di concorso:

  • la laurea in Medicina e Chirurgia;
  • l’iscrizione all’Albo professionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi;
  • la specializzazione oppure l’iscrizione a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica nella disciplina prevista dal bando in oggetto, ovvero in Ortopedia e Traumatologia.

Come e quando fare domanda?

La domanda di partecipazione al concorso ASL Napoli 1 deve essere presentata esclusivamente con modalità telematiche, attraverso l’utilizzo dell’apposita piattaforma informatica che viene messa a disposizione all’interno del seguente indirizzo web: https://aslnapoli1centro.selezionieconcorsi.it.

Il termine ultimo per l’invio dell’istanza, invece, è fissato per il 30° giorno successivo alla data di pubblicazione del bando all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, ovvero entro le ore 23:59 del 18 febbraio 2024.

Concorso Ospedale Santobono Napoli: requisiti e come fare domanda

Concorso Ospedale Santobono Napoli: con la pubblicazione di un apposito bando all’interno del Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 1 del 2 gennaio 2024, all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 6 del 19 gennaio 2024, nonché all’interno del proprio sito web ufficiale, nella sezione Avvisi e concorsi, è stato indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, ai fini dell’assunzione di quattro unità di personale.

I candidati che risulteranno vincitori al termine dell’iter di selezione saranno assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato per effettuare la propria attività lavorativa nella disciplina che andremo a specificare durante il corso del paragrafo successivo.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il concorso Ospedale Santobono Napoli ed, in particolare, quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere, quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere al fine di poter prendere parte alla procedura di selezione, nonché quali sono i termini e le modalità per la presentazione della domanda di partecipazione.

Concorso Ospedale Santobono Napoli: ecco quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base a quanto è stato disposto dalla recente deliberazione n. 881 del 5 dicembre 2023, ecco qui di seguito quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere per quanto riguarda il concorso pubblico ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato di quattro unità di personale presso l’Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale “Santobono – Pausilipon” di Napoli:

  • 4 posti da dirigente medico nella disciplina di Ortopedia e Traumatologia (codice di selezione: CP-ORTOPEDIA/2023).

Concorso Ospedale Santobono Napoli: ecco quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere per partecipare alla procedura di selezione

Per poter prendere parte alla procedura di selezione e per avere la possibilità, quindi, di essere reclutati nella sopra citata posizione professionale, i candidati devono obbligatoriamente possedere i seguenti requisiti generali:

  • la cittadinanza italiana, di un altro Stato membro dell’Unione Europea (UE) oppure di un Paese terzo, a patto che questi ultimi siano in possesso di uno dei seguenti documenti:
    • il diritto di soggiorno;
    • il diritto di soggiorno permanente;
    • il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
    • lo status di rifugiato;
    • lo status di protezione sussidiaria;
  • l’incondizionata idoneità fisica all’impiego;
  • non essere stati dispensati o destituiti durante il corso di un precedente impiego presso una pubblica amministrazione;
  • non essere stati interdetti dai pubblici uffici in seguito ad una sentenza passata in giudicato.

Oltre ai sopra citati requisiti generali, i candidati devono essere in possesso anche dei seguenti requisiti specifici per poter essere assunti nel profilo professionale che è previsto dal bando di concorso:

  • la laurea in Medicina e Chirurgia;
  • la specializzazione oppure l’iscrizione a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica nella disciplina prevista dal bando in oggetto, ovvero in Ortopedia e Traumatologia;
  • l’iscrizione all’Albo professionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi.

Come e quando fare domanda? Ecco quali sono i termini e le modalità per la presentazione dell’istanza ai fini della partecipazione alla procedura di selezione

La domanda di partecipazione al concorso Ospedale Santobono Napoli deve essere presentata esclusivamente con modalità telematiche, attraverso l’utilizzo dell’apposito servizio informatico che viene messo a disposizione all’interno del seguente indirizzo web: https://santobonopausilipon.selezionieconcorsi.it.

In merito al termine ultimo ai fini dell’invio dell’istanza, invece, il bando in oggetto prevede che i candidati debbano inviare la medesima entro il 30° giorno successivo rispetto alla pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, ovvero entro la scadenza fissata per le ore 23:59 della giornata del 21 febbraio 2024.

Iscrizione concorso Ospedale dei Colli: requisiti e come fare domanda

Iscrizione concorso Ospedale dei Colli: con la pubblicazione di tre appositi bandi all’interno del Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 89 del 18 dicembre 2023, all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 5 del 16 gennaio 2024, nonché all’interno del proprio sito web ufficiale, nella sezione “Home > Amministrazione Trasparente > Bandi di Concorso > Concorsi e Borse di Studio”, sono stati indetti tre concorsi pubblici ai fini dell’assunzione di cinque dirigenti medici.

I candidati che risulteranno vincitori al termine dell’iter di selezione saranno assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ai fini dello svolgimento delle proprie attività nelle discipline e presso l’unità operativa complessa che andremo a specificare durante il corso del paragrafo successivo.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda l’iscrizione al concorso Ospedale dei Colli ed, in particolare, quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere, quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere al fine di poter prendere parte alla procedura di selezione, nonché quali sono i termini e le modalità per la presentazione della domanda di partecipazione.

Iscrizione concorso Ospedale dei Colli: ecco quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in baso a quanto è stato disposto dalle recenti deliberazioni n. 742 del 1° dicembre 2023 e n. 752 del 4 dicembre 2023, ecco qui di seguito quali sono i posti per i quali i candidati possono concorrere per quanto riguarda la procedura di selezione ai fini dell’assunzione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso l’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale (A.O.R.N.) “Azienda Ospedaliera dei Colli”:

  • 1 posto da dirigente medico nella disciplina di Anatomia Patologica;
  • 2 posti da dirigente medico nella disciplina di Cardiochirurgia presso l’unità operativa complessa (U.O.C.) Cardiochirurgia Pediatrica;
  • 2 posti da dirigente medico nella disciplina di Anestesia e Rianimazione presso l’unità operativa complessa (U.O.C.) Cardiochirurgia Pediatrica.

Iscrizione concorso Ospedale dei Colli: ecco quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere per partecipare alla procedura di selezione

Per poter prendere parte alla procedura di selezione e per avere la possibilità, dunque, di essere reclutati nella sopra citata posizione professionale, i candidati devono obbligatoriamente possedere i seguenti requisiti generali:

  • la cittadinanza italiana, di un altro Stato membro dell’Unione Europea (UE) oppure di un Paese terzo, a patto che questi ultimi siano in possesso di uno dei seguenti documenti:
    • il diritto di soggiorno;
    • il diritto di soggiorno permanente;
    • il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
    • lo status di rifugiato;
    • lo status di protezione sussidiaria;
  • l’idoneità fisica all’impiego e allo svolgimento delle mansioni che sono previste dal bando in oggetto;
  • il godimento dei diritti civili e politici;
  • non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • non essere stati destituiti, dispensati o licenziati durante il corso di un precedente impiego presso una pubblica amministrazione;
  • il rispetto degli obblighi di leva, esclusivamente per i candidati di sesso maschile che sono nati entro il 31 dicembre 1985.

Oltre ai sopra citati requisiti generali, i candidati devono essere in possesso anche dei seguenti requisiti specifici per poter essere assunti nel profilo professionale che è previsto dal bando di concorso:

  • il diploma di laurea in Medicina e Chirurgia;
  • l’iscrizione all’Albo professionale presso l’Ordine dei Medici Chirurghi;
  • la specializzazione oppure l’iscrizione a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica nella disciplina prevista dal bando in oggetto, ovvero in Anatomia Patologica, in Cardiochirurgia o in Anestesia e Rianimazione.

Come e quando fare domanda?

La domanda di partecipazione ai fini dell’iscrizione al concorso Ospedale dei Colli deve essere presentata esclusivamente con modalità telematiche, attraverso la procedura informatica che viene messa a disposizione all’interno del seguente indirizzo: https://ospedalideicolli.iscrizioneconcorsi.it.

Il termine ultimo per l’invio dell’istanza, invece, è fissato per le ore 23:59 del 15 febbraio 2024.

Napoli, le parole di De Laurentiis, Di Fusco: “Zielinski gestione pessima. Garcia? Esonero tardivo, doveva capirlo subito”

La maglia del Napoli ha segnato tutta la sua vita. Raffaele Di Fusco l’ha indossata dalle giovanili, fino alla prima squadra e poi ancora sin dall’inizio della sua carriera da allenatore dei portieri. Qualche parentesi in prestito durante gli anni di campo, ma poi il continuo ritorno a casa. Persona per bene, uomo carismatico e fondamentale all’interno dello spogliatoio, ha lasciato un buon ricordo in società e nei tifosi. Per commentare il momento della squadra di Mazzarri, l’impegno con il Milan e le parole sulla gestione del Napoli da parte di De Laurentiis, Di Fusco è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli, parla De laurentiis: Di Fusco a Tag24

Una vittoria per rilanciarsi, ma l’inseguimento continuo della stabilità. In casa Napoli le cose sembrano procedere piuttosto bene, ma la svolta della stagione non è ancora arrivata. Mazzarri ha normalizzato lo spogliatoio, è tornato all’origine cambiando modulo e ha trovato più equilibrio in difesa. Il gioco però è ancora ben lontano da quello entusiasmante che questi ragazzi hanno dimostrato di saper fare. Quella con il Milan, in programma nella prossima giornata di campionato, potrebbe rappresentare un crocevia importante per questa stagione e per la corsa Champions. Intanto, per fare chiarezza, il presidente Aurelio De Laurentiis questa mattina ha invitato la stampa a Castel Volturno, per rilasciare alcune dichiarazioni in merito alla gestione del Napoli. Per commentare le sue parole e parlare del momento degli azzurri, Di Fusco, ex portiere partenopeo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mazzarri cambia il Napoli e in difesa ritrova la quadratura. Ti convince quanto visto ultimamente?

“Convincendo direi di no, però noto una crescita, lenta ma evidente. Mi sembra che siano migliorati anche dal punto di vista fisico. Mazzarri ha lavorato soprattutto sulla fase difensiva e a questo punto si deve migliorare anche in attacco. Il ritorno di Osimhen sarà fondamentale e cambierà un pò tutto. Lì davanti siamo aggrappati solo agli spunti di Politano e adesso mi auguro che anche Kvara, che pare aver recuperato la forma migliore, possa tornare decisivo. Quando questi calciatori girano, la differenza si vede. Nella prossima partita contro il Milan però, il mister potrebbe anche decidere di cambiare nuovamente modulo. Mancherà mario Rui e potrebbe tornare alla difesa a tre, non mi stupirei. Con i rossoneri, se stai troppo indietro, prima o poi il gol lo prendi”.

Però è un Napoli che è tornato in piena corsa Champions e con una gara ancora da recuperare. Il quarto posto è un obiettivo raggiungibile?

“E’ difficile, perchè ci sono tante squadra e il Napoli non deve lottare con una sola concorrente, ma è possibile. Per poter arrivare al quarto posto, gli azzurri dovrebbero iniziare già dalla prossima partita a dare una svolta e poi centrare un filotto di vittorie. Nelle corde il Napoli lo ha, ma ora è tempo di accordare questa chitarra”.

Torna Osimhen, Kvara sembra essere cresciuto: hanno performato lo scorso anno o possono tornare su quei livelli?

“Non possiamo paragonare il Napoli di quest’anno a quello dell’anno scorso. Non c’è stata continuità e a quella squadra sono stati tolti tutti i punti di riferimento: allenatore, direttore sportivo e preparatore atletico. Praticamente gli azzurri hanno ricominciato da zero e lo hanno fatto nel modo peggiore. Gli attaccanti ne guadagnano se il resto della squadra gira in un detrminato modo, altrimenti diventa lo spunto del singolo. E ora non avremo neanche più Zielinski nelle coppe e anche questa assenza si farà sentire. Parliamo di un hgrande calciatore, nel pieno della maturità”.

Meret infortunato, Gollini sta facendo il suo, ma Alex dovrebbe rientrare a fine mese. Secondo te si riprende il posto da titolare oppure non è così scontato?

“Il portiere è un ruolo particolare. Se chi entra fa delle prestazioni sopra alla media, poi si tiene il posto. Gollini sta facendo bene, ma niente di straordinario. Sta facendo ciò che è giusto per come viene impegnato. Meret invece, prima di farsi male, aveva fatto due grandi prestazioni. Il posto da titolare passa da qui. Gollini non ha dovuto fare parate eccezionali, ma credo che al rientro, Meret si riprenderà il suo posto”.

De Laurentiis su Garcia

E’ la giornata della conferenza stampa del presidente De Laurentiis, che è tornato anche sull’esonero di Garcia. Per te è stata una decisione presa troppo in ritardo?

“E’ arrivato in ritardo ed è arrivato nel momento peggiore. Normalmente il cambio si fa quando poi la suqadra ha un calendario favorevole, come è successo ad esempio alla Roma. Mazzarri invece è arrivato nel momento più brutto possibile ed ha iniziato con tutti big match. L’esonero è stato tardivo. Si era capito da subito che era un tecnico che non conosceva la Serie A e non conosceva i giocatori. Lo ha detto lui stesso di non aver mai visto giocare la suqadra di Spalletti. De Laurentiis aveva già detto che lo avrebbe dovuto mandare via dopo quella conferenza. Ma io mi domando, non ci aveva già parlato prima? Le sue parole mi meravigliano. Quando contatti un tecnico ci devi parlare prima di tutto della squadra”.

Capitolo Zielinski

Prima hai fatto riferimento a Zielinski, escluso dalla lista Champions. De Laurentiis ne ha parlato in conferenza stampa. Pensi sia giusta la gestione del calciatore?

“Gestione pessima. Questi sono campioni affermati, professionisti, e poi vengono trattati da bambini. Penso sia il miglior talento tecnico, quello con la maggior esperienza europea e il club ci rinuncia nella competizione più difficile ed importante. Ma come si fa? Il presidente ce l’ha con l’agente di Zielinki e se la prende con il giocatore. Non capisco che ragionamenti sono questi perchè il danno si fa alla squadra”.

Lazio-Napoli, Casale: “Spero di vedere una squadra viva, non arrabbiata. In Supercoppa regolamento assurdo”

Mezzala di ruolo, cresciuto nelle giovanili del Napoli, è proprio con la maglia azzurra che fa il suo esordio in Serie A, all’età di diciassette anni. Pasquale Casale è tra i più giovani prodotti del vivaio, a tentare il grande salto. Qualche esperienza in giro, per fare un pò di gavetta e l’occasione di giocarsi le sue chance con i partenopei in tre stagioni differenti. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, poi, la carriera da allenatore prima e quella da opinionista e commentatore sportivo poi. Per parlare del momento della squadra di Mazzarri, la delusione della Supercoppa e il prossimo match, Lazio-Napoli, Casale è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Napoli, Casale a Tag24

Non è ancora passata la delusione per la sconfitta in Supercoppa, ma adesso Mazzarri sa che dovrà pensare solo al campionato se vuole riportare in corsa Champions il suo Napoli. Oggi il presidente De Laurentiis è andato a Castel Volturno, al centro di allenamento, per caricare la squadra in vista del prossimo match. Quella di domenica contro la Lazio sarà una partita importantissima, e gli azzurri ci arrivano con qualche defezione di troppo, tra infortunati, indisponibili a causa delle competizioni Nazionali e squalificati. Per commentare il momento, la Supercoppa e il prossimo match, Lazio-Napoli, Casale, che ha vestito la maglia azzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il Napoli torna con delusione dall’esperienza in Supercoppa. Contro la Lazio ti aspetti una squadra rabbiosa?

“Più che rabbiosa, spero di vedere una squadra che vada in campo con spirito di rivalsa. La rabbia non è un sentimento positivo e rischia di portarti fuori dai binari della partita. Non è l’ideale e rischia di farti sbagliare la match. Il Napoli deve saper leggere la gara, capire il momento, e non farsi offuscare da nessun altro tipo di pensiero. Spero di vedere una squadra animata che sappia quello che vuole fare, senza essere condizionata da quello che è successo in Supercoppa. La rabbia potrebbe portare un po’ di cattiveria in più, ma spesso non paga perché porta anche nervosismo e brutte prestazioni. Preferisco una formazione cosciente del fatto di aver fatto una grande partita e consapevole che se gioca con la giusta determinazione, e con la qualità tecnica che ha, ha la possibilità di risalire alla china e tornare in lotta per il quarto posto”.

Contro la Lazio però Mazzarri dovrà fare i conti con tante assenze. Cosa ne pensi di questa regola della Supercoppa in riferimento ai cartellini da scontare in campionato?

“Questo è davvero un peccato, perchè il Napoli dovrà fare i conti con tante assenze. La beffa è che le squadre che hanno partecipato alla Supercoppa, e magari sono arrivate in finale, hanno fatto una o due partite in più degli avversari e sono penalizzante. Magari il prossimo anno si potrebbe pensare ad un regolamento diverso, perché così è assurdo. Forse avrebbe più senso legare questa competizione alla Coppa Italia, piuttosto che condizionare il campionato. Capisco che non è facile capire dove far scontare i cartellini, però non si può neanche penalizzare chi gioca le finali. Anche perché, in una gara secca e decisiva, ci si mette ancora più competitività. Con la Lazio sarà una partita importantissima, e Mazzarri dovrà fare i conti con troppe assenze. Poi io sulle espulsioni ho addirittura un’idea diversa”.

In che senso?

“Per come la vedo io si dovrebbe addirittura modificare il regolamento, e pensare ad eliminare l’espulsione, rendendola simile a quello che avviene con il calcetto, piuttosto che con il basket. Praticamente dovrebbe diventare una sostituzione, perché con i ritmi che ci sono oggi, si rischia di condizionare troppo ogni match. Chi finisce in inferiorità numerica, quasi sempre perde. Gli interessi in ballo sono tantissimi ed essere penalizzati in questo modo diventa complicato. Il Napoli è arrivato, nonostante questo, a un passo dai rigori, ma poi è finita con la vittoria dell’Inter”.

Nel frattempo De Laurentiis continua a muoversi sul mercato. Ha capito di aver commesso qualche errore in estate e sta cercando di rimediare?

“Non penso che questo mercato invernale sia volto a mettere una pezza a quanto non è stato fatto in estate, piuttosto credo che sia già volto a programmare il futuro. Ho sempre pensato che, se sei ben attento alle situazioni e hai qualche soldo da spendere, è proprio in inverno che si fanno gli affari migliori. Si trovano giocatori che vanno a scadenza, calciatori che non si trovano bene con i propri club e che diventano più facili da acquistare. Nel mercato estivo invece la concorrenza è molto più elevata. Gli acquisti fatti dal Napoli, a mio avviso, sono in prospettiva”.

Concorso Ospedale dei Colli: requisiti e come fare domanda

Concorso Ospedale dei Colli: con la pubblicazione di un apposito bando all’interno del Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 83 del 27 novembre 2023, all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, n. 1 del 2 gennaio 2024, nonché all’interno del proprio sito web ufficiale, l’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale (A.O.R.N.) “Azienda Ospedaliera dei Colli” ha indetto un concorso pubblico ai fini dell’assunzione di un dirigente medico.

Il candidato che risulterà vincitore al termine dell’iter di selezione sarà assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ai fini dello svolgimento delle proprie attività presso la disciplina che andremo a specificare durante il corso del paragrafo successivo.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il concorso Ospedale dei Colli ed, in particolare, qual è il posto per il quale i candidati possono concorrere, quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere al fine di poter prendere parte alla procedura di selezione, nonché quali sono i termini e le modalità per la presentazione della domanda di partecipazione.

Concorso Ospedale dei Colli: ecco qual è il posto per il quale i candidati possono concorrere

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in baso a quanto è stato disposto dalla recente deliberazione n. 103 del 24 febbraio 2023, ecco qui di seguito qual è il posto per il quale i candidati possono concorrere:

  • 1 posto da dirigente medico nella disciplina di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica.

Concorso Ospedale dei Colli: ecco quali sono i requisiti che bisogna necessariamente possedere per partecipare alla procedura di selezione

Per poter prendere parte alla procedura di selezione e per avere la possibilità, dunque, di essere reclutati nella sopra citata posizione professionale, i candidati devono obbligatoriamente possedere i seguenti requisiti generali:

  • la cittadinanza italiana, di un altro Stato membro dell’Unione Europea (UE) oppure di un Paese terzo, a patto che questi ultimi siano in possesso di uno dei seguenti documenti:
    • il diritto di soggiorno;
    • il diritto di soggiorno permanente;
    • il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
    • lo status di rifugiato;
    • lo status di protezione sussidiaria;
  • l’idoneità fisica all’impiego e alle mansioni che sono previste dal bando in oggetto;
  • il godimento dei diritti civili e politici;
  • non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • non essere stati destituiti, dispensati o licenziati durante il corso di un precedente impiego presso una pubblica amministrazione;
  • il rispetto degli obblighi di leva, esclusivamente per i candidati di sesso maschile che sono nati entro il 31 dicembre 1985.

Oltre ai sopra citati requisiti generali, i candidati devono essere in possesso anche dei seguenti requisiti specifici per poter essere assunti nel profilo professionale che è previsto dal bando di concorso:

  • il diploma di laurea in Medicina e Chirurgia;
  • l’iscrizione all’Albo professionale presso l’Ordine dei Medici Chirurghi;
  • la specializzazione oppure l’iscrizione a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica nella disciplina prevista dal bando in oggetto, ovvero in Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica.

Come e quando fare domanda? Ecco quali sono i termini e le modalità per la presentazione dell’istanza ai fini della partecipazione alla procedura di selezione

Per quanto riguarda quelle che sono le modalità per la presentazione della domanda al fine di partecipare al concorso Ospedale dei Colli, il bando in oggetto prevede che i candidati debbano presentare l’istanza esclusivamente tramite la procedura telematica disponibile al seguente indirizzo: https://ospedalideicolli.iscrizioneconcorsi.it.

In merito al termine ultimo per l’invio dell’istanza, invece, il bando prevede che i candidati debbano presentare la stanza entro il 30° giorno successivo rispetto alla data di pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, 4° Serie speciale “Concorsi ed esami”, ovvero entro le ore 23:59 del 1° febbraio 2024.

Finale Supercoppa, Comunale (comico e tifoso Napoli): “L’arbitro ha compromesso il match. Con la Lazio vorrei una squadra volenterosa”

Ci sono passioni che si vivono in maniera talmente forte, tipo quella per il calcio, capaci di condizionare le giornate anche a chi fa il comico nella vita ed è abituato a regalare risate per professione. Vincenzo Comunale è uno di questi. Volto noto della tv, ha partecipato a Zelig facendosi conoscere dal grande pubblico. Nato e cresciuto a Napoli, vive in maniera viscerale l’amore per i colori azzurri. Per commentare la finale di Supercoppa e la sconfitta della squadra di Mazzarri, Comunale è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Finale Supercoppa, Comunale a Tag24

Sono già passati un paio di giorni, ma la rabbia dei tifosi del Napoli per come è andata a finire la Supercoppa italiana non accenna a calmarsi. La delusione è ancora tanta e per alcuni inizia a trasformarsi in rassegnazione. Le decisioni arbitrali prese da Rapuano, secondo il popolo partenopeo, ma anche la società azzurra, hanno condizionato le sorti del match e l’espulsione di Simeone, quando mancava circa mezz’ora al termine della gara, ha rappresentato la svolta della partita, in favore dell’Inter. Mazzarri ha abbandonato il campo senza farci ritorno neanche per la premiazione, ma adesso dovrà archiviare la finale e pensare solo al campionato. Tornare in cirsa per la Champions League resta l’obiettivo primario del mister. Per commentare la finale di Supercoppa, Vincenzo Comunale, comico e tifoso napoletano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo dalla Supercoppa, la rabbia si è iniziata a calmare, oppure è ancora tanta?

“Penso che il problema sia proprio questo, la rabbia si è assopita ed è subentrata la rassegnazione. Di fronte a certe cose, che non riguardano di certo solo il Napoli, come ha detto anche il presidente De Laurentiis, si può generare solo un grande sconforto. Determinate gestioni arbitrali, e soprattutto le indecisioni, non fanno bene al calcio e non sempre si risolvono nella maniera più saggia. Per quel che riguarda la Supercoppa, è innegabile che l’Inter fosse più in forma, tanto è vero che a un certo punto noi tifosi del Napoli speravamo nei calci di rigore. Purtroppo però è andata diversamente, ma le decisioni arbitrali hanno compromesso le sorti del match, è innegabile. Se il metro di giudizio era quello, non si capisce come Calhanoglu possa aver finito la partita in campo e Simeone no”.

È proprio questo che fa arrabbiare, la differenza di metro di giudizio tra primo e secondo tempo?

“Esatto, negli spogliatoi Rapuano ha cambiato personalità, sembra quasi sia stato sostituito. La verità però è che se fosse stato sostituito, probabilmente sarebbe stato meglio”.

Ci sono però anche dei fattori positivi, perché complice anche la difesa a tre e il cambio di modulo, qualcosa dell’impostazione di Mazzarri inizia a vedersi. Da cosa deve ripartire il Napoli in campionato?

“Deve ripartire proprio da questo, dal carattere, dal fuoco che c’è. La cosa importante a questo punto è pensare alla squadra e non alle singole individualità. Il Napoli è fatto di grandi campioni, ma quel che conta è la compattezza e Mazzarri lo sa bene. Il mister ha tutta la mia simpatia, ha accettato di gestire una situazione molto complessa, in tempi molto ristretti e con una forte pressione addosso. Il suo compito non è di certo facile, ed è addirittura complicato dal fatto che ha preso una squadra che lo scorso anno ha ottenuto il successo grazie al 4-3-3 di Spalletti. L’errore più grande però, è pensare di poter replicare quel modulo e quel gioco. Non si può fare, nel bene e nel male vanno seguite le idee di Mazzarri e questo richiede tempo”.

Nel prossimo weekend il Napoli dovrà affrontare la Lazio. Sarà una squadra senza calciatori importanti, complice il regolamento di Supercoppa. Che ne pensi?

“Beh, direi che la cosa buona è che sicuramente l’anno prossimo non giocheremo la Supercoppa, perché è davvero penalizzante. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno! Non ha senso scontare la pena in campionato, è avvantaggiato chi questa competizione non la fa. È un regolamento che non capisco”.

Che squadra ti aspetti contro la Lazio?

“Mi aspetto quello che abbiamo visto con la Fiorentina, piuttosto che quello che abbiamo visto con l’Inter. Vorrei vedere una squadra arrabbiata e volenterosa, questo mi piacerebbe”.

Resta la fiducia nei confronti di Mazzarri e cosa ne pensi del suo atteggiamento nel post partita di Napoli-Inter?

“Ho grande fiducia nei confronti del mister, gli voglio bene e nutro verso di lui grande affetto. Seguo il Napoli da quando ero bambino, ai tempi di Lavezzi, Hamsik e Cavani, e quando lui era alla guida della squadra. È un allenatore che si dedica tanto ai suoi ragazzi, rispetto anche a chi c’è stato in precedenza, e questo non è per niente scontato. Per quel che riguarda invece l’atteggiamento avuto in Supercoppa, penso che sappia anche lui che non è stato corretto. Credo che, col senno di poi, si sia pentito perché sportivamente non si fa, al di là di quelli che possono essere i dissapori. Bisogna essere corretti fino in fondo, quando si arriva primi, ma anche quando si arriva secondi”. 

Finale Supercoppa, Andrea Zenga: “Inter, obiettivo seconda stella. Lautaro un leader, ma Rapuano non mi è piaciuto”

Ragazzo timido, a modo ed educato; volto noto della tv. Grazie all’esperienza al Grande Fratello di qualche stagione fa, Andrea Zenga si è fatto conoscere dal grande pubblico per la sua storia, facendosi apprezzare per il suo carattere e mettendo in mostra senza remore, pregi e difetti. Figlio d’arte, con il cuore nerazzurro, la sua più grande passione è da sempre il calcio e non perde occasione per seguire, anche dal vivo, la squadra per cui fa il tifo. Per commentare la vittoria della finale di Supercoppa, da parte dell’Inter, Zenga è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Finale Supercoppa, Andrea Zenga a Tag24

Non sono mancate le polemiche, ma alla fine dei conti, quel che resta è la vittoria della Supercoppa. In ballo c’era il primo trofeo della stagione e l’Inter di Inzaghi, in un modo o nell’altro, è rientrata a Milano con la Coppa. A sbloccare il risultato, al 91esimo minuto, ci ha pensato il solito Lautaro Martinez, un leader indiscusso, che in questa stagione si è caricato la squadra sulle sue spalle, da vero capitano. Ora la testa però deve tornare rapidamente al campionato. Tra pochi giorni la squadra di Inzaghi se la dovrà vedere con la Fiorentina e nel frattempo, la Juventus, ha messo la freccia e superato i nerazzurri in campionato, in attesa che arrivi il recupero del match con l’Atalanta. Per commentare la vittoria della finale di Supercoppa, Andrea Zenga, volto noto della tv e tifoso interista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Inter conquista la Supercoppa, il primo trofeo della stagione. Nonostante le tante polemiche, pensi che abbia vinto chi ha meritato di più?

“Polemiche a parte, sinceramente penso di sì, anche se secondo me è stata un’Inter meno brillante rispetto alla semifinale con la Lazio. Il Napoli si è difeso bene, ha cambiato modulo e adesso lascia meno spazi. Secondo me i nerazzurri, contro squadre che impostano il match in maniera più difensiva, fanno più fatica. Detto questo però, in linea di massima, la vittoria della Coppa è meritata”.

Ennesima Coppa per Inzaghi, mister da finale. Secondo molti però, per entrare nell’Olimpo degli allenatori, deve vincere Champions e scudetto. Secondo te è il tecnico giusto per raggiungere questo tipo di trofei?

“Penso che Inzaghi abbia già fatto un mezzo miracolo lo scorso anno, portando l’Inter in finale di Champions. Fare in modo che questa squadra si attesti sempre tra le prime otto, o meglio ancora tra le prime quattro, sarebbe già un risultato straordinario dal punto di vista europeo. È chiaro che all’appello manchi lo scudetto, e sarei felice di poter raggiungere finalmente la seconda stella. Per ora non gli si può dire niente, è in corsa e ha perso pochissimi punti per strada. Sta facendo un grande percorso in Serie A e nelle partite secche si è dimostrato fortissimo. Le preparava molto bene, soprattutto dal punto di vista mentale, già quando era alla Lazio”. 

Per la corsa scudetto, ti preoccupa la Juventus? C’è già chi nel recupero contro l’Atalanta, vede gli spettri del match di due stagioni fa con il Bologna. 

“Eeffettivamente quell’asterisco vicino all’Inter non è che mi piaccia molto. Ricordo però che la partita con il Bologna fu particolare, venne posticipata sempre di più e non si capiva quando si sarebbe dovuta giocare. Ci sono stati i vari fattori che hanno influito. Con l’Atalanta comunque sarà difficile, perché è una squadra in forma e vedremo come arriveranno entrambe le formazioni alla fine di febbraio. Intanto mi preoccupa il match con la Fiorentina, perché fare un passo falso vorrebbe dire arrivare allo scontro diretto almeno a 4 punti di distacco, nonostante la partita in meno. La Supercoppa però era lì, inserita a questo punto della stagione, e non ci si poteva fare nulla. La Juventus è ovvio che fa paura e secondo me sarà lotta a due fino alla fine del campionato”. 

Hai fatto giustamente riferimento alla partita con la Fiorentina, il prossimo impegno dell’Inter. C’è un’altra polemica, legata alle regole della Supercoppa, in riferimento agli indisponibili. Per i cartellini subiti a Riad, i nerazzurri dovranno fare a meno di Calhanoglu e Barella. Che ne pensi?

“Penso che sia assurdo, una regola inspiegabile. Avrei preferito che uno come Barella potesse addirittura saltare la finale, piuttosto che la sfida di campionato. Secondo me è una regola che penalizza troppo chi gioca la Supercoppa, che dovrebbe essere invece un premio guadagnato, mentre così rischia di condizionare anche la Serie A. In Coppa Italia ad esempio questo non succede, e non vengono scontate le squalifiche in campionato. Non trovo lo stesso metro di giudizio e non ne capisco il senso”. 

Della gestione arbitrale da parte di Rapuano, invece?

“Devo essere sincero, l’arbitraccio non è piaciuto neanche a me, perché c’è stato un cambio radicale di metro di giudizio tra il primo ed il secondo tempo. I giocatori si basavano ovviamente su quanto fatto nella prima frazione di gioco. Non penso sia stato un arbitraggio di parte, ma credo sia stato sbagliato totalmente l’approccio alla ripresa. Un cambio troppo repentino. Se andiamo a vedere, se avesse utilizzato nel primo tempo il metro del secondo tempo, Calhanoglu sarebbe stato espulso. Per quel che mi riguarda però, credo sia stato giusto il tipo di arbitraggio visto nella prima parte di gara, soprattutto in una finale, dove i cartellini pesano molto di più”. 

Ancora una volta, a deciderla ci pensa Lautaro. Il suo è stato un cambiamento importante, grazie alla finale di Champions e alla fascia di capitano. E’ diventato il trascinatore di questa squadra?

“La sua è stata una crescita importante, adesso è un leader indiscusso. Credo che da questo punto di vista anche la partenza di calciatori e personalità forti, come Dzeko e Lukaku, lo abbiano responsabilizzato ancora di più. Adesso è affiancato da un calciatore giovane e di talento, come Thuram. Quello che poteva essere un carico di pressioni, per alcuni eccessivo, lui lo ha trasformato in un punto di forza. La fascia di capitano lo ha aiutato ancora di più ad imporsi e non possiamo far altro che coccolarlo, perché si sta rivelando un leader importantissimo, sia in campo che fuori”. 

Arabia, c’è chi dice no: Politano rinnova col Napoli. Con un retroscena…

Napoli, Politano rinnova – Le sirene dell’Arabia hanno risuonato fino all’ultimo momento utile. Una tentazione forte, fortissima, ma che alla fine non ha prevalso sulla volontà di proseguire la sua avventura nel calcio italiano con addosso la maglia del Napoli. Perché, in un mercato dove i petroldollari arabi fanno ormai da padroni, c’è anche chi è capace di dire “no”: è il caso di Matteo Politano, esterno azzurro che ha rifiutato il ricchissimo ingaggio messo sul piatto dall’Al Shabab per rinnovare il contratto con il Napoli, club con cui gioca ormai da gennaio 2020.

Politano rinnova, le cifre e il retroscena

Fumata bianca col Napoli e retroscena con gli arabi. L’Al Shabab infatti ha provato fino all’ultimo a convincere Politano. Subito dopo la finale di Supercoppa persa dal Napoli contro l’Inter, il club arabo ha rilanciato mettendo sul piatto un ingaggio complessivo, per le prossime tre stagioni, da 24 milioni di euro. Più del doppio di quanto Politano andrà a guadagnare con il Napoli. L’esterno azzurro però non ha tentennato e ha gentilmente declinato la ricchissima proposta.

Politano ha dunque accettato la proposta del Napoli e nei prossimi giorni il nuovo accordo diventerà ufficiale. L’esterno azzurro prolungherà per altre due stagioni, dal 2025 (data dell’attuale scadenza) al 2027, e andrà a percepire un ingaggio da 3.2 milioni di euro netti a stagione. Stretta di mano tra le parti già avvenuta, con il Napoli che annuncerà il prolungamento dell’esterno offensivo molto probabilmente a mercato chiuso, quindi dopo l’1 febbraio.

A spingere Politano a proseguire l’avventura con il Napoli sono stati principalmente due fattori. La fiducia di Mazzarri e della società, che gli ha ribadito la centralità nel progetto tecnico azzurro anche del futuro al di là di chi sarà il nuovo allenatore, e la volontà di convincere Luciano Spalletti a convocarlo per il prossimo campionato Europeo. Politano infatti temeva che trasferendosi in Arabia avrebbe perso la possibilità di una chiamata azzurra.

Dendoncker è del Napoli. Perez si avvicina

Quella odierna è stata una giornata davvero molto importante per il Napoli. Oltre ad aver definito il rinnovo di Politano, la società azzurra ha infatti chiuso per l’acquisto di Leander Dendoncker, centrocampista belga classe 1995. Il calciatore arriva dall’Aston Villa con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni di euro: già nelle prossime ore è atteso in Italia per sottoporsi alle visite mediche di rito che precederanno l’ufficialità del suo trasferimento in azzurro.

Un percorso che presto potrebbe compiere anche Nehuen Perez: tra Napoli e Udinese ci sono stati infatti nuovi contatti che hanno limito la distanza tra i 15 milioni offerti dagli azzurri e i 20 richiesti dal club bianconero. Operazione che potrebbe andare in porto per 16-17 milioni di euro più bonus. Il difensore argentino è la prima scelta del Napoli per la difesa che lo ha individuato come il profilo giusto da inserire nella rosa a disposizione di Walter Mazzarri.

Osimhen via dal Napoli? “Ho già deciso il mio prossimo step”. La verità sulla clausola

Napoli, Osimhen via a fine anno? – Il rinnovo ufficiale con il Napoli fino al 2026 arrivato poco prima di Natale sembrava aver spazzato via quasi tutti i dubbi sul futuro di Victor Osimhen, ma in realtà così non è. A spaventare e non poco i tifosi azzurri è infatti lo stesso attaccante nigeriano che, nel corso di un’intervista rilasciata a CBS Sports Golazo, torna a mettere in dubbio la sua permanenza al Napoli. Le sue parole, anzi, fanno intendere a un futuro lontano dalla Serie A, visto che Osimhen non si è sbilanciato sulla sua permanenza ma ha solo parlato genericamente di futuro, sottolineando un nuovo step nella sua carriera a fine stagione.

Osimhen: “Penso a finire la stagione col Napoli. Io in Premier? Dico…”

Attualmente impegnato nella Coppa d’Africa con la nazionale nigeriana, l’attaccante del Napoli Osimhen ha dimostrato di avere le idee chiarissime sul suo futuro. Queste le sue affermazioni rilasciate a CBS Sports Golazo:

Ho già preso la mia decisione sul prossimo step da fare a fine stagione. Ho già chiaro il mio piano, so cosa voglio fare, il prossimo passo da prendere nella mia vita. Il 60% delle persone mi accosta alla Premier League, io posso dire che si tratta di uno dei campionati più belli del mondo. Ora però voglio finire la stagione bene con il Napoli e poi seguire la decisione che ho già preso”.

I dettagli sulla clausola

Appena un mese fa il Napoli ha annunciato il prolungamento contrattuale di Osimhen, dopo mesi di lunghe e serrate trattative. Scadenza prolungata di un anno, dal 2025 al 2026, e stipendio triplicato rispetto a quanto percepito in precedenza con effetto retroattivo a partire dallo scorso luglio: ingaggio dunque da circa 10 milioni di euro più bonus. Ma c’è di più: nel nuovo contratto tra Osimhen e il Napoli è stata inserita una clausola rescissoria dal valore di 130 milioni di euro non valida però per i club italiani, ma solo per quelli esteri, e pagabile in unica soluzione.

Napoli-Osimhen, qualcosa si è rotto?

Tra il club azzurro e Osimhen qualcosa sembra essersi rotto ormai da mesi. L’attaccante nigeriano, protagonista assoluto nella cavalcata scudetto dello scorso anno, in questa stagione – pur dando il suo enorme contributo alla causa azzurra con 7 gol in 13 partite di campionato e una rete in Champions – è apparso decisamente più nervoso e insofferente rispetto al passato. Un feeling mai nato con Rudi Garcia, l’allenatore scelto per sostituire Spalletti, e le tensioni per il rinnovo tra il suo entourage e il presidente De Laurentiis (indagato per falso in bilancio proprio in merito all’acquisto dell’attaccante nigeriano dal Lille). Poi la firma sotto l’Albero di Natale sembrava aver sistemato tutto: adesso, invece, arrivano le nuove nerissime nubi sul futuro. Osimhen, ricordiamo, non ha partecipato alla Supercoppa Italiana persa in finale dal suo Napoli contro l’Inter perché impegnato con la Nigeria in Coppa d’Africa.

Supercoppa, Colantuono: “L’Inter è favorita, ma per il Napoli sarebbe una salvezza. Arabia Saudita? Aumenta l’appeal mediatico”

Ex calciatore con un passato da difensore centrale, ormai da anni Stefano Colantuono ha iniziato la sua carriera da allenatore e si è conquistato il rispetto e grande apprezzamento da parte di tutti gli addetti ai lavori. Tanta esperienza nel suo passato e voglia di mettersi in gioco anche nel futuro. Esperto e attento osservatore anche del nuovo calcio saudita, da qualche mese commenta il campionato arabo, di cui conosce tutte le dinamiche. Per analizzare la nuova formula della Supercoppa, Colantuono è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Supercoppa, Colantuono commenta il trofeo a Tag24

Una partita per continuare a sognare, l’altra, eventualmente, per provare a portare a casa il primo trofeo della stagione. Napoli, Fiorentina, Inter e Lazio sono già partite da qualche giorno, anche per abituarsi alle temperature completamente diverse rispetto all’Italia e tra questa sera e domani, a Riad, si giocheranno la possibilità di tornare a casa con la Supercoppa. Le prime due classificate del campionato e le due finaliste della Coppa Italia, ognuna con motivazioni diverse, ma tutte con lo stesso obiettivo. Per commentare la nuova formula della Supercoppa, Colantuono, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La Supercoppa apre i battenti: questa sera Napoli-Fiorentina e domani Inter-Lazio. Le piace la nuova formula?

“Si mi piace molto, perchè così la competizione diventa ancora più interessante e sfugge ad ogni tipo di pronostico. Era difficile farne anche prima, perchè comunque la finale era gara secca, ma adesso si è aggiunta qualche variabile in più”.

Però gli allenatori lamentano di giocare già troppo e così si è aggiunta addirittura una partita al calendario…

“Questo lo sappiamo tutti benissimo, ma il calcio va in una direzione chiara che è quella degli introiti economici. La macchina è grossa e per sopravvivere ha bisogno di continui ingressi. La scelta è stata fatta per questo, è evidente, ma è comunque interessante. Innanzitutto perchè si va a giocare in una struttura meravigliosa. Io lo so bene perchè commento il campionato saudita e lo stadio di Riad è bellissimo. E poi resto convinto che questo tipo di manifestazione, che per lungo tempo è stata circoscritta all’Italia, può avere una cassa di risonanza maggiore ed aumentare l’appeal mediatico”.

Questa sera l’esordio con napoli-Fiorentina. Che gara sarà?

“Sarà una gara equilibrata. In questo momento la Fiorentina, in campionato, sta facendo meglio del Napoli che quest’anno ha avuto tante difficoltà. Sono partite difficili da pronosticare, ma me l’aspetto molto bella. Sono due squadre che hanno calciatori di qualità, con cui possono giocare molto bene. La Fiorentina è avvantaggiata dal fatto di non aver cambiato allenatore, mentre il Napoli sta cercando di ritrovarsi con Mazzarri. Può essere un match molto interessante”.

Per il Napoli è l’unico modo per salvare la stagione?

“Beh è un club attardato rispetto a quelli che erano gli obiettivi dell’inizio dell’anno, mentre la Fiorentina sta mantenendo le aspettative. Proprio per questo, vincendo eventualmente il trofeo, avrebbe la possibilità di salvare la stagione. C’è sempre una Coppa in ballo”.

Sfugge al pronostico anche la gara tra Inter e Lazio oppure i nerazzurri sono favoriti?

“L’Inter è un gradino superiore a tutti, ma è una gara secca. I nerazzurri, nel girone d’andata, hanno fatto vedere di essere i più forti ed è chiaro che partiranno leggermente avvantaggiati. Fortuna che la Juventus sta riuscendo a mantenersi in scia”.

E della Lazio che mi dice?

“E’ una squadra che si è ritrovata, che sta facendo bene e che è reduce da una serie di risultati molto interessanti. Cinque vittorie consecutive gli hanno ridato spirito, fiducia ed entusiasmo. Non sarà una partita facile per la formazione di Inzaghi, che però resta leggermente favorita. Sarri ha a disposizione calciatori interessanti, di grande qualità, con cui può far male”.

Il campionato saudita

Giustamente ci ricordava che sta seguendo il campionato saudita. Pensa che questa sia una bolla destinata ad esplodere, o monopolizzeranno anche il prossimo mercato estivo?

“Non penso sia un fenomeno destinato a finire, perchè sono tutte società super strutturate, con stadi straordinari e una buona organizzazione. I calciatori continuano a pensare alle proposte che ricevono. Molti pensano che ci siano solo Cristiano Ronaldo e Neymar, ma non è così e anche la competitività è già aumentata. Tantissimi hanno addirittura rifiutato offerte da parte di club europei per accettare l’Arabia Saudita. Penso che il tasso qualitativo stia crescendo e che continuerà a farlo”.

Quindi è diventata buona anche la competitività?

“Si, è buona ma come dicevo è un campionato in continua crescita. E’ chiaro che i calciatori locali, i sauditi, devono maturare ancora. Vedo però che anche allenatori molto impirtanti si stanno approcciando a questa realtà. Ad esempio si sta facendo con insistenza il nome di Mourinho, per il futuro. Per i giocatori arabi, avere maestri di questo spessore, sarebbe importante. Devono migliorare molto dal pinto di vista tattico, perchè dal punto di vista fisico ci sono. In Arabia sono già arrivati allenatori molto bravi, molti portoghesi, ed è questo il passaggio successivo”.

Quanto vale la Supercoppa italiana 2024? Ecco come verrà diviso il montepremi

Supercoppa Italiana, tutti i gudagni – Nuovo format allargato a quattro squadre, l’Arabia Saudita come location dell’evento e un montepremi altissimo: sono questi i tratti distintivi dell’edizione 2024 della Supercoppa Italiana, manifestazione che a partire da questa stagione ha completamente cambiato pelle. Fino allo scorso anno, infatti, a contendersi il trofeo in un match a gara unica erano la squadra campione d’Italia e la formazione vincitrice della Coppa Italia.

Quest’anno invece tutto è cambiato: al torneo partecipano il Napoli, squadra campione d’Italia 2023, la Lazio, seconda classificata in campionato, l’Inter, formazione vincitrice della Coppa Italia 2023 e la Fiorentina, finalista perdente della Coppa Italia. Quattro squadre (più la Lega Calcio) che, in base ai risultati, si spartiranno un montepremi complessivo di ben 23 milioni di euro.

Supercoppa Italiana 2024, come verrà diviso il montepremi:i guadagni

Oltre alla formula, quattro squadre che si contenderanno il trofeo nelle Final Four (semifinali e finale), la novità principale riguarda proprio il budget da 23 milioni che mette in palio lquesta edizione della Supercoppa Italiana: più del triplo rispetto allo scorso anno, quando Milan e Inter si divisero un montepremi da 7.5 milioni di euro. Ma come saranno distribuiti questi 23 milioni di euro? 6.8 milioni finiranno nella casse della Lega Calcio, alle due semifinaliste perdenti andranno 1.6 milioni di euro a testa, la squadra che uscirà sconfitta dalla finale si consolerà con un premio economico di 5 milioni di euro, mentre la formazione che alzerà al cielo la Supercoppa Italiana incasserà 8 milioni di euro.

Il calendario della competizione

Per la prima volta la Supercoppa Italiana non sarà decisa in gara secca ma ci sarà un mini torneo, sulla scia del modello spagnolo, con semifinali e finali. Questo il calendario delle gare e gli orari:

  • Giovedì 18 gennaio alle 20 (ora italiana): semifinale Napoli-Fiorentina
  • Venerdì 19 gennaio alle 20 (ora italiana): semifinale Inter-Lazio
  • Lunedì 22 gennaio alle 20 (ora italiana): finale

Tutte le partite della competizione si giocheranno all’Al-Awal Park di Riad, in Arabia Saudita, stadio da 25 mila spettatori. La nostra Lega Calcio, ricordiamo, si è già accordata per far sì che le prossime sei edizioni della Supercoppa si disputino in Arabia Saudita.

L’albo d’oro della Supercoppa Italiana

La squadra detentrice del trofeo è l’Inter, che lo scorso anno sconfisse nettamente il Milan per 3-0. L’albo d’oro della competizione vede al primo posto la Juventus con 9 trofei, subito dopo ci sono Inter e Milan che hanno trionfato in sette edizioni, cinque invece i successi della Lazio, due per Roma e Napoli, uno invece per Sampdoria, Parma e Fiorentina.

Tutti in cucina con la ricetta della Parigina napoletana

Se amate le quiche, le torte salate, i rustici, le pizze e chi più ne ha, più ne metta, sarete felici di scoprire (se già non la conoscete) la ricetta della Parigina napoletana. Soffice, filante, golosa e irresistibile: la Parigina è una pizza rustica realizzata con doppia base, pasta per la pizza e pasta sfoglia, e farcita con provola, pomodoro e prosciutto cotto.

Una vera istituzione per Napoli e i napoletani, che non ha nulla di francese. Ma allora il nome? Parigina deriverebbe dal dialetto “pa’regin‘”, ossia per la regina. Sembra infatti che questa pizza sia stata preparata per la prima volta per omaggiare una sovrana del Regno delle Due Sicilie. Se ci pensate, però, a quell’epoca la pasta sfoglia ancora non esisteva e veniva realizzata solo con la pasta della pizza. La versione della Parigina così come la conosciamo risale dunque agli anni Settanta, quando fu inventata dala rosticceria Sant’Antonio di Afragola.

Partiamo dagli ingredienti

Per prima cosa vediamo quali sono gli ingredienti che vi dovete procurare se volete realizzare la ricetta della Parigina napoletana.

Per l’impasto:

  • Farina 0 500 g
  • Olio extravergine d’oliva 25 g
  • Acqua a temperatura ambiente 310 g
  • Lievito di birra fresco 6 g
  • Zucchero 5 g
  • Sale fino 10 g

Per il ripieno:

  • Pomodori pelati 800 g
  • Caciocavallo 300 g
  • Prosciutto cotto a fette 150 g

Per ricoprire:

  • Pasta sfoglia 1 rotolo rettangolare
  • Panna fresca liquida 2 cucchiai
  • Tuorli 1

La ricetta della Parigina napoletana

Per preparare la ricetta della Parigina napoletana bisogna innanzitutto dedicarsi all’impasto della pizza: sciogliete il lievito nell’acqua a temperatura ambiente aiutandovi con una forchetta. In una ciotola versate la farina e lo zucchero e mescolate con la mano, quindi un po’ alla volta versate l’acqua nella quale avete sciolto il lievito. Impastate a mano incorporando la farina pian piano.

Quando il composto avrà preso consistenza versate l’olio, sempre un poco per volta. Quando ne avrete versato metà, incorporate il sale e infine aggiungete la restante parte di olio. Lavorate nuovamente con le mani fino a quando non avrete ottenuto un composto omogeneo.

Trasferite l’impasto sulla spianatoia e lavoratelo ancora per altri 10-15 minuti fino ad ottenere una sfera liscia e omogenea. Mettetela in una terrina, coprite con della pellicola trasparente e fate lievitare per circa 3 ore a una temperatura di 26°-28°.

Intanto che aspettate la lievitazione dell’impasto scolate i pomodori pelati del liquido in eccesso e poi schiacciateli con una forchetta. Togliete la buccia al caciocavallo e tagliatelo a fette sottili.

Ultimi passaggi

Siete a buon punto con la ricetta della Parigina napoletana. A questo punto, infatti, l’impasto dovrebbe essere triplicato di volume. Togliete la pellicola, ribaltatelo in una teglia da forno unta con olio Evo e allargatelo con la punta delle dita. Coprite nuovamente l’impasto con la pellicola e lasciate riposare per circa 20 minuti.

Una volta passato il tempo, distribuite il pomodoro su tutta la superficie della Parigina, lasciando liberi soltanto un paio di centimetri lungo i bordi. Disponete le fette di prosciutto cotto, coprendo bene il pomodoro, e quelle di caciocavallo, a ricoprire bene anche il prosciutto.

Srotolate ora la pasta sfoglia e tiratela con il mattarello, in modo da ottenere un rettangolo grande a sufficienza per ricoprire la pizza. Capovolgete quindi la sfoglia sulla pizza, pareggiate i bordi e bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta. Da ultimo spennellate con il tuorlo e la panna sbattuti assieme.

Cuocete in forno statico preriscaldato a 200° per circa 30-35 minuti, dopodiché sfornate e lasciate intiepidire per 5 minuti. Avete infine completato la ricetta della Parigina napoletana: tagliatela a quadrotti e servite!

E, se avete ancora voglia di gusto napoletano, provate anche la pizza di scarola o quella chiena, entrambe buonissime!

Napoli-Salernitana, Mazzarri: “Ritiro produttivo, è stata la vittoria del gruppo”

Napoli-Salernitana, Mazzarri analizza il match – Una vittoria per scacciare via i fantasmi dopo una settimana molto, molto difficile. Il Napoli ha battuto la Salernitana 2-1 dopo essere passato in svantaggio, decisiva al 96’ la rete del difensore Rrahamani. Tre punti che permettono al Napoli di salire a quota 31 e, soprattutto, di riportare un po’ di serenità a tutto l’ambiente dopo il ritiro “punitivo” che ha preceduto il match, voluto dalla società dopo gli ultimi risultati negativi (il Napoli prima di oggi ha ottenuto solo 1 punto nelle ultime tre giornate di campionato).

L’analisi di Mazzarri dopo Napoli-Salernitana

A sottolineare l’importanza della vittoria del Napoli è l’allenatore azzurro Walter Mazzarri che nel post partita ai microfoni di Dazn ha analizzato il successo contro la Salernitana, facendo anche il punto sul momento e sullo stato di forma del gruppo azzurro che adesso sarà impegnato nella Supercoppa Italiana. Queste le parole di Mazzarri nel post partita:

“Penso che la squadra oggi ha ritrovato anche il gioco, oltre lo spirito. Contro una Salernitana messa bene in campo non era facile, loro sono bravi. Noi poi siamo stati penalizzati perché abbiamo subito gol alla prima vera occasione della Salernitana ed è stata una bella botta. Ma voglio fare i complimenti a tutti i miei ragazzi perché hanno continuato a giocare rimanendo calmi, penso che la vittoria sia stata meritata. Credo che quella di oggi sia stata la vittoria del gruppo, oltre a questo ovviamente siamo stati bravi in alcune situazioni tattiche, specialmente nel recupero palla immediato, nel non farli ripartire. Il nostro è stato un ritiro produttivo che ci ha permesso di lavorare tanto sul campo e penso che questo oggi si sia visto. Dopo tutto quello che è successo in settimana per noi è stata una vittoria fondamentale”.

Napoli-Salernitana, Rrahamani: “Felice per il gol, ma sarà una stagione difficile”

Un lampo al minuto 96 che regala al Napoli un successo preziosissimo nel derby contro la Salernitana. Amir Rrahmani è l’eroe della gara del Maradona, sua infatti la decisiva rete del 2-1: il difensore azzurro non nasconde la gioia per il gol, ma allo stesso tempo ribadisce la difficoltà della stagione del Napoli. Queste le sue parole nell’intervista post partita rilasciata ai microfoni di Dazn:

C’è di tutto dentro questa vittoria. Stiamo vivendo sicuramente una situazione non facile, siamo passati dall’essere campioni d’Italia a ottenere questi risultati così altalenanti. Non è una cosa facile. Quest’anno comunque sarà così, molto difficile. Anche oggi abbiamo sofferto molto prima di riuscire a conquistare questa vittoria, poi fortunatamente siamo riusciti a ribaltare la gara. Sono molto felice per il mio gol, speriamo di avere questa fortuna anche in futuro. Il mio gol? La palla arrivava da dietro poco “pulita”, così l’ho stoppata e ho calciato. Non sono però felice per il gol subito, ne abbiamo incassati troppo quest’anno. Siamo consapevoli che questa è stata, è e sarà una stagione difficile. Il ritiro? Ovviamente non eravamo contenti di stare lontano dalle famiglie, ma ora speriamo di fare bene per non dover fare altri ritiri”.

Lo sfogo di Inzaghi: “La Salernitana merita rispetto”

Non ci sta Pippo Inzaghi. L’allenatore della Salernitana, ammonito (era diffidato e sarà dunque squalificato), in occasione del rigore concesso al Napoli, protesta nel post gara ai microfoni di Dazn. Motivo della contestazione la presunta irregolarità, non ravvisata dall’arbitro, che ha preceduto la rete del 2-1 del Napoli.

“Non meritavamo di perdere e siamo sempre penalizzati in ogni partita. C’è bisogno di avere rispetto per la Salernitana, sono stato ammonito e verrà squalificato per non aver detto nulla. Ci sono le immagini e spero le facciano vedere, non ci sta bene. Vogliamo perdere le partite in maniera giusta e trasparente, ma con questo spirito ci salveremo.  Il rigore è un rigore da Var che non sarebbe mai stato fischiato dall’arbitro. Il fallo di Demme sul 2-1 è anche un episodio da Var, perché ha dato una gomitata in testa al mio giocatore. Io pretendo rispetto, a fine primo tempo non mi guardavano nemmeno in faccia e questo non va bene. Non vogliamo essere vittime sacrificali o essere presi in giro, se dobbiamo perdere lo dobbiamo fare per i nostri demeriti, che sicuramente ci sono”.