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Tag: Italia

Italia, le parole di Spalletti sulle condizioni di Barella: le ultime sui possibili esclusi dai convocati

Italia, le condizioni di Barella e le ultime sui convocati di Spalletti – Manca sempre meno all’inizio degli Europei di questa estate e domani, giovedì 6 giugno, Luciano Spalletti svelerà la lista dei 26 convocati ufficiali della Nazionale. Dopo l’assenza di ieri nell’amichevole contro la Turchia, si era creato un po’ di preoccupazione intorno alle condizioni di Nicolò Barella. Il commissario tecnico – intervenuto in conferenza stampa – ha però rassicurato tutti, confermando che il centrocampista Azzurro non ha nulla di grave.

Italia, non preoccupano le condizioni di Barella: sarà nei convocati di Barella

Nicolò Barella ha saltato l’amichevole dell’Italia contro la Turchia per un affaticamento muscolare. Il centrocampista dell’Inter e della Nazionale non ha però nulla di grave e sarà regolarmente tra i 26 convocati di Spalletti per Euro 2024. Ad affermarlo è stato lo stesso Luciano Spalletti, che oggi (mercoledì 5 giugno) ha parlato in conferenza stampa dopo il test contro l’Under 20:

“Mi fido dei miei medici che mi hanno detto che è quasi certo che recuperi. Poi dobbiamo vedere lo sviluppo. C’è tempo fino al 7 per le convocazioni… Mi sono già espresso, poi se succede qualcosa devo tornare indietro. Voi siete bravi e io sono un pollo che ci casco sempre… non sono alla vostra altezza, dei veterani soprattutto. Magari domani la sensazione sarà un’altra e potremo valutare meglio“.

Salvo clamorosi imprevisti, il classe ’97 sarà quindi a disposizione di Spalletti già per la prima partita degli Europei contro l’Albania, in programma sabato 15 giugno alle 21:00. Resta da capire, quindi, chi saranno i tre giocatori esclusi dai convocati di Luciano Spalletti.

Restano da monitorare, invece, le condizioni di Alex Meret. Il commissario tecnico azzurro ha infatti spiegato che il portiere del Napoli ha accusato un piccolo problema muscolare:

“Oggi Meret si è fermato nel riscaldamento. E si capirà per lui meglio domani”. 

Al momento, infatti, a Coverciano sono presenti 29 giocatori, ma in Germania potranno andare solamente in 26. Secondo quanto riferito da Sky Sport, i principali indiziati a dover lasciare il ritiro Azzurro sono il portiere della Lazio Ivan Provedel, il centrocampista del Torino Samuele Ricci e l’esterno del Bologna Riccardo Orsolini. Nulla però è ancora ufficiale. La decisione definitiva sarà nota domani, giovedì 6 giugno, quando Luciano Spalletti annuncerà i 26 convocati.

Nel frattempo, oggi gli Azzurri hanno affrontato un test amichevole contro l’Under 20. La partita è terminata 3-1 per la squadra di Spalletti. I gol della Nazionale maggiore portano la firma di Scamacca, Raspadori ed El Shaarawy. Di Sekulov, invece, la rete degli Azzurrini.

Italia, Spalletti in conferenza: “Gatti verrà in Germania, sarà tra i 26 convocati”

Italia, Spalletti in conferenza – Prime prove sul campo in vista dell’ormai imminente inizio del campionato Europeo, competizione che prenderà ufficialmente il via il prossimo 14 giugno in Germania. La Nazionale azzurra allenata dal commissario tecnico Luciano Spalletti si prepara ad affrontare domani la Turchia, nella prima delle due amichevoli – l’altra si gioca sabato 15 giugno contro l’Albania – che precederanno l’inizio ufficiale della manifestazione iridata.

C’è tanta curiosità per le scelte di formazione del Ct Luciano Spalletti che – specialmente dopo l’emergenza in difesa dovuta agli infortuni di Acerbi e Scalvini – potrebbe provare delle nuove soluzioni tattiche, a iniziare dalla difesa a tre (sistema di gioco già adottato nelle recenti amichevoli in terra americana). Modulo ancora da sciogliere – al momento comunque sembra resistere l’idea di una difesa a quattro –, così come alcuni interpreti, a iniziare dal centrale di difesa che affiancherà Bastoni, unico certo della maglia da titolare in mezzo.

Italia, Spalletti in conferenza: “Scamacca? Ai figli vanno dette le cose vere”

Spalletti ha subito annunciato che Federico Gatti sarà tra i calciatori convocati per il campionato Europeo. Queste le parole del Ct azzurro in conferenza:

“Gatti sarà tra i 26 giocatori che verranno convocati e voleranno in Germania. Pellegrini può essere un numero 10, proprio come Barella perché ha le giocate che ti colgono di sorpresa. Poi è la qualità totale della squadra che deve fare la differenza, vogliamo diventare una squadra molto unita e compatta. Fagioli si è sempre allenato bene, abbiamo i dati perché ormai è tutto monitorato. Io non ho simpatie e antipatie, ma ho la possibilità di valutare le cose. Le sensazioni dopo questi primi giorni di ritiro sono ottime, la squadra ha lavorato in maniera serie e intensa“.

Spalletti ha parlato poi di Scamacca e ha svelato alcune  scelte di formazione per la gara amichevole contro la Turchia allenata da Vincenzo Montella.

“Le due amichevoli che ci attendono ci permetteranno di fare valutazioni, ovviamente è chiaro che bisogna iniziare a mettere dentro giocatori che si ritengono titolari. Probabilmente all’inizio giocherà Di Lorenzo terzino destro, ma Darmian sa fare il terzo, il quinto, il quarto e può giocare pure a sinistra. In porta giocherà Vicario, il centravanti invece sarà Retegui. Scamacca pigro? Io non dico le cose per attaccare qualcuno, a volte ai figli vanno dette le cose vere se non li vuoi viziati quando diventano grandi…”

Gatti convocato: attesa per la lista dei 26

Dopo le indisponibilità di Acerbi e Scalvini, Luciano Spalletti ha convocato il difensore della Juventus Federico Gatti, sarà lui il quinto centrale di ruolo in rosa. Le due amichevoli contro Turchia e Albania saranno decisive anche nella scelta dei tre tagli da effettuare. Al momento infatti sono 29 i calciatori pre-convocati da Spalletti, elenco che dovrà obbligatoriamente essere ridotto a 26 uomini entro il 6 giugno.

Italia, Spalletti: “Dispiace per chi ho lasciato fuori, li richiamerò”

Prima ancora dell’inizio della conferenza stampa, Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 facendo il punto sulle scelte riguardanti i convocati.

La prima cosa che voglio dire è che alleno un gruppo serio. Voglio mandare un bacio a Scalvini e ad Acerbi che non ci saranno, ma chi è arrivato qui ha dato massima disponibilità, come nel caso di Gatti che era stato preallertato e poi è arrivato a Coverciano di corsa. Voglia ribadire una cosa: mi spiace per i calciatori che non ho convocato, che ho lasciato fuori. In futuro avremo bisogno di tutti, li richiamerò”

Le probabili formazioni di Italia-Turchia

ITALIA (3-4-2-1): Vicario; Darmian, Buongiorno, Bastoni; Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Dimarco; Pellegrini, Chiesa; Retegui. Ct: Luciano Spalletti.

TURCHIA (4-2-3-1): Cakir; Celik, Demiral, Kabak, Ozkacar; Ozcan, Kokcu; Yildiz, Calhanoglu, Akturkoglu; Yilmaz. Ct: Vincenzo Montella.

Italia, Fagioli in conferenza: “Sono rinato 7 mesi fa. Anche io sorpreso per la convocazione”

Italia, Fagioli in conferenza – Il suo nome è quello ha destato maggiore sorpresa nell’elenco dei 30 pre-convocati (poi divenuti 29, visto il forfait di Acerbi e Scalvini e la chiamata di Gatti) da Luciano Spalletti e non sicuramente per le qualità tecniche. Nicolò Fagioli non solo è stato selezionato per il ritiro di Coverciano, ma si è già guadagnato la certezza di rientrare nell’elenco dei 26 uomini che parteciperanno alla spedizione azzurra per Euro 2024, competizione che di disputerà in Germania dal 14 giugno al 14 luglio.

Luciano Spalletti infatti crede tantissimo nelle sue qualità e ha più volte ribadito che la sua convocazione è stata solo ed esclusivamente figlia di una scelta tecnica. Fagioli, ricordiamo, è tornato in campo solo nelle ultime due giornate di campionato dopo aver scontato una squalifica di 7 mesi per il caso scommesse che lo ha suo malgrado visto come protagonista.

Italia, Fagioli in conferenza torna a parlare della lunga squalifica

Alla vigilia della sfida amichevole contro la Turchia, il centrocampista dell’Italia Fagioli ha parlato in conferenza stampa al fianco del Ct Luciano Spalletti. Tanti i temi affrontati dal classe 2001, queste le sue parole più significative:

“Mi sono sempre allenato per tornare in campo per le ultime due gare della Juventus e poi per essere a disposizione della Nazionale di Spalletti. Questi sette mesi sono stati molto lunghi, per fortuna la gara col Bologna è stata spostata a lunedì, così ho potuto giocare le ultime due partite di campionato. Se essere tra i 26 per l’Europeo rappresenterebbe una rinascita? La mia rinascita c’è stata sette mesi fa quando mi hanno squalificato, in quel momento ho capito tutto quello che mi era accaduto e sono tornato alla mia vita normale. Essere presente in Germania sarebbe una convocazione enorme”.

Fagioli e il colloquio con Locatelli

Una convocazione, quella di Fagioli, che ha sorpreso anche il diretto interessato. Il centrocampista della Juventus in conferenza ha parlato anche del compagno di squadra Locatelli, escluso invece da Spalletti dall’elenco dei calciatori che parteciperanno al prossimo Europeo.

Anche io sono rimasto sorpreso per la convocazione dopo sette mesi lontano dal campo, l’ho saputo da Internet. Sono amico di Locatelli e gli voglio bene: gli ho parlato e gli ho detto che meritava anche lui di essere qui. Gli sono vicino in questo momento dove starà provando sicuramente delusione. Ora spero di superare il taglio ed essere tra i 26 che voleranno in Germania”.

Solo 8 presenze con la Juventus

Nei 7 mesi lontano dal campo a causa della squalifica per il caso scommesse, Fagioli si è sempre allenato in maniera intensa per farsi trovare pronto al momento del rientro. E così è stato. Il Ct Spalletti, un po’ a sorpresa, infatti, lo ha convocato preferendolo ad altri nomi illustri, come ad esempio il compagno di squadra Locatelli. Fagioli in questa stagione è sceso in campo solo 8 volte con la Juventus, ma ora davanti a lui c’è un Europeo da vivere da protagonista, visto che è escludere che possa essere uno dei tre calciatori che resteranno fuori dall’elenco definitivo (che dovrà essere di 26 uomini) per Euro 2024.

Reciprocità Italia Inghilterra, Accordo sui rimborsi IVA dopo la Brexit: valgono le regole UE

Reciprocità Italia Inghilterra: con la pubblicazione della risoluzione n. 22/E del 2 maggio 2024 da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’amministrazione finanziaria stessa ha comunicato che la Repubblica Italiana ha concluso un nuovo Accordo di reciprocità con il Regno Unito di Gran Bretagna e di Irlanda del Nord per quanto riguarda ciò che concerne i rimborsi IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).

La suddetta risoluzione dell’AdE, in particolare, che è stata redatta dalla Divisione ContribuentiDirezione Centrale Grandi Contribuenti e Internazionale Settore internazionale Ufficio Fiscalità Internazionale, fa riferimento alle disposizioni legislative che sono contenute all’interno dell’art. 38 ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 26 ottobre 1972, rubricato “Esecuzione dei rimborsi a soggetti non residenti stabiliti in Stati non appartenenti alla Comunità”, il quale è stato successivamente pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 292 dell’11 novembre 1972.

La risoluzione in oggetto, inoltre, si riferisce anche a quanto era stato disposto in precedenza dall’art. 38 bis2 del sopra citato decreto del Presidente della Repubblica, rubricato “Esecuzione dei rimborsi a soggetti non residenti stabiliti in un altro Stato membro della Comunità”.

Reciprocità Italia Inghilterra: ecco quali sono le regole sui rimborsi IVA dopo la Brexit

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base a quanto è stato disposto dalle normative sopra richiamate, l’Italia ha stipulato un nuovo Accordo di reciprocità con il Regno Unito per quanto riguarda la regolamentazione dei rimborsi IVA.

A tal proposito, nello specifico, l’Agenzia delle Entrate ricorda che il Regno Unito viene considerato come un Paese terzo rispetto all’Unione Europea (UE) in seguito al perfezionamento di un Accordo di recesso che è stato approvato il 17 ottobre 2019 da parte dell’UE e del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e all’entrata in vigore del medesimo a partire dal 1° febbraio 2020.

Pertanto, in attesa della Brexit definitiva, la quale è avvenuta in data 31 dicembre 2020, ha avuto luogo un periodo di transizione nel quale il Regno Unito ha operato in qualità di Paese membro dell’Unione Europea sia per quanto riguarda ciò che concerne gli aspetti doganali e sia per quanto riguarda ciò che concerne l’IVA e le accise.

Durante tutto il corso di questo periodo di transizione, in particolare, i soggetti che sono stabiliti all’interno del Regno Unito hanno seguito le disposizioni legislative che sono contenute all’interno del suddetto art. 38 bis2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, le quali definiscono quelli che sono i limiti e le modalità relative ai rimborsi IVA per quanto riguarda i soggetti stabiliti in uno Stato che fa parte dell’UE ma che non hanno una stabile organizzazione in Italia.

Dopodiché, a partire dal 1° gennaio 2021 il Regno Unito è uscita totalmente dalle regole che riguardano l’Unione Europea e, pertanto, si è ritenuto necessario stipulare un apposito Accordo di Reciprocità tra l’Italia ed il Regno Unito attraverso lo scambio di alcune Note Verbali da parte dei rappresentanti dei rispettivi Paesi, il quale è entrato in vigore dal 7 febbraio 2024.

Nelle sopra citate Note Verbali tra i due Stati, nello specifico, questi ultimi hanno dichiarato la sussistenza formale dei presupposti giuridici ai fini del riconoscimento della condizione di reciprocità in merito al pagamento dei rimborsi IVA che si riferiscono agli acquisti che sono stati effettuati a partire dal 1° gennaio 2021 da parte dei seguenti soggetti:

  • gli acquisti che sono stati effettuati da parte degli operatori italiani all’interno del territorio appartenente al Regno Unito;
  • gli acquisti che sono stati effettuati da parte degli operatori britannici all’interno del territorio appartenente all’Italia.

In definitiva, per tali acquisti ci si deve riferire alla normativa contenuta nell’art. 38 ter del decreto del Presidente della Repubblica Italiana n. 633 del 1972.

Accordo sicurezza sociale Italia Giappone: in vigore dal 1° aprile 2024

Accordo sicurezza sociale Italia Giappone: con la pubblicazione della circolare n. 52 del 27 marzo 2024 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni operative per quanto riguarda la normativa applicabile, i distacchi e la trasferibilità delle domande relative alle prestazioni pensionistiche.

La suddetta circolare INPS, in particolare, che è stata redatta dalla Direzione Centrale Entrate, dalla Direzione Centrale Pensioni, e dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, fa riferimento all’Accordo sulla sicurezza sociale che è stato firmato a Roma in data 6 febbraio 2009 da parte della Repubblica italiana e del Giappone e che entrerà in vigore a partire dalla giornata di oggi, lunedì 1° aprile 2024.

Tale Accordo, nello specifico, è stato successivamente ratificato dalla legge n. 97 del 18 giugno 2015, la quale è stata pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 156 dell’8 luglio 2015.

La circolare in oggetto, inoltre, si riferisce anche all’Accordo amministrativo che è stato stipulato a Tokyo lo scorso 30 agosto 2023 e che entrerà in vigore sempre a partire dalla giornata di oggi, lunedì 1° aprile 2024.

Accordo sicurezza sociale Italia Giappone: cosa cambia da oggi?

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base a quanto è stato disposto dalle sopra citate disposizioni legislative a partire dalla giornata di oggi, lunedì 1° aprile 2024, è entrato in vigore l’Accordo che è stato stipulato in materia di sicurezza sociale da parte dell’Italia e del Giappone.

Questo Accordo sulla sicurezza sociale, nello specifico, inizia a produrre i suoi effetti insieme anche a quanto è stato previsto all’interno di un altro Accordo amministrativo che è stato firmato a Tokyo in data 30 agosto 2023.

Ad ogni modo, entrambi gli Accordi sono stati messi a disposizione da parte dell’INPS all’interno del proprio sito web ufficiale ed, in particolare, all’interno dei rispettivi Allegati n. 1 e n. 2 della circolare in oggetto.

Tali Accordi sottoscritti tra la Repubblica italiana e il Giappone, nello specifico, hanno come obiettivo principale quello di evitare la doppia imposizione contributiva per quanto riguarda le disposizioni legislative in materia previdenziale che vengono applicate sia ai lavoratori privati che ai lavoratori pubblici che operano all’interno del territorio dell’altro Stato contraente (Giappone).

In particolare, l’Ambasciata del Giappone a Roma, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) hanno dato seguito alle precedenti note del 13 gennaio 2023 e del 19 gennaio 2023 regolando quelle che sono le modalità di applicazione di quanto viene disposto all’interno dell’art. 7 dell’Accordo in materia di distacco per quanto riguarda il lavoratore distaccato in uno degli Stati contraenti che firma un contratto di lavoro locale con l’azienda distaccataria.

Campo di applicazione

L’art. 2 dell’Accordo sulla sicurezza sociale stipulato in data 6 febbraio 2009 da parte dell’Italia e del Giappone, nonché l’art. 2 del successivo Accordo amministrativo firmato a Tokyo lo scorso 30 agosto 2023, regolano i seguenti sistemi pensionistici per quanto riguarda lo Stato Italiano:

  • l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti;
  • le gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori autonomi;
  • la Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge n. 335 del 1995;
  • le gestioni sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria, compresi gli iscritti alla Gestione pubblica in base a quanto previsto all’interno degli Accordi con lo Stato di Israele (circolare n. 196 del 2 dicembre 2015) e con la Repubblica di Turchia sulla previdenza sociale (circolare n. 168 del 9 ottobre 2015).

Ecco, invece, quali sistemi pensionistici regolano i sopra citati articoli per quanto riguarda il Giappone:

  • la pensione nazionale, ad esclusione del Fondo pensionistico nazionale;
  • l’assicurazione pensionistica per i lavoratori subordinati, ad esclusione del Fondo Pensioni per i Lavoratori Subordinati;
  • il “Mutual Aid Pension” per i dipendenti statali;
  • il “Mutual Aid Pension” per i dipendenti degli enti pubblici locali e per gli impiegati assimilati, ad esclusione del sistema pensionistico per i membri delle assemblee locali;
  • il “Mutual Aid Pension” per il personale delle scuole private.

Buona prova dell’Italia di Spalletti, Bucchi: “Mi fido del mister e dell’orgoglio di questa squadra. Si affiderà al blocco Inter”

L’Italia torna a casa con buone sensazioni. Le due vittorie, contro Venezuela ed Ecuador, che gli azzurri hanno fatto nella breve tournée americana, hanno riacceso l’entusiasmo in vista dell’impegno con Euro2024. Spalletti con il tempo ha risistemato le cose e ora sta imprimendo in questa squadra la sua idea di gioco. Per far girare tutto al meglio servirà ancora un po’ di tempo, ma di tempo ce n’è poco. Giusto il ritiro, a fine campionato, prima di esordire ufficialmente in Germania. Il Ct ha le idee chiare, sa quello che vuole e sa quello che può ottenere da questi ragazzi. La sua ultima esperienza a Napoli è stata gloriosa ed è anche per questo che le aspettative nei confronti della Nazionale sono così alte. Per commentare il momento e il futuro dell‘Italia di Spalletti, Christian Bucchi, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

I test dell’Italia di Spalletti, Bucchi commenta a Tag24

Ultimi test amichevoli prima dell’Europeo che si giocherà in Germania tra giugno e luglio. Spalletti ha osservato bene i suoi ragazzi, ha fatto qualche esperimento, ha provato a cambiare modulo e ha dato la chance anche a chi finora non aveva mai vestito la maglia azzurra. Ha ottenuto alcune conferme dai suoi fedelissimi, ha ricevuto le risposte di cui aveva bisogno, ma ha anche aumentato i dubbi su alcune decisioni importanti da prendere. Per stilare la lista ufficiale dei convocati c’è ancora tempo e in questi ultimi due mesi i giocatori in bilico dovranno convincere il Ct. Nel frattempo il mister si gode gli aspetti positivi. La sua Nazionale gioca bene e si diverte e non mancano i paragoni con il suo Napoli, campione d’Italia. Per commentare le due prestazioni dell’Italia di Spalletti, mister Christian Bucchi è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Partiamo dalle note positive, per la Nazionale erano due gare alla portata, ma il cambio di modulo era un esperimento importante. Quali sono le tue sensazioni mister rispetto a queste due prove?

“Credo che Spalletti abbia spiegato bene quello che ha provato. Il 4-3-3 è un sistema di gioco che la Nazionale conosce e che ha nelle corde. Queste due amichevoli ha voluto provare qualcosa di diverso, anche in considerazione del blocco Inter, viste che ha parecchi nerazzurri che vestono la maglia dell’Italia. Acerbi, Bastoni, Barella, Di Marco e Darmian potrebbero trovarsi più a loro agio e in questo modo Spalletti potrebbe formare lo zoccolo duro di questa squadra. Anche gli altri giocatori si potrebbero trovare a loro agio. credo sia stata una buona prova, ma il tempo a disposizione è poco. in queste due gare avrà tratto le sue conclusioni. Vedremo se nelle prossime gare continuerà su questa linea o tornerà all’origine con l’abito più classico”.

E’ un’Italia che in Retegui può aver trovato il suo attaccante, oppure ti aspetti che anche Scamacca e Immobile possano tornare utili?

“Credo che siano tre attaccanti completamente diversi. Abbiamo passato tanti anni con grandi bomber bravi e forti, tutti centravanti veri. Penso all’epoca di Inzaghi, Gilardino, Toni e tanti altri. Oggi invece tutti hanno caratteristiche diverse perchè è cambiato il calcio. Spalletti ha una buona rosa su cui contare. Immobile, a mio avviso, resta comunque un giocatore determinante. scamacca è uno di quelli da cui ci si aspetta ancora il passo decisivo per esplodere. Retegui invece ha dimostrato che in fase realizzativa è in assoluto il migliore. magari deve migliorare un pò nel gioco di squadre e nel fraseggio, ma in area di rigore è il migliore”.

E’ un’Italia che può diventare simile al Napoli campione d’Italia come stile di gioco?

“Credo possa essere più simile all’Inter per quello che dicevo prima. Tra l’altro i nerazzurri, con il Bologna, sono quelli che giocano meglio e che hano un sistema di gioco chiaro. E’ una squadra imprevedibile, con tante soluzioni. I difensori centrali arrivano costantemente in area di rigore e diventano pericolori. Il gol fatto al Bologna è il biglietto da visita del calcio moderno con il braccetto che crossa da sinistra e braccetto che fa gol da destra. Fino a pochi anni fa i braccetti della difesa a tre non superavano la metà campo. Il calcio è cambiato e gli allenatori devono essere bravi ad evolversi”.

C’è fiducia quindi per il futuro della Nazionale?

“Ho fiducia nella nostra Nazionale, più per la storia che per quanto visto finora. Di solito quando pensiamo di essere favoriti facciamo delle figure pessime. Quando invece sembriamo finiti e allo sbando, diamo sempre un colpo di coda. Penso sia al Mondiale dell’82 che a quello del 2006 con il calcioscommesse. Anche prima dell’Europeo di Mancini venivamo dalle mancate qualificazioni ai Mondiali. Poi è emerso lo spirito e l’orgoglio nazionale, che ha preso il sopravvento. Ovviamente mi fido molto di Spalletti che per qualità di gioco e carattere, con questa squadra, può farci vivere una fantastica esperienza questa estate”.

Anche l’Italia di Spalletti attende la decisione su Acerbi, Bucchi: “Ho allenato Francesco, è un uomo per bene, ma se ha sbagliato va punito”

È iniziato il conto alla rovescia e a breve Francesco Acerbi conoscerà il suo destino. Il difensore dell’Inter sta vivendo giorni complicati e quelli che verranno, in caso di squalifica, potrebbero essere anche peggiori. Da Inter-Napoli in poi è totalmente cambiata la sua prospettiva rispetto a questo finale di stagione. In ballo non ci sono solo le ultime 9 gare di campionato con l’Inter, ma anche l’eventuale Europeo e la convocazione con la Nazionale italiana. In attesa di fare chiarezza, il Ct Spalletti ha rimandato a casa il giocatore, che non ha potuto partecipare alla spedizione negli Stati Uniti, perdendosi le due amichevoli con Venezuela ed Ecuador e chiamando Mancini al suo posto. Cosa succederà adesso? Per commentare la decisione dell’Italia e di Spalletti e dire la sua sul caso Acerbi e Juan Jesus, mister Christian Bucchi, che lo ha allenato al Sassuolo, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Italia, Spalletti aspetta la decisione su Acerbi: Bucchi a Tag24

È passata più di una settimana, c’è stata la Nazionale nel mezzo e ora ci si deve concentrare sul campionato, ma nonostante questo il caso Acerbi-Juan Jesus continua ancora a far discutere. Il giudice sportivo ha rimandato alla Procura Federale, che ha aperto un fascicolo. I calciatori hanno rilasciato le proprie deposizioni e hanno risposto alle domande, dando una versione completamente diversa su quanto avvenuto in campo durante Inter-Napoli. L’accusa di razzismo è pesante e il nerazzurro rischierebbe 10 giornate di squalifica. Una pena pesante, che andrebbe a determinare il finale di stagione, ma anche il futuro di Acerbi. Sembrerebbe addirittura che il club di Zhang sarebbe pronto a rescindere il contratto in caso di squalifica. Nel frattempo il primo segnale è arrivato dalla Nazionale. Per commentare la decisione dell’Italia e di Spalletti su Acerbi, mister Bucchi, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Giornata decisiva per il futuro di Francesco Acerbi. Rispetto a quanto avvenuto con Juan Jesus, pensi che il difensore dell’Inter potrebbe essersi giocato la possibilità di andare a giocare l’Europeo con la Nazionale italiana?

“Ci tengo a fare una premessa. Ho avuto il piacere di allenare Francesco quando eravamo entrambi a Sassuolo e ho conosciuto un ragazzo molto intelligente. Una persona sensibile, un uomo a modo e soprattutto uno che ha una spiccata sensibilità. Il percorso della sua vita e il suo vissuto ha inevitabilmente condizionato la persona che è oggi. L’esperienza così complicata e negativa che ha dovuto affrontare lo ha sensibilizzato ancora di più. Questo posso darvelo per certo. Proprio per questi motivi, mi fa specie pensare che tutto quello che ci è stato raccontato sia accaduto realmente. Allo stesso tempo però non posso pensare che Juan Jesus si sia inventato tutto”.

Oggi dovrebbe arrivare la decisione e ovviamente sembra che lui la stia aspettando con estrema ansia. La sua carriera rischia di essere compromessa?

“Ribadisco che Francesco è una persona per bene. L’omofobia e il razzismo sono atteggiamenti completamente lontani da lui. Dall’altra parte però, è ovvio che se quello di cui stiamo parlando è realmente accaduto, è chiaro che va punito. Quale sia la punizione giusta, sinceramente non lo so. Però nel 2024 queste situazioni dovrebbero non esistere più. E’ quasi esilarante che si debba ancora parlare di queste cose e mi dispiace tantissimo dovre affrontare questo argomento. Evidentemente non siamo ancora riusciti a scrollarci di dosso quelle che sono le diversità di pelle, di sesso o di religione. Se c’è qualcuno ancora ancorato a queste cose, è giusto che si dia una smossa”.

L’Italia di Spalletti cerca ancora una attaccante, Pellissier: “Il più forte è sempre Immobile, può tornare”. Poi su Retegui e Scamacca…

Le due vittorie arrivate contro Venezuela ed Ecuador fanno ben sperare per il futuro anche se il Ct, Luciano Spalletti, sa che si dovrà lavorare ancora tanto in vista degli europei in programma in Germania tra giugno e luglio. Tra qualche volto nuovo e tante certezze, l’Italia porta a casa due buone prestazioni. Il mister sta tentando di cambiare modulo. Vuole un calcio più offensivo e che consenta agli attaccanti di trovare maggior spazio d’azione. Con Scamacca e Immobile a casa, Retegui si è preso gli applausi e le copertine dei giornali. L’Italia ha trovato il suo bomber? In realtà non ne sono tutti così certi. Per commentare queste due partite della Nazionale, e il momento dell’Italia di Spalletti e la questione attaccanti, Pellissier è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Vince l’Italia di Spalletti, Pellissier a Tag24

Due partite e due vittorie. La Nazionale di Luciano Spalletti è ancora un cantiere aperto e il Ct ha sfruttato le due amichevoli per fare un pè di esperimenti, ma nonostante i cambiamenti, a partire dal modulo, l’ambiente è sereno e in azzurro si respira entusiasmo. Contro Venezuela ed Ecuador il tecnico ha ricevuto le risposte di cui aveva bisogno. Mancano ancora due mesi alla fine del campionato, ma la testa del mister è già proiettata ad Euro2024. I casting sono ancora aperti e c’è per tutti la possibilità di strappare la convocazione. Qualche ragionamento in più andrà fatto soprattutto sull’attacco, ma con Retegui gli azzurri sembrano aver trovato il suo bomber. Per commentare le due partite dellItalia di Spalletti, facendo una valutazione completa sugli attaccanti, Pellissier, ex attaccante di qualità e talento, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Cosa ti è piaciuto delle due amichevoli appena viste e il cambio di modulo ti convince?

“Prima di tutto mi è piaciuto che abbiamo vinto, perché vincere fa sempre bene e non importa con chi giochi. Dò pienamente ragione a Spalletti quando dice che ormai si rischia di fare brutta figura con qualunque avversario. Riuscire a fare una tournée in America e vincere con due squadre che, non saranno al top al livello mondiale, ma restano due formazioni temibili, non è mai facile. Credo che questo sia già positivo. Il mister sta cercando di capire quale può essere il modulo migliore per poter schierare questa squadra. Abbiamo tanti giocatori che possono interpretare vari moduli, ma ci manca ancora la prima punta di peso. Serve qualcuno capace di fare il gol in qualsiasi momento e sono sicuro che Spalletti stia cercando di capire chi può dargli maggiori garanzie in questo senso”.

A proposito di questo, dopo la partita con il Venezuela, tutti erano convinti che l’Italia avesse trovato il suo bomber con Retegui. Mi sembra di capire che tu non hai questa stessa convinzione?

“Penso proprio di no. L’Italia è stata abituata ad avere attaccanti che facevano gol per 4, 5 o 6 partite consecutive in Serie A. Con tutto il rispetto, ma mi sembra che né Retegui, né Scamacca, o chi per loro stia facendo vedere di avere queste capacità. Forse l’unico era Immobile, ma tutti gli altri sono attaccanti normali. Probabilmente eravamo abituati troppo bene prima perché avevamo tanti giocatori da doppia cifra. Son cambiati i tempi, son cambiati gli allenatori e sono cambiati i moduli. Purtroppo anche da questo dipende il fatto di aver perso attaccanti veri. Una volta si giocava con le due punte mentre ora avere due attaccanti è un optional che solo l’Inter osa avere. Se questo è il calcio moderno è normale che la punta vera, quello che fa gol, il bomber e la boa di una volta, stiano scomparendo”.

Immobile, secondo te, può ancora tornare ad essere utile in vista di Euro 2024, oppure come dice qualcuno, il suo ciclo è finito?

“E’ incredibile che si possa pensare che un attaccante come Immobile non possa essere utile alla Nazionale. Uno che fa oltre 200 gol in campionato è ancora superiore a tutti gli altri. Gli anni passano, lui non è più quello di una volta e non sta facendo benissimo, ma ha avuto anche parecchi infortuni e hanno cambiato il modo di giocare. Lui non è uno a cui puoi dar palla e sperare che dribbli tutti, ma è uno che vive sull’errore dell’avversario, sulla palla filtrante, sui tagli. Deve avere giocatori che siano in grado di farlo rendere al meglio e in questo momento non li ha. Quando la squadra non gioca per lui, va in difficoltà. In Nazionale abbiamo tanti giocatori forti, ma tutti solisti. Se hai due esterni che ogni volta puntano, dribblano o calciano e non provano mai il filtrante alla punta che si inserisce, diventa difficile”.

Di Scamacca invece che mi dici?

“Fisicamente è un armadio, è un attaccante che ha qualità e personalità. Nonostante questo però non lo ritengo assolutamente in grado di sostituire gli attaccanti di una volta. Torno sempre a dire le stesse identiche cose: per me uno come Scamacc, non dico che dovrebbe far gol tutte le domeniche, ma buona parte di esse sì, come facevano quelli forti fino a qualche anno fa. Io giudico in base a quello che questi ragazzi dimostrano, non in base alle loro qualità. Altrimenti dovremmo fare delle scelte solo in base all’età e alle potenzialità di un giocatore, ma così avremo fallito prima ancora di scegliere”. 

Italia-Ecuador, le probabili formazioni: Spalletti rivoluziona gli azzurri

Italia-Ecuador, le probabili formazioni – Squadra che vince, si cambia. Perché a Luciano Spalletti proprio non è piaciuta la prestazione dell’Italia contro il Venezuela, piegato a fatica da una doppietta di Mateo Retegui. Nonostante il successo azzurro, il Commissario tecnico non è rimasto per nulla soddisfatto del test match contro i sudamericani: troppi errori individuali e cali di tensione, segnali preoccupanti che invitano Spalletti a cambiare già a partire da questa sera contro l’Ecuador, nella seconda e ultima amichevole della breve tournée americana. Una vera e propria rivoluzione negli uomini, ma almeno all’inizio non nel modulo: l’Italia infatti percorrerà nuovamente la strada del 3-4-2-1, nonostante il meglio contro il Venezuela si sia visto quando si è tornati a un più collaudato 4-3-3.

Italia-Ecuador, le probabili formazioni: le scelte di Spalletti per l’amichevole

Come ammesso dallo stesso Luciano Spalletti in conferenza stampa, nell’amichevole di questa sera (ore 21 italiane) a New York vedremo una Nazionale quasi completamente diversa rispetto a quella che ha battuto a fatica 2-1 il Venezuela. In alcuni casi si tratte quasi di bocciature, in altre però c’è la necessità di far ruotare tutta la rosa e valutare con attenzione diversi profili nel contesto internazionale. Novità che inizieranno a partire dalla porta, dove Gigio Donnarumma lascerà spazio a Vicario. Il trio difensivo sarà per larghi tratti composto da calciatori dell’Inter, con Darmian e Bastoni che agiranno ai fianchi di Mancini.

A destra spazio allo juventino Cambiaso (leggermente favorito su Bellanova), sul lato opposto agirà Dimarco, mentre in mezzo spazio a Jorginho e Barella. I due trequartisti per l’occasione saranno Zaniolo e Pellegrini, toccherà a loro il compito di rifornire l’unica punta Raspadori. Inizio in panchina, dunque, per l’attaccante del Genoa Mateo Retegui, autore della doppietta vincente contro il Venezuela. Indisponibile invece Lucca dell’Udinese, fermato da un problema fisico. L’Ecuador, invece, scenderà in campionato con un offensivo 3-4-3, con il tridente che sarà composto da Yeboah, Caicedo, Sarmiento.

ITALIA (3-4-2-1), la probabile formazione: Vicario; Darmian, Mancini, Bastoni; Cambiaso, Jorginho, Barella, Dimarco; Zaniolo, Pellegrini; Raspadori. Allenatore: Luciano Spalletti

ECUADOR (3-4-3), la probabile formazione: Dominguez; Ordoñez, Arboleda, Realpe; Ortiz, Gruezo, Cifuentes, Minda; Yeboah, Caicedo, Sarmiento. Allenatore: Félix Sánchez Bas.

Dove vedere l’amichevole Italia-Ecuador in tv e streaming

La gara amichevole tra Italia ed Ecuador, in programma questa sera – domenica 24 marzo 2023 – alle ore 21 (ore italiane) alla Red Bull Arena di Harrison, nel New Jersey, sarà trasmessa in diretta esclusiva in chiaro su Rai 1. Sarà inoltre possibile seguire il match in streaming sull’app Rai Play. Per la Nazionale allenata dal Commissario tecnico Luciano Spalletti, ricordiamo, si tratta delle seconda e ultima amichevole negli Stati Uniti.

Nasce la nuova Nazionale, Marino: “Un’Italia con tante novità. Retegui un bomber, crescerà col maestro Spalletti”. Poi su Scamacca e Immobile…

A Fort Lauderdale, in Florida, l’Italia di Spalletti batte il Venezuela grazie alla doppietta realizzata dal protagonista indiscusso di serata: Mateo Retegui. Il centravanti oriundo, che finalmente è tornato al top della forma dopo uno stop per infortunio, sblocca il match al 40′ e poi, dopo il pari di Machis, decide la partita con la rete che vale la vittoria, a dieci minuti dalla fine. Gli azzurri non brillano e soffrono per buona parte di gara, complice anche il cambio di modulo, attualmente in fase di sperimentazione. Decisivo in tal senso l’intervento di Donnarumma che in avvio para un rigore. Per commentare la prestazione della Nazionale, e le scelte di Spalletti, il direttore Pierpaolo Marino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La nuova Nazionale di Spalletti, Marino a Tag24

Mancano ancora 3 mesi all’inizio dei prossimi Europei, in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio e per i Ct adesso è tempo di fare qualche esperimento. Spalletti non fa certo eccezione, tanto è vero che con queste convocazioni ha dato la possibilità anche a calciatori che finora non avevano mai vestito la maglia azzurra. Una chance importante per potersi giocare le proprie carte. Alla prima uscita a Miami, contro il Venezuela la Nazionale ha convinto solo in parte, ma probabilmente era anche prevedibile considerando il cambio di modulo. Non mancano ovviamente le note positive e la prima riguarda l’attacco. La speranza è che con la doppietta realizzata ieri l’Italia possa aver trovato in Retegui il suo bomber per il presente e per il futuro. Per commentare la prestazione della Nazionale italiana e i nuovi dettami di Spalletti, il direttore Pierpaolo Marino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dal risultato di ieri sera e da questo cambio di modulo. C’è ancora un pò da lavorare se si vuole modificare l’assetto tattico?

“Sinceramente ho visto bene la Nazionale italiana, specie in un’atmosfera che non era certo incentivante da un punto di vista motivazionale. Ho visto delle belle novità e credo che si cominci a vedere la mano del Ct Luciano Spalletti. Sono molto fiducioso per il futuro e per la maglia azzurra”.

Queste due partite sono state l’occasione per fare un po’ di esperimenti da parte di Spalletti, che ha deciso di portare anche calciatori alla prima esperienza in Nazionale. Possono sfruttare questo finale di stagione per diventare papabili anche per l’Europeo?

“Assolutamente sì, ci sono tante belle novità. Mi è piaciuto molto il fatto che si sia confermato come un vero bomber di razza uno come Retegui. Ha dato riscontro alla fiducia che gli è stata riconosciuta da Spalletti e sono davvero curioso anche di vedere gli altri giovani ragazzi in campo. Con un maestro di calcio come il Ct, sono sicuro che questi ragazzi potranno rendere per quelle che sono le loro piene potenzialità”.

Con Retegui la Nazionale italiana ha effettivamente trovato il suo bomber?

“Secondo me sì, perché parliamo di un calciatore che ha già dimostrato di saper reggere l’impatto. Si è presentato alla grande in un club importante e storico come il Genoa e non ha subito l’impatto. È riuscito da subito a dire la sua, sia in termini di gol che di giocate e adesso sta facendo lo stesso anche in Nazionale. È un giocatore che conosco molto bene e che apprezzo, mi ricorda molto Denis che ho avuto all’Atalanta e al Napoli. Naturalmente faccio questo paragone, pur tenendo in considerazione che si tratta di un calciatore con livelli e prospettive superiori. Sono convinto che potrà essere lui a trascinare l’attacco dell’Italia agli europei”.

È d’accordo con la decisione di Spalletti di non convocare nè Scamacca, né Immobile?

“Si può stare, per quelle che sono le indicazioni del campionato, anche se poi alla fine saranno tutti utili perché hanno tutti caratteristiche diverse l’uno dall’altro. Sinceramente stimo molto anche Scamacca e penso che si potrebbe ben integrare con uno come Retegui”.

Da uno come Scammacca si aspettava qualcosa di più in campionato?

“Ha avuto un ambientamento un po’ lento a Bergamo ma nell’ultimo periodo ha dimostrato di essere in crescita. Sto facendo molto bene e sono convinto che si tratta di un ragazzo che non deluderà”.

L’ultima cosa, ritiene corretta la decisione nei confronti di Acerbi e la gestione del Ct, Luciano Spalletti?

“Secondo me Spalletti, con tutte quelle che sono le regole che sta imponendo e ha già imposto, non ha sbagliato niente. Sono regole basilari e in un momento come questo, delicato sia da un punto di vista politico che di tranquillità del ragazzo, ha fatto bene a lasciarlo lontano dal clima della Nazionale. Si dovrà aspettare per capire quali saranno i risvolti che il calciatore dovrà vivere. Inoltre si sarebbe potuto essere un condizionamento politico particolare all’interno del contesto della Nazionale”. 

Folorunsho si prepara all’esordio in Nazionale, Toscano: “Strapotere fisico e fame di gol. Con gli azzurri un’occasione unica”

Spalletti si prepara a scendere in campo per l’amichevole contro il Venezuela, in programma negli Stati Uniti, precisamente a Fort Lauderdale, questa sera con fischio di inizio alle ore 22 orario italiano (ore 17 locali). Un match per fare gruppo, ma soprattutto per consentire al mister di fare qualche esperimento in vista degli Europei estivi. Tanti volti nuovi, tanti calciatori che si stanno mettendo in mostra nella nostra Serie A. Tra questi spicca il nome di Michael Folorunsho, che sta vivendo una super stagione con la maglia del Verona e che ora è pronto a mettersi in luce anche con l’Italia. Per commentare la convocazione di Folorunho in Nazionale, Mimmo Toscano, che lo ha allenato in una breve esperienza alla Reggina, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Folorunsho pronto per la Nazionale: Toscano a Tag24

Un concentrato di muscoli e qualità. Quella che sta vivendo Michael Folorunsho è una stagione magica, da sogno, frutto soprattutto di un grande lavoro che parte da lontano. Cresciuto calcisticamente a Roma, con la maglia della Lazio si è fatto largo in Primavera prima di andarsi a fare le ossa in giro. Di proprietà del Napoli, ha costruito la sua carriera un mattone dopo l’altro, senza smettere mai di crederci. Bari, Reggina, Pordenone e poi ancora Reggina e Bari, prima di arrivare in Serie A. A Verona ha trovato l’ambiente perfetto ed è esploso definitivamente, fino a conquistare una strameritata convocazione con l’Italia. Forza fisica, rapidità, carattere e un gran senso del gol (magnifici quelli segnati contro Juventus e Roma), Folorunsho è pronto a giocarsi le sue chance anche con la Nazionale maggiore e Mimmo Toscano, che lo ha allenato in Calabria, lo ha raccontato in esclusiva a Tag24.

Ha avuto modo di allenare Michael ai tempi della Reggina, ma si aspettava un’esplosione del genere da parte sua?

“Che avesse delle potenzialità incredibili era evidente e io ne ero assolutamente certo. Poi però la sua crescita è stata esponenziale, fino ad arrivare alla convocazione della Nazionale. Durante l’annata in cui ho avuto il piacere di allenarlo, lui veniva da un anno difficile a Bari in cui aveva giocato poco e aveva avuto dei brutti infortuni, soprattutto al ginocchio, che lo avevano condizionato. Nonostante questo però, si intravedeva una grande forza fisica, uno strapotere evidente in Serie B. Gli anni che ha fatto giocando con continuità e migliorandosi costantemente lo hanno portato a questa convocazione, senza alcun dubbio meritata”.

Sta vivendo effettivamente una stagione straordinaria, con tanti gol segnati, anche da fuori area. Anche questo si intravedeva già?

“Nelle sue corde ha sempre avuto un gran tiro dalla distanza, sia con il destro che con il sinistro. È capace ad inserirsi, ad attaccare con veemenza l’area avversaria. La fame di far gol non gli è mai mancata e poi ha trovato nel suo percorso squadre ed allenatori che lo hanno valorizzato passo dopo passo. Son contento per lui che oggi si trova a vestire una maglia gloriosa”.

Si parla di lui anche per la prossima stagione e c’è chi dice che sarebbe pronto anche per rimanere a Napoli. Lei, mister, che ne pensa?

“Credo che le sue capacità e il suo strapotere fisico si possano intravedere in questo momento in pochi calciatori, soprattutto nel campionato italiano. Deve trovare però il contesto giusto, non so se possa essere Napoli o un altro top club, dove potersi esprimere e che possa mettere in risalto le sue caratteristiche e le sue qualità. Vi assicuro che sono davvero tante”.

Deve essere in grado però anche di gestire le pressioni in una piazza maggiore, come potrebbe essere quella di Napoli. Questo potrebbe fare la differenza?

“Dipende tutto dal tipo di gruppo che trova e dalla filosofia della squadra in cui va a giocare. A Michael serve qualcuno che sia in grado di sfruttare le sue qualità. Se trova il contesto giusto in cui si predilige l’intensità, l’impatto fisico, il ribaltamento dell’azione e l’inserimento, lui potrebbe fare davvero bene. È un calciatore che deve sentire la fiducia su di sé. Se trova invece una squadra che vuole palleggiare molto, rischia di andare in difficoltà, mentre potrebbe essere un valore aggiunto se si vuole rubare palla”.

Questa sera si aspetta addirittura all’esordio con l’Italia di Spalletti? Può giocarsi la possibilità di arrivare addirittura all’europeo?

“È un’opportunità che deve cogliere al volo. Sono convinto che Spalletti, con la sua intelligenza calcistica e umana, darà la possibilità a tutti. Non so che tipo di minutaggio potrà avere Folorunsho, ma potrà sicuramente giocarsi le sue chance. Per gli esordienti è un’opportunità enorme e adesso starà a loro coglierla. Deve dimostrare subito di poter stare in questo gruppo”.

Lei ha avuto modo di conoscerlo anche dal punto di vista caratteriale, che ragazzo è?

“Secondo me è cresciuto molto anche dal punto di vista umano e mentale. È sempre stato un ragazzo molto istintivo e molto autocritico. Adesso invece lo vedo più sereno e più lucido, più consapevole delle sue capacità, anche quando sbaglia qualcosa. Credo sia cresciuto molto da ogni punto di vista”. 

Roma, problema all’adduttore per Baldanzi: lascia il ritiro dell’Under 21. Le sue condizioni

Roma, infortunio per Baldanzi – Nuovo infortunio in casa Roma: questa volta si ferma Tommaso Baldanzi. Il classe 2003 era stato convocato dal CT della Nazionale Under 21 Carmine Nunziata per le partite contro Lettonia e Turchia, valide per le qualificazioni agli Europei di categoria, ma a causa di un affaticamento all’adduttore sinistro non potrà scendere in campo con gli Azzurrini. L’ex Empoli ha infatti lasciato il ritiro dell’Under 21 e farà ora ritorno a Roma.

Roma, infortunio con l’Under 21 per Baldanzi

Ad annunciare l’infortunio di Baldanzi è stato il CT dell’Under 21 Carmine Nunziata. Oggi, giovedì 21 marzo, il commissario tecnico è infatti intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro la Lettonia e, tra i vari argomenti, ha parlato delle condizioni del giocatore di proprietà della Roma:

Baldanzi ha un problema all’adduttore e non farà parte della gara. Ha fatto qualcosina, ma insieme a lui e al dottore valutiamo la cosa migliore per il suo bene“.

Viste le condizioni non ottimali di Baldanzi, il commissario tecnico e lo staff medico della Nazionale hanno deciso di far tornare il giocatore a Roma. Il classe 2003 ha quindi lasciato il ritiro dell’Under 21 e farà ora rientro nella Capitale. Nei prossimi giorni lavorerà a Trigoria per recuperare dall’affaticamento all’adduttore sinistro e essere a disposizione di De Rossi per la ripresa del campionato.

Il punto sugli infortunati in casa Roma

Quello di Baldanzi è solo l’ultimo infortunio in casa Roma avvenuto durante questa sosta. Nei giorni scorsi, infatti, anche Bove, Ndicka e Lukaku si sono fermati per infortunio. Il centrocampista italiano ha riportato un trauma al piede sinistro e, come Baldanzi, ha dovuto lasciare il ritiro della Nazionale Under 21. Il centrale classe ’99, invece, ha riportato un affaticamento muscolare, motivo per cui non è potuto partire con la sua nazionale (la Costa d’Avorio). L’attaccante ex Inter, infine, ha subìto un leggero sovraccarico all’inguine ma – a differenza dei suoi compagni – è rimasto con la sua nazionale e non è tornato a Trigoria.

Prima della sosta, invece, si erano infortunati Dybala e Spinazzola. L’argentino ha saltato l’ultima gara di campionato contro il Sassuolo per una piccola lesione all’adduttore della coscia destra, mentre il terzino si è fermato proprio nella partita contro i neroverdi per un problema al flessore della coscia destra. Entrambi sfrutteranno la sosta per recuperare dai rispettivi infortuni ed essere pronti per la ripresa del campionato.

Infine, vanno monitorate anche le condizioni di Bryan Cristante. Il centrocampista giallorosso non è stato convocato da Luciano Spalletti perché è alle prese con alcuni problemi alla schiena, come spiegato dallo stesso commissario tecnico:

 “Cristante aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, lo aspetta da tanto. E noi non vogliamo distruggere i calciatori dei club, ma vogliamo collaborare con loro. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati”. 

Sono diversi, quindi, i giocatori della Roma non al meglio in questo momento ma – fortunatamente per Daniele De Rossi – nessuno di loro è alle prese con infortuni di lunga durata.

Italia – Venezuela probabili formazioni, le ultime dall’allenamento a Roma con Spalletti che vuole provare la difesa a 3 | VIDEO

Italia – Venezuela sarà la prima delle due sfide della tournée in America degli azzurri, dall’allenamento svoltosi al CPO Giulio Onesti di Roma nel campo dedicato a Gianluca Vialli e aperto alla stampa arrivano delle indicazioni sui calciatori che Luciano Spalletti schiererà nei test match in programma a Miami il 21 marzo contro il Venezuela e a New York il 24 marzo con l’Ecuador. Tag24 ha seguito l’allenamento a bordocampo.

Italia – Venezuela probabili formazioni, le ultime dall’allenamento di rifinitura

La seduta inizia con i calciatori riuniti in cerchio ad ascoltare le parole del tecnico Luciano Spalletti, con al suo fianco il capitano Gigio Donnarumma. Luciano Spalletti prende da parte i calciatori di Inter e Napoli che hanno giocato ieri sera nel posticipo di Serie A, con loro anche proprio l’estremo difensore  forse per fare gruppo nel momento difficile dopo l’esclusione di Acerbi. Il difensore dell’Inter è stato mandato a casa dopo il presunto insulto razzista a Juan Jesus, al suo posto è stato chiamato Gianluca Mancini della Roma.

Nella prima fase di allenamento i calciatori sono sul fronte opposto rispetto alle tribunette, tutti eseguono una serie di esercizi atletici di riscaldamento aerobici. Presenti in campo tutti i calcialtori compreso proprio il difensore della Roma. Dopo 5’ di esercizi si inizia subito a lavorare con il pallone con la squadra divisa in gruppi.

Con la casacca: Di Lorenzo, Buongiorno, Bastoni, Dimarco, Bonaventura, Locatelli, Orsolini, Zaniolo, Zaccagni, Raspadori.

Senza casacca: Scalvini, Mancini, Darmian, Cambiaso, Frattesi, Jorginho, Barella, Udogie, Chiesa, Retegui.

Gli azzurri si passano rapidamente la palla giocando ad un tocco con Luciano Spalletti ad incitare i suoi nell’essere il più preciso possibile. Davanti alla stampa c’è anche Retegui, l’attaccante che si giocherà una maglia da titolare con Raspadori.

Tra chi dovrebbe giocare dal primo minuto agli Europei sicuramente ci sono Federico Dimarco, Bastoni e Barella titolari inamovibili dell’Inter che sta dominando il campionato, ma anche Lorenzo Pellegrini dovrebbe suggellare l’ottimo momento con la Roma riconquistando la maglia azzurra dal primo minuto. Nel corso della conferenza stampa però Spalletti ha sottolineato che queste sfide serviranno a testare la difesa a tre, per cui sono davvero tanti i dubbi sugli azzurri che vedremo in campo.

Alcuni dubbi sono rappresentati dai fratini gialli, indossati da alcuni titolari inamovibili come Dimarco ma anche da un jolly come Bonaventura. Anche Zaccagni ad esempio ha il fratino giallo. Probabilmente Spalletti ha mischiato anche un po’ le carte.

Il tecnico ha invitato più volte i difensori a correre all’indietro, caricato in continuazione i suoi ragazzi prestando la massima attenzione soprattutto verso i difensori sintomo di come effettivamente voglia tentare qualcosa di diverso. Il gruppo si divide in due con alcuni calciatori che fanno cross e conclusioni in porta dopo una serie di passaggi, mentre gli altri si allenano su calci piazzati dalla fascia sulle marcature con tra i pali Gigio Donnarumma. Tutta quella che dovrebbe essere la difesa titolare è impegnata in questi esercizi, con altri tre calciatori con la maglia blu a tentare la conclusione di testa: Scalvini, Darmian, Udogie e Mancini. 

Nella fase finale dell’allenamento partitella a campo ridotto 5 contro 5. Al termine della partitella Luciano Spalletti convoca i suoi calciatori e parla con loro, poi il gruppo esce dal campo e restano in campo con il commissario tecnico Lucca e Zaniolo per provare le conclusioni in porta con Spalletti che scherza: “Attenti quando calcia Nicolò”.

Gli 11 che potrebbero giocare con il Venezuela

Dalle sensazioni raccolte da TAG24 questi dovrebbero essere gli 11 che scenderanno in campo a Miami. In base alle sensazioni potrebbe esserci un vero e proprio test come ha sottolineato anche il ct durante la conferenza stampa. L’idea è che si andrà in campo con il 3-4-2-1

Donnarumma,

Bongiorno , Mancini, Bastoni,

Di Lorenzo, Dimarco, Locatelli, Barella,

Orsolini, Lucca e Chiesa

Il video dell’allenamento degli azzurri

Italia si raduna a Roma, la conferenza stampa di Spalletti: “Acerbi? Dobbiamo fare attenzione ai comportamenti”, poi chiarisce sulla Playstation: “La notte si deve dormire, sennò si sta a casa”

L’Italia di Luciano Spalletti si è radunata al CPO Giulio Onesti di Roma per l’allenamento aperto alla stampa prima della partenza per la tournèe negli Stati Uniti. Il gruppo è stato scosso dal caso Acerbi, con il difensore dell’Inter rimandato a casa dopo i presunti insulti razzisti a Juan Jesus su cui indagherà anche la procura federale. Al suo posto è arrivato Gianluca Mancini, già in campo con gli altri convocati. Il commissario tecnico ha incontrato la stampa, presenti anche noi di TAG24.

Italia la conferenza stampa di Spalletti, le parole sul caso Acerbi

Il ct Luciano Spalletti ha subito voluto chiarire quanto accaduto con Acerbi, rimandato a casa per la serenità sua e di tutto il gruppo Italia:

“C’è un comunicato fatto e il mio pensiero è racchiuso lì. Io non vorrei mai trovarmi in questa posizione qui, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. Dobbiamo per forza andare ad agire, pur essendoci ancora da chiarire alcune cose. Francesco mi ha detto che il suo non è un episodio di razzismo, ma è chiaro non vorrei trovarmi in questa posizione e difendere i miei calciatori per delle cose attribuitegli gratuitamente. Noi dobbiamo fare attenzione ai nostri comportamenti e a quanto facciamo, ancora di più quando facciamo parte della Nazionale e per dimostrare di meritarla. Bisogna stare attenti anche quando denunciamo un episodio così, subito in modo così clamoroso. Siamo tutti dentro a questi fatti ed episodi anche quando si denunciano, perché ora Francesco è in difficoltà e per noi lui è un calciatore importante. Non cambia niente dal punto di vista della forza di squadra, ma dispiace per il grande professionista che è”, poi aggiunge “Juan Jesus non mi ha risposto, ha il telefono spento”.

Spalletti parla poi delle mancate convocazioni di Scamacca e Immobile:

“Io non prendo in giro nessuno, Immobile è un calciatore importante per il club e la Nazionale. Ora non riesce ad esprimere il suo potenziale ed io devo tenere tutti in considerazione. Penso che oggi sia giusto scegliere altri. Per quanto riguarda Scamacca non ha giocato per un po’ e quando l’ho convocato non mi ha dato l’impressione di essere al livello della Nazionale. La prima partita può compromettere tutto, io devo avere delle certezze. Retegui è in condizione e anche Raspadori può fare il doppio ruolo, ma dobbiamo prendere in considerazione anche calciatori nuovi che possono far parte della Nazionale. Voglio conoscere Lucca e vedere di che pasta è fatto, avere uno alto e forte di testa permette di beneficiare delle sue qualità anche in pochi minuti contro squadre che si chiudono”.

Il tecnico parla poi della continuità di Pellegrini:

“Lo abbiamo atteso tantissimo, non l’ho mai avuto a disposizione da ct. Un calciatore facile da valutare, sa fare più cose e fa metri in quantità in una partita. Non so cosa verrà fuori da qui all’Europeo, ma è uno su cui conto. Ha avuto dei problemi ma li ha messi a posto, poi con la qualità che vuole esprimere Daniele De Rossi è riuscito a esprimere la sua qualità”.

Chiarisce la sorpresa della mancata convocazione di Cristante, ma non solo:

“Lui aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena e come abbiamo detto più volte non andiamo a distruggere i calciatori ai club. Lui ha iniziato questa cura, altrimenti sarebbe stato dentro i convocati. Abbiamo deciso di tenerlo a casa solo per questo, noi vogliamo collaborare con i club in funzione di quanto succede ai calciatori. Noi abbiamo Calafiori, Baldanzi, Fabian e Casadei in Under 21 ma non andiamo a farci la guerra nel Club Italia perché si stanno giocando la qualificazione. Non potevo indebolirli per due amichevoli, non saremmo stati un gruppo. Abbiamo la possibilità di valutarli dentro una partita vera. Se non si fosse infortunato avrei portato Gaetano, ci sono tante cose da analizzare”.

Le possibili variazioni tattiche con la difesa 3:

“Il calcio ormai è fluido, c’è la possibilità di passare dal calcio di rinvio alla costruzione bassa dove il portiere tocca più palloni di tutti assumendo il ruolo della difesa a tre. Quando ti allontani dalla porta però ci deve essere un calciatore a farlo. Questo 3-4-3 voglio andarlo a valutare, ci sono diverse squadre che ci giocano. Abbiamo due prove da poter fare, se riusciamo a conoscere questo sistema diventiamo più bravi e meno leggibili”.

Le lodi di Spalletti per Chiesa


Spalletti commenta anche il buon momento di Bellanova e Chiesa:

“Chiesa è un calciatore forte con qualità offensive, è uno di quelli che salta l’uomo e sa fare gol. Lui ha la qualità di adattarsi nei mezzi spazi, quelle vie di mezzo dove sei un po’ tutto. Ogni tanto passa in quelle situazioni dove ci sono muri invalicabili per gli altri. Per quanto riguarda Bellanova è la dimostrazione che nessuno deve sentirsi con il posto blindato in Nazionale, per cui è necessario che ci siano figure nuove con una potenzialità. Noi dobbiamo accogliere queste figure a braccia aperte e valutare se riescono a rendere come nella sua squadra. Oggi non possiamo escludere nessuno per giugno, noi siamo disponibili ad accettare tutti”.

La presenza di parecchie mezze punte in Italia:

“Va a mettere a posto il sistema della difesa a tre che tanti applicano, diciamo che aiuta a non subire ripartenze. I tre centrali ci sono sempre e anche i due mediani che rappresentano uno zoccolo duro dove subisci meno in ripartenza, per completamento poi va quasi da sé che ci sono due uomini larghi e due dietro la prima punta che va oltre la linea difensiva. Frattesi per corsa ed intensità è uno che può stare dietro la punta attaccando la linea difensiva. Deve imparare bene a pulire bene quello che gli passa tra i piedi, ha delle qualità infinite”.

Spalletti parla poi anche di Zaccagni e Zaniolo:

“Loro possono fare anche i due dietro la punta, ma i nostri calciatori ci insegnano: Di Lorenzo, Dimarco, Udogie e Cambiaso dimostrano di non fare più il lungolinea puro ma si ributtano dentro il campo. Questa è la nuova frontiera del calcio europeo. Se poi Dimarco allunga sulla fascia e va sulla linea difensiva rimanendo largo l’esterno può andare a fare la seconda punta nel mezzo spazio, che rompe le scatole alla difesa”.

Un bilancio di questi primi quattro mesi da ct senza il calcio quotidiano:

“Ho fatto tanti giri con un calcio relazionale, mi piace anche essere connessi. Alcune volte quando stiamo vicini la tecnologia a volte aiuta, mentre altre no. Se uno che parla con me guarda il cellulare si fa gli affari suoi, tutto può essere veleno o medicina. Sono molto soddisfatto di quanto ho fatto, ho imparato la strada di alcuni centri sportivi e spero di fare sempre di più”.

Luciano Spalletti commenta anche il passaggio della Roma da Mourinho a De Rossi:

“Daniele è stato bravissimo, io ho preso molte cose che lui ha fatto vedere in questo periodo. In alcuni momenti in panchina mi ricorda Carletto Mazzone con il suo essere ancora un po’ calciatore. Lui ha fatto un lavoro eccezionale in così poco tempo, non era facile dare una nuova mentalità su una che comunque non era sbagliata. Ora sta facendo qualcosa di meglio e di diverso, quindi un lavoro ancora più profondo. Vedere Paredes fare il centrale per la costruzione basso, a volte vedere le due punte esterne che vanno nel mezzo spazio, le due mezzali diventare mediani…tutto questo è bellissimo da vedere per chi ama l’evoluzione del calcio. Posso solo fargli tantissimi complimenti, a lui voglio molto bene. Quando ci siamo sentiti e abbiamo parlato del mio sogno nei suoi confronti ho sempre detto che avrei voluto il meglio per lui, se avessi la possibilità di aiutarlo lo farei sempre”.

Sull’arrivo a posteriori di Mancini:

“Non era una bocciatura, quello che possono dare Mancini e Politano lo so bene. Lui ha risposto in maniera perfetta spiegando di essere sempre pronto per la Nazionale, questo mi riempie il cuore e fa vedere la sua qualità. Lo stesso El Shaarawy l’ho lasciato a casa, ma so benissimo le sue qualità”.

Luciano Spalletti ha poi sottolineato l’importanza di queste due partite:

“Dobbiamo andare a rendere merito a 20 milioni di persone che ci aspettano in America e ci vogliono vedere, riceveremo l’abbraccio dei nostri connazionali ai quali dobbiamo tantissime cose. Dal punto di vista tattico stiamo organizzando delle prove, quando sono arrivato sono stato abbastanza rigido e abbiamo tenuto botta anche quando le cose non sono andate bene. Ora abbiamo la possibilità di allargare le nostre conoscenze in queste due partite, useremo un sistema di gioco diverso”.

La possibilità della presenza di Chiellini e Cannavaro nella Nazionale oltre la tournèe:

“Se Chiellini e Cannavaro vogliono venire gli stacchiamo un pezzo e vediamo di inserirlo nei nostri calciatori, magari germoglia. Non è escluso che possano starci vicino anche all’Europeo, io imparo continuamente cose da Buffon. Sono conoscenze che vogliamo continuare a portare con noi, loro come anche altri che non sono stati citati. Gli spiriti dei campioni saranno sempre nel nostro spogliatoio”.

Il chiarimento sulle parole relative ai calciaotri che giocano alla Playstation

Spalletti poi autonomamente parla delle Playstation, dopo che le sue parole dei giorni scorsi avevano fatto molto discutere:

“Non mi interessa nulla della Playstation, ma si deve ritenere corretto che dei professionisti non dormano la notte? A me non me ne frega nulla se uno gioca alla play, fa un’altra cosa o guarda una fiction. A me interessa che ad una certa ora si deve andare a dormire, qualcuno è stato sveglio la notte prima dell’Ucraina e non mi sta bene. Io entro in queste cose che a loro piaccia o no, se una cosa non mi sta bene i calciatori possono stare a casa senza venire in Nazionale. Il gioco può diventare una dipendenza e una dipendenza non va mai bene. I dottori dicono che se si dorme bene si esprime meglio la nostra professione, lo dice la scienza”

Sei Nazioni Italia – Scozia, i tifosi italiani e scozzesi insieme all’Olimpico: “Una festa di fratellanza” | VIDEO

Il Sei Nazioni torna ad illuminare la giornata allo Stadio Olimpico di Roma per la sfida tra Italia e Scozia, una delle più attese forse con la squadra più in forma del panorama mondiale. Gli azzurri però arrivano da due grandissime prestazioni contro l’Inghilterra con sconfitta di misura in casa e lo storico pareggio strappato in Francia. I tifosi hanno invaso l’impianto del Foro Italico ed il Terzo Tempo Village nonostante le avverse condizioni meteo. Le voci raccolte da TAG24.

Sei Nazioni Italia – Scozia il video dei tifosi all’Olimpico

Nonostante le nuvole e la pioggia abbiano rovinato persino lo show dei paracadutisti della Brigata Folgore non hanno scoraggiato i tanti tifosi azzurri che hanno raggiunto lo stadio sin dalla mattina: quasi 70 mila gli spettatori presenti, con scozzesi e italiani mischiati insieme come mostrano le immagini raccolte da TAG24: “Il valore di questo sport è quello della fratellanza”, sottolinea un tifoso azzurro appassionato di rugby mentre indossa il kilt. Il Peroni Terzo Tempo Village è un fiume di persone dove il blu delle scotland si mischiano con l’azzurro della nostra nazionale.

Un tifoso spiega meglio di tutti gli altri il valore di questo sport: “Credo che oltre alla fratellanza quello che trasmette il rugby sia il valore dell’uguaglianza, oggi ce n’è molto bisogno”, mentre i tifosi scozzesi ai nostri microfoni sottolineano “La squadra italiana è molto forte. Siamo qui a Roma, una città meravigliosa è tutto bellissimo“. Una festa di colori, uno spot per i valori dello sport.

Meloni tende la mano al Quirinale: “Nessuna crepa, ce l’avevo con la sinistra non certo con Mattarella”

Meloni sul Quirinale, parla e fa chiarezza. Direttamente da Toronto dove si trova in questi giorni dopo aver visto Joe Bide, il presidente del Consiglio ritorna per la prima volta sulle parole del presidente Mattarella e sulla sua risposta che tante polemiche ha creato, ma il Premier ci tiene a sottolineare che “dubito che possano filtrare umori” dal Quirinale. E ancora “i rapporti sono sempre ottimi con Mattarella, anche perché considero le sue parole sempre molto importanti”.

Meloni tende la mano al Quirinale: “Dubito filtrino umori. Sardegna? Aspettiamo riconteggio…”

La premier Giorgia Meloni ha voluto fare il punto della situazione dopo l’incontro con il primo ministro canadese, Justin Trudeau, rispondendo alle domande dei cronisti sulla polemica legata ai cortei a Firenze e Pisa. Si parte con la frase di Mattarella e quel “i manganelli sui ragazzi sono un fallimento” e la risposta di Meloni con “pericoloso che le Istituzioni non appoggino le forze dell’ordine“.

E da qui ne era nata una polemica infinta che la stessa Premier ha voluto chiudere con chiarezza: “Ce l’avevo con la sinistra. I rapporti con il Quirinale sono ottimi, nessuna crepa“. E poi aggiunge anche con estrema serenità e ironia che “il Quirinale non fa filtrare i propri umori, quando ha qualcosa da dire la dice. Se qualcuno pensa che la mia dichiarazione sia riferita a Mattarella significherebbe che Mattarella abbia tolto il sostegno alle forze dell’ordine, ma non è così e io non mi riferivo al Capo dello Stato“. Ce l’avevo con la sinistra“.

Chiude la polemica col Quirnale, non senza fare un monito alla sinistra che, forse, in questo modo “tenta di creare polemiche per la riforma sul Premierato“, ma con Mattarella “i rapporti sono ottimi e la sua figura non è minimamente in attaccata“. E con curiosità apre un fronte legato alla Sardegna e al conteggio delle schede, premettendo: “Non sono pentita della candidatura di Truzzu. Le cose a volte vanno bene e a volte male e ognuno si assume le sue responsabilità“, ha spiegato. “Sul riconteggio aspettiamo, non lo so. E’ una decisione che non voglio prendere adesso, valuteremo

Istat, i medici italiani sono i più “attempati” d’Europa: il 55% ha più di 55 anni

Secondo quanto emerge da un’indagine Istat, i medici italiani sono i più anziani d’Europa. Nel 2021, il 55,2% aveva più di 55 anni, contro il 44,5% di Francia, il 44,1% di Germania e il 32,7% della Spagna. Inoltre, l’analisi mette in evidenza una caranze di dottori nel nostro Paese. La branca della medicina più colpua sarebbe quella della Medicina generale, settore nel quale sono sempre di meno i porfessionisti coinvolti.

Sanità italiana sempre più “vecchia”: secondo l’Istat, più della metà dei medici supera i 55 anni

L’indagine è stata realizzata dall’Istituto nazionale di statistica, sulla base di un’analisi condotta su alcuni disegni di legge relativi all’accesso ai corsi di laurea in Medicina. In Italia, più della metà dei professionisti del settore supera i 55 anni. Se l’età si alza, si abbassa invece il numero di medici sul territorio nazionale: il nostro Paese infatti si posiziona al 14° posto tra le nazioni europee per numero di dottori ogni 100mila abitanti (410,4).

Risale a circa un anno fa la modifica dei contratti per la categoria, quando il governo ha stanziò più di 600 milioni di euro per gli incrementi in busta paga. Aggiustamenti che produrranno un trend positivo solo nel tempo, mentre al momento si registra una carenza di personale medico a livello nazionale, soprattutto nella Medicina generale.

Largo alle nuove leve: aumentano i laureati in Medicina

Nonostante l’esame di ammissione ai corsi di laurea sia da un po’ di tempo al centro di diverse polemiche, i laureti in Medicina sono quasi raddoppiati rispetto al 2010. Negli ultimi due anni si è registrata una leggera flessione, che non dovrebbe però interrompere il trend positivo. Gli studenti dei corsi di specializzazione sono invece circa 49,2 mila, con un aumento del 73,7% rispetto al biennio 2017/2018.

Morte Gigi Riva, Zoff: “Uomo forte e di spessore, ha fatto la storia in Nazionale. Insieme abbiamo vissuto anni intensi”

Un pezzo di storia che saluta un altro pezzo di storia. Dino Zoff e Gigi Riva hanno scritto pagine indelebili del calcio italiano, dalla Serie A alla Nazionale italiana, sia in campo che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Un portiere e un attaccante, diversi, opposti per alcuni versi, ma idoli indiscutibili dei club con cui hanno giocato. La morte di Gigi Riva ha scosso tutto il mondo del pallone e Zoff, che ha condiviso con il bomber momenti straordinari di calcio e di vita, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Morte Gigi Riva, il ricordo di Zoff a Tag24

L’Italia del calcio piange una delle sue leggende più importanti. Gigi Riva, che era ricoverato all’ospedale del Brotzu di Cagliari, si è spento ieri all’età di 79 anni. Un mito, un idolo per Cagliari e non solo, uno che ha scritto la storia di questo sport e della Nazionale italiana e che detiene ancora oggi il record di gol segnati, ben 35, con la maglia azzurra. Un bomber micidiale, emblema di un calcio che non esiste più; uno che ha legato tutta la sua carriera ad una sola maglia, quella del club sardo, di cui è diventato simbolo ed eroe. Li ha guidati verso la vittoria del primo storico scudetto e ha rinuciato ad offerte importanti pur di rimanere a Cagliari. La morte di Gigi Riva ha scosso il mondo del calcio e Dino Zoff, che con l’attaccante ha condiviso momenti indimenticabili, è intervenuto in esclusiva a Tag24 per ricordarlo.

Gigi Riva ha segnato la storia del calcio. Qual è il suo ricordo, cosa ha rappresentato per l’Italia e soprattutto per Cagliari?

“E’ stato un calciatore straordinazio, direi inarrivabile fino a questo momento. Un uomo di sport, coraggioso, uno che sapeva stare alle regole. Gigi Riva è stato un esempio, che dovrebbero far vedere costantemente nelle scuole calcio. Lui era uno che non faceva mai sceneggiate di nessun genere e sotto questo aspetto dovrebbe essere riproposto oggi. Tra l’altro questo era anche sinonimo di un grande uomo, forte e di spessore. E’ stato molto importante per il calcio italiano e spero che il calcio moderno possa prendere qualcosa dalle sue prestazioni. Per la Sardegna, poi, ha rappresentato la rivalsa, dal punto di vista mondiale, di una regione intera. Un senso di appartenenza incredibile, un legame indissolubile. Sarà un ricordo indelebile per il Cagliari”.

Uno che ha avuto la forza e la capacità di dire di no alla Juventus di Agnelli, e non solo. Quel calcio non esiste più?

“Beh direi di no, effettivamente non esiste più. Lui ha legato tutta la sua vita alla Sardegna e questo poi presuppone tutto il seguito che ha avuto”.

Che cosa ha rappresentato invece per la Nazionale italiana e quanto è stato importante per la vittoria del Mondiale del 2006?

“E’ stato importante nel 2006, non ci piove, ma la storia con la Nazionale italiana l’ha scritta ben prima, da calciatore. Gigi Riva è stato decisivo nell’Europeo del 1968, con i suoi gol e le sue prestazioi. Ha rappresentato una svolta notevole per gli Azzurri, un calciatore straordinario. Poi, successivamente, è stato fondamentale con i suoi consigli, ma non confondiamo le cose. Quello che ha fatto in campo, anche nei Mondiali del ’70, dice esattamente chi fosse Riva. Ha fatto cose importantissime e sono tutte tangibili. Poi è ovvio che un calciatore, un uomo del genere, dà sempre un contributo notevole, anche agendo dietro le quinte. I suoi consigli hanno aiutato a vincere, ma ribadisco che davvero determinante lo è stato in campo”.

Extra campo, invece, qual è il suo ricordo e che tipo di rapporto avete avuto?

“Abbiamo sempre avuto un rapporto molto bello e amichevole. Tra l’altro abbiamo fatto il servizio militare insieme, pensate quanti anni fa ci siamo conosciuti. Poi c’è stato il percorso calcistico, abbiamo condiviso molte cose nel corso degli anni. Nel 2000 ero allenatore dell’Italia e lui ricorpiva un ruolo all’interno della Federazione. Quello è stato davvero un periodo lungo, intenso e piacevole“.

Atletica, Andy Diaz: “A Parigi 2024 per vincere l’oro. Orgoglioso di indossare la maglia azzurra”

Un talento cristallino con una storia particolare. Nato a L’Avana, a Cuba, Andy Diaz Hernandez nel 2021 ha abbandonato il suo Paese e la sua Nazionale, trovando rifugio a Livorno. Un triplista straordinario, naturalizzato italiano, che è arrivato secondo nella graduatoria mondiale del salto triplo ed ha vinto la Diamond League. Ad aprirgli le porte, cambiandogli la vita, è stata l’Atletica Libertas Unicusano di Livorno e il suo allenatore, Fabrizio Donato. Poi la svolta a febbraio, quando il Consiglio dei ministri gli ha conferito la cittadinanza italiana. Ufficialmente da agosto, Andy potrà gareggiare per l’Italia e per lui è un sogno che si realizza. Ora vuole vincere il più possibile con la maglia azzurra, a partire dalle Olimpiadi di Parigi del 20024. Per fare un punto sulla sua condizione, partendo dalla prima gara indoor di Pamplona, e sulla nuova stagione di Atletica, Andy Diaz è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atletica, Andy Diaz a Tag24

Si chiude l’anno solare, si apre quello sportivo e non poteva andare meglio il debutto di Andy Diaz Hernandez che in Spagna, a Pamplona, nel salto triplo del Navarra Indoor, supera addirittura le sue aspettative saltando 16,90m in una gara affrontata con la rincorsa ridotta a soli sette passi, dimezzata rispetto a quella completa. Un avvio di stagione che fa ben sperare per il futuro. L’atleta cubano, che da agosto sarà ufficialmente italiano, si sta preparando infatti per arrivare al massimo della forma alle prossime Olimpiadi. A Parigi 2024, Andy vestirà infatti la maglia azzurra e punterà all’oro. Il rammarico, però, resta quello di dover saltare gli Europei casalinghi, in programma a Roma a giugno. Per commentare il momento, fare un bilancio sull’anno che si sta chiudendo e svelare gli obiettivi per la nuova stagione di Atletica, Andy Diaz, della Libertas Unicusano Livorno, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il 2023 si chiude con il risultato dell’indoor di Pamplona. Ora è tempo di bilanci: sei soddisfatto e cosa ti ha lasciato quest’anno?

“Sono molto soddisfatto perchè quest’anno per me è andato benissimo. E’ la prima volta che mi trovo a gareggiare a dicembre e non pensavo di poter raggiungere un risultato simile. Sono andato in Spagna con l’idea di provare una tecnica diversa e puntavo a saltare 16,50, al massimo 16,70. Invece è andata ancora meglio e con soli 7 appoggi, quando invece sono abituato a farne 15. Mi sono avvicinato tanto al mio indoor personale, e ho superato le mie aspettative”.

Il 2024 è alle porte, quali sono i tuoi obiettivi, cosa ti aspetti?

“Sarà l’anno più importante di tutta la mia carriera. Negli ultimi due anni sono stato sempre nei primi tre posti, dal punto di vista mondiale ed è chiaro che le aspettative sono altissime. Gareggerò per l’Italia alle Olimpiadi e ne sono orgoglioso. Puntiamo a una medaglia ovviamente. Sono scaramantico e non mi voglio esperre, ma è chiaro che il mio obiettivo è quello di raggiungere l’oro”.

Parigi 2024 e la maglia azzurra: cosa rappresenta per te?

“Per me rappresenta tantissimo, non solo come risultato ma come ringraziamento per il Paese che mi ha accolto a braccia aperte. L’Italia pe rme ha fatto tantissimo e mi auguro solo di poter dare il massimo e ricompensare i tifosi con una medaglia alle prossime Olimpiadi. So che posso arrivare sul gradino più alto e battere anche i migliori. Arriverò a Parigi come uno dei favoriti, l’atleta azzurro principale e non voglio deludere nessuno”.

Tuo il record italiano, ma dovrai ancora rinunciare agli Europei di Roma perchè sarai ufficialmente azzurro dal mese di agosto. Sei dispiaciuto?

“Moltissimo, anche perchè si giocheranno in casa nostra. Vincere una medaglia a Roma avrebbe avuto un significato addirittura maggiore. Il record italiano l’ho fatto in casa, ed è stata una soddisfazione enorme per me. Il pubblico mi dà una carica incredibile e vederli così carichi sugli spalti è indescrivibile. Sono uno che si entusiasma per queste cose e per questo mi dispiace ancora di più. L’importante però sarà rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi, che ha un significato ancora maggiore”.

Come ti senti fisicamente, su cosa devi lavorare di più e in cosa puoi ancora migliorare?

“Fisicamente e mentalmente sto benissimo. Dobbiamo ancora migliorare l’entrata alla pedana, perchè ogni volta che gareggio stacco 30 centimetri indietro e se riuscissi a fare un passo avanti in questo senso potrei raggiungere risultati migliori. Alle Olimpiadi, e se possibile ancora prima, dovrò arrivare più vicino possibile al margine dello stacco per fare una prestazione migliore”.

Hai parlato del pubblico italiano, quanto è importante l’affetto che ti dimostrano i tifosi azzurri?

“Sono un atleta che vive di pubblico, i tifosi mi danno una carica impressionante. Chiedo l’hand clap già dal primo salto, mentre tanti altri cercano la concentrazione in maniera diversa. Quando arrivo in pista e vedo i cartelloni, gli striscioni e i tifosi lì per me mi fomento. Senza il pubblico non penso che riuscirei a fare questi risultati. Mi emoziono ogni volta”.

C’è qualcuno che senti di dover ringraziare?

“Devo ringraziare prima di tutto Fabrizio Donato, che è il mio allenatore, e mi ha aiutato sin dall’inizio sia come atleta che come essere umano. Ma anche a Giannone, il presidente della mia società, la Libertas Unicusano Livorno, che si è fidado di me dal primo momento. E poi ancora il presidente della FIDAL, Mei e il presidente Malagò. Tutti mi hanno aiutato nel percorso, da solo sarebbe stato impossibile. Mi sono sentito appoggiato, aiutato in qualunque problema e passo dopo passo sono andato avanti, arrivando dove sono oggi”.

Italia, Gran Bretagna e Giappone uniscono le forze per un programma di jet da combattimento avanzato

Giovedi 14 dicembre, i ministri della difesa di Italia, Gran Bretagna e Giappone hanno firmato un accordo per avviare un programma di jet da combattimento avanzato.

Italia, Gran Bretagna e Giappone, firmato accordo per un programma di jet da combattimento avanzato

Italia, Gran Bretagna e Giappone stanno intensificando la cooperazione nel settore militare. I tre paesi hanno firmato un accordo per istituire un’organizzazione congiunta per sviluppare i caccia di nuova generazione.

L’annuncio dell’accordo viene un anno dopo l’intesa di unire i piani individuali per la produzione di un aereo da combattimento ad alta tecnologia da schierare nel 2035. La cooperazione rappresenterebbe una strategia significativa per il Giappone nel contrastare le situazioni di minaccia in Asia, oltre a conferire una maggiore influenza alla Gran Bretagna nel continente.

Il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps ha affermato che:

Nessuna nazione può farcela da sola con questo livello di competenza combinato con le nostre capacità e le nostre attrezzature, con la nostra progettazione e capacità sulle linee di produzione.

Si aspetta la ratifica dell’accordo da parte dei parlamenti

I parlamenti di ciascun paese dovranno ratificare l’accordo, con l’obiettivo di avere gli aerei da combattimento in volo entro il 2035.

L’italiana Leonardo, la società britannica BAE Systems, il produttore europeo di missili MBDA e il fabbricante di motori Rolls-Royce sono tutte parte integrante di questo progetto.La fase di sviluppo congiunta del programma avrà inizio nel 2025.

Euro 2024, l’Italia in quarta fascia, Cosmi: “Dovranno aver paura più gli altri. Rigore? Ora tifano tutti Ucraina!”

È l’emblema della grinta, di quel calcio romantico che non esiste più. Testardo, tignoso, competitivo, o più semplicemente mister Serse Cosmi. Un nome che basta già da solo a raccontare il personaggio. Tecnico controverso, con il Peruggia di Gaucci sposa l’idea di rivoluzionare il calcio. L’obiettivo era quello di puntare su talenti sconosciuti, valorizzandoli al massimo per poi rivenderli a peso d’oro. Due anni sulla panchina del Grifone, prima di iniziare a girovagare un anno dopo l’altro. Per commentare la qualificazione della Nazionale a Euro 2024 e l’inserimento dell’Italia nella quarta fascia, Cosmi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, l’Italia in quarta fascia, Cosmi a Tag24

Il brivido vissuto nei minuti di recupero nella sfida con l’Ucraina per il possibile calcio di rigore non concesso che ha fatto sobbalzare tutti i tifosi azzurri. La gioia per il pass strappato per Euro 2024 e per i fantasmi scacciati, forse, definitivamente. La preoccupazione per quello che la Nazionale di Spalletti troverà in Germania. Per lavorare, da questo momento in poi, il tempo non manca e il nuovo CT gode di piena fiducia. Se è riuscito a raggiungere questi risultati, anche dal punto di vista del gioco, in così poco tempo, figuriamoci cosa potrà fare nei mesi che mancano al torneo. Però pensando ai sorteggi, non può che esserci apprensione. Per commentare il percorso dell’Italia, che sarà in quarta fascia, Serse Cosmi è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

La qualificazione a Euro 2024 è arrivata, ma l’Italia è in quarta fascia e rischia di pescare almeno due big. Quanto può essere rischioso?

Sono strafelice che l’Italia sia riuscita a rientrare e che parteciperà all’Europeo. Questa è la cosa più importante. È chiaro che se avessimo raggiunto un risultato migliore, molto probabilmente sulla carta avremmo potuto incontrare squadre più semplici. Ma non è detto, il calcio è fatto spesso di ipotesi. L’esperienza mi insegna e sono sicuro però che chiunque sarà sorteggiato con gli azzurri si dovrà preoccupare. Pensate ad essere in prima o seconda fascia e ritrovarsi la squadra di Spalletti nel girone. Noi dobbiamo difendere il titolo europeo e non dobbiamo aver paura di squadra che teoricamente possono essere più forti. Io oggettivamente, ne vedo 3 o 4 superiori, non di più. Se l’Italia ha paura di giocare con una seconda o terza fascia, allora significa che questa qualificazione non è servita a niente”.

La mano di Spalletti però si vede già, se lo aspettavi un impatto simile?

“Conosco Luciano da una vita, conosco il suo valore, la sua meticolosità e il talento che ha. Non sono sorpreso sinceramente. L’Italia ha sempre avuto dei valori, che però si erano dispersi, non solo per questioni tecniche. Questa squadra si era intristita dopo la mancata qualificazione al Mondiale. Quel momento ha determinato uno stato d’animo negativo e adesso con Spalletti hanno ritrovato la voglia generale che mancava. Si respirava aria pesante, non per colpa di Mancini mentre ora tutto è più leggero e anche le partite vengono preparate e affrontate in maniera diversa”.

Reparto offensivo, Scamacca può essere l’attaccante del futuro e ci sarà ancora spazio per Immobile?

“Seguito a pensare che Scamacca possa essere, per caratteristiche, l’attaccante giusto per Spalletti. A meno che venga fuori qualun altro in questo finale di stagione, ma non ne vedo tanti in giro. Mi auguro che emergano nuovi talenti, ma non sarà semplice. Poi c’è Raspadori che è una valida alternativa, ma ha chiaramente caratteristiche diverse. Il miglior Immobile certo che potrebbe tornare utile agli azzurri, ci mancherebbe. Credo che lui stia recuperando una condizione che potrebbe portarlo a fare un finale di campionato in linea con gli anni precedenti. In quel caso sono certo che Spalletti lo riprenderebbe in considerazione. Se ci fossero tante altre alternative ti direi di no, ma in questo momento assolutamente sì”.

Nota dolente, il rigore non concesso all’Ucraina: che spiegazione si dà?

“Mi sembra che l’Italia sia un Paese di tifosi dell’Ucraina, ecco che idea mi sono fatto. Improvvisamente tutti sportivi! Mi ricordo bene l’arbitraggio in Inghilterra, che è stato indecoroso nei confronti dell’Italia. Siamo un popolo così, che ottiene un risultato e pone la lente di ingrandimento su un episodio di cui tra l’altro non c’è certezza matematica che sia rigore. La dinamica sembra fallosa, ma rivedendolo non sono così certo. Le considerazioni ascoltate però non mi sorprendono. Ho sentito anche che ora il problema è che Chiesa nell’Italia gioca esterno e nella Juve seconda punta. Non si perde mai occasione per criticare qualcuno, in questo caso Allegri”.

Ucraina-Italia, Berardi non convocato per scelta tecnica

Ucraina-Italia, Berardi non convocato per scelta tecnica – Inizia con una sorpresa davvero clamorosa la giornata che porterà l’Italia a giocarsi la qualificazione diretta al prossimo campionato europeo contro l’Ucraina, nel match che si disputerà questa sera con fischio d’inizio alle ore 20.45 alla BayArena di Leverkusen. Il Commissario tecnico degli azzurri, Luciano Spalletti, non ha infatti convocato Domenico Berardi per la gara contro la nazionale del Ct Rebrov, decisiva per ottenere il pass agli Europei. Una decisione clamorosa perché l’esterno offensivo del Sassuolo non risulta infortunato, si tratta dunque di un’esclusione per scelta tecnica.

I motivi dell’esclusione di Berardi

Titolare nel match dell’Olimpico di venerdì scorso vinto per 5-2 contro la Macedonia del Nord, Berardi non ci sarà dunque contro l’Ucraina. L’esterno offensivo del Sassuolo contro i macedoni non ha sicuramente brillato, ma ha comunque fornito l’assist a Chiesa per il momentaneo 3-0. Rimasto in campo 76’, è stato poi sostituito con El Shaarawy. Sorprende dunque la decisione di Spalletti di non portarlo nemmeno in panchina: anche perché fino alla vigilia era in ballottaggio con Politano per una maglia da titolare (clicca qui per le ultimissime sulle probabili formazioni di Ucraina-Italia).

Cosa sarà dunque successo per portare Spalletti ha una decisione così drastica e allo stesso tempo rischiosa? Sicuramente Berardi non ha riportato nessun problema fisico: tutto dunque è da ricercare in una decisione prettamente di natura tecnica. Evidentemente la prova offerta dal calciatore azzurro contro la Macedonia non ha entusiasmato Spalletti, che lo ha così “bocciato” per la sfida più delicata dell’ultimo periodo, quella contro l’Ucraina che mette in palio la qualificazione al secondo posto del girone C.

Ucraina-Italia, i convocati di Spalletti

Oltre a Domenico Berardi, seguiranno la partita tra Ucraina e Italia dalla tribuna della BayArena di Leverkusen perché non convocati da Luciano Spalletti anche Colpani, Cambiaso, Carnesecchi e Lazzari. Questo l’elenco dei 23 calciatori azzurri che prenderanno parte al match contro l’Ucraina di questa sera:

Portieri: Donnarumma, Provedel, Vicario. Difensori: Di Lorenzo, Dimarco, Gatti, Biraghi, Buongiorno, Darmian, Acerbi, Mancini. Centrocampisti: Bonaventura, Jorginho, Cristante, Frattesi, Barella. Attaccanti: Scamacca, Raspadori, Kean, Chiesa, Politano, Zaniolo, El Shaarawy.

L’assenza dai convocati di Berardi potrebbe non essere l’unica novità nell’attacco che Luciano Spalletti ha in mente nel match contro l’Ucraina. Se a destra partirà dal primo minuto Politano e a sinistra Chiesa, in gran forma, è certo del posto a sinistra, per il ruolo di centravanti sono in risalita le quotazioni di Scamacca che insidia così Raspadori per una maglia da titolare.

Italia all’Europeo se… le combinazioni

Ha due risultati su tre a disposizione l’Italia di Luciano Spalletti per qualificarsi come seconda del raggruppamento C (l’Inghilterra è già qualificata come prima) al prossimo campionato Europeo che si giocherà in Germania. Gli azzurri sono a pari punti, 13, con l’Ucraina, ma sono avanti negli scontri diretti grazie al successo per 2-1 di San Siro: agli uomini di Spalletti basterà dunque vincere o pareggiare per qualificarsi. In caso di sconfitta, gli azzurri avrebbero a disposizione il “paracadute” dei playoff grazie al piazzamento ottenuto in Europa League.