CIGS Alitalia 2024: le nuove istruzioni dell’INPS
CIGS Alitalia 2024: con la pubblicazione del messaggio n. 1536 del 18 aprile 2024 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni applicative per quanto riguarda le novità che sono state introdotte in materia da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS).
Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Pensioni, dalla Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali, e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, fa riferimento alle disposizioni legislative che sono contenute all’interno del decreto interministeriale del 5 gennaio 2024, il quale è stato redatto da parte del MLPS di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) dando attuazione alle seguenti normative:
- l’art. 3 della legge n. 20 del 14 gennaio 1994, recante “Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti”, la quale è stata successivamente pubblicata all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 10 del 14 gennaio 1994;
- il decreto legge n. 104 del 10 agosto 2023, recante “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”, il quale è stato successivamente pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 186 del 10 agosto 2023;
- l’art. 12, comma 2, terzo periodo, del sopra citato decreto legge n. 104 del 2023, rubricato “Misure a favore dei lavoratori dipendenti di Alitalia – Società aerea italiana Spa e Alitalia Cityliner Spa”, recante i criteri di applicazione del comma in oggetto, registrato alla Corte dei Conti n. 187 del 28 gennaio 2024.
Il messaggio in oggetto, inoltre, si riferisce a quanto è stato comunicato in precedenza sempre da parte dell’Istituto stesso all’interno del paragrafo 2 della circolare n. 32 del 7 febbraio 2024.
CIGS Alitalia 2024: l’INPS pubblica le istruzioni applicative sulle novità introdotte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, in base a quanto è stato disposto dal sopra citato art. 2, comma 2, del decreto interministeriale del 5 gennaio 2024, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ha chiarito che l’INPS ha l’obbligo di provvedere alla certificazione del primo diritto utile alla decorrenza della pensione.
Tale certificazione, nello specifico, la quale viene redatta in base alla normativa attualmente vigente in materia di gestione previdenziale in cui viene accertato il primo diritto utile alla decorrenza del trattamento pensionistico, tiene conto di:
- i periodi di integrazione salariale (art. 1 del decreto interministeriale del 5 gennaio 2024);
- i periodi oggetto di riscatto, di ricongiunzione o di trasferimento oneroso in cui risulta attivo il piano di pagamento.
Per quanto riguarda i requisiti pensionistici che sono necessari ai fini dell’accertamento del primo diritto utile alla decorrenza della pensione, invece, l’INPS specifica che:
- gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) devono possedere i requisiti che sono indicati all’interno dell’art. 24, commi 6, 7, 10 e 11, del decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il quale è stato successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011;
- gli iscritti al Fondo di previdenza per il personale di volo dipendente da azienda di navigazione aerea (c.c. Fondo volo), devono possedere anche i requisiti che sono indicati all’interno dell’art. 3, commi 3, 7 e 11, del decreto legislativo n. 164 del 24 aprile 1997.
In merito alle modalità attraverso le quali è possibile per l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale procedere entro il 31 ottobre 2024 con la certificazione in questione relativa al primo diritto utile alla decorrenza della pensione, poi, il sopra citato art. 2 del decreto interministeriale del 5 gennaio 2024 richiede al datore di lavoro di inviare all’INPS stesso l’elenco dei dipendenti che sono interessati alla proroga del trattamento di integrazione salariale, nonché i relativi codici fiscali.