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Tag: Italia

Italia, Francia e Israele per aprire un nuovo ciclo? Galderisi: “Possiamo sognare in grande”

Dopo aver battuto la Francia in rimonta, ieri sera l’Italia ha vinto anche contro Israele, lanciando un messaggio chiaro sul presente e sul futuro. Spalletti sta lavorando molto con i suoi ragazzi ed è convinto di poter fare un ottimo lavoro, anche se il tempo a disposizione del CT è pochissimo. Delle risposte da questa sosta però le ha ricevute. Retegui è uno che ha dimostrato di saper segnare con continuità; Frattesi è in forma smagliante e quello di Tonali è un recupero decisivo, senza sottolineare la costante importanza delle colonne portanti di questa squadra. Ma con la vittoria contro Francia e Israele, l’Italia può aprire un nuovo ciclo? Giuseppe Galderisi, ex calciatore che ha vestito anche la maglia della Nazionale, ha risposto in esclusiva a Tag24.

Italia, le vittorie con Francia e Israele per aprire un nuovo ciclo? Galderisi a Tag24

D: L’Italia batte Francia e Israele e dimostra di essere in un buon momento: una squadra concreta e con grande personalità. Pensi che siano riusciti a fare un vero e proprio switch mentale, aprendo un nuovo ciclo?

R: Mi sono divertito tantissimo sia contro la Francia che contro Israele e ho visto una Nazionale che mi è piaciuta davvero molto. Quando la palla è bassa si abbassano tutti e poi hanno una grande facilità nel ritrovare due o tre dinamiche di gioco interessanti. Spalletti ha ritrovato il giocatore tra le linee e ha alcune certezze sugli esterni, motivo per cui nelle ripartenze riescono ad essere devastanti. Questo vuol dire che stanno lavorando molto bene e mi sembra che tutti credano fortemente in quello che fanno e in quelle che sono le richieste del CT. Vedo una squadra umile nel modo di affrontare le partite e che sa leggere i momenti, tutto viene naturale. 

D: Quindi si comincia già a vedere la mano di Spalletti, oppure pensi che ci voglia ancora molto tempo?

R: Il discorso è sempre lo stesso, perché quando guidi una Nazionale fai più fatica a lavorare visto che non hai la quotidianità. Spalletti però sta mostrando quella che è la sua idea di gioco. Sono convinto che la lezione degli Europei ci abbia insegnato tanto e con l’aggiunta di qualche giocatore interessante, da questo momento in poi, l’Italia potrà fare molto bene.

Il recupero di Tonali

D: A proposito di questo, quanto è importante il recupero di Tonali?

R: Credo sia fondamentale. Da parte di tutti i giocatori, sia quelli che hanno avuto la delusione dell’Europeo, che quelli che invece non c’erano questa estate, devono mettersi a disposizione e dare il loro contributo. Con un allenatore bravo come Spalletti, si può fare davvero bene. La cosa fondamentale è che la squadra dovrà trovare il prima possibile i giusti meccanismi. Nel frattempo però è chiaro che il ritorno in campo di Tonali può dare una grossa mano alla squadra. L’ho visto correre dal primo minuto fino alla fine contro la Francia. Ma la cosa più importante è un’altra, perché una nazionale che può cambiare cinque giocatori, pur mantenendo la stessa qualità lancia un bel segnale. Tanti si sono riempiti la bocca in un momento di difficoltà per Spalletti, e adesso probabilmente si dovranno ricredere.

Il carattere dell’Italia

D: È una Nazionale che con il carattere e la quantità, può ovviare anche alla mancanza di qualità, soprattutto nel reparto più avanzato, mancando un vero e proprio bomber?

R: Mi sembra che in queste due partite si sia puntato proprio sulla necessità di non dare all’avversario punti di riferimento. Raspadori, in modo particolare ieri, è venuto spesso fuori, mettendo in difficoltà Israele. Ma sono soprattutto i centrocampisti ad aiutare l’allenatore, che non ha a disposizione un bomber di razza. Si deve fare di necessità virtù, sfruttando al massimo anche calciatori come Frattesi o Tonali, che si trovano spesso in area. Ci sono tanti giocatori bravi che, attraverso questo modo di giocare, possono inserirsi ed essere concreti.

D: Hai la sensazione che si stia costruendo la Nazionale del futuro?

R: Penso e spero di sì, anche perché abbiamo sofferto molto in questo Europeo. Mi auguro che da questa di partenza si possa ricominciare a sognare in grande. Dobbiamo ricominciare a rispettare ciò che siamo. Qualche passo falso ci può stare, ma adesso abbiamo obiettivi grandi da perseguire e tanta strada davanti da fare. Ci vuole sicuramente positività.

L’Italia del volley maschile va ko con la Francia alle Olimpiadi. Blengini: “Ingiusto giudicare ora”

È finito in semifinale il sogno dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024. La formazione del Ct De Giorgi, infatti, è stata travolta 3 a 0 (25-20, 25-21, 25-21), contro una super Francia, che adesso si andrà a giocare la possibilità di confermarsi campione olimpico, contro la Polonia, che ha vinto al tie-break contro USA. E sarà proprio contro gli Stati Uniti che gli azzurri adesso dovranno tornare in campo, per provare a vincere la medaglia di bronzo. Stasera intanto ci proveranno le ragazze a staccare un pass per la finale, affrontando la Turchia. Per commentare il percorso dell’Italia del volley maschile contro la Francia alle Olimpiadi, l’ex Ct della Nazionale, Chicco Blengini, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Italia del volley maschile ko con la Francia alle Olimpiadi. Blengini commenta a Tag24

D: Ieri l’Italia del volley maschile ha perso 3 a 0 contro la Francia nella semifinale di queste Olimpiadi di Parigi 2024. Cosa non ha funzionato?

R: Assolutamente niente. Le Olimpiadi sono un torneo molto particolare e le partite ad eliminazione diretta, lo sono ancora di più. Parliamo di una competizione importante, emotivamente stressante e trarre conclusioni troppo rapide non ha senso. Quel che è stato chiaro, è che la Francia ha fatto una grandissima partita, spinta dal pubblico e dalla grande qualità dei suoi giocatori, anche a livello esperienziale. Hanno risposto alla grande anche alla pressione, perché giocare in casa è sempre un’arma a doppio taglio. Tra l’altro parliamo dei campioni olimpici, che ovviamente devono rispondere a delle aspettative.

D: Ora l’Italia si dovrà giocare la medaglia di bronzo, ma resta soprattutto il miracolo fatto contro il Giappone?

R: Credo che sia ingiusto giudicare il percorso, basandosi solo sui risultati. Lo sport di alto livello, ci insegna sempre che quando vinciamo non siamo migliori, come persone e come professionisti, rispetto a quando perdiamo. Prima della vittoria e della sconfitta ci sono impegno e professionisti. È ingiusto modificare l’opinione per un solo pallone. Contro il Giappone, sotto 2 a 0, 24 a 21, è stato esattamente un pallone a fare la differenza. In quel caso però, l’Italia ha dimostrato resilienza e capacità di rimanere attaccati, anche quando sembrava che fosse finita. La partita di ieri poi è stata difficile, come è normale che sia una semifinale olimpica. La qualità e il valore di questi ragazzi però, è evidente e non è cambiata perché ieri hanno perso. Ora dobbiamo pensare a quello che deve ancora succedere, e non a quello che è successo.

D: Ora ci possiamo giocare però la medaglia di bronzo… 

R: Le finali terzo e quarto posto sembrano insormontabili, perché si deve assorbire la delusione della sconfitta in semifinale, quando ci sono tante aspettative. La verità è che si trascura che anche il tuo avversario ci arriva da grande deluso. La differenza la fa chi riesce ad assorbire meglio la sconfitta, e chi riesce a farlo in poco tempo. Tutto questo, all’interno di un Olimpiade, vale ancora di più, perché in ballo c’è una medaglia e non è un traguardo che si raggiunge così frequentemente. In ballo c’è un valore inestimabile e va vissuta per quello che è, ovvero una grande finale.

La semifinale delle ragazze di Velasco

D: Stasera intanto ci sono le ragazze, che se la dovranno giocare contro la Turchia. Quanto è importante l’aspetto psicologico?

R: L’aspetto mentale è sempre importante, anche se credo che talvolta se ne parli troppo. Alla fine vince quasi sempre chi tocca meglio la palla e credo che l’Italia femminile stia dimostrando grande qualità, e di saperlo fare molto bene. Ho visto capacità di adattamento, anche da parte delle ragazze esordienti. Questa squadra sta utilizzando al massimo tutte le sue risorse.

D: Una squadra completa, che se la potrà giocare al massimo? 

R: Contro la Serbia è entrata in campo la Giovannino e ha fatto benissimo. Parliamo di una ragazza che è nel giro della Nazionale da poco e che è stata molto brava, non solo in ricezione. Questo per dire che è una squadra lunga, non certo con 6 o 7 giocatrici e questo è un punto di forza straordinario. Poi c’è ovviamente l’aspetto mentale, che è altrettanto importante. Resta il fatto che parliamo di due ottime squadre e sarà una semifinale tutta da vivere. Ce la possiamo giocare alla grande e abbiamo tutte le carte in regola, così come ce le ha la Turchia, per fare una grandissima partita e arrivare in finale. 

Olimpiadi, il Volley femminile punta alla medaglia? La previsione di Cristina Chirichella

Tutto è pronto, il conto alla rovescia è finalmente finito. Oggi a Parigi ci sarà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi che tutti gli appassionati di sport stanno aspettando e da domani si entrerà nel vivo in tutte le discipline. Le aspettative nei confronti dei nostri atleti sono altissime e l’ambizione, a detta anche del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, è quella si superare le 40 medaglie di Tokyo. Potremo dire la nostra sia negli sport individuali, che in quelli di squadra e in questo senso, occhi puntati sulla pallavolo, sia maschile che femminile. Il Ct Velasco ha un obiettivo preciso: sfatare il tabù portando a casa una medaglia olimpica (che l’Italia non ha mai conquistato finora), e scrivere di conseguenza la storia. Paola Egonu e compagne ci credono, stanno bene e ripartiranno dal fresco successo nella Nations League. Ma il volley femminile, può puntare alla medaglia in queste Olimpiadi? In esclusiva a Tag24 la campionessa, Cristina Chirichella, ha fatto la sua previsione.

Olimpiadi, il Volley femminile punta alla medaglia? L’intervista a Cristina Chirichella

D: Parto subito dalla domanda che ci stiamo facendo tutti, in attesa di vedere le nostre ragazze in campo: in queste Olimpiadi, il volley femminile punta alla medaglia?

R: Direi proprio di sì, quest’anno puntiamo alla medaglia. Sono anni che la Nazionale italiana ci prova e adesso ci sono tutte le carte in regola per poterla ottenere. Ci sarà da lottare perchè non sarà per niente semplice. Un’Olimpiade è sempre un’Olimpiade, ma ci dobbiamo avvicinare a questa competizione credendoci e con grande fiducia.

D: Secondo alcuni bookmakers le azzurre sono addirittura tra le favorite. Credi che sia effettivamente così?

R: In realtà quando si arriva a un’Olimpiade non è che ti interessa molto se sei o meno la favorita. Le atlete devono andare lì per godersi l’esperienza, puntando più in alto possibile. Questo è l’approccio che mi aspetto dalla squadra.

D: Velasco da questo punto di vista è una garanzia, cosa ti aspetti dal Ct?

R: Sicuramente mi aspetto un’ottima gestione della squadra. Saprà come e cosa dire durante i momenti di difficoltà perchè parliamo di un allenatore esperto. Farà in modo di rendere il più efficiente possibile ogni componente della squadra. Ogni ragazza deve trovarsi nella condizione più congeniale. E’ lì, nella gestione del gruppo, che si vede la bravura di un Ct.

D: L’esordio il 28 luglio con la Repubblica Dominicana. Quali insidie nasconde questa partita?

R: E’ la prima partita e l’esordio non è mai semplice. Ci sarà tanta emozione, anche perchè per alcune di queste ragazze è la prima Olimpiade in assoluto. Bisongerà fare in modo di gestire anche l’aspetto mentale, ma sono sicura che senderà in campo una grande Italia.

D: Paolo Egonu è sempre il nome più gettonato, ma in questa Olimpiade ci sono anche tante ragazze giovani. Ti aspetti

R: Sono dell’idea che in una suqadra, soprattutto quando si parla di Nazionale, tutte danno sempre il 100%. Anche la singola partita può fare la differenza e io auguro a tutte di poter fare il massimo per portare la squadra alla vittoria.

Volley maschile

D: Grandi aspettative anche per quel che riguarda il maschile. Quali sono le ambizioni per i Giochi di Parigi?

R: L’Italia punta sempre molto in alto, anche perchè nel suo roaster ci sono giocatori importantisismi. Sarà difficile perchè non siamo certo gli unici a puntare ad una medaglia, ma ce la possiamo giocare. Un’Olimpiade va vissuta sempre al 100% perchè è quella che ti dà una spinta in più. Anche il maschile ci potrà regalare grandi emozioni.

D: Che momento è per questo sport in Italia?

R: E’ uno sport che sta crescendo tantissimo e ci sono tante giovani promettenti. L’età media si è abbassata e i talenti riescono ad emergere sin da subito perchè c’è un grandissimo lavoro sin dalle giovani. Ci sono sempre più persone che seguono la pallavolo e i palazzetti sono sempre pieni. Tutto questo non può che essere positivo, per il presente e per il futuro.

Quante medaglie d’oro può vincere l’Italia alle Olimpiadi di Parigi? Il campione, Alberto Cova, fa la sua previsione

Ci siamo, all’inizio delle olimpiadi di Parigi 2024 manca sempre meno. La cerimonia di apertura è da sempre uno dei momenti più attesi dei Giochi Olimpici e i nostri atleti scenderanno in campo, capitanati dal duo Errigo, Tamberi. Saranno loro a far sventolare il tricolore sotto il cielo francese. Le aspettative sugli italiani sono altissime e la domanda di questi giorni è sempre la stessa: quante medaglie d’oro può vincere l’Italia alle olimpiadi di Parigi? Per rispondere a questa domanda e per entrare nel vivo della competizione quando mancano appena tre giorni all’inizio della manifestazione più attesa da tutti gli appassionati di sport, Alberto Cova, ex mezzofondista e campione olimpico a Los Angeles, é intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Quante medaglie d’oro può vincere l’Italia alle Olimpiadi di Parigi? Il campione, Alberto Cova, a Tag24

D: Siamo arrivati a ridosso dei Giochi Olimpici di Parigi, quali sono le sue aspettative al riguardo?

R: Per quanto riguarda l’atletica direi che le aspettative sono altisisme. Abbiamo 5 medaglie d’oro a Tokyo e sono fiducioso che si possano ripetere quelle prestazioni. Agli ultimi campionati Europei a Roma, ho visto anche tanti giovani interessanti e anche loro potrebbero fare bene. Il loro obiettivo non è il podio, ma possono arrivare in finale.

D: La domanda di tutti è sempre la stessa a: quante Medaglie d’Oro può vincere l’Italia alle Olimpiadi di Parigi? Possiamo superare le 10 di Tokyo?

R: Ho sentito il presidente del Coni Malagò dire che vuole vincere più di 40 medaglie, nel complesso. Se loro hanno fatto bene i conti, è un risultato raggiungibile e che può rispettare le aspettative del mondo sportivo italiano.

D: Tantissimi atleti sulla cresta dell’onda, su chi ripone le sue maggiori aspettative?

R: Al di là delle 5 medaglie di Tokyo, ho grossa curiosità di vedere la prestazione di Simonelli nei 110 a ostacoli. E’ un ragazzo che agli Europei ha dimostrato di essere tra i più forti al mondo. Speriamo possa farlo vedere anche a Parigi. Sarebbe una bellissima sorpresa per lo sport italiano.

Il momento dell’atletica italiana

D: Da Tokyo in poi sono emersi i talenti straordinari, un po’ in tutte le discipline. Che momento è per l’atletica italiana?

R: Stiamo vivendo un momento di risultati che vengono da lontano. Prima di Tokyo la Federazione Italiana ha lavorato tanto e ha fatto crescere questi ragazzi, che ora stanno tirando le somme. Stanno producendo i risultati che tutti si aspettavano. Arriva tutto da lì, a mio avviso. Noi, come Nazione, un pò più tardi di altre Nazioni europee come Francia e Inghilterra, stiamo anche riuscendo ad incrociare le diverse etnie dei ragazzi che crescono in Italia. Questo ci sta favorendo molto.

D: Andando nel dettaglio sulla sua disciplina, possiamo dire la nostra anche nel mezzofondo? Occhi puntati sulla Battocletti?

R: Nadia è un’atleta fortissima, che ha grande carattere e determinazione. Ha un serio problema che è quello di doversi scontrare con l’Africa. Lei sta andando forte, ma non è ancora vicino ai risultati loro e sarà difficle pensare di salire sul podio. Si giocherà la finale del 10000 e la semifinale dei 5000. Penso che potrà fare bene in entrambe le gare, ma per ottenere un risultato eccezionale dovranno incastrarsi mille fattori.

D: Molto passerà anche dalla gestione delle pressioni, si sente di dare qualche consiglio a questi ragazzi?

R: Ai ragazzi che vanno a Parigi per provare a salire sul podio non devo dire nulla, perchè sono consapevoli delle loro potenzialità e del loro talento. Questa è la prima cosa che fa vincere un atleta. Sanno di aver costruito questi risultati in anni di sacrificio, di allenamento, di prove, di sconfitte e riflessioni. Agli altri invece dico solo di concentrarsi al massimo per ottenere il miglior risultato possibile. Dovranno esprimere il meglio di sè stessi. Si può anche uscire al primo turno, ma bisogna essere sempre soddisfatti della propria prestazione.

Accordo Italia-Giappone: precisazioni sulla disoccupazione involontaria

Accordo Italia-Giappone: con la pubblicazione del messaggio n. 2461 del 2 luglio 2024 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito delle precisazioni per ciò che concerne l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria dei lavoratori giapponesi distaccati in Italia.

Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Entrate, fa riferimento alle seguenti disposizioni legislative:

  • la legge n. 398 del 3 ottobre 1987, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, recante norme in materia di tutela dei lavoratori italiani operanti nei Paesi extra-comunitari e di rivalutazione delle pensioni erogate dai fondi speciali gestiti dall’INPS”, la quale è stata pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 231 del 3 ottobre 1987;
  • la legge n. 97 del 18 giugno 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2009”, la quale è stata successivamente pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 156 del 9 luglio 2015;
  • l’Accordo amministrativo che è stato firmato a Tokyo in data 30 agosto 2023 e che è entrato in vigore a partire dalla giornata del 1° aprile 2024;
  • l’Accordo sulla sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Giappone, il quale è stato sottoscritto a Roma in data 6 febbraio 2009.

Il messaggio in oggetto, inoltre, si riferisce anche a quanto è stato disposto in precedenza sempre da parte dell’Istituto stesso all’interno del proprio sito web ufficiale mediante la pubblicazione dei seguenti atti:

  • la circolare INPS n. 52 del 27 marzo 2024, recante “Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, firmato a Roma il 6 febbraio 2009, ratificato con la legge 18 giugno 2015, n. 97, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 156 dell’8 luglio 2015, e Accordo amministrativo del 30 agosto 2023 in vigore dal 1° aprile 2024”;
  • il messaggio INPS n. 2199 dell’11 giugno 2024, recante “Accordo di sicurezza sociale Italia – Giappone. Modalità di esposizione nel flusso Uniemens”.

Accordo Italia-Giappone: l’INPS fornisce dei chiarimenti per i lavoratori giapponesi distaccati in Italia

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base alle indicazioni che sono state comunicate attraverso la pubblicazione del sopra citato messaggio n. 2199 dell’11 giugno 2024, l’INPS stesso ha fornito dei chiarimenti per quanto riguarda la copertura assicurativa per la disoccupazione involontaria relativa ai lavoratori che sono stati inviati in distacco presso uno dei due Stati che hanno sottoscritto l’Accordo sopra richiamato, ovvero:

  • la Repubblica Italiana;
  • il Giappone.

A tal proposito, pertanto, facendo riferimento esclusivamente ai lavoratori giapponesi distaccati in Italia, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale aveva specificato che la copertura assicurativa in Giappone per la disoccupazione involontaria doveva risultare indicata in maniera esplicita all’interno della sezione 4 del formulario “JPN/IT 101”, recante “Certificato di copertura contributiva in base alla legislazione giapponese sul regime pensionistico pubblico e di assicurazione per l’impiego per i lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi in Italia”.

Tramite la pubblicazione del messaggio in questione, invece, l’Istituto stesso ha fornito delle precisazioni riguardo questo fattore specifico, chiarendo che l’istituzione previdenziale giapponese ha comunicato che la copertura assicurativa in Giappone per la disoccupazione involontaria va inserita all’interno della sezione 6 del formulario “JPN/IT 101”, intitolato “Certificazione da parte dell’organo di collegamento ai fini dell’assicurazione per l’impiego”.

Per quanto riguarda i lavoratori italiani che sono stati inviati in distacco in Giappone, infine, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale conferma e rimanda a tutte le precedenti istruzioni che sono state messe a disposizione all’interno del suddetto messaggio n. 2199 del 2024.

Tour de France, Cassani: “In Italia partenza straordinaria. Nonostante tutto, siamo un punto di riferimento mondiale”

Nei giorni scorsi ha sofferto e oggi ha stupito tutti. Mark Cavendish, a 39 anni, conquista la trentacinquesima vittoria che gli consente di diventare il corridore con più successi di tappe al Tour de France. In testa alla classifica però resta Pogacar, l’uomo da battere e il più atteso. Per commentare la partenza del Tour de France dall’Italia e fare un primo bilancio dopo cinque tappe, Davide Cassani, ex ciclista, commentatore televisivo e dirigente sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Tour de France la quinta tappa, e l’avvio in Italia: Cassani a Tag24 

Per la prima volta nella storia, sabato scorso il Tour de France ha preso il via dall’italia, per la gioia indescrivibile degli appassionati, ma attirando anche la curiosità di migliaia di persone alla prima esperienza. Il ciclismo italiano non sta vivendo certo il suo momento migliore, ma un evento straordinario come questo potrebbe essere d’aiuto al movimento per avvicinare nuovi atleti e scovare nuovi talenti. Per commentare la partenza del Tour de France dall’Italia e fare un primo bilancio dopo cinque tappe, Davide Cassani, ex ciclista, commentatore televisivo e dirigente sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Non era mai successo prima, ma finalmente quest’anno il Tour de France ha preso il via dall’Italia. Cosa rappresenta questo per il movimento?

“E’ stata una partenza straordinaria, perché non era mai successo e perché attraverso il Tour de France, che è l’evento ciclistico più importante del mondo, siamo riusciti ad onorare quei campioni che hanno vinto e che hanno portato in alto il nostro Paese. Credo che questa sia stata davvero una bella cosa. E poi siamo riusciti a far vedere, in giro per il mondo, le nostre bellezze e le nostre eccellenze. Credo che questo sia stato un messaggio molto bello e sono felice che sia stata accettata la proposta e la candidatura dell’Italia, per fare questa partenza”.

È un modo anche per avvicinare più persone possibili a questo tipo di sport, che ne ha bisogno?

“Assolutamente sì, perché i grandi eventi sono comunque veicolo di pubblicità. Ho sempre detto che mi sono innamorato del ciclismo quando sono andato a vedere un campionato del mondo. L’evento ti genera curiosità su quella specialità e su quella disciplina e mi auguro che il Tour de France possa esser stato utile per trasmettere un po’ di passione nei confronti di questo sport”.

Anche perché in Italia ne abbiamo bisogno, di passione e di nuovi atleti, visto anche il momento?

“Ne abbiamo bisogno perché non stiamo di certo vivendo un buon momento dal punto di vista dei campioni. Purtroppo ora siamo in difficoltà e spero che questo Tour possa servire anche per dare sempre più luce al ciclismo”. 

I risultati del Tour

Siamo arrivati alla quinta tappa e si può fare un primo bilancio. C’è qualcosa che finora la sorpresa, oppure i grandi nomi hanno rispettato le aspettative?

“Mi aspettavo assolutamente un Pogacar così, ed è andato esattamente come tutti avevano previsto. Credo che l’unica sorpresa potrebbe essere Vingegaard, che dopo la caduta terribile di aprile è riuscito comunque a presentarsi in ottime condizioni e adesso è terzo in classifica. Sto andando molto bene Remco Evenepoel, anche se credo che per lui dovremo aspettare la terza settimana. I favoriti comunque hanno rispettato il pronostico. L’unico che ho visto un po’ in difficoltà, anche a Bologna ad esempio, è Primož Roglič. Di salite però ce ne sono ancora tante”.

A proposito di salite, piuttosto complicate le tappe italiane?

“Sono state belle, avvincenti, tirate e tra l’altro si sono disputate con un caldo incredibile. Questo le ha rese ancora più difficili. Soprattutto la tappa di Bologna, San Luca, ma anche quella di Rimini, sono state molto belle e interessanti. È stato bello veder vincere Bardet, a 33 anni e al suo ultimo tour”.

Le tappe italiane e il movimento

Ha fatto riferimento alla tappa di San Luca, Bologna, che è la sua città. Un’emozione particolare per lei?

“Assolutamente sì. Mai pensavo di poter vedere il Tour sulle mie strade. Poteva essere un sogno, e invece è stato proprio così. Per me è davvero bello”.

Abbiamo parlato degli atleti italiani, ma in questo momento non ci sono neanche le nostre squadre. Questo dato preoccupa?

“Nonostante il momento, siamo comunque un movimento che rimane un punto di riferimento per il ciclismo mondiale, però non abbiamo una squadra di livello e non abbiamo una squadra al Tour de France. Abbiamo soltanto sette corridori, quando circa vent’anni fa ne avevamo 50. Questo deve far riflettere”.

Questo dipende dal fatto che il ciclismo sia diventato mondiale, mentre prima era prettamente europeo?

“Certo che sì. Una volta il ciclismo era una questione tra noi, gli spagnoli, i francesi e i belgi mentre in questo momento è totalmente mondiale, con squadre che arrivano dall’Arabia Saudita, piuttosto che dall’America. Ovviamente anche i corridori, e tutto questo si è normalizzato”. 

Euro 2024, Pin sull’eliminazione dell’Italia: “Spalletti il migliore per un club, ma in Nazionale è diverso. Gravina? Si assuma le responsabilità”

Sono passati tre giorni dalla sfida con la Svizzera che ha decretato l’eliminazione dell’Italia dagli Europei, ma la delusione resta più viva che mai. Spalletti non è riuscito a fare il miracolo che tutti si aspettavano e le motivazioni sono molteplici. Lo stato del calcio italiano, in questo momento è questo e adesso Gravina dovrà ragionare seriamente sul futuro. Per commentare l’eliminazione dell’Italia da Euro 2024 e il futuro di Spalletti, Gabriele Pin, ex calciatore e allenatore che come assistente di Cesare Prandelli ha allenato la Nazionale dal 2010 al 2014, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Euro 2024, disastro dell’Italia di Spalletti: Pin a Tag24

Svizzera-Italia non finisce più e gli strascichi dell’eliminazione agli ottavi di finale di Euro 2024 ce li porteremo ancora avanti a lungo. Visto il fallimento tecnico e progettuale, ora sono in molti a chiedere a gran voce le dimissioni di Gravina in primis, e di Spalletti subito dopo. Le polemiche non si arrestano e adesso è tempo di ragionare sul futuro. Per commentare leliminazione dell’Italia da Euro 2024 e il futuro di Spalletti, Gabriele Pin, ex calciatore e allenatore che come assistente di Cesare Prandelli ha allenato la Nazionale dal 2010 al 2014, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

L’eliminazione dell’Italia da Euro 2024 ha deluso tutti, ma come siamo arrivati a questo punto?

“Bella domanda! Non è facile dire come siamo arrivati qui dall’esterno, bisognerebbe essere all’interno del gruppo per avere le idee chiare. La cosa più deludente è stato l’atteggiamento. Nello sport si può anche uscire per un episodio sfortunato o perchè gli altri fanno meglio di te, ma non così. Questa squadra è uscita invece da Euro 2024 senza neanche provarci, questa è la sensazione. Io ho visto un’Italia senza leader, senza personalità. Guardando le partite ci sono altre Nazionali, tra le favorite, che subiscono gol e da cui vedi una reazione. Con l’Italia non è successo, non ho visto carattere, nervosismo, nè alcun tipo di reazione. Invece ho visto facce di persone che non ci credevano e atteggiamento passivo”.

Il fatto che non siano arrivate le dimissioni da parte di Gravina, prima ancora che di Spalletti, come la vede?

“Ho lavorato con Prandelli e tutti sappiamo come è andata a finire in una situazione simile. Lì dipende molto dalla persona, dalla sua etica. In Italia le dimissioni le danno in pochi, non se se sia una nostra mentalità. Lavorando molto all’estero, negli ultimi anni, io la vedo diversamente. Quando c’è un fallimento tecnico e programmatico come questo, chi è a capo si deve assumere le responsabilità. Che siano dimissioni o ridimensionamento, non sta a me dirlo, ma qualcosa va a fatto. Invece si scarica tutto su giocatori e allenatore, che tra l’altro è arrivato da poco. Questo è un gioco all’italiana, ma chi è lì da qualche anno e gestisce dovrebbe capire. Troppo facile prendersi i meriti quando le cose vanno bene. Signori si nasce, non si diventa”.

Nei confronti di Spalletti invece ha fiducia?

“Credo che Spalletti sia uno dei migliori in assoluto per una squadra di club, ma in Nazionale è differente. Io ne ho avuta esperienza e ho letto le dichiarazioni di Capello in cui spiegava che il mister di una squadra è diverso da un selezionatore, e mi trovo completamente d’accordo con lui. Non è automatico che un top allenatore per un club, sia anche un top Ct. Spalletti dovrà essere bravo a calarsi in questa nuova veste, altrimenti si fa dura. Il rischio è quello di commettere errori, come sicuramente ha fatto in buona fede. In Nazionale non si può portare il modello di un club, è impossibile”.

Settore giovanile, investimenti, stranieri, infrastrutture: parte tutto da qui il fallimento del nostro calcio?

“Assolutamente sì, hai centrato i punti focali. I talenti li abbiamo e le Nazionali giovanili lo dimostrano. Il problema è che diventiamo campioni under 17, ma poi non investiamo su questi ragazzi che invece rischiano di perdersi. Ci sono club in cui troviamo quasi solo stranieri, presi da altre accademy. Se non li facciamo giocare i nostri talenti, poi si disperdono. Questi ragazzi invece devono crescere giocando. In Spagna un diciassettenne, se è bravo gioca. Noi abbiamo un parametro diverso e consideriamo giovane uno che ha 23 o 24 anni. Non possiamo riempire di stranieri i settori giovanili. Una volta la Nazionale aveva un’anima, che dipendeva anche dalla squadra del momento, con dei leader seri e l’Italia ne beneficiava. Il Camarda del Milan, in Spagna giocherebbe in prima squadra, questa è la differenza”.

Euro 2024, disastro Italia, Zauri: “Troppo facile gettare fango. Serve coraggio, Spalletti è uno dei migliori”. Poi su Immobile…

Fuori dagli Europei dopo una prestazione disastrosa. Contro la Svizzera l’Italia aveva l’obbligo di fare qualcosa di più, e invece ha proseguito nel nulla cosmico che ne ha condizionato tutto il torneo. Spalletti non è riuscito ad incidere come tutti si aspettavano, e ora la riflessione riguarda tutto il movimento calcio, incapace di produrre giocatori all’altezza. Gravina ha già confermato la fiducia nei confronti del Ct. D’altronde il sistema va cambiato dalla base, per poter tornare ad avere una grande Nazionale. Per commentare l’eliminazione dell’Italia da Euro 2024 e la posizione di Spalletti, Luciano Zauri, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Disastro Italia, Spalletti sul banco degli imputati: Zauri a Tag24

L’Italia viene eliminata dalla Svizzera agli ottavi di finale di Euro 2024 in un match senza storia. Gli Azzurri tornano a casa senza lottare, senza quasi scendere in campo. Accettano la sconfitta senza dimostrare carattere, né personalità. Nessuna reazione dopo essere andati sotto 1 a 0, né tanto meno dopo la seconda rete a pochi secondi dall’inizio della ripresa. Ora sul banco degli imputati ci finiscono tutti, a partire da Gravina, fino ad arrivare alla squadra, passando ovviamente per Spalletti. Nessun passo indietro però, per ora, da parte di nessuno, ma riflessioni serie su tutto il movimento che evidentemente non funziona. Per commentare leliminazione dell’Italia da Euro 2024 e la posizione di Spalletti, Luciano Zauri, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Disastro Italia, per la prestazione più che per il risultato. Cosa ti ha deluso maggiormente? 

“Da italiano la delusione è stata enorme. Dispiace perché dopo il gol arrivato all’ultimo secondo con la Croazia, speravo che potesse essere scoccata quella scintilla capace di farci passare il turno e di approdare ai quarti di finale. Mi aspettavo molto più entusiasmo da parte della squadra, e speravo di vedere quel carattere che non era emerso nelle partite del girone. Credo che sia stato l’atteggiamento a deludere tutti, a partire da Spalletti e fino ad arrivare ad ogni singolo calciatore degli Azzurri. Sono convinto che nella loro testa ce l’abbiano messa tutta, ma non lo hanno fatto nei fatti, tanto è vero che siamo usciti dagli Europei praticamente senza mai giocare”. 

Tanti cambi, di modulo e di formazione. Quali sono le colpe di Spalletti e ti aspettavi che incidesse in modo diverso?

“Spalletti non ha certo la bacchetta magica e tutto ciò che è riuscito a fare nel corso della sua carriera è stato frutto di grande lavoro, di tempo e di pazienza. Purtroppo però, tolto l’ultimo Europeo vinto, veniamo da un decennio di delusioni, soprattutto Mondiali. Questo deve dire molto rispetto a ciò che è il calcio italiano in questo momento, ovviamente dal punto di vista della Nazionale, ma non delle squadre di club, perché siamo arrivati in fondo anche in competizioni internazionali. Come Italia però stiamo faticando molto. Oggi non si può più pensare a un solo modulo, ma si devono avere in mente più soluzioni. D’altronde in squadra ci sono calciatori abituati a giocare con schemi diversi l’uno dall’altro. Probabilmente contro la Svizzera, soprattutto nella seconda parte, si sarebbe potuto fare qualcosa di più a livello di sistema di gioco, ma ormai è tardi”. 

Grossi problemi a livello offensivo, col senno di poi, giusto non convocare Immobile? 

“Nei confronti di Immobile si sono fatte sempre troppe chiacchiere, e qualche anno fa c’è stato un vero e proprio accanimento, per qualche gol mancato, nonostante l’Europeo vinto. Lui però c’era ed è stato tra i migliori. Gli assenti non hanno mai ragione e le scelte che ha fatto il Ct vanno assolutamente rispettate, però poi quando il risultato è così evidente, è normale che riaffiorino anche questo tipo di polemiche. Da allenatore non mi sento di criticare nulla, anche perché soltanto chi sceglie sbaglia”. 

I 2 Mondiali saltati e ora questa eliminazione, nel mezzo la vittoria dell’Europeo che ha gettato fumo negli occhi. Come può tornare grande l’Italia? 

“Il calcio è ciclico, d’altronde noi abbiamo vinto nell’82 e la volta successiva nel 2006. Nel mezzo ci sono stati sì grandi talenti, ma pochi risultati dal punto di vista di Mondiali o Europei vinti. Dobbiamo essere bravi a ripartire in questo momento di grande amarezza, ma non dobbiamo essere troppo drastici perché è troppo facile buttare fango su questi ragazzi o sull’allenatore stesso, che ha cercato di fare il bene dell’Italia. Questa cosa non mi piace. Spalletti è tra i migliori che abbiamo e sono sicuro che avrà tempo e modo per ripartire, sistemando un po’ le cose. Sono d’accordo con lui quando dice che ha avuto poco tempo, quindi sono convinto che in futuro sarà molto, molto meglio”. 

Mancano i grandi campioni e non si investe più sul settore giovanile. Ti aspettavi che Gravina potesse fare un passo indietro?

“Servirebbe un grande investimento sulle strutture e sugli istruttori, per quel che riguarda i giovani. Questo è quello che si sente dire maggiormente in giro, ma questo problema ce l’hanno anche le altre Nazioni. Io credo che bisogna semplicemente stare tranquilli, e analizzare con razionalità le cose, anche se in questo momento sembra tutto nero. L’Italia è sempre stata una Nazione che ha portato grandi talenti, in tutti i ruoli e ora non è tutto da buttare, mi auguro soltanto che si possa ripartire in fretta. La bacchetta magica non c’era nessuno, ma c’è bisogno di programmazione. Bisogna dare fiducia all’allenatore che si è scelto, senza pensare di poter cambiare ogni quattro partite. E poi si deve avere il coraggio di dar fiducia a qualche giovane e di farlo giocare anche se sbaglia, con continuità. Ci vuole pazienza, sotto tutti i punti di vista”. 

Italia, Dimarco e Bastoni non sono al meglio: le loro condizioni e le ultime in vista della Svizzera

Le condizioni di Dimarco e Bastoni in vista della partita tra Italia e Svizzera – L’Italia di Luciano Spalletti si prepara a scendere in campo all’Olympiastadion di Berlino nei quarti di finale di Euro 2024 contro la Svizzera. Il match tra gli Azzurri e gli elvetici è in programma domani, sabato 29 giugno, alle 18:00. Alla vigilia della partita, il CT Azzurro ha ancora diversi dubbi di formazione e, in particolare, deve monitorare le condizioni di due giocatori chiave come Federico Dimarco e Alessandro Bastoni, entrambi – per motivi diversi – non al meglio.

Le condizioni di Dimarco e Bastoni in vista della partita tra Italia e Svizzera

Nella mattinata di oggi, venerdì 28 giugno, l’Italia si è allenata in vista della fondamentale gara contro la Svizzera. Secondo quanto riferito da Sky Sport, all’allenamento non hanno preso parte due importanti giocatori: Federico Dimarco e Alessandro Bastoni.

Dimarco è ancora alle prese con la botta ricevuta contro la Spagna, da cui non ha recuperato del tutto. Nonostante il dolore, nell’ultima gara contro la Croazia ha giocato stringendo i denti ma per la prossima partita contro la Svizzera è in dubbio. Oggi, infatti, non si è allenato con i compagni e ha svolto un allenamento differenziato.

Bastoni, invece, è stato fermato ieri da un po’ di febbre e oggi nella prima parte di allenamento ha lavorato da solo in palestra. In un secondo momento, però, il difensore si è unito al gruppo e la sua presenza con la Svizzera non è quindi in dubbio.

Nonostante non sia al meglio, Bastoni dovrebbe quindi schierato da titolare da Luciano Spalletti. Con lui, dovrebbe giocare Gianluca Mancini, provato nell’allenamento odierno dal CT Azzurro da titolare al posto dello squalificato Riccardo Calafiori. La linea difensiva dovrebbe poi essere completata da Giovanni Di Lorenzo, confermato nonostante le ultime non eccellenti prestazioni, e Matteo Darmian, pronto a giocare al posto dell’acciaccato Dimarco. A difendere i pali degli Azzurri, ovviamente, ci sarà il capitano Gianluigi Donnarumma, decisivo con le sue parate in tutte le tre gare del girone.

A centrocampo dovrebbe essere schierato da titolare Nicolò Fagioli, pronto alla prima da titolare a Euro 2024. Con lui dovrebbero esserci anche Nicolò Barella, intoccabile nello scacchiere di Spalletti, e Bryan Cristante, provato da titolare al posto di Pellegrini. In attacco, invece, il CT Azzurro ha provato l’inedito tridente formato da Federico Chiesa, Gianluca Scamacca e Stephan El Shaarawy. Dovrebbe quindi partire dalla panchina Mattia Zaccagni, decisivo con il suo gol nel finale contro la Croazia.

Resta da capire, però, se questa volta Spalletti schiererà la formazione provata in allenamento o se, come accaduto in occasione dell’ultima gara contro la Croazia, abbia giocato di strategia e schiererà una formazione inedita.

Accordo di sicurezza sociale Italia Giappone: nuove istruzioni INPS

Accordo di sicurezza sociale Italia Giappone: con la pubblicazione del messaggio n. 2199 dell’11 giugno 2024 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni ai datori di lavoro interessati per ciò che concerne quelle che sono le modalità di assolvimento da parte di questi ultimi degli obblighi contributivi, nonché in merito alla corretta esposizione dei dati relativi ai lavoratori dipendenti distaccati all’interno del flusso Uniemens.

Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Entrate e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, fa riferimento

  • l’Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, il quale è stato fatto a Roma in data 6 febbraio 2009
  • la legge n. 97 del 18 giugno 2015, recante “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2009”, la quale è stata successivamente pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 156 del 9 luglio 2015;
  • la legge n. 398 del 3 ottobre 1987, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 luglio 1987, n. 317, recante norme in materia di tutela dei lavoratori italiani operanti nei Paesi extra-comunitari e di rivalutazione delle pensioni erogate dai fondi speciali gestiti dall’INPS”, la quale è stata successivamente pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 231 del 3 ottobre 1987.

Il messaggio in oggetto, inoltre, si riferisce anche a quanto è stato disposto in precedenza sempre da parte dell’Istituto stesso attraverso la pubblicazione della recente circolare INPS n. 52 del 27 marzo 2024, recante “Accordo tra la Repubblica italiana e il Giappone sulla sicurezza sociale, firmato a Roma il 6 febbraio 2009, ratificato con la legge 18 giugno 2015, n. 97, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 156 dell’8 luglio 2015, e Accordo amministrativo del 30 agosto 2023 in vigore dal 1° aprile 2024”.

Accordo di sicurezza sociale Italia Giappone: le istruzioni dell’INPS per l’assolvimento degli obblighi contributivi e per le modalità di esposizione nel flusso Uniemens

Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, mediante la pubblicazione all’interno del proprio sito web ufficiale della sopra citata circolare n. 52 del 27 marzo 2024, l’INPS ha illustrato quanto è stato definito dalla suddetta legge n. 97 del 2015 per quanto riguarda l’Accordo di sicurezza sociale tra l’Italia e il Giappone che è stato sottoscritto a Roma in data 6 febbraio 2009 e che è entrato in vigore a partire dallo scorso 1° aprile 2024.

Con la pubblicazione del messaggio in questione, invece, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha deciso di fornire ai datori di lavoro interessati le istruzioni che sono necessarie in merito a:

  • le modalità di assolvimento degli obblighi contributivi;
  • la corretta esposizione nel flusso Uniemens dei lavoratori subordinati distaccati in applicazione delle disposizioni in materia di legislazione applicabile contenuto nell’Accordo sopra richiamato.

A tal proposito, in particolare, per i lavoratori distaccati dall’Italia in Giappone la posizione contributiva deve essere contrassegnata dal codice di autorizzazione “4Z”, mentre in caso di esonero dal pagamento dei contributi dovuti alla ex Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF) la posizione contributiva in questione deve essere contrassegnata anche dal codice di autorizzazione “1C”.

Per i lavoratori distaccati dal Giappone in Italia, invece:

  • l’esonero per l’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’Invalidità, la Vecchiaia e i Superstiti (IVS) e per l’Assicurazione contro la Disoccupazione (DS) deve essere accompagnato dal nuovo codice Tipo Contribuzione “87”, recante “Lavoratori stranieri provenienti dal Giappone distaccati in Italia assicurati per IVS, DS, nel paese di origine (art.13 accordo di sicurezza sociale Italia- Giappone)”;
  • l’esonero solo per l’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’Invalidità, la Vecchiaia e i Superstiti (IVS) deve essere accompagnato dal codice Tipo Contribuzione “81”, recante “Lavoratori stranieri con opzione per IVS nel paese di origine”.

Euro 2024, Mandorlini: “Orgoglioso di Zaccagni! Non ho visto grandi squadre, l’Italia può sorprendere”

L’Italia si è presentata in Germania sapendo bene di non essere una delle squadre favorite, ma aveva un obiettivo chiaro: passare almeno la fase a gironi. Seppur a fatica, e grazie a un gol di Zaccagni, arrivato all’ultimo pallone disponibile, dell’ultima gara possibile, gli azzurri hanno ottenuto quello che volevano. Adesso però, a partire dalla prossima gara di sabato contro la Svizzera, servirà qualcosa di più. Il Ct Spalletti è al lavoro e resta fiducioso. Per commentare i risultati di Euro 2024 e soprattutto il gol di Zaccagni e il futuro dell’Italia, mister Andrea Mandorlini, che ha fatto esordire il numero 20 in A, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, Zaccagni regala gli ottavi all’Italia: Mandorlini a Tag24

Il gol di Mattia Zaccagni contro la Croazia all’ultimo istante possibile ha regalato all’Italia di Spalletti la possibilità di passare il turno da seconda in classifica, per quel che riguarda la fase a gironi e di andarsi a giocare adesso gli ottavi di finale. Il prossimo impegno sarà sabato, con fischio di inizio alle ore 18.00, contro la Svizzera e da questo momento in poi non si può più sbagliare. Servirà un cambio di torra, per non farsi trovare impreparati davanti al primo match da dentro o fuori. Il gol all’98’ può servire da sprone per gli Azzurri, che ora devono volare sulle ali dell’entusiasmo. Per commentare i risultati di Euro 2024 e soprattutto il gol di Zaccagni e il futuro dell’Italia, mister Andrea Mandorlini, che ha fatto esordire il numero 20 in A, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo dalla sfida con la Croazia, crede che il gol arrivato all’ultimo minuto può servire da sprone per gli ottavi di finale?

“Sicuramente darà entusiasmo. E’ stato un gol importantissimo, perché siamo riusciti a passare il turno e penso che questa fosse la cosa fondamentale. Adesso abbiamo tempo per migliorare sotto tanti aspetti, ma centrare l’obiettivo di passare la prima fase era davvero determinante”.

Il gol è arrivato grazie a Mattia zaccagni, un giocatore che lei conosce bene e che ha fatto esordire in Serie A. C’è in lei un po’ di orgoglio in più?

“Sono davvero molto contento per Mattia. Avevo letto che la sua convocazione fosse in dubbio e mi dispiaceva davvero. Lui si è fatto trovare pronto e credo che questo sia il principio da cui vuole partire Spalletti. Nel momento più importante ha risposto presente e credo che meglio di così davvero non poteva fare. Sono molto orgoglioso di lui”.

Non la sorprende quindi vederlo vestire la maglia della Nazionale?

“No, non mi sorprende, perché lui è uno che ha fatto davvero molto bene in questi anni. Per arrivare in nazionale c’è comunque molta concorrenza e anche se è stato chiamato soltanto alla fine per la spedizione dei 26 convocati, è riuscito a farsi trovare pronto e questa è l’unica cosa che conta”.

Zaccagni e Chiesa, ma non solo, hanno grande qualità sugli esterni, ma sono sacrificati nell’Italia che gioca a 5. Si aspetta da parte di Spalletti un cambio di modulo per sabato sera contro la Svizzera?

“Spalletti ha giocato tante volte anche in maniera diversa e credo che prepari ogni partita in base anche all’avversario. Penso che la sfida con la Croazia fosse difficile anche dal punto di vista psicologico, perché la spada di Damocle della possibile eliminazione c’era sempre. Si vedeva che l’Italia era preoccupata, per tanti motivi, e che sentisse la pressione. Ora questa preoccupazione è passata. Il modulo è importante, ma è ancor più importante l’interpretazione che i giocatori devono avere, in base a quello che richiede l’allenatore. Conta quello che hanno fatto e quello che devono ancora fare. Spero che si facciano trovare tutti pronti, come ha fatto Mattia”.

In questo momento l’Italia ha un problema offensivo?

“Secondo me no, anche perché ho visto davvero tante partite di questo Europeo e non ho visto squadre strabilianti. Al di là dell’organizzazione offensiva degli avversari, è un torneo in cui si rischia poco perché i risultati sono fondamentali. Credo che i pochi gol dipendano anche dal modo di giocare un po’ di tutte le nazionali. Vedo poche verticalizzazioni, poco coraggio di andare ad attaccare e questi sono problemi che riguardano tutti. Le cose però possono cambiare in fretta e mi auguro che lo facciano velocemente per l’Italia. Vedo una grande organizzazione difensiva, di cui si parla tanto, ma questo comporta a pochi spazi per gli attaccanti”. 

L’Italia ha rischiato di essere eliminata già dal girone, ma ha centrato il primo obiettivo. Adesso cosa si aspetta? Sarebbe soddisfatto se la squadra di Spalletti arrivasse dove?

“Vorrei che vincesse! Ovviamente vogliamo vincere tutti, ma al di là dei discorsi, credo che questa squadra debba andare avanti step by step. Quel che è stato è stato e ogni gara ha la sua storia, l’importante era passare il turno. Guardando alle altre partite però, credo che tante squadre non abbiano reso come ci si aspettava. Può ancora succedere di tutto e noi abbiamo dimostrato tante volte nella nostra storia che, pur partendo da abbattuti e sconfitti, siamo riusciti ad arrivare in fondo. Sarei contento se ci riuscissimo di nuovo”. 

C’è qualcuna delle squadre avversarie che l’ha stupita maggiormente?

“Mi sembra che non sia un momento facile per nessuno e non ho visto squadre totalmente superiori ad altre. Forse la Spagna è quella che ha dimostrato di più, mentre tutte le altre hanno alternato momenti migliori a partite complicate. Speriamo solo che da questo momento in poi possa essere per noi un Eueopeo positivo”. 

Zaccagni salva l’Italia, Serena: “Mattia ha qualità indiscutibili, un gol liberatorio”. Poi sul modulo…

Quando sembrava impossibile, quando l’Italia era quasi spacciata, quando mancavano ormai una manciata di secondi al fischio finale, Mattia Zaccagni ha indossato il suo mantello magico e con una gran botta di destro ha superato Livakovic, segnando il gol del pari. Una rete che è valsa la qualificazione agli ottavi di finale e che ha fatto impezzire di gioia un Paese intero. Per raccontarci l’evoluzione di Zaccagni, eroe nel match tra Italia e Croazia, mister Michele Serena, che lo ha allenato ai tempi del Venezia, quando aveva solo 19 anni e si approcciava alla sua prima esperienza tra i professionisti, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Zaccagni segna e l’Italia vola agli ottavi: Serena a Tag24

L’Italia non molla mai, neanche quando sembra a un passo dal precipizio. Stavolta a salvarla ci ha pensato Mattia Zaccagni. L’attaccante della Lazio, subentrato a Darmian all’81’, ha sfruttato l’ultima palla del match per trovare un pari che era ormai insperato. Un gol pesantissimo, grazie al quale gli Azzurri approdano agli ottavi di finale di Euro 2024. “E’ stata una gioia immensa. Sono passate tante immagini nella testa, un’emozione indescrivibile”, ha detto a fine gara. Ma il successo non arriva mai per caso, anzi, solitamente è frutto di grande lavoro e sacrificio. Mattia lo sa bene e ha costruito la sua carriera passo dopo passo, fino ad arrivare alla maglia azzurra. Un traguardo che sognava da sempre- Per raccontarci l’evoluzione di Zaccagni, eroe nel match tra Italia e Croazia, mister Serena, che lo ha allenato al Venezia, quando il calciatore aveva solo 19 anni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il gol di Zaccagni salva l’Italia, che può continuare a giocarsi questi Europei. Mi racconta quali sono state le sue emozioni al gol del numero 20 degli Azzurri?

“Ho gioito un pò più del solito, per come è arrivato il gol e anche perchè Mattia è un pò anche una nostra creatura. Un prodotto del lavoro fatto con il venezia, dove ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico. Credo che questo gol sia stato, un pò per tutti, una liberazione”.

Al Venezia si è potuto rapportare con il calcio dei grandi e da subito è diventato titolare. Lo ha notato immediatamente? Aveva capito che sarebbe potuto arrivare a questi livelli?

“Direi di sì. Lui giocava titolare, non in quanto giovane, ma per le capacità che aveva dimostrato e che erano superiore anche ai più esperti e a calciatori che avevano già giocato tra i professionisti. Aveva delle qualità visibili. Poi ha avuto un percorso di crescita costante, nel corso delle sue varie esperienze in giro. Penso che nella sua carriera sia stato fondamentale soprattutto un passaggio, ovvero quando lo hanno avvicinato di più alla porta, rispetto a quello che faceva all’inizio”.

Inizialmente non faceva l’esterno d’attacco?

“Noi giocavamo con il 4-3-1-2 e io lo facevo giocare mezzala. Poi è stato Juric ad avere questa intinuizione e lo ha avvicinato alla porta, cambiando un pò la sua carriera. Quella visione è stata determinante perchè più vicino alla porta lui può dare il meglio di sè”.

Quando è arrivato al Venezia aveva 19 anni. Che ragazzo era? Ce lo racconti?

“Era molto giovane, ma aveva già le idee chiare. Il ragazzo poi è sicuramente maturato, perchè sono passati tanti anni. Era però un calciatore serio e aveva già una certa cultura del lavoro. Non poteva essere del tutto piena, ma le lacune che aveva le ha colmate con il tempo e con le esperienze che ha fatto. Il suo percorso parla per lui, perchè è stato in grado di migliorarsi anni dopo anno. Evidentemente è bravo ad assorbire gli insegnamenti e le direttive che gli sono state dati dai vari allenatori che ha avuto nel corso degli anni. Lo seguo sempre con attenzione, come seguo tutti i ragazzi che ho avuto modo di allenare nel mio percorso”.

L’impiego con l’Italia di Spalletti

A un certo punto sembrava quasi in dubbio la sua convocazione. Pensi che da questo gol potrà essere utilizzato maggiormente?

“Da osservatore esterno spero che l’Italia possa tornare a giocare con i tre attaccanti davanti e se fosse così lui troverebbe sicuramente più spazio. Con i 5 visti ieri, soprattutto nel corso del primo tempo, mi sembra un squadra ibrida e gli schemi offensivi ne risentono. Mattia, insieme a Chiesa, ha la capacità di saltare l’uomo, sono entrambi bravi nell’uno contro uno e nel dribbling. Bisogna sfruttare di più queste situazioni perchè penso che ne gioverebbe tutta la squadra”.

Mettendo Zaccagni da una parte e Cgiesa dall’altra, sicuramente ne gioverebbe anche Scamacca…

“Non voglio sostituirmi al nostro Ct che è bravissimo e ho piena fiducia in lui. Ci penserà sicuramente lui. Il seconod tempo di ieriperò, con gli strappi prima di Chiesa e poi di Mattia, ci hanno fatto vedere che abbiamo della armi importanti da poter sfruttare a nostro favore”.

Il gol di ieri sera contro la Croazia, per come è arrivato, può essere d’aiuto anche dal punto di vista mentale e motivazionale?

“Speriamo di si, ma è anche vero che se non si migliora quel che h adetto Spalletti a fine gara, son dolori. Questa squadra può dare molto di più. Va bene l’entusiasmo, ma serve una svolta. Speriamo che questo gol dia convinzione nei propri mezzi. Mi metto anche nei panni della Croazia, che ha preso gol al 95′ contro l’Albania e al 98′ contro di noi. Non vorrei essere nei loro panni”.

Euro 2024, l’Italia delude con la Spagna, Pecci: “Ci è andata bene, ma in tornei così non vince sempre la più forte”

Dopo la sconfitta meritata, arrivata ieri contro la Spagna, l’Italia deve fermarsi un attimo, ricaricare le batterie, ma soprattutto non abbattersi perchè il passaggio del girone è ancora nelle sue mani. Gli Azzurri, nella sfida di lunedì sera contro la Croazia, avranno 2 risultati utili su 3, ma sarà fondamentale scendere in campo per vincere e soprattutto farlo con una buona prestazione. La difficioltà di ieri è stata evidente a tutti. Sinonimo di un livello completamente diverso tra le due Nazionali, ma “in un torneo così non vince sempre la più forte”, ha detto Eraldo Pecci, intervenuto in esclusiva a Tag24, per commentare la seconda giornata di Euro 2024 e la sconfitta dell‘Italia con la Spagna. Di seguito l’intervista completa.

Euro 2024, con la Spagna è delusione Italia: Pecci a Tag24

La prima gara contro l’Albania aveva entusiasmato; quella di ieri sera con la Spagna è servita invece per riportare tutti con i piedi per terra. Non è tanto la sconfitta in sé e per sé, arrivata tra l’altro per un autogol, quanto la difficoltà degli Azzurri dal primo e fino al novantesimo minuto. La squadra di De La Fuente sembrava imprendibile, mentre dall’altra parte quella di Spalletti non è mai riuscita a rendersi pericolosa. Il risultato sarebbe potuto essere anche più rotondo, se non fosse stato per un Gigio Donnarumma in serata di grazia. La qualificazione però resta aperta, e passerà dalla gara di lunedì sera, con fischio d’inizio alle ore 21.00, contro la Croazia. Per commentare la seconda giornata di Euro 2024 e la sconfitta dell‘Italia con la Spagna, Eraldo Pecci, ex calciatore e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Che la Spagna fosse più forte lo sapevamo, ma lei è rimasto deluso dalla prestazione di ieri sera dell’Italia?

“Per quel che riguarda il risultato direi che ci è andata anche bene, vista la differenza delle due squadre in campo. Sapevamo bene, all’inizio di questa manifestazione, che partivamo dietro rispetto a Nazionali più forti, come Francia, Inghilterra, e a questo punto direi anche Germania e Spagna. Ieri sera il campo ha dato la sua sentenza”.

Ma questo adesso ridimensiona le ambizioni dell’Italia, oppure no?

“E’ chiaro che abbiamo iniziato questi Europei sapendo di avere davanti a noi Nazionali molto più forti, come le quattro che ho già citato e probabilmente ce ne sono anche altre. In un torneo così breve però, può sempre succedere che tu migliori strada facendo e trovi il giusto equilibrio che ti consente di arrivare fino in fondo. Anche nell’ultimo Europeo non eravamo i più forti o la squadra più attesa, ma alla fine l’Italia ha trionfato. In un campionato di quasi 40 partite, alla fine vince sempre la più forte, invece in un torneo estivo così breve, se trovi la chimica giusta e un po’ di fortuna, puoi addirittura vincerlo. È chiaro però che dobbiamo ragionare lucidamente e in maniera razionale ed è innegabile che gli Azzurri siano indietro rispetto a tante altre squadre”.

Il passaggio del girone, nel match con la Croazia, è però alla portata dell’Italia?

“Su questo non c’è dubbio. E poi quando riesci a passare il girone, davvero può succedere di tutto. Forse in pochi si ricordano che quando siamo arrivati in Spagna, ormai qualche anno fa, eravamo capitati in un gironcino niente male con Brasile Argentina. Tutti credevano che saremmo usciti, e invece partita dopo partita siamo cresciuti, abbiamo vinto noi e lo abbiamo fatto con merito. In tornei simili non vince sempre la più forte, perché una partita può cambiare tutto”.

Nella prima sfida hanno segnato Bastoni e Barella, ieri il migliore in campo è stato Donnarumma. Questa Italia ha problemi al livello offensivo?

“Credo che sia riduttivo parlare soltanto dell’attacco. Se io sono un centravanti e mi arrivano dei palloni solo spalle alla porta, è normale che faccio fatica. Il problema è molto più ampio. Poi è chiaro che probabilmente Gigi Riva farebbe comunque più gol di Scamacca o di Retegui, però il modo di giocare di una squadra, per una punta, fa tutta la differenza”.

Il problema quindi sta nei pochi palloni giocabili?

“Assolutamente sì, e poi ieri abbiamo subìto da tutte le parti. In ogni caso diamogli un attimo di tempo. Io ricordo bene quando Paolino in Spagna veniva costantemente criticato, insieme a Bearzot che gli dava fiducia. Poi il torneo è terminato con Paolo Rossi capocannoniere. Gigi Riva in Messico lo stesso, faticava a segnare, e poi dopo fece il suo. I giudizi troppo spesso si rivolgono a una o due partite, mentre invece dovrebbero essere molto più generali sui vari giocatori. Il rischio, è che quando sei giovane, hai fatto poche partite, queste valutazioni ti diventano un giudizio generale. Credo che non sia giusto, ma capisco anche che non è facile fare diversamente”. 

Euro 2024, Francia all’esordio, Cauet: “Abbiamo assoluto bisogno di Mbappè. La Germania mi ha impressionato, ma occhio all’Italia!”

Per chiudere la prima giornata di questa fase a gironi degli Europei che si stanno disputando in Germania, manca solo l’appuntamento di questa sera, con fischio d’inizio alle ore 21:00, tra Portogallo e Repubblica Ceca. Dopo le prime gare d’esordio, nonostante qualche difficoltà di troppo, la Francia resta a detta di tutti la squadra favorita per la vittoria finale. Deschamps vuole di più dai suoi ragazzi, ed è certo di poterlo ottenere, basta solo ingranare la marcia giusta. Per commentare la gara d’esordio di Euro 2024 e soprattutto la vittoria della Francia contro l’Austria, e l’infortunio di Mbappè, Benoit Cauet, ex calciatore francese, con un lungo passato anche in Serie A, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Euro 2024, l’esordio della Francia, Cauet a Tag24

La Francia vince, ma non convince o almeno non del tutto. Per vincere gli Europei, come tutti sembrano aver previsto, servirà qualcosa di più di quanto visto ieri sera contro l’Austria. Il rischio di perdere Mbappé, tra le altre cose, ha fatto tremare i francesi. La stella del Real Madrid, ieri infatti è stato costretto a lasciare il campo a causa della rottura del setto nasale. Non ha nessuna intenzione però di abbandonare Euro 2024 e per questo ha deciso di rimandare l’operazione alla fine del torneo. Probabilmente sarà costretto a saltare la seconda partita, ma rientrerà alla terza, indossando una mascherina speciale. Per commentare la gara d’esordio di Euro 2024, la vittoria della Francia contro l’Austria e l’infortunio di Mbappè, Benoit Cauet, ex calciatore francese, con un lungo passato anche in Serie A, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Ieri l’esordio della Francia, la squadra considerata da tutti come la favorita del torneo. Come li hai visti?

“Ho visto una squadra in difficoltà, anche se le individualità, quando sono così importanti, fanno la differenza. Credo che ciò che abbiamo visto ieri è il frutto di una preparazone diversa. Evidentemente le squadre più forti, sanno di dover provare ad arrivare più in fondo possibile e per questo partono più piano. Penso che sia una strategia, anche perché parliamo praticamente di una maratona che dura un mese e bisogna essere bravi a gestire le forze e le difficoltà. L’Austria, a mio avviso, ha giocato molto bene e ha proposto un calcio interessante. La Francia invece è uscita vittoriosa soprattutto grazie ai singoli”.

Cosa dovrà cambiare Dechamps?

“Credo che sia fondamentale anche il ritrovamento di alcuni giocatori, che non stanno al 100% dal punto di vista fisico. Ieri ho visto molto bene Rabiot, che almeno per un’ora ha fatto una grande partita, così come Kantè, che ha fatto una grande prestazione. Ha dimostrato ancora ad una volta di essere un giocatore straordinario, sotto il punto di vista della dinamicità, del volume di gioco. E’ sempre decisivo, sia in situazioni offensive, che difensive”.

Parlando di individualità non possiamo fare riferimento a Mbappé, ieri costretto ad uscire dal campo a causa della frattura del setto nasale. Hai temuto il peggio?

“Mbappé non stava bene fisicamente già prima e questo non lo aiuterà di sicuro. Che potesse avere qualche difficoltà si sapeva già e visto quello che è successo ieri, sicuramente la Francia ci dovrà rinunciare alla prossima partita. Credo che abbia bisogno di un istante di pausa, anche per potersi ristabilire dal punto di vista mentale. Al suo posto ci sarà qualcun altro, ma mi auguro che lui possa rimettersi al più presto perché è evidente che la nostra Nazionale abbia assoluto bisogno di lui”.

Manca solo il Portogallo che giocherà questa sera, ma tutte ormai hanno fatto il loro esordio. La Francia resta la più forte, ma guardando alle altre Nazionali, chi ti ha impressionato? Chi potrà mettere i bastoni tra le ruote alla squadra di Deschamps?

“Sicuramente ci sono tante squadre importanti e tutte possono mettere in difficoltà la Francia. Si può partire favoriti, ma poi si devono giocare le partire per arrivare in fondo e vincere. La Germania ha dimostrato grandissima potenza e forza, e giocando in casa ha una carica importante. È l’unica Nazionale ad aver vinto in maniera così rotonda. Ha impostato alla grande il suo gioco e mi ha impressionato. L’Inghilterra ha fatto bene solo nella prima parte di gara, ma resta il fatto che ha a disposizione giocatori molto forti. Anche la Spagna ha dei valori importanti e bisognerà stare attenti”.

Cosa ne pensi invece dell’Italia?

“L’Italia è una di quelle squadre che magari, in questo Europeo, rischia di essere sottovalutata. Gli azzurri dispongono di giocatori di livello e soprattutto di un allenatore che ha le idee chiare su ciò che si deve fare in campo. La partita contro l’Albania è partita in salita e l’Italia si è trovata subito sotto, ma ha dimostrato tutta la sua forza e le sue capacità. Vedremo questa sera come andrà il Portogallo. Infine credo che si dovrà fare attenzione anche all’Olanda, perché solitamente fa un calcio molto propositivo”. 

Euro 2024, l’Italia entusiasma, Semioli: “Spalletti è arrivato nel momento giusto, ora non abbiamo limiti. Mi aspetto di più dalle punte”

La prima giornata degli Europei si chiuderà oggi con le gare Turchia-Georgia e Portogallo-Repubblica Ceca. Le big sono già scese in campo praticamente tutte e non ci sono state grosse sorprese, se non la sconfitta del Belgio contro la Slovacchia e la grande vittoria della Romania contro l’Ucraina. Germania, Spagna, Inghilterra e Francia, considerate le più forti, hanno portato a casa il risultato pieno, così come l’Italia, che parte leggermente dietro. Il test più importante per gli azzurri arriverà giovedì, quando dovranno affrotare i ragazzi di De La Fuente. Per commentare le gare d’esordio di Euro 2024 e la vittoria dell‘Italia contro l’Albania, Semioli, ex calciatore che ha vestito anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, buono l’esordio dell’Italia: Semioli a Tag24

Partire con il piede giusto era fondamentale e l’Italia, contro l’Albania, ha dato a tutti una grossa lezione. Il gol subito dopo 23 secondi dal fischio di inizio avrebbe potuto tagliare le gambe agli azzurri, che invece non si sono persi d’animo e sono venuti fuori da squadra. La prestazione di sabato scorso ha acceso una scintilla nel cuore di tutti gli appassionati di calcio che ora guardano all’Europeo con ottimismo. Il prossimo test con la Spagna, in programma giovedì alle ore 21.00, sarà difficile e al tempo stesso determinante. Per commentare le gare d’esordio di Euro 2024 e soprattutto la bella vittoria dell’Italia contro l’Albania, Franco Semioli, ex calciatore che ha vestito anche la maglia azzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Italia ha battuto l’Albania all’esordio di Euro 2024, come hai visto la squadra di Spalletti?

“E’ stata una partenza da brividi, nel senso che nessuno si poteva aspettare che iniziasse così in salita. Poi però in campo c’è stata solo una squadra ed è stata ovviamente l’Italia, che ha tenuto in mano il pallino del gioco. L’Albania sinceramente mi ha deluso, mi aspettavo qualcosa in più e invece hanno fatto poco e niente. L’unico rammarico è quello di non aver chiuso prima la gara, e aver rischiato sul finale. Nella mischia ci sono sempre palle pericolose e, rischiare di pareggiare una partita del genere, è davvero uno spreco. Come inizio è incoraggiante e dà molta fiducia a questi ragazzi”.

Abbiamo visto tutte le big, manca solo il Portogallo questa sera. L’Italia ha tanto in meno rispetto alle grandi Nazionali, favorite per questo torneo?

“Sinceramente da quello che ho visto, forse la Germania è quella che mi è piaciuta di più. Bene anche la Spagna, mentre per il resto non ho mai avuto la sensazione di grande superiorità, neanche guardando la Francia ieri sera. Il Belgio è stato deludente. Credo a questo punto che la partita di giovedì sia un test fondamentale, per capire a che livello siamo e se ci possiamo scontrare e competere con gli spagnoli, che giocano molto bene a calcio e sono sempre rognosi”.

Qual è l’obiettivo minimo della nostra Nazionale? Saresti soddisfatto se la squadra di Spalletti arrivasse almeno dove?

“Credo che l’Italia non si debba porre nessun limite. Alla fine sappiamo di essere una Nazionale importante. Gli ultimi Europei che abbiamo vinto, sono stati la dimostrazione che anche partendo da sfavoriti, con il gruppo e la coesione della squadra, si può raggiungere qualsiasi traguardo. Secondo me dobbiamo giocare partita per partita. Abbiamo qualcosa in meno rispetto agli altri anni, soprattutto a livello offensivo e quello è il reparto principale, in cui dobbiamo sbloccarci. I due gol sono arrivati da Barella e da Bastoni. È vero che è soltanto una partita, ma mi aspetto molto di più dalle punte”.

A proposito di questo, è un’Italia che non ha una stella in grado di trascinare tutta la squadra. Il faro di questa Nazionale può essere Luciano Spalletti?

“Assolutamente sì. Io penso che lui sia un grande allenatore, un grande motivatore, un grande trascinatore. Potrà essere l’arma in più di questa Nazionale, come lo è stato per il Napoli. È stato in grado di costruire una squadra praticamente imbattibile, e gli stessi interpreti, con un allenatore diverso abbiamo visto tutti che risultati hanno ottenuto. Spalletti è in grado di dare quel qualcosa in più. È arrivato in Nazionale al momento giusto e si giocherà alle sue carte al meglio”. 

Euro 2024, l’esordio dell’Italia, Novellino: “Con l’Albania una gran partita. Paura di nessuno, puntiamo ad arrivare in fondo”

L’Italia non pensava certo di potersi trovare sotto di un gol dopo appena 23 secondi dall’inizio della gara inaugurale di Euro 2024, ma la risposta degli Azzurri è stata immediata ed è da lì che si dovrà ripartire. Grazie ai gol di Bastoni e Barella, la Nazionale guidata da Spalletti porta a casa i primi 3 punti del girone, ma soprattutto vince e convince. All’appello, tra le big, mancano soltanto Francia e Portogallo che scenderanno in campo rispettivamente oggi e domani. Per commentare le gare de esordio a Euro 2024 e la vittoria dell’Italia di Spalletti, Walter Novellino, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Euro 2024, l’esordio dell’Italia: Novellino a Tag24

Nonostante la difficoltà iniziale, parte bene l’Italia di Spalletti. Vincere con l’Albania era fondamentale, per iniziare al meglio la competizione europea e per mettere in cassaforte i primi tre punti, vista anche la difficoltà del girone. La Nazionale italiana è inserita nel gruppo che comprende anche Spagna e Croazia, che affronterà nell’ordine giovedì e lunedì prossimo. Il 2 a 1 dell’esordio fa ben sperare per il futuro, anche perché gli Azzurri hanno messo in campo un’ottima prestazione e hanno giocato da squadra, senza abbassare la testa di fronte alle difficoltà arrivate dopo un gol subito a pochi secondi dal fischio d’inizio. Partono alla grande anche Germania e Spagna. Buona prova dell’Inghilterra, in attesa dell’esordio della Francia, considerata un po’ da tutti la favorita di questo torneo. Per commentare le gare de esordio a Euro 2024 e la vittoria dell’Italia di Spalletti, Novellino, ex calciatore e allenatore, è intervenuto a Tag24. 

Nessuno aveva messo in conto di subire un gol dopo appena 23 secondi, ma come ha visto poi la squadra di Spalletti?

“L’Italia ha avuto una grande reazione per 60 minuti li ho visti alla grande. Devo dire che Calafiori è stato bravissimo, e la stessa valutazione la faccio di Jorginho, Bastoni e Scamacca. La squadra gioca davvero bene. Poi è chiaro che l’Albania si è buttata avanti e noi qualche difficoltà l’abbiamo avuta, ma sotto all’aspetto del gioco credo che l’Italia abbia giocato una gran partita”.

Questo ci fa ben sperare anche per le prossime due partite del girone, contro Spagna e Croazia?

“Assolutamente sì, quello dell’Italia è un girone complicato, però credo che se dovesse giocare in questo modo passerà sicuramente alle fasi successive. Quando verticalizzano, quando si abbassano, difendono bene e ripartono bene. Contro l’Albania hanno fatto davvero una grandissima partita, poi è ovvio che contro la Spagna qualche difficoltà in più ci potrebbe essere. Sono però convinto che anche loro guardino alle prossime partite contro l’Italia, con preoccupazione, perché parliamo sempre di una Nazionale forte e ostica da affrontare. Gli Azzurri impongono il proprio gioco, e questo è davvero importante”.

La Spagna ha vinto la prima contro la Croazia per 3 a 0, dando un segnale forte. Lei se lo aspettava?

“E’ un segnale importante contro una grossa squadra. La Croazia è una Nazionale ostica ed eravamo tutti convinti che la Spagna potesse faticare, invece credo che i croati abbiano deluso. Al di là di questo però, sono convinto che l’Italia non dovrà avere paura di nessuno, e di sicuro non di queste due squadre”.

Due gol importantissimi, quello di Bastoni e di Barella, a trazione Inter. Il centrocampista non stava bene, ma quanto è stato importante recuperarlo?

“Direi determinante. Parliamo di un giocatore che ha grande qualità, e che mi ricorda Tardelli da giovane. È uno trascina il resto della squadra, che sa come gestire la palla, quando darla via, mi sembra di un’altra epoca”. 

Qual è l’obiettivo minimo di questa Nazionale?

“Io credo che l’Italia debba scendere in campo sempre per vincere. È una squadra competitiva, che ha giovani importanti e sono certo che giocando così potrebbe arrivare fino in fondo”.

L’esordio delle altre

Abbiamo visto all’esordio anche le altre Nazionali, con la Germania che è andata a valanga. Se lo aspettava?

“Sinceramente no, devo ammettere che non me lo aspettavo. La Germania, ma anche la Spagna stessa, hanno dimostrato grande forza. In queste gare d’esordio, le Nazionali più importanti le ho viste tutte piuttosto bene, ma noi siamo l’Italia e non dobbiamo lasciarci intimidire”.

Qualche difficoltà di troppo per l’Inghilterra considerata una delle favorite di questa manifestazione?

“Credo che si debba tener conto anche della questione fisica dei calciatori inglesi, che giocano per la maggior parte in un campionato molto difficile, lungo, con tante partite ravvicinate, come la Premier. In questo momento non sono al massimo della forma. Evidentemente qualcuno ha pagato qualcosa, ma sono sicuro che lotteranno anche loro fino alla fine”.

All’appello tra le big manca ancora la Francia, che resta la favorita per questo Europeo?

“Non so se la Francia sia la squadra favorita, ma è chiaro che parliamo di una Nazionale altamente competitiva e dotata di grandi talenti. Secondo il mio punto di vista però l’Italia deve guardare solo a se stessa”.

Euro 2024 al via, domani toccherà all’Italia, Zoff: “Donnarumma ci ha già fatto vincere un Europeo. Dobbiamo arrivare almeno in semifinale”

L’attesa è finita e da questa sera in poi Euro 2024 aprirà ufficialmente i battenti. La prima squadra a scendere in campo sarà la Germania, che ospita la manifestazione, e che alle 21.00, dopo la cerimonia d’apertura in ricordo di Beckenbauer, dovrà affrontare la Scozia. Per l’esordio dell’Italia invece dovremmo aspettare domani sera. La curiosità nei confronti della squadra di Spalletti è tanta, anche se gli Azzurri partono sfavoriti rispetto ad altre grandi Nazionali. Bisognerà procedere step by step, affrontando una partita dopo l’altra senza troppe pressioni. Prima di tutto ci sarà l’Albania, poi Spagna e Croazia nell’ordine e intanto il Ct può sorridere per il recupero di Barella. Per commentare l’inizio di Euro 2024 e l’impegno dell’Italia, Dino Zoff, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024 al via, domani esordio dell’Italia: Zoff a Tag24

Gli appassionati di calcio non vedevano l’ora e finalmente da questa sera si torna in campo. Tutto è pronto per il fischio d’inizio degli Europei e soprattutto per l’esordio della nuova Italia di mister Spalletti. Le prime 3 partite, contro Albania (domani alle ore 21.00), contro la Spagna (giovedì 20 ore 21.00) e contro la Croazia (lunedì 24 ore 21.00), saranno anche l’occasione per ritrovarsi tutti uniti, davanti alla tv, a fare il tifo per gli Azzurri. Non sarà semplice, ma il Ct è convinto di poter fare un ottimo lavoro. Tra oggi e domani scioglierà gli ultimi dubbi di formazione, e vedremo se deciderà di schierare dal primo minuto anche Barella, che da ieri è tornato ad allenarsi in gruppo. Dove può arrivare la nostra Nazionale? Per rispondere a questa domanda, commentando l’inizio di Euro 2024 e il percorso dell’Italia, a Tag24 è intervenuto Dino Zoff.

Domani l’esordio dell’Italia. Quali sono, mister, le sue aspettative in merito alla squadra di Spalletti?

“Le mie previsioni sono positive perchè l’Italia è una buona squadra e potrà far bene. Certo è che bisognerà fare attenzione perchè la prima gara è sempre complicata e partire con il piede giusto può essere determinante. Sono fiducioso. L’Albania, sulla carta, è quella più semplice da affrontare, ma l’inizio è sempre quello più problematico. A prescidenre da questo però, le possibilità di far bene sono molte. La cosa fondamentale, già da domani, sarà cercare di esprimersi al meglio, rispettando i suoi canoni”.

Francia e Inghilterra sembrano le più forti in assoluto, con la Germania e la Spagna un pelino sotto. Lei che ne pensa?

“La Francia è la candidata principale per la vittoria finale. L’Inghilterra invece la vedo sempre penalizzata, anche perchè la Premier è un campionato difficilissimo, visto che si gioca sempre ad alti ritmi. Non sempre ci arrivano nelle migliori condizioni, visto che molti dei calciatori convocati giocano proprio in Inghilterra. La Germania invece è una Nazionale tutta la scoprire, ma ci sono anche altre squadre che possono fare bene. Il Belgio, ad esempio, ha ottimi giocatori”.

E l’Italia dove può arrivare? C’è un punto per cui lei sarebbe soddisfatto?

“Sarei davvero soddisfatto se l’Italia riuscisse ad arrivare fino alla semifinale”.

I singoli

Guardando anche al suo passato e al ruolo che ricopriva, Donnarumma in porta, è uno dei migliori del torneo?

“Prima di tutto partiamo dal presupposto che ci ha fatto vincere gli Europei. E’ stato lui, non tanti altri. Ha avuto un merito di straordinaria importanza e parliamo di uno dei migliori in assoluto”.

E’ un’Italia che in questo momento non ha una stella trainante. Può essere Spalletti il leader?

“Le stelle o sono stelle vere, oppure ci sono tante quasi stelle che nel complesso fanno ancora di più. la cosa fondamentale è sempre il gruppo, che arriva ogni volta che si vince”.

I ricordi

Nel corso della sua vita ha ricoperto vari ruoli ed è considerato un’icona di questo sport. Qual è il suo ricordo più bello, legato alla Nazionale italiana?

“Uno dei più belli è l’Europeo del lontanissimo ’68. Era composto da squadre straordinarie e che avevano un bacino d’utenza impressionante, come ad esempio l’Unione Sovietica. Poi abbiamo giocato contro la Jugoslavia, che in quel momento andava forte”.

Euro 2024, l’Italia si prepara all’esordio, Birindelli: “Io dico che siamo i favoriti. Spalletti è un grande comandante”

Siamo arrivati finalmente alla vigilia di Euro 2024 e l’ansia adesso inizia a salire. Francia e Inghilterra sono le due squadre favorite per questa manifestazione e sul podio, seconod i bookmakers, c’è anche la Germania che giocherà in casa. Tanta la curiosità anche nei confronti dell’Italia, che parte leggermente indietro rispetto a queste corazzate, ma che si presenta come la squadra che ha vinto l’ultima edizione degli Europei. Appuntamento a Dortmund sabato sera, con fischio di inizio alle ore 21.30, per la prima gara contro l’Albania. Per commentare l’esordio a Euro 2024 dell’Italia di Spalletti, Alessandro Birindelli, ex calciatore che ha indossato anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, l’Italia prepara l’esordio: Birindelli a Tag24

Gli Europei sono ormai alle porte e domani la Germania aprirà la manifestazione, che si disputerà proprio in casa sua. Per l’esordio dell’Italia bisognerà invece attendere sabato sera quando, alle ore 21:00 a Dortmund, la squadra di Spalletti scenderà in campo contro l’Albania per il primo match del torneo. Partire con il piede giusto sarà determinante per centrare la qualificazione alle fasi finali. Il girone in cui gli azzurri sono inseriti, con Croazia e Spagna, oltre proprio all’Albania, è complicato ma non impossibile. Dovrà scoccare quella scintilla che ha portato la Nazionale di Mancini sul tetto d’Europa in Inghilterra. Il nuovo ciclo è cominciato e la curiosità è tanta. Per commentare l’esordio a Euro 2024 dell’Italia di Spalletti, Alessandro Birindelli, ex calciatore che ha indossato anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Domani l’Europeo aprirà ufficialmente i battenti e sabato sera l’Italia farà il suo esordio, a Dortmund contro l’Albania. Quali sono le tue aspettative rispetto agli azzurri?

“Credo che la fiducia nei confronti della Nazionale italiana sia altissima e sono convinto che ci sia grande qualità nel gruppo. Spalletti ha fatto le sue scelte e io sono certo che questa squadra ci potrà dare tanta soddisfazione”.

Molti dicono che alla Nazionale italiana manchi la grande stella a cui appigliarsi. Pensi che possa essere Spalletti il valore aggiunto?

“Sicuramente Spalletti è un grande comandante e sono sicuro che tutti, grazie a lui, remeranno nella stessa direzione. Lo staff, i dirigenti e ogni singolo componente della rosa, darà il massimo per raggiungere un grande traguardo in questo europeo”.

All’esordio l’Italia incontrerà l’Albania, prima di incotrare Croazia e Spagna. Quella di sabato sera è la gara più semplice di quelle che dovrà affrontare nel girone?

“Non credo proprio, anche perché si tratta praticamente di un derby. L’Italia è sicuramente inserita nel girone più tosto di questa manifestazione, ma sono sicuro che se dovesse riuscire a passare bene, poi avrebbe grandi possibilità di andare avanti ed arrivare fino alla fine di questo torneo”.

Non mancano le corazzate e, come sempre, qualcuno punta su una possibile outsider per la vittoria finale. Quale squadra credi che sia la favorita di questo europeo?

“Io dico proprio l’Italia! Sono sicuro che gli azzurri potranno fare un grande percorso e sono davvero fiducioso”.

C’è stata un po’ di polemica rispetto alla convocazione di Fagioli che in questa stagione non ha mai giocato, vista la squalifica, ma che Spalletti ha deciso comunque di portare con sè in Germania. Che ne pensi?

“Il ragazzo non ha giocato, per i motivi che sappiamo, ma credo che abbia già pagato e che stia comunque continuando il percorso di reintegro. Se Spalletti ha ritenuto opportuno portarlo con sé in Germania, ha sicuramente i suoi motivi. Fagioli ha caratteristiche diverse da tutti gli altri e credo che il Ct non ci abbia voluto rinunciare perché, nel corso di questa competizione, potrebbe essergli utile”. 

Euro 2024, De Biasi: “Con Spalletti l’Italia è in ottime mani, può essere una sorpresa. Occhio all’Albania, è cresciuta molto”

Ieri l’Italia di mister Spalletti ha raggiunto la Germania e da oggi si è rimessa al lavoro per preparare al meglio la prima sfida di questo Europeo. Sabato sera, con fischio di inizio alle ore 21.00, a Dortmund, gli Azzurri dovranno affrontare l’Albania. Sulla carta è la gara più semplice del girone e partire con il piede giusto è praticamente d’obbligo, ma non sarà semplice. Per commentare l’inizio di Euro 2024 e le aspettative intorno all’Italia di Spalletti, mister Gianni De Biasi, ex calciatore e allenatore, che è stato per anni Ct dell’Albania, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, l’Italia di Spalletti in Germania: De Biasi a Tag24

Manca sempre meno all’inizio di Euro 2024 e sale l’attesa. Gli appassionati di calcio si troveranno per la prima volta davanti alla tv venerdì sera, per la cerimonia d’apertura in cui è previsto un emozionante omaggio a Franz Beckenbauer, assoluta leggenda della nazionale tedesca e del Bayern Monaco, scomparso lo scorso 7 gennaio. E saranno proprio i padroni di casa della Germania ad aprire le danze, alle ore 21.00, contro la Scozia. Per quel che riguarda l’Italia, invece, bisognerà attendere sabato sera per il match inaugurale contro l’Albania. La favorita della manifestazione però, resta la Francia, seguita a stretto giro dall’Inghilterra. Per commentare l’inizio di Euro 2024 e svelare le aspettative intorno all’Italia di Spalletti, mister Gianni De Biasi, ex calciatore e allenatore, che è stato per anni Ct dell’Albania, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Tre giorni all’inizio di Euro 2024, qual è, secondo lei, la favorita del torneo?

“Difficile fare un pronostico oggi. Non andrei più in là della banalità di dire Inghilterra, Francia, Germania e Spagna, ma attenzione alle possibili outsider. Ovviamente io spero che la sorpresa possa essere l’Italia”.

A proposito dell’Italia, che tipo di manifestazione può fare la squadra di Spalletti?

“Con Luciano sicuramente l’Italia è in buone mani. E’ un allenatore capace, che sa tirar fuori il meglio dai propri calciatori. Credo che, nonostante non abbiamo la qualità che hanno magari altre Nazioni, gli Azzurri siano sempre un osso duro per tutti”.

Italia-Albania: l’esordio

All’esordio l‘Italia dovrà affrontare l’Albania, che lei ha allenato per tanto tempo. Che gara sarà? E’ giusto dire che, sulla carta, è la più semplice del girone?

“E’ una partita dal duplice volto. Sarà difficile, perchè la prima gara di una manifestazione così importante è sempre complicata per tutti. Se parti con il piede sbagliato rischi di compromettere la qualificazione. Al tempo stesso però, nel gruppo, l’Albania è quella più abbordabile, anche se c’è parecchio equilibrio. Spagna, Croazia e Italia però sono più forti. Servirà comunque attenzione, perchè l’Albania è una squadra che gioca bene, che propone un buon calcio ed è cresciuta molto negli ultimi anni. Andrà affrontata con grande attenzione”.

Nell’Italia non c’è una stella che brilla più delle altre. Ci si dovrà affidare a Scamacca?

“Scamacca è sicuramente un giocatore che può darci una grande mano, viste le sue qualità fisiche, tecniche e realizzative. Credo però che la forza vera, Spalletti la ricercherà nel gruppo e nella voglia di credere di poter stupire. Gli Azzurri non sono i più forti, ma di solito siamo bravi nelle difficoltà. Quando l’Italia parte da favorita, di solito, non riesce a portare a casa nulla. Oggi partiamo sfavoriti e ci giocheremo al meglio le nostre possibilità”.

Le convocazioni di Spalletti

Lei è stato Ct e sa bene quali siano le differenze tra guidare una squadra di club e una Nazionale. Ci sono state varie critiche per la convocazione di Fagioli, che idea si è fatto?

“Ogni allenatore ha le proprie idee e le proprie convizioni. Spalletti ha preso le sue decisioni e sa bene che si dovrà assumere anche le responsabilità di come andrà a finire. Se ha deciso di puntare su Fagioli è perchè ha bisogno di freschezza. Vorrà vedere la sua voglia di rivalsa, la voglia di stupire. Io non mi soffermerei più di tanto sulle scelte che ha fatto. Vi garantisco che non è facile scegliere i 26. Quando è toccato a me avevo 23 posti e ho dovuto lasciare a casa 3 giocatori, a malincuore. Erano tutti importantissimi per me”.

Euro 2024, l’Italia si prepara all’esordio, Di Chiara: “Speriamo di essere la sorpresa. Fagioli? E’ bravo, ma deve ancora dimostrare tutto”

Il conto alla rovescia è iniziato e oggi l’Italia arriverà in Germania. Gli Azzurri hanno competato il percorso che avevano previsto per Coverciano e adesso non resta che trovare la giusta condizione sia mentale che atletica, per affrontare al maglio l’Europeo. Spalletti, in questi giorni, spera di recuperare Barella, alle prese con un affaticamento muscolare che preoccupa. Prima dell’esordio ufficiale c’è ancora un pò di tempo. La prima partita degli Azzurri sarà infatti sabato 15 giugno contro l’Albania. Per quel che riguarda invece gli altri appuntamenti, l’Italia dovrà affrontare la Spagna il 20 giugno alle 21.00 a Gelsenkirchen, mentre lunedì 24 giugno avrà la Croazia, sempre alle 21.00, alla RedBull Arena di Lipsia. Per commentare l’inizio di Euro 2024 e l’impegno dell’Italia, Alberto Di Chiara, ex calciatore che ha vestito anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, l’Italia vola in Germania: Di Chiara a Tag24

Mancano pochi giorni all’inizio degli Europei e l’Italia di mister Spalletti oggi raggiungerà la Germania dopo essersi preparata a lungo a Coverciano. Il Ct ha fatto gli ultimi esperimenti, nell’amichevole contro la Bosnia Erzegovina, vinta per 1 a 0 grazie al gol di Frattesi, ma da questo momento in poi si fa sul serio. L’esordio dell’Italia è previsto per sabato sera alle ore 21.00, a Dortmund, contro l’Albania. Partire con il piede giusto sarà fondamentale, considerando anche la difficoltà del girone in cui gli Azzurri sono inseriti. La tesione aumenta e con essa crescono le aspettative. Con Spalletti è iniziato un nuovo corso e la curiosità di vederlo all’opera, dopo la vittoria dello scudetto con il Napoli, è tanta. Per commentare l’inizio di Euro 2024 e l’impegno dell’Italia, Alberto Di Chiara, ex calciatore che ha vestito anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ieri l’ultima amichevole prima di partire verso la Germania. Come hai visto gli Azzurri?

“Queste amichevoli sono test che servono più che altro al Ct per fare qualche esperimento. Credo ch el’amichevole di ieri sia stata meglio rispetto a quella della scorsa settimana, ma niente diche. Penso però che queste due partite siano servite molto a Spalletti per scegliere quale modulo utilizzare già dalla prima gara ufficiale e quali interpreti scegliere dal primo minuto. Dobbiamo vedere se riuscirà, come ha fatto mancini a suo tempo, a far rendere la rosa oltre il proprio livello. Speriamo intanto di poter vedere il migliore Scamacca, che è riuscito a dare tanto, nell’ultimo periodo, anche grazie al lavoro fatto con l’Atalanta. E poi mi auguro che possa recuperare qualcuno di importante”.

Pochi giorni all’esordio dell’Italia agli Europei in Germania. Cosa ti aspetti?

“E’ un Europeo in cui l’Italia partirà con i fari spenti e senza nessuna pressione. Questo può essere anche un vantaggio. Può succedere di tutto e può arrivare anche qualche sorpresa, ma la cosa fondamentale, per quel che mi riguarda, è passare il girone. Non siamo capitati in un gruppo semplice, ma non andare avanti sin dall’inizio sarebbe un fallimento. Dobbiamo mettere le mani avanti per non cadere. E’ ovvio però che le due mancate qualificazioni ai Mondiali bruciano ancora. A questa manifestazione ci siamo arrivcati per il rotto della cuffia, se ricordate la partita contro l’Ucraina. La differenza la può fare solo Spalletti, che dovrà motivare al massimo la squadra. A prescidere da tutto però, servono anche materia prima e qualità, e l’Italia deve ancora dimostrare tutto. Poi mi auguro che succeda quella stessa magia, che ha portato la squadra di Mancini alla vittoria qualche anno fa”.

Hai parlato di recuperi e allora ti domando quanto è importante recuperare Barella al massimo?

“Importantissimo, mi riferivo soprattutto a lui. Poi ci sono delle scelte che Spalletti ha dovuto fare rispetto alle caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione. Ad esempio ha deciso di portare Fagioli, nonostante sia stato fermo per 7 mesi. Questo ha fatto discutere, ma dipende esclusivamente dal materiale umano a sua disposizione. In molti hanno associato questa storia a quella di Paolo Rossi, ma non c’è niente di simile e i paragoni non si possono fare. Fagioli è bravo e di prospettiva, ma deve ancora dimostrare tutto. Per averlo portato è perchè non aveva aternative. Ora Spalletti dovrà formare un bel gruppo per provare a raggiungere l’obiettivo massimo e non andare in Germania per fare la comparsa”.

La prima gara sarà contro l’Albania. Partita alla portata dell’Italia?

“Gara abbordabile per certi aspetti. Partire con il piede giusto sarebbe fondamentale e credo che tra tutte quelle che compongono il girone dell’Italia, l’Albania sia quella più semplice da affrontare”.

Qual è, secondo te, la squadra favorita per Euro 2024?

“Direi la Francia, ma non è la sola. Alla fine le Nazionali più forti sono sempre le stesse, ma poi in ogni manifestazione sportiva simile ci sono sempre anche le sorprese. Io ci metto dentro anche la Spagna, che è sempre di alto livello. Mi auguro che l’outsider possa essere proprio l’Italia, perchè la fiducia non deve mai mancare”.

Euro 2024, l’Italia è pronta, Tacchinardi: “Con Spalletti sarà una bella avventura. La convocazione di Fagioli? Una necessità”

L’Italia di mister Spalletti si prepara per l’esordio. Sabato sera, con fischio di inizio alle ore 21, affronterà l’Albania nel primo match del Gruppo B al Signal Iduna Park di Dortmund. Sarà importante partire con il piede giusto, anche perchè il girone è tosto. Gli Azzurri se la dovranno vedere anche con Croazia e Spagna,e passeranno al turno successivo arrivando primi o secondi, o anche nel caso in cui dovessero risultare tra le migliori quattro terze, dei vari gruppi della manifestazione. Euro 2024 è sempre più vicino e per commentare l’Italia di Spalletti, che si sta preparando all’esordio, Tacchinardi, ex calciatore che ha vestito anche la maglia Azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Euro 2024, l’Italia di Spalletti si prepara: Tacchinardi a Tag24

Il conto alla rovescia è iniziato e manca sempre meno all’inizio dell’Europeo che si disputerà in Germania. La manifestazione più attesa è pronta ad entrare nel vivo e cresce l’aspettativa nei confronti dell’Italia di Spalletti. Gli Azzurri non sono certo una delle squadre favorite, ma possono divertirsi e sorprendere. Il Ct ha diramato la lista dei convocati e ora spera di recuperare al massimo Barella, alle prese con un infortunio fastidioso. Euro 2024 è sempre più vicino e per commentare l’Italia di Spalletti, che si sta preparando all’esordio, Tacchinardi, ex calciatore che ha vestito anche la maglia Azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Manca meno di una settimana esatta all’inizio dell’Europeo in Germania, che cosa ti aspetti? Cosa può fare l’Italia di Spalletti?

“Sono sicuro che l’Italia potrà fare un bel torneo, pur non essendo la favorita. Penso che Spalletti sia un allenatore esperto e che possa arrivare, non dico in fondo, ma quasi. Ci sono delle squadre migliori, ma il Ct ha già dimostrato a Napoli di saper proporre un gioco funzionale e divertente. Non penso che l’Italia abbia nessun tipo di pressione e quindi perché no! Può essere una bella avventura sono sicuro che gli Azzurri potranno fare un buon Europeo”.

Sono arrivate ormai da giorni le convocazioni e i tre esclusi sono Ricci, Orsolini e Provedel. Nessuna sorpresa?

“Nessuna sorpresa. Più che altro ci sono stati dei rumors su Locatelli, ma credo che le sue prestazioni siano state al di sotto della qualità che ha. Una volta c’erano dei dualismi molto più alti, che ora purtroppo non ci sono più perché davanti c’è poco e il livello si è abbassato. Questa è una squadra che non ha l’ansia di dover vincere l’Europeo. Non c’è niente di particolare, né di polemico. C’è solo da capire se Spalletti sarà in grado di allenarli e fargli tirare fuori il massimo, come ha fatto a Napoli. La materia prima è quella che è, direi discreta o buona, ma non eccellente”.

Tra i convocati figura il nome di Fagioli, che nel corso dell’anno però non ha praticamente mai giocato. Come la pensi in merito?

“Il problema fondamentale è che in quel reparto lì non c’è tanta competitività. Quando giocavo io, c’erano dei mostri che facevano dei campionati straordinari e la scelta dei Ct per la Nazionale era davvero difficile. Avevano l’imbarazzo della scelta e sono convinto che se oggi ci fossero tre o quattro Barella, Fagioli in Nazionale non ci sarebbe. Purtroppo però c’è poco, anche perché il centrocampo dell’Inter che è il migliore in assoluto, su quattro calciatori ne ha soltanto due italiani. Se ci fossero Pirlo o Marchisio, Fagioli non sarebbe in Nazionale, o anche semplicemnete Lobotka. Spalletti invece lo ha dovuto convocare perché, al di là di quello che è successo ha delle caratteristiche diverse dagli altri. Questo è il motivo per cui si può stare, anche perché il Ct ha un’idea di calcio molto chiara. E’ una necessità”.

Barella purtroppo non sta bene, ma potrebbe farcela. Quanto è importante per l’Italia?

“Perderlo sarebbe una mazzata pesante. Barella oggi è una delle mezzali di livello assoluto, europeo. Spalletti ne ha assoluto bisogno, sia a livello tecnico, che a livello di gruppo”.

La tua favorita per questo Europeo?

“Se devo dirne una soltanto dico Francia, ma non sempre la squadra che arriva con i favori del pronostico all’Europeo, poi vince. Non è di un livello molto più alto per distacco e questo è il motivo per cui può succedere di tutto. Potrebbe anche esserci qualche sorpresa”. 

Italia pronta a volare in Germania, Galderisi: ” Mi aspetto un grande Europeo, ho fiducia nel Ct”. Poi sulla convocazione di Fagioli…

Mister Luciano Spalletti ha sciolto le ultime riserve e ieri ha diramato la lista dei 26 giocatori che porterà con sè in Germania per i prossimi Europei. Il countdown è iniziato e per l’appuntamento più atteso manca sempre meno. Dopo aver già dovuto rinunciare ad Acerbi e Scalvini, ora restano da capire le condizioni di Barella. Il centrocampista nerazzurro si è fermato e la sua situazione preoccupa. In questi giorni tutto sarà più chiaro non appena avrà effettuato gli esami medici con cui si deciderà il da farsi. Per commentare le scelte di Spalletti e fare il punto sull’Italia al prossimo Europeo, l’ex attaccante Giuseppe Galderisi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Europeo, l’Italia di Spalletti è pronta: Galderisi a Tag24

Alla prima gara ufficiale manca esattamente una settimana. A tre anni dal successo in finale a Wembley contro l’Inghilterra, l’Italia è pronta a tornare in campo per l’Europeo che si disputerà in Germania e lo farà il prossimo 15 giugno, a Dortmund, contro l’Albania nella prima giornata del gruppo B. Da quel trionfo gli Azzurri hanno cambiato tanto, a partire dal Ct seduto in panchina. La squadra di Lucinao Spalletti non parte certo con i favori del pronostico e non si può sottovalitare il girone complicatissimo in cui è stata inserita, ma è sempre una Nazionale importante, temibile e che può regalare sorprese. Per commentare le scelte di Spalletti e fare il punto sull’Italia e sul prossimo Europeo, Giuseppe Galderisi, ex attaccante che ha vestito anche la maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Luciano Spalletti ha diramato la lista dei convocati ed ha deciso di escludere Provedel, Ricci e Orsolini. Sei rimasto sorpreso o te lo aspettavi?

“Bene o male le scelte erano piuttosto scontate. Spalletti aveva alcuni dubbi, avrà fatto le sue valutazioni e ha deciso chi portare con sè in Germania. Mi dispiace per quei tre ragazzi che devono andare a casa a un passo dall’Europeo, ma non c’erano altre possibilità. Il Ct avrà deciso di tenere i calciatori che possono essergli maggiormente d’aiuto in questo percorso”.

Ora però c’è il forte dubbio su Barella. Quanto perderebbe l’Italia se lui non dovesse farcela?

“Sarebbe davvero un grande peccato. Un calciatore con le qualità e la bravura di Barella è fondamentale e vive per questo tipo di competizioni. Tutto ciò che si fa, con la maglia di club, è anche per vivere manifestazioni così importanti con la casacca della Nazionale. Per esperienza però, ricordo che anche negli altri Europei e in alcuni Mondiali, ci sono stati calciatori che sono partiti e non stavano bene e poi si sono ripresi. Lo staff medico farà tutte le valutazioni del caso. Il ragazzo non è certo uno che si tira indietro e ha voglia di dimostrare a tutto il mondo le sue qualità,a ncora una volta”.

Fa un pò discutere la convocazione di Fagioli visto che quest’anno non ha mai potuto giocare. Questo può creare malumore?

Sicuramente chi è rimasto fuori non sarà contento, per tanti motivi e anche per quello. Credo che Fagioli abbia sbagliato e pagato. E’ evidente che non ha mai giocato in tutta la stagione, ma dobbiamo credere nella decisione di Spalletti. Se abbiamo fiducia nel Ct, dobbiamo dargli anche credito nelle scelte. Evidentemente lo ha visto bene, crede nelle sue qualità e ne aveva bisogno per caratteristiche. Se è lì è perchè può servire, di sicuro non perchè va aiutato nel percorso. Mi sembra sia un ragazzo che ha capito l’errore che ha fatto. Ha chiuso un capitolo ed è pronto ad aprirne un altro, poi sarà il campo a dare le risposte”.

Cosa ti aspetti dall’Italia e c’è una favorita in questo Europeo?

“Quest’anno è davvero difficile fare delle previsioni. Anche le squadre che pensiamo non siano all’altezza, in realtà hanno buoni collettivi. Dall’Italia mi aspetto un grande Europeo. sarà fondamentale partire con il piede giusto contro l’Albania e non sarà facile. Per esperienza vi dico che deve scattare quella scelta magica, che consenta alla squadra di fare il salto di qualità nella convinzione. Solo così le gambe girano ed esce il sorriso. Devono incastrarsi tante componenti per fare cose incredibili. Il girone è davvero complicato, ma mi aspetto un grande Europeo. Francia, Germania e Inghilterra sono le tre favorite, ma sarà una bella manifestazione”.